Repubblica del Congo

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Testo

Nome ufficiale
Repubblica del Congo
Capitale
Brazzaville
Superficie
342.000 km²

Città principali (popolazione)
Brazzaville 937.579

Pointe-Noire 576.206 (1995 stima)

Demografia
Popolazione
2.958.448

Tasso di crescita
2,18%

Densità di popolazione
8,7 abitanti per km²

Popolazione urbana e rurale
Popolazione urbana 63%
Popolazione rurale 37%

Speranza di vita
Totale 47,7 anni
Femmine 51,2 anni
Maschi 44,3 anni
Tasso di mortalità infantile
98 morti per 1000 nati vivi

Tasso di alfabetizzazione
Totale 97,6%
Femmine 97%
Maschi 98,2%

Ordinamento dello stato
Forma di governo
Repubblica

Costituzione
15 marzo 1992

Diritto al voto
Suffragio universale (età minima: 18 anni)

Economia
Prodotto interno lordo (PIL)
3.215 milioni di $ USA

PIL pro capite
1.070 $ USA

PIL per settore economico
PIL: agricoltura 5,3%
PIL: industria 70,9%
PIL: servizi 23,8%

Bilancio statale
Entrate 630 milioni di $ USA
Spese 772 milioni di $ USA

Moneta
1 franco CFA = 100 centesimi

Esportazioni
Petrolio greggio, legname, compensato, zucchero, cacao, caffè, diamanti

Importazioni
Manufatti semilavorati, attrezzature, materiali per l'edilizia, derrate alimentari

Partner commerciali: esportazioni
Stati Uniti d'America, Italia, Francia, Spagna, altri stati dell'UE

Partner commerciali: importazioni
Francia, Stati Uniti d'America, Italia, Giappone, altri stati dell'UE

Industria e servizi
Petrolio, cemento, legname, preparazione della birra, raffinazione dello zucchero, olio di palma, sapone, sigarette

Agricoltura e allevamento
La manioca costituisce il 90% della produzione alimentare; altri prodotti: riso, mais, arachidi, ortaggi; prodotti agricoli commerciali: caffè, cacao; la produzione forestale è una voce economicamente rilevante delle esportazioni; le importazioni rappresentano il 90% del fabbisogno alimentare dello stato

Risorse naturali
Petrolio, legname, potassa, oro, piombo, zinco, uranio, rame, fosfati, gas naturale

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INTRODUZIONE
Repubblica del Congo (nome ufficiale République du Congo), stato dell'Africa centro-occidentale, affacciato a sud-ovest sull'oceano Atlantico. Confina a nord con il Camerun e la Repubblica Centrafricana, a est e a sud con la Repubblica democratica del Congo, a sud-ovest con l'Angola e a ovest con il Gabon. Il paese ha una superficie totale di 342.000 km² e un’estensione costiera di 169 km. La capitale è Brazzaville.
TERRITORIO
Il territorio del Congo è formato da una fascia costiera lungo l'oceano Atlantico, bassa e sabbiosa, bordata da una stretta pianura bruscamente interrotta dalle alture della dorsale del Mayombe (in media 550 m), ricoperta da foreste e attraversata da corsi d'acqua come il Kouilou. A est della dorsale si trova la fertile vallata del fiume Niari, principale zona agricola del paese; a nord si estende la regione centrale dell'altopiano Batéké, attraversato dai numerosi affluenti dei fiumi Congo (o Zaire) e Ubangi. Il bacino del Congo, che per un lungo tratto segna il confine con la Repubblica democratica del Congo, occupa gran parte dei territori nordorientali e verso nord digrada in un bassopiano paludoso. Nelle zone meno piovose (altipiani e regioni di nord-est) la vegetazione è rappresentata dalla savana, mentre nelle zone con abbondanti precipitazioni sono diffuse fitte foreste pluviali; esse ricoprono circa il 64,6% del territorio e costituiscono la più grande risorsa naturale del paese, fornendo legnami commercialmente importanti come l'okoumé. La fauna è molto diversificata e abbondante: si trovano antilopi, giraffe, ghepardi, coccodrilli e numerose specie di uccelli e di rettili.
Il clima è tropicale, con temperature elevate e un alto grado di umidità; nonostante la corrente del Benguela abbia un effetto mitigante sulla zona costiera, la temperatura media è intorno ai 23,9 °C. In quasi tutto il paese si hanno due stagioni secche e due piovose; le precipitazioni vanno in media dai 1520 mm ai 2030 mm annui e sono più abbondanti nelle zone montuose.
Nella Repubblica del Congo solo lo 0,64% del territorio è destinato all'agricoltura. La produzione agricola, nonostante l'espansione in atto negli ultimi dieci anni, non è stata in grado di tenere il passo con il rapido aumento demografico, cosicché il paese continua a dipendere fortemente dalle importazioni di derrate alimentari. Circa tre quinti della Repubblica del Congo sono ricoperti da foreste, che ospitano una ricca varietà di animali e di piante, tuttavia solo il 4,5% è zona protetta. La disponibilità di acqua potabile si è triplicata nelle aree urbane a partire dal 1980, ma lo stato d'indigenza è ancora molto grave nelle zone rurali e a ciò si aggiunge il problema dell'inquinamento dell'aria dovuto ai gas di scarico dei veicoli.
POPOLAZIONE
Nel 2002 la popolazione era di circa 2.958.448 abitanti, con una densità media di 8,7 unità per km². Si divide in cinque etnie, delle quali la più numerosa, pari al 50% del totale, è quella dei bakongo, che occupa i territori nei pressi e a sud-ovest di Brazzaville; il gruppo dei bavili vive sulla costa, quello dei mboshi nella zona di passaggio dalla savana alla foresta nella parte settentrionale del paese, quello dei sangha nelle foreste del nord; nella regione settentrionale vive anche un numero limitato di pigmei, quasi del tutto scomparsi nelle altre regioni.
Le religioni principali sono quella cattolica e quella animista; circa il 10% della popolazione è protestante, e il 3% musulmano. La lingua ufficiale è il francese, mentre quelle locali (come il lingala e il kikongo) appartengono al ceppo bantu.

Circa il 63% della popolazione vive nelle aree urbane. La capitale, Brazzaville, è il maggior centro industriale del paese; altre città importanti sono Pointe-Noire, primo porto del Congo, Loubomo, Nkayi, Mossendjo e Ouesso.
Il sistema scolastico del Congo è composto dalla scuola primaria e dall'insegnamento secondario; l'istruzione scolastica è gratuita e obbligatoria per i ragazzi dai 6 ai 16 anni d'età. L'università Marien-Ngouabi di Brazzaville, fondata nel 1972, è l'unica del paese. Nel 2001 il tasso di alfabetizzazione era pari all’97,6%.
ECONOMIA
Per l'economia congolese, basata innanzitutto sull'agricoltura e sullo sfruttamento delle risorse minerarie, sono di grande rilevanza le attività commerciali, che si avvantaggiano della naturale posizione strategica della nazione: i porti sull'oceano Atlantico permettono facili comunicazioni anche con gli stati interni del Ciad e della Repubblica Centrafricana. Nel 2000 il prodotto interno lordo era di 3.215 milioni di dollari USA, pari a 1.070 dollari USA pro capite.
Circa un terzo della popolazione trae sostentamento dall'agricoltura, spesso condotta a livello di semisussistenza; i prodotti per l'esportazione vengono invece coltivati con sistemi più moderni nelle piantagioni della valle del Niari. Sono esportati principalmente noci di cocco, canna da zucchero, arachidi, tabacco, caffè, cacao e banane, oltre a manioca, mais, patate dolci e riso. La grande rilevanza commerciale della silvicoltura e le malattie causate dalla mosca tse-tse hanno recentemente ridotto l'importanza dell'allevamento.
Una delle principali ricchezze del paese è costituita dal patrimonio forestale, dal quale si ricavano considerevoli quantità di legname destinato in gran parte all'esportazione. Il settore minerario, poco rilevante fino all'inizio degli anni Settanta, è aumentato di importanza dopo la scoperta di giacimenti di petrolio (per l'estrazione del quale sono state realizzate 26 piattaforme offshore) che rappresenta oggi il principale prodotto d'esportazione e contribuisce in modo rilevante alla formazione del PIL; le riserve di greggio sono stimate tra i 500 e i 1000 milioni di tonnellate. Dal 1976 è attiva a Pointe-Noire una raffineria. Nel paese si estraggono inoltre gas naturale, piombo, zinco, oro, fosfati, bauxite e ferro.
L'industria manifatturiera produce perlopiù beni di largo consumo; i settori principali sono quello alimentare e della lavorazione di tabacco e legname; nel paese sono inoltre attivi stabilimenti tessili, cementifici, calzaturifici e impianti per la produzione di sapone.
L'unità monetaria del Congo, che è membro della Zona del franco, è il franco CFA, emesso dalla Banca centrale della Comunità finanziaria africana per gli stati dell'Africa centrale, con sede a Yaoundé (Camerun). Brazzaville è il centro economico e finanziario maggiormente sviluppato nell'area della Zona del franco dell'Africa centrale.
I maggiori partner commerciali sono i paesi che fanno parte dell'Unione economica e commerciale dell'Africa centrale (Camerun, Repubblica Centrafricana e Gabon), ma sono sviluppati anche i rapporti commerciali con Francia e Stati Uniti.
Anche se interrotto da rapide e cascate, il fiume Congo con i suoi affluenti rappresenta il principale asse di comunicazione del paese; le vie fluviali sono navigabili per più di 4300 km e compensano lo scarso sviluppo stradale e ferroviario. Il principale tronco ferroviario è la strada ferrata Congo-Oceano (510 km), che collega Brazzaville a Pointe-Noire; un'altra linea privata, lunga 286 km, mette in comunicazione la ferrovia principale con il centro minerario di Moanda in Gabon. La rete stradale, asfaltata per il 10% (1999), è lunga circa 12.800 km ed è più estesa nella parte meridionale del paese. Le comunicazioni internazionali sono assicurate dagli aeroporti di Brazzaville e Pointe-Noire.
In Congo vengono pubblicati tre quotidiani; dal 1963 sono iniziate le trasmissioni della radio e della televisione di stato che, all'inizio degli anni Novanta, assicuravano una programmazione di sei ore al giorno.
Il reddito pro-capite è abbastanza elevato, ma la disoccupazione è un forte problema, specialmente nelle aree urbane.
ORDINAMENTO DELLO STATO
Fino a quando è stata in vigore la Costituzione del 1979, il capo dello stato e del governo era il presidente della repubblica, segretario dell'unico partito ammesso, il Partito congolese del lavoro (costituito ufficialmente nel 1969), che ha governato il paese fino al 1991. La nuova costituzione, approvata con un referendum nel marzo 1992, ha garantito il multipartitismo e ha stabilito l'elezione a suffragio universale del presidente della Repubblica e la costituzione di un Parlamento bicamerale composto dall'Assemblea nazionale (125 membri) e dal Senato (60 membri).
APPROFONDIMENTO: STORIA
Abitato da popolazioni bantu già prima del 1000, il Congo fu scoperto nel 1482 dall'esploratore europeo Diego Cam, che seguendo il corso del fiume Congo raggiunse i regni di Loango, esteso a nord e a est del fiume, e di Bakongo, che controllava i territori alla foce del fiume Congo e quelli a sud del fiume Cuanza; la colonizzazione portoghese e la tratta degli schiavi segnò la sorte dei due regni.
Pietro Savorgnan di Brazzà esplorò la regione tra il 1879 e il 1880; questi stipulò con i governanti locali una serie di trattati che posero tutto il territorio congolese sotto la protezione della Francia. Nel 1910 la regione, chiamata Medio Congo, divenne parte dell'Africa equatoriale francese con Brazzaville come capitale; il paese ottenne l'autonomia nel 1956 e poi, nel 1960, l'indipendenza, con il nome di Repubblica del Congo.
I primi anni successivi all'indipendenza furono caratterizzati da una grande instabilità politica, che indusse il governo ad adottare una linea autoritaria; il primo presidente, l'abate Fulbert Youlou, fu rovesciato da una sommossa popolare nel 1963. Al suo posto salì al potere Alphonse Massemba-Débat, sostenuto dal Movimento nazionalista rivoluzionario; questi adottò una politica di avvicinamento ai paesi comunisti, stabilendo relazioni principalmente con la Repubblica popolare cinese.
Nel 1968 un colpo di stato capeggiato dai militari e dai militanti di sinistra rovesciò Massemba-Débat e proclamò capo di stato Marien Ngouabi, che governò il paese per nove anni in base a principi marxisti-leninisti, dotandolo di una costituzione rivoluzionaria e cambiandone nel 1970 il nome in Repubblica popolare del Congo. Ngouabi fu assassinato nel 1977 e il potere passò nelle mani del generale Joachim Yhombi-Opango, che conservò sia le relazioni con il mondo comunista, sia quelle con la Francia, stabilendo una forma di politica economica mista.
Nel 1979 fu nominato presidente il colonnello Denis Sassou Nguesso, che nel 1981 firmò un trattato di amicizia e di cooperazione con l'Unione Sovietica. Durante il governo di Nguesso, rieletto nel 1984 e nel 1989, la situazione economica e sociale del paese si deteriorò e si sviluppò una forte opposizione. Nel marzo del 1991 venne promulgata una nuova Costituzione che introdusse il multipartitismo e cambiò il nome del paese, riprendendo la denominazione di Repubblica del Congo.
Nelle elezioni presidenziali dell'agosto 1992 Sassou Nguesso fu sconfitto da Pascal Lissouba e nelle elezioni politiche generali del 1992 e del 1993 il Partito congolese del lavoro, che aveva dominato la scena politica fino a quel momento, perse la maggioranza; a capo del governo fu nominato Joachim Yhombi-Opango.
Nel 1993-94 il paese fu scosso da un violento conflitto e Brazzaville divenne il teatro dello scontro armato tra i sostenitori del presidente Lissouba, di Nguesso e di Bernard Kolelas, leader del principale movimento dell'opposizione. Nel tentativo di trovare una soluzione alla grave crisi, nel 1995 il governo di Yhombi-Opango accolse quattro membri del movimento di Kolelas. Il conflitto riprese però nel 1997 tra forze governative e milizie di Nguesso, che infine si imposero con il sostegno determinante dell’Angola.
La situazione del paese è oggi migliore, sebbene si verifichino tuttora scontri tra esercito e milizie di Lissouba. La violenta guerra civile ha causato diverse migliaia di vittime e decine di migliaia di profughi; ha distrutto la capitale Brazzaville e l’economia del paese, che attende ora l’avvio di un piano di ricostruzione.
CONCLUSIONI
La situazione di questo Paese è in via di miglioramento, dopo la guerra civile. Il clima è tropicale e la fauna è ricca e particolare. L’economia è abbastanza sviluppata in confronto alla media africana ed è basata soprattutto sul patrimonio forestale.
L’ A f r i c a i n g e n e r a l e
Uno dei cinque continenti della Terra. L'Africa ha una superficie, comprese le isole contigue, di 30.227.467 km2, corrispondente a circa il 22% delle terre emerse del pianeta. All'inizio degli anni Novanta, circa il 12% della popolazione mondiale (627 milioni) viveva nel continente africano.
Solamente il 10% del territorio africano si trova a un'altitudine inferiore ai 500 m sopra il livello del mare, contro il 54% dell'Europa e il 25% dell'America settentrionale. Esso si presenta nelle forme di un unico grande tavolato, di una piattaforma orizzontale, rigida e priva di piegamenti, se si esclude la catena montuosa dell'Atlante, nella sezione nordoccidentale. Le differenze di altitudine, che pure non mancano, sono state causate da fratture e da faglie che hanno sollevato e abbassato intere zolle. A ciò si deve la formazione delle alteterre dell'Africa orientale e meridionale, il profondo solco della Rift Valley e le estese subsidenze o depressioni corrispondenti a bacini fluviali – in particolare quelli del Congo, del Niger, del Nilo, del Volta e dello Zambesi – che costituiscono una caratteristica preminente della geografia dell'Africa. Ai suoi margini il tavolato africano lascia il posto a una stretta cimosa costiera che cinge l'intero continente. Tutti i grandi fiumi dell'Africa, eccetto i sistemi del Niger-Benue e dello Zambesi-Shire, presentano cascate o rapide che sono di ostacolo alla navigazione interna.
Nonostante l'estesa superficie, l'Africa è abitata da appena il 12% della popolazione mondiale. All'inizio degli anni Novanta la popolazione del continente era stimata in circa 680 milioni di abitanti, con una densità media di circa 22 abitanti per km2.
In Africa il tasso di crescita demografica si aggira intorno al 3% annuo, a fronte di un tasso di circa lo 0,4% in Europa e del 2% in America. Alla diffusione dei servizi sanitari, a partire dalla seconda guerra mondiale, si deve il netto decremento del tasso di mortalità, che è di circa il 15%, ma varia considerevolmente da paese a paese. In gran parte dei paesi africani, circa la metà della popolazione ha un'età inferiore ai 15 anni.
In Africa si parlano oltre 1000 lingue. Benché più di 50 idiomi contino almeno 500.000 parlanti, la maggior parte delle lingue africane appartiene a esigue minoranze. A parte l'arabo, le lingue più diffuse sono quelle franche: lo swahili (soprattutto nell'Africa orientale e meridionale) e lo hausa (Africa orientale). Le principali famiglie linguistiche sono la nigero-cordofaniana e la nilo-sahariana, parlate da oltre 160 milioni di persone; la camito-semitica, o afroasiatica, che predomina nell'Africa settentrionale e nordorientale; e la khoisan, parlata dai san e dai koi-koi dell'Africa meridionale. Molti africani, in particolare quelli dell'Africa subsahariana, sono bilingui, in quanto parlano sia la propria lingua sia quella degli europei che colonizzarono il loro paese.
Oggi il cristianesimo è probabilmente la religione più diffusa dell'Africa. Introdotto nelle regioni settentrionali del continente nel I secolo, nel IV secolo si diffuse in Sudan e in Etiopia, fu soppiantato nel VII secolo dall'Islam e si riaffermò soltanto nel XIX secolo, grazie alle conquiste europee e all'opera dei missionari. In Etiopia e in Egitto permane l'antichissima Chiesa copta.
Nonostante l'espansione del commercio e dell'industria, gli africani rimangono prevalentemente dediti all'agricoltura e alla pastorizia. Nell'Africa settentrionale e nordoccidentale avena, orzo e mais sono le più importanti colture cerealicole. Datteri, olive e agrumi sono frutto delle principali colture arboree; si coltivano anche numerose specie di ortaggi. Capre, asini, pecore, cammelli e cavalli sono i più importanti animali da allevamento.
L'attività estrattiva rappresenta la voce più importante per il commercio estero africano e le industrie del settore sono fra le più sviluppate del continente. Quasi la metà delle entrate provenienti dal commercio dei minerali è fornita dal Sudafrica, dove si trova la maggior concentrazione di miniere d'oro e diamanti, oltre che di cromo, amianto, carbone e rame.
Africa centrale
Dell’ Africa centrale fanno parte gli stati: Repubblica del Congo, Repubblica democratica del Congo, Camerun, Repubblica centrafricana, Guinea equatoriale, Gabon e Ciad. Questa regione dell’Africa è la più calda, poiché è attraversata dall’equatore.
GRAFICI

Francesco Comand 1F

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