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Categoria: | Italiano |
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Testo
IL FANCIULLINO:
Pubblicata nel 1897 sulla rivista fiorentina il “Il Marzocco”, la prosa intitolata il Fanciullino è il più importante discorso programmatico di Pascoli sul poeta e la poesia.
Il poeta coincide con il “Fanciullino”, ovvero con quella parte infantile dell’uomo che negli adulti tende ad essere soffocata e che invece nei poeti trova libera espressione.
La poesia è l luogo in cui l’uomo dà voce al Fanciullino che è in lui, sottraendosi alla logica ordinaria, alla prospettiva comune, grazie alla propria attività fantastica e simbolica.
La poetica del Fanciullino presuppone una ambiguità o duplicità corrispondente al passaggio dalla tradizione all’innovazione tra Ottocento e Novecento:
-da un lato il Fanciullino è presente potenzialmente in ogni uomo,è una figura umile e piccola e sembra porsi in alternativa al superuomo dannunziano;
-dall’altro solo il poeta conosce il privilegio di farlo rivivere e parlare dentro di sé, sapendo scorgere il significato profondo di quelle cose che l’adulto “normale” trascura.
SEMBRA MANCARE LA LINGUA
Il Fanciullino
Passo significativo per la poetica dell’autore: discute le ragioni che rendono difficile il sorgere della vera poesia in Italia, parlando dei problemi linguistici.
• POESIA:
consiste nella visione di un particolare inavvertito, fuori e dentro di noi.
• SPECIFICITA’ delle cose poetiche
Il poeta deve saper definire con massima precisione i particolari del mondo quotidiano e della natura in cui scopre un’essenza poetica.
• GENERICITA’ lessico italiano
-Il poeta si scontra contro il carattere generico del lessico italiano, nato da una tradizione letteraria aulica, non da un uso vivo diffuso in tutti gli strati sociali e in tutto il territorio.
• Per sfuggire a questa genericità il poeta deve far uso dei dialetti popolari della fine dell’Ottocento.
- Ognuno dei suoi temi poetici ha infatti il proprio lessico specifico.
MYRICAE
Prima raccolta poetica Pascoliana la cui prima edizione fu nel 1891, ma che fu finita nel 1900 con 156 componimenti.
Myricae allude ai temi della raccolta: la natura, le “piccole cose” domestiche della vita quotidiana, la vita dei campi, i paesaggi, i personaggi, i lavori della campagna.
• ARANO
• Temi:
- ha come tema principale la vita e il lavoro dei campi, ma si ha l’assenza dell’”io”, dunque la poesia non ha risvolto soggettivo, ma è fondata su sensazioni e immagini (dati uditivi e visivi al centro della poesia) , non su sentimenti.
- importanza cultura popolare
• 1° strofa:
-dato visivo: rosso brillante del pampano, che si accampa su uno sfondo pieno di nebbia.
• 2° strofa:
-elementi uditivi (grida) e visivi.
• SCMBIO FRA ANIMATO E INANIMATO: “impressionismo”
Pascoli rifiuta la gerarchia fra gli esseri: cose, animali, uomini: partecipano alla stessa vita.
• NOVEMBRE
Il paesaggio è un’arma a doppio fondo: sotto un’apparenza di armonia e di positività posso nascondersi la presenza e la minaccia della morte.
Qui una giornata mite e serena trasmette l’illusione di essere in primavera, ma si è in realtà in novembre. In questo mese cade infatti la cosiddetta estate di “San Martino” (l’11) in cui si possono avere alcune giornate quasi estive; e cade però anche la ricorrenza dei morti (il 2); così che il poeta può fondere i due aspetti (quello dell’apparenza estiva e quello dell’autunno reale) nella conclusione, definendo il clima quale “estate..dei morti”
• Il valore simbolico del dato naturale: primavera : autunno = vita : morte
Alla contrapposizione tra primavera(apparente) e autunno(reale) si sovrappone la contrapposizione vita- morte: all’apparente rinascita delle vita corrisponde in realtà la morte incombente.
- L’IDEA DELLA MORTE: si impone attraverso una serie di allusioni simboliche:
-V.7: il terreno risuona sotto i piedi così da apparire “cavo”, suggerendo la sensazione del vuoto e del mondo sotterraneo dove stanno i morti.
-V.11: il cadere delle foglie è definito “fragile”: aggettivo che invita il lettore a passare dall’oggettività alla soggettività, dalla caducità delle cose a quelle degli uomini.
- in tal modo, il riferimento esplicito alla morte nella conclusione del testo risulta una logica conseguenza di ciò che precede, anche se resiste l’ambiguità della condizione naturale ed esistenziale negli ossimori.
• Forme
-OSSIMORI: “estate/fredda; estate/dei morti”= molti contrasti nella poesia
-no genericità: specifica ogni nome: albicocco, prunalbo, pruno
• LAVANDARE
Il poeta passeggia tra i campi in una giornata autunnale appena offuscata da una nebbia leggera, e senta arrivare, da un canale, un canto triste e lento con il quale le lavandaie (lavandare) accompagnano il lavoro(ultima quartina)
Gli aspetti oggettivi assumo connotazioni soggettive: il campo arato solo in parte(V.1) suggerisce un senso di incompletezza, l’idea di qualcosa restato a metà; così come l’aratro anticipa la sensazione dell’abbandono(V.2 pare dimenticato) espressa dal canto delle lavandaie nell’ultima strofa.
In questo modo la solitudine malinconica dell’autunno(e dell’uomo) trova il suo corrispettivo simbolico nell’immagine dell’aratro lasciato in mezzo alla campagna e nel triste canto che si sente nell’aria.
Diff/simil :LAVANDARE--ARANO
-linguaggio più “basso”e familiare rispetto a Arano il cui tono è + classicheggiante, ma i cui temi e impostazione sono affini.
• IMPRESSIONISMO PASCOLIANO
Lavandare è un esempio dell’impressionismo pascoliano: le immagini vengono rappresentate nella loro immediatezza visiva; i vari elementi che rientrano nella descrizione non sono organizzati secondo una prospettiva gerarchica, ma sono giustapposti.
- La prima terzina è dominata da un’idea visiva:il colore variato del campo,l’aratro abbandonato, la nebbia.
- Nella seconda terzina invece prevale il dato uditorio
- Nella quartina conclusiva invece c’è una percezione più completa dei vari sensi: il soffiare del vento, il cadere delle foglie e la visione dell’aratro
• TEMPORALE
Si ha descrizione di fenomeni naturali, che accentuano la tendenza giustappositiva e impressionista del poeta. L’apparente immediatezza della rappresentazione è in realtà filtrata dalle associazioni soggettive, con tipica tecnica simbolista.
• LA COINCIDENZA DI SENAZIONE & SOGGETTIVITA’
-Questa poesia è costituita esclusivamente di immagini, le quali non vengono disposte secondo una gerarchia né hanno un ordine logico né un significato esplicito.
-Prevalgono aggettivi e nomi,vi è infatti una quasi totale assenza di verbi. L’unico verbo “Rosseggia” ha una funzione predicativa ed è “mero colore”(Sanguineti), così che le 6 proposizioni che seguono, non sono coordinate fra loro e come sospese.
-Con la mancanza di connettivi e verbi Pascoli vuole dare l’immediatezza delle impressioni visive: le immagini si giustappongono nella loro immediatezza l’una accanto all’altra.
-Tuttavia le immagini sono implicitamente caricate di soggettività, come si nota con le numerose metafore, nelle quali le immagini sono accostate e fuse ad altre immagini che non appartengono alla realtà oggettiva della rappresentazione ma alla soggettività dell’io lirico.
• Forme:
- metafora: “stracci di nubi” e “nero di pece”: dà al lettore immediatamente la qualità (nero). L’aggettivo viene usato come sostantivo e la pece diventa complemento di specificazione.
Cielo-Pece: elemento in comune: nero
-colori dominanti: rosso, nero, bianco
prevalgono infatti sensazioni visive (tutte tranne il primo verso che è uditiva)
-parola onomatopeica: bubbolìo
• IL LAMPO
La poesia presenta uno scenario inquietante e tragico, rappresentato secondo la tecnica impressionistica(=con giustapposizione di vari particolari visivi)
Alla luce di un lampo si mostra l’aspetto della terra e del cielo sconvolti dalla tempesta, e appare per un attimo anche la visione di una casa bianca, paragonata a un occhio dilatato e stupito che si apre nel buio.
La poesia dà sentimenti e emozioni alla natura: cielo e terra si mostrano nella loro essenza.
Si ha uno sconvolgimento della natura: anch’essa può provare dolore ed esterefazione, visto da quell’occhio che si chiude.
• Forme:
-gli aggettivi dati alla terra e al cielo sono usati per esseri viventi
-verbi: accostati tra loro senza punteggiatura
-OSSIMORO:”tacito tumulto”la natura prova sentimenti e dolori
• L’ASSIUOLO
Questa poesia rappresenta un’unione esemplare di simbolismo e di impressionismo.
Si apre con la descrizione di un cielo che sembra soffuso di una luce che non può che essere quella della luna, anche se essa non si vede. Sullo sfondo c’è però un temporale, i lampi.
Una notte lunare e il canto di un uccello notturno(l’assiuolo, piccolo rapace simile a un gufo) divengono una guida per mezzo della quale è possibile risalire, attraverso le sensazioni(e non attraverso la riflessione razionale) al significato simbolico e misterioso della realtà e della vita.
-Senso di MORTE che accomuna natura e uomo &
ASSUNSIONE SIMBOLICA DELLA NATURA: la natura che diventa simbolo: il paesaggio assume un valore simbolico, cui allude il canto dell’assiuolo (diventa simbolo del dolore e della morte), che da semplice “voce dei campi” diventa dapprima un “singulto” e poi “un pianto di morte”
-Si ha un crescendo della rappresentazione della natura: dalla rappresentazione naturalistica a quella simbolica.
-“sistri”: strumenti musicali egizi simboleggianti riti di morte e resurrezione.
• Forme
-Onomatopea: chiù, fru fru
-Anafora: sentivo
-Allitterazione: fru fru fra le fratte V6
-Sinestesia: soffi di lampi(lampi: vista; soffi: udito)
-Metafora: nero di nubi (vedi Temporale, “nero di pece”), “alba di perla”nebbia di latte”
-Assonanze con le sillabe accentate: V2,4,10,17
-senso del MISTERO: il senso del mistero è comunicato per via di allusione, del “non detto”: ogni strofa è lasciata in sospeso,la poesia si apre e si chiude su due interrogativi senza risposta.
-varietà vocabolario poetico: alterna paole semplici e comuni, onomatopee mai viteprima in poesia, termini ricercati e colti.
POEMETTI
• LA SIEPE
-L’IO è il padre-famiglia di una famiglia contadina, rivolgendosi alla siepe che delimita la sua proprietà.
-La SIEPE: è simbolo della piccola proprietà privata contadina rappresenta la protezione dall’esterno, da un esterno pericoloso, fonte di pericolo perché può impadronirsi dei frutti del lavoro nei campi.
-Rapporto SIEPE-CAMPO:
è un rapporto molto stretto (positivo) che caratterizza il rapporto coniugale: la siepe è necessaria al campo come l’uomo è necessario alla donna
-Tema importante: Salvaguardia proprietà privata
-Rapporto CONTADINO-TERRA = rapp. UOMO-DONNA
Lavoro del contadino che rende la terra feconda;
“florido marito” è come il marito della terra perché è feconda
Fecondazione della donna “ti piagò” V.5,6
-RAPPORTO CONIUGALE x Pascoli:
rapporto d’amore per lui sempre collegato al possesso e alla violenza; (violenza: “piagare”)
-MATRIMONIO: rapporto di possesso “che dice mia la donna che fu mia”
-Rapp UOMO- DONNA
Il padrone
Oggetto della padronanza
DONNA: rapporto di subordinazione, obbedienza, possesso, oggettivazione.
FAMIGLIA & PROPRIETA’ PRIVATA come universo chiuso
-Conclusione: per chi è fuori dalla siepe c’è il divieto, per chi è dentro il possesso.
• DIGITALE PURPUREA (1898)
La poesia è ispirata dal racconto di Maria a Pascoli, sua sorella, relativo al suo soggiorno giovanile in convento.
Riassuntino:
Due amiche s’incontrano dopo tanto tempo e rievocano la comune giovinezza in convento. Riaffiora un particolare per entrambe importante: il fiore della digitale purpurea, dall’odore dolciastro e stregato, chi ammalia e uccide chi lo odori(secondo quanto le era stato raccontato). La bionda Maria ha sempre evitato di avvicinarsi al fiore proibito, mentra la bruna Rachele confida ora all’amica di averlo odorato; e può confermare così la dolcezza quanto il pericolo di quell’esperienza.
Maria: la sua è una casta scelta, il segno di fedeltà ai valori ricevuti.
Rachele: cedimento al fascino dell’ignoto. La sua esperienza è sia un’esperienza sessuale(purpurea=colore delle passione),del proibito e della trasgressione, ma anche un’esperienza di MORTE., : “fiore di morte”
Digitale purpurea: fiore da cui si ricava una malattia per le medicine del cuore, ma se presa in dosi non controllate è molto tossica.
“il fiore produce una specie di miele che rend einebriante l’aria:un suo profumo che intride l’anima con una dimenticanza dolce e crudele”
- Forme:
-Sinestesie: V 66,67 “soffiava luce” “baleni silenziosi”
-Anafora del VEDONO: V.26, 29. non è un vedere reale, è un rievocare. La forza di queste immagini è però tale che il poeta usa il verbo vedere. Il ricordo diventa così visione, il passato è rievocato con tale intensità da tornare presente. È infatti una poesia visionaria.
-sintassi spezzatta(esclamativi interrogativi ospensione..)
-frasi concitate
- Forte SIMBOLISMO: -ossimori: “fiore di morte” “oblio dolce e crudele”tema della seduzione che uccide
CANTI DI CASTELVECCHIO
Scritti nel 1895, durante il soggiorno di Pascoli a Lucca, dove cerca di ricostruirsi un “nido” famigliare con le sorelle.
Nella struttura dei Canti di Castelvecchio agiscono due temi:quello naturalistico, modellato sul trascorrere delle stagioni, e quello famigliare. I due movimenti si intrecciano: il ritmo delle stagioni allude a un ordine naturale e alla segreta armonia dell’alternanza di vita e di morte, di fine e di rinascita; l’uccisione del padre configura invece una perdita irreparabile segnata dalla cattiveria umana e dunque estranea al ritmo naturale dell’esistenza.
-riprendono i temi leopardiani del rapporto uomo-natura e della ricordanza.
CASA MIA
NOSTALGIA così forte che il poeta crede di incontrare la madre al cancello.
È la nostalgia della casa-nido distrutta
Questo è un INCONTRO ONIRICO: avviene solo nell’io del poeta
È un dialogo con la madre morta: è al cimitero! Infatti gli dice di andare pure a lavorare con lei anche se lì (al cimitero) ci piove e nevica: richiamo alla realtà della MORTE, fine illusione.
Il CANCELLO: è il segno dell’impossibilità del loro incontro, è il segno fisico dell’esclusione dalla casa non più sua.
TONO COLLOQUIALE del dialogo, ogni tanto anche concitato, con esclamazioni.
Quello che si rappresenta è solo una VISIONE, un’ ILLUSIONE, trall’altro smentita, di una vita comune del poeta con la mamma morta
STRUTTURA: intere strofe che si ripetono: v. 5-8
La 2° strofa torna nell’ultima.. ripetizione ossessiva che da un effetto ossessivo, né piacevole né armonioso.
COLORI che prevalgono:
- Bianco: colore mortuario (grembiule bianco in lutto delle sorelle)
- Rosso: prugne; sangue
- Azzurro: giaggioli
NEBBIA
La nebbia è invocata a delimitare un orizzonte modesto e rassicurante: la casa e l’orto, dove rintanarsi dal DOLORE e dal male. Essa protegge metaforicamente il poeta dai ricordi tristi, ma anche da tutto ciò che invita a vivere, amare, agire.
La fuga della vita si risolve nel desiderio di MORTE, espresso nella visione rassicurante della casa che porta al cimitero.
-rifiuto della propria vita, della propria storia, ma anche della storia in generale.
RIFIUTO detta STORIA: V8: bisogno di chiusura col presente
Rapp NATURA—STORIA: natura buona, storia cattiva (VS Leopardi natura maligna)
IL GELSOMINO NOTTURNO
Accanto alla narrazione dei piccoli eventi naturali che scandiscono la notte dall’arrivo della sera fino all’alba, la poesia include un riferimento alla notturna vicenda di amore di due giovani sposi.
SIMBOLISMO: la poesia è costruita sull’alternanza di detto e non detto, ovvero sul continuo rimandarsi di vari elementi(oggetti,suoni odori) fra loro.
PARALLELISMO: Si hanno due vicende parallele, il processo di fecondazione/impollinazione: uno è quello naturale, uno è quello umano(l’unione coniugale)
Ci sono infatti versi comuni all’uomo e alla natura nell’ultima strofa.
VITA-MORTE:
-urna: grembo della sposa dopo il 1° giorno di nozze, però è anche il contenitore delle ceneri: usa il luogo della nascita con un termine attinente anche alla morte
V.12 -“nasce l’erba sopra le fosse”: immagine della vita collegata alla morte
-V.2 parenti morti: coloro che vivono sono continuamente legati ai loro cari(morti) e sono destinati a morire.
SESSUALITA’,UNIONE CONIUGALE:è imprescindibile, dalla violenza e dal pensiero della morte(petali sgualciti).
-L’immagine del fiore che apre il calice e che si chiude infine all’alba con i “petali un poco sgualciti”.
-allusione all’incontro sessuale: V6,V.19-20
ESCLUSIONE DEL POETA: il poeta guarda dall’esterno la casa;
LA MIA SERA
-CONFRONTO: NEBBIA; LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA(Leopardi)
Anche qui la VITA trascorsa è piena di travagli.(V1, “pieno di lampi”)
Non è un giorno naturalisticamente descritto. Questo giorno è simbolicamente anche il giorno del poeta, che è giunto alla sua sera, ed egli può sperare ch’essa sia serena, quindi rosa laddove durante il giorno è stata nera.
È simbolicamente la sera del poeta, la fase ultima della sua vita.(V8”che pace, la sera!”=morte)
Associa la sera(ultima strofa)alla madre morta e al ricongiungimento con lei.(V36,37 “canti di culla”)
NESSO CON LA NEBBIA: il desiderio espresso alla nebbia è di tenere lontano ciò che è morto, di nascondere in qualche modo la vita passata del poeta, il passato.
VITA POETA: Pascoli rappresenta la sua vita: un percorso travagliato e doloroso(nel contrasto tra giorno,sera; scoppi lampi, pace), che solo in vista del traguardo finale(la MORTE), arriva alla serenità.
NATURA:la natura è animata, il poeta dà voci umani e sentimenti a cielo piante e animali in molti modi.
CONFRONTO LEOPARDI(la quieta dopo la tempesta):i due poeti interpretano diversamente il rasserenamento della tempesta:
Leopardi dopo la tempesta descrive il borgo che torna alla sua serenità e alla sua vita quotidiana.
Man mano che finisce la pioggia il poeta descrive tutto quello che vede, dal più vicino alla montagna. Dal paesaggio descrive gli uomini,dei quali “ogni cor si rallegra” , dall’artigiano alla donna che va a prendere l’acqua; lo sguardo torna poi sul paesaggio: il sole torna a illuminare i, il paesaggio che si era fermato riprende il suo cammino.
“natura cortese”:figura retorica dell’ironia
PIACERE: fine del dolore
TEMI DEL SESSO: poemetti: La siepe,digitale purpurea,il chiù,Gelsomino notturno.
TEMA DEL NIDO: la siepe, X agosto
IMPRESSIONISMO:Patria(Myricae),”poetica delle cose”(Fanciullino)
COLLEGAMENTI:La nebbia-Canto Notturno Leopardi; Lavandare-Arano;lampo-temporale; Arano-La sera del dì di festa (Pascoli); Novembre-San Martino di Carducci
SALTAZIONE PROPRIETA’ PRVATA, NAZIONALISMO, VITA CONTADINA: Siepe, Italy, la Grande proletaria si è mossa.
la parafrasi della poesia primavera di pascoli
atò cercando il commento della poesia " noote dolorosa "