Materie: | Appunti |
Categoria: | Geografia |
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Testo
GRECIA
Caratteristiche fisiche
- Morfologia. Il territorio greco, prevalentemente montuoso (oltre il 40% si trova ad altitudini superiori ai 500 m) e costituito essenzialmente dalle frastagliate penisole del Pindo e del Peloponneso, dalla grande isola di Creta che chiude a sud il Mar Egeo cosparso di una miriade di emergenze insulari, ha raggiunto la sua attuale configurazione solo alla fine del Cenozoico e all’inizio del Quaternario, quando una parte delle catene dinariche subì un parziale sprofondamento che ha dato origine a numerosi gruppi insulari e alla grande isola di Creta. Ne è risultata una struttura tettonicamente molto tormentata, che si esprime con grande evidenza nell’alternanza frequente di rilievi e di depressioni e nell’estrema articolazione del contorno costiero. Frequenti nelle zone calcaree sono i fenomeni carsici, che contribuiscono a dare al paesaggio greco quell’aspetto roccioso, povero di terreni coltivabili. Il settore nord-orientale del Paese, delimitato dal fiume Mesta e dal confine con la Turchia (fiume Marica) e con la Bulgaria, corrisponde alla parte occidentale della regione storica della Tracia e si estende dai Ródopi all’Egeo, comprendendo la dorsale più meridionale di quel massiccio montuoso e i suoi ultimi contrafforti con varie cime superiori ai 1000 m, nonché una pianura alluvionale delimitata da una costa bassa e paludosa. A W della Mesta e fino al confine con l’Albania si estende il settore meridionale della Macedonia. Si tratta di una vasta regione costituita da rilievi montuosi, da conche intermontane di origine tettonica e da una pianura alluvionale. Tra la pianura percorsa dal Vardar e la valle della Struma si innalza l’ampia dorsale montuosa del Vertískos Óros. Tra il golfo di Orfánion, in cui mette foce la Struma, e il più occidentale golfo di Salonicco si spinge nell’Egeo la montuosa Penisola Calcidica terminante a S con le tre lunghe digitazioni peninsulari di Cassandra, Sithonia e Monte Santo, separate dai profondi golfi di Cassandra e di Monte Santo. La più elevata delle catene parallele allo Ionio (Smólikas, 2637 m) è quella del Pindo, profondamente incisa da lunghe valli trasversali. Dal Pindo si staccano vari poderosi contrafforti; il più settentrionale attinge i 2917 m nel Monte Olimpo, la cima più elevata di tutto il territorio greco. Una struttura del tutto particolare presenta il Peloponneso, che costituisce l’estremità meridionale della G. continentale. Si tratta di una tozza penisola montuosa, nettamente staccata dal continente mediante i golfi di Patrasso, di Corinto e di Egina e collegata soltanto mediante lo stretto istmo di Corinto, tagliato dall’omonimo canale nel 1893.
Esso rappresenta la continuazione diretta dei rilievi calcarei del Pindo e si ramifica a S in quattro penisole rocciose, separate dai golfi di Messenia, di Laconia e di Nauplia. La Grecia insulare comprende: le isole Ionie (Corfù, Leucade o Santa Maura, Cefalonia, Zante, Itaca e altre minori) nel Mare Ionio; Eubea, le Cicladi, le Sporadi Settentrionali e le Meridionali, in parte asiatiche, nell’Egeo; e infine Creta, la più estesa e più importante, tra l’Egeo e il Mediterraneo vero e proprio. - Idrografia. I corsi d’acqua hanno quasi tutti portate irregolari e un regime tipicamente torrentizio, con piene invernali e prolungate magre estive. I fiumi principali sono quelli della Macedonia e della Tracia; essi sono il Vardar (in greco Axiós), la Struma (in greco Strymón) e la Mesta (in greco Néstos), che nascono entrambi in territorio bulgaro e tributano all’Egeo e la Marica o Marizza (in greco Ebros). Dei fiumi interamente greci i principali sono l’Aliákmon, che si getta nel golfo di Salonicco, e il Peneiós, che con le sue alluvioni ha dato origine alla pianura della Tessaglia. I laghi principali sono quelli di Vólve e di Koroneia, di Vegorrítis, di Prespa e di Doiránes. –Clima . Il clima in generale è di tipo mediterraneo, con estati calde e asciutte e inverni brevi, miti e piovosi. Le escursioni termiche sono in genere contenute entro i minimi invernali di 4 °C a Salonicco e 9 °C ad Atene e a Corfù e i massimi estivi di 25 °C a Corfù, 26 °C a Salonicco e 27 °C ad Atene, mentre nelle aree montuose dell’interno i valori possono variare sensibilmente soprattutto in relazione all’altezza, con caratteristiche climatiche di tipo semicontinentale o di alta montagna. Le precipitazioni, concentrate in larga misura nei mesi invernali, sono quasi dappertutto scarse e spesso insufficienti ai bisogni agricoli. In genere le piogge sono più abbondanti, per quanto mai copiose, sul versante ionico esposto ai più umidi venti provenienti da W: così a Corfù si registrano in media 1350 mm all’anno, a Giánnina 1000 e ad Atene appena 400.
- Vegetazione . La formazione più diffusa è la macchia mediterranea, che interessa le aree pianeggianti, le isole e i pendii meglio esposti dei rilievi fino a una quota di circa 1000 m. Nella fascia compresa tra i 1000 e i 2000 m si estendono boschi di latifoglie (faggi) e più in alto, specialmente sui versanti più piovosi, vaste formazioni di abeti e di larici, che cedono infine il posto, alle quote più elevate, ai pascoli di alta montagna.
Caratteristiche economiche
Per la Grecia l’entrata nella CEE (1981) ha coronato un intenso sforzo, realizzato nel corso degli anni Settanta, per raggiungere un livello economico adeguato al resto d’Europa, dopo un lunghissimo periodo di ristagno pressoché in tutti i settori. Gli indirizzi programmatici dei governi socialisti hanno tuttavia rallentato il processo di privatizzazione delle industrie e dei servizi, senza peraltro modernizzare adeguatamente il settore primario, così che oggi la G. dipende ancora largamente dai contributi dell’UE per lo sviluppo delle sue aree più arretrate.
- Profilo generale. A partire dagli anni Sessanta si è avviato il processo d’industrializzazione grazie al quale oggi hanno ormai un discreto ruolo alcuni settori come il chimico, il tessile, l’elettromeccanico, il metallurgico e il siderurgico. Permangono tuttavia gravi problemi come la forte dipendenza dall’estero dovuta alla necessità d’importare tutti i rifornimenti energetici, nonché il macchinario di base, la tecnologia avanzata e gran parte dei mezzi di trasporto. Si sono aggravati altresì i preesistenti squilibri regionali, giacché l’area che gravita su Atene sta diventando sempre più congestionata, sia per il forte movimento migratorio delle altre zone del Paese sia per l’eccessiva concentrazione delle attività industriali: la Grande Atene accoglie oltre la metà degli operai, e quindi delle fabbriche, di tutto il Paese. - Agricoltura. Benché sino ad epoca recente l’economia greca sia dipesa pressoché esclusivamente dall’agricoltura, essa è praticata senza le moderne tecniche agricole. Solo da poco si vanno estendendo, soprattutto nelle regioni meridionali e nelle pianure, colture ortofrutticole e industriali, che si avvalgono sempre più largamente di sistemi moderni di conduzione dei fondi. Arativo e colture arborescenti coprono il 28,5% della superficie territoriale e interessano il 22,5% della popolazione attiva. Un terzo dell’arativo è occupato dal frumento (21 milioni di q); seguono l’orzo (circa 4 milioni di q), il mais (20 milioni di q). Assai più rilevanti ai fini commerciali sono l’olivo (19 milioni di q di olive; 3,7 milioni di q di olio, per cui la G. è il terzo produttore mondiale), la vite e gli agrumi (11 milioni di q), tutti largamente avviati all’esportazione. Dall’uva (14 milioni di q) si ricavano buoni quantitativi di vino, taluni dei quali assai rinomati anche all’estero, ma ancor più importanti sono le uve passe (circa 1 milioni di q), che provengono per lo più dalle Isole Ionie, da Creta e da Samo. Particolare incremento ha avuto la cotonicoltura, tanto che la Grecia è oggi il maggior produttore europeo di cotone (9 milioni di q tra fibra e semi). - Foreste, allevamento e pesca. Assai povero è il manto forestale (meno di un quinto della superficie territoriale, annualmente oltre 2,5 milioni di metri cubi di legname). La scarsità di buoni pascoli limita l’allevamento di bovini (630000 capi); più numerosi sono gli ovini e i caprini (oltre 15 milioni complessivamente), cui sono sufficienti terreni più poveri, e i volatili da cortile (27 milioni). Relativamente carente è il settore della pesca (172000 t di pescato). - Risorse minerarie. I minerali sono numerosi, ma in genere non abbondanti; la G. è tuttavia grande produttore europeo di nichel (18700 t), di bauxite (circa 2 milioni di t) e di magnesite (circa 900 000 di t). Scarsa è tuttora la produzione di energia elettrica (37400 milioni di kWh annui). - Industria. L’industria si è sviluppata nei settori tessile (soprattutto del cotone, con circa 127000 t di filati, e delle fibre artificiali e sintetiche), alimentare (industrie enologiche, zuccherifici, oleifici, conservifici, birrifici, ecc.) e del tabacco, nonché una sensibile espansione in quelli della chimica e della petrolchimica, del materiale elettrico, della siderurgia (con produzione di laminati di ferro); più carente appare invece nel complesso l’industria meccanica. - Comunicazioni. Sono ovunque inadeguate le comunicazioni sia stradali (41000 km) sia ferroviarie (2500 km, con principale linea Salonicco-Atene, da cui si dipartono vari tronchi minori). Sviluppati sono invece i servizi marittimi, tanto di piccolo cabotaggio quanto d’alto mare: la G. dispone della quarta marina mercantile del mondo, con oltre 25 milioni di t di stazza lorda (1992). Il principale scalo marittimo è Il Pireo; Atene è sede di un attivo aeroporto internazionale. - Commercio. La Grecia importa quantitativi ingenti di macchinari e mezzi di trasporto, combustibili e materie prime, oltre a una vasta gamma di manufatti che l’industria locale non è ancora in grado di fornire, mentre le esportazioni sono soprattutto rappresentate da frutta fresca e secca, ferro e acciaio, alluminio, tabacco, prodotti chimici, tessuti, ecc. Gli scambi si svolgono eminentemente nell’ambito della UE, specie con la Germania e con l’Italia; fortissimo è il deficit commerciale: le esportazioni coprono meno della metà delle importazioni. Un’importante fonte di valuta è costituita però dal turismo: il Paese è visitato annualmente da oltre 8 milioni di stranieri.
Caratteristiche umane
- Sviluppo demografico. La popolazione, che alla metà del secolo scorso si aggirava intorno a 1.020.000 abitanti, risultava raddoppiata all’inizio del secolo attuale e toccava i 10.264.000 nel 1991. La densità (78 abitanti per kmq) è assai elevata, se considerata in rapporto allo sviluppo dell’economia greca che non è in grado di offrire redditi adeguati e decorose condizioni di vita alla manodopera in continuo aumento, parte della quale (oltre 20.000 persone all’anno) è ancora costretta a emigrare all’estero. Ingenti permangono i movimenti migratori interni dalle aree esclusivamente agricole a scarso reddito verso i centri maggiori economicamente più sviluppati.
- La distribuzione sul territorio. Le aree più densamente abitate sono attualmente l’Attica, specialmente per la presenza della conurbazione di Atene, le Isole Ionie (specie Corfù), quelle orientali di Lesbo, Chio e Samo, il Peloponneso occidentale e le pianure della Macedonia, rispettivamente con i centri di Patrasso e Salonicco; quelle meno popolate sono le zone montuose più impervie dell’interno, specie nell’Epiro. I maggiori poli di attrazione delle migrazioni interne sono Atene, Salonicco e Patrasso, tutti centri portuali dotati di vari complessi industriali. Atene soprattutto ha conosciuto un’ingente espansione demografica ed edilizia negli ultimi settant’anni, passando dai 100.000 abitanti della fine del secolo scorso alla grande conurbazione con Il Pireo che raggiungeva al censimento del 1991 i 3.096.775 abitanti, corrispondenti al 30% circa della popolazione.
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