LA STORIA DEL POPOLAMENTO DELLA TERRA

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Categoria:Geografia

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Testo

LA STORIA ANTICA DEL POPOLAMENTO DELLA TERRA
IN QUALI REGIONI DELLA TERRA HA AVUTO ORIGINE L’UOMO?
• I più antichi fossili della specie umana sono stati scoperti nell’Africa orientale ( Etiopia, Kenia, Tanzania) e in Sudafrica
• I resti fossili sono stati datati tra i 2 e 1,5 milioni di anni fa
• A questo nostro antenato diretto è stato assegnato il nome di Homo habilis
• Alcune differenze morfologiche dei reperti trovati dimostrano che nel corso dei 700-600 mila anni vi è stata una evoluzione orizzontale nello spazio: cioè una serie di ramificazioni che hanno portato probabilmente a vari tipi di habilis.
• L’era geologica che ha avuto origine 2 milioni di anni fa è l’ERA QUATERNARIA o NEOZOICA *6
• Secondo un’ autorevole ipotesi, l’origine dell’uomo potrebbe essere stata influenzata dai grandi cambiamenti geologici e climatici avvenuti in Africa tra i 20 e i 15 milioni di anni fa., in seguito all’apertura del rift, lungo la linea che collega i grandi laghi. Le regioni sudorientali vennero isolate e sollevate: le montagne che si formarono contribuirono a ridurre le precipitazioni e al posto delle grandi foreste si sviluppò la savana. Le scimmie furono confinate nel settore nordoccidentale mentre nell’Africa sudorientale potè svilupparsi un nuovo gruppo di primati che aveva acquisito l’andatura bipede. Nelle regioni a ovest del rift il clima si mantenne umido e piovoso, consentendo il permanere della foresta tropicale e la sopravvivenza del ramo evolutivo che avrebbe prodotto lo scimpanzè e il gorilla. (purtroppo non esistono fossili che confermino questa ipotesi e permettano di collegare gli australopitechi ai primati da cui derivano. Nella documentazione c’è un buco di quasi 20 milioni di anni.
CONCLUSIONI
Avendo trovato resti fossili di Homo habilis solo in Africa sud - orientale ed in Sudafrica si può affermare con buona probabilità che il nostro antenato più antico ha avuto origine in Africa nel Pleistocene inferiore dell’era Quaternaria ( neozoico)
1
QUALI ERANO LE CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE IN CUI E’ NATO E VISSUTO HOMO HABILIS?
• Si è nel mezzo della interglaciazione Donau-Günz (2.000.000-1.200.000 anni fa), il clima è caldo e molto secco
• Il bioma è quello della SAVANA: pochi alberi con qualche acacia , macchie boschive, euforbie, piccoli arbusti con abbondanza di bacche, tuberi, frutti mentre prevale l’erba secca ed alta
• si aggirano gli ultimi Australopiteci ( il boisei a est e il robustus a sud), la tigre dai denti a sciabola, le iene, Dinoteri (proboscidati con le zanne appiattite sul mento rivolte all’ingiù) gazzelle, facoceri, ippopotami, uccelli coloratissimi, leoni, antilopi.
CHI E’ HOMO HABILIS?
• Ha un cervello più grande e quindi più sviluppato degli australopiteci ( si passa dai 400-500 cc ai 600 -800 cc)
• Ha una forma del cranio “moderna”: la fronte e il cranio sono arrotondati, la faccia è alta e la mascella più leggera. I denti sono simili a quelli dell’uomo attuale
• E’ capace di lavorare la pietra, ma gli strumenti sono ancora primitivi: sassi e ciottoli scheggiati in modo rudimentale ( chopper)
• Dorme probabilmente sugli alberi per sfuggire ai predatori della savana
• Vi sono stati vari tipi di habilis
• Si nutre di bacche, frutta , tuberi ma si adatta a mangiare stabilmente carne utilizzando la strategia di raccogliere carne attraverso le carcasse di animali uccisi da predatori.
CONCLUSIONI
Homo habilis non ha motivi per lasciare la sua terra natia : non ha ancora sviluppato una buona autonomia non riuscendo ancora ad agire sull’ambiente ,ma il suo habitat gli assicura la sopravvivenza .
2
CHI E’ STATO IL PRIMO UOMO A LASCIARE L’AFRICA E AD INIZIARE LA LUNGA MARCIA VERSO IL POPOLAMENTO DELLA TERRA?
• Intorno a 1,6- 1,8 milioni di anni fa gli australipiteci sono ormai al termine della loro corsa, in scena ci sono vari tipi di habilis e sta prendendo il testimone , da un habilis non ancora identificato, un altro ominide con caratteristiche diverse .
• A questo nuovo individuo è stato dato il nome di Homo erectus e il più antico e completo esemplare fossile risale a 1,6 milioni di anni fa.
• Di homo erectus ne sono stati scoperti molti in Africa, in Asia, India, Indonesia in Europa e coprono un periodo di più di un milione di anni da 1,6 milioni a 400-300 mila anni fa.
CHI E’ HOMO ERECTUS?
• Ha avuto la massima diffusione nel pleistocene medio
• Ha uno scheletro osseo molto simile al nostro e circa la nostra altezza
• Le ossa delle gambe indicano una andatura bipede molto simile alla nostra
• Ha una capacità cranica intorno ai 700-1200 cc, molto vicina a quella dell’uomo moderno, ma il suo aspetto è ancora molto primitivo: la fronte è sfuggente, il rilievo sopraorbitale massiccio, la mascella pronunciata, il mento quasi assente.
• Sulla calotta cranica si intuisce la presenza dell’area di Broca, quella che nell’uomo moderno presiede al linguaggio
• La laringe inizia ad abbassarsi e i suoni a poter essere modulati. Non potevano certo ancora articolare i suoni ma il loro linguaggio rappresentava forse qualcosa già a metà strada verso il nostro
• In Europa i primi resti fossili sono datati 900 mila anni e vi rimasero fino a 100 mila anni fa
• Dispone di un nuovo utensile : la selce lavorata in entrambi i lati (amigdala)
• Abita le caverne anche in gruppo
• Scopre , domestica e riproduce il fuoco che gli apre nuove prospettive nella difesa, nel cibo, nella caccia , nel riscaldamento , nelle migrazioni
• E’ un grande cacciatore, ma anche un raccoglitore di radici,bacche,noci, germogli
• Riesce a spingersi a latitudini con climi più freddi
• 3
QUELLA DELL’HOMO ERECTUS E’ LA PRIMA MIGRAZIONE DELLA STORIA DELL’UOMO
• Nonostante una lenta cancellazione avvenuta nel tempo, un certo numero di fossili e di siti sono stati trovati in Cina, Italia, India , Marocco, Cecoslovacchia ,Russia , Francia e tutti coincidono con un periodo intorno ai 900 mila anni fa o poco più. Quindi allo stato attuale delle conoscenze, si sarebbe verificata una migrazione quasi contemporanea in Asia e in Europa e vi calca le scene fino a 100 mila anni fa.
• L’erectus non era certamente un esploratore del genere C. Colombo. I suoi viaggi non erano di avventura e neppure dettati dalla curiosità di vedere cose nuove: erano semplicemente la somma di mini spostamenti legati forse alla casualità, alla ricerca di cibo o all’inseguimento di branchi di animali che si muovevano probabilmente a causa di variazioni climatiche.
E’ la prima popolazione del genere umano a partire dall’Africa e le migrazioni hanno portato questo primo viaggiatore della preistoria un pò dappertutto nel mondo attraverso savane, steppe, zone aride, foreste, fiumi e montagne
4
Come mai questo ominide, che aveva tutto l’interesse a starsene, come i suoi antenati, in zone “sicure” e conosciute si è spinto così lontano?
(Quali sono state le cause che condussero l’erectus a migrare?)
1. Cause genetiche:
La sua capacità cranica aumenta ed è con questa evoluzione verso l’intelligenza che egli :
- sviluppa l’autonomia
- dipende meno dall’ambiente
- sa cacciare meglio
-comunica l’esperienza
- dispone di una migliore organizzazione del gruppo
- crea strumenti più flessibili
2. Cause ambientali :
ESISTE UN RAPPORTO TRA IL CLIMA E LE MIGRAZIONI DELL’ERECTUS.
L’erectus occupa parte della scena del Pleistocene inferiore e buona parte del Pleistocene medio
( paleolitico inferiore) . Questo periodo è caratterizzato dalle grandi glaciazioni Günz, Mindel e da fenomeni eruttivi in molte regioni.
Durante la glaciazione Günz :
• l’acqua del mare è più bassa
• esistono dei ponti naturali che possono facilitare il passaggio su certe zone prima sommerse
• alcune regioni che oggi sono desertiche allora erano vegetate e consentono la sopravvivenza degli erectus attraverso la caccia e la raccolta
• le foreste tropicali si diradano permettendo un più agevole attraversamento.
Durante l’interglaciale (700-500 mila ani fa)
• i ponti naturali tornano a scomparire
• le foreste riemergono
• in Indonesia l’erectus rimane isolato senza più comunicazioni e scambi ( ne è la prova i resti che ci appaiono più arcaici).

• 5
• nel resto dell’Asia e dell’Europa si sono susseguiti altri flussi migratori forse anche nei due sensi ; gli erectus ormai più stanziali incominciano forse a trasformarsi con mini evoluzioni locali. I resti dell’erectus in Cina infatti sono un po’ diversi da quelli europei o nord-africani.
Durante la glaciazione Mindel ( verificatasi tra 500 e 300 mila anni fa.):
• verso i 400 mila anni fa inizia ad apparire tracce dell’uso del fuoco nelle regioni “nordiche”. Si potrebbe così ipotizzare che l’uso del fuoco sia nato fuori dall’Africa a opera di ominidi pre-adattati a padroneggiarlo e fortemente motivati (presenza della glaciazione) a migliorare questa tecnologia.
Quali sono stati i percorsi seguiti dall’erectus per i suoi spostamenti in Asia e in Europa?
La scelta dei percorsi migratori è stata sicuramente condizionata da vari fattori come:
• la necessità di disporre continuamente di acqua ( e quindi la presenza continua di fiumi, laghi o altre sorgenti);
• la necessità di un ambiente adatto alla sopravvivenza ( con piante, animali e clima compatibile)
• le deviazioni imposte da barriere geografiche e naturali (mari, deserti, ghiacciai, catene montuose)
• le variazioni ambientali particolari che potevano facilitare gli spostamenti e le migrazioni ( abbassamento del livello dei mari durante le glaciazioni, ponti terrestri naturali, modificazioni climatiche con creazione di nuovi ambienti abitabili, ecc)
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L’EVOLUZIONE VERSO L’UOMO MODERNO CONTINUA ANCHE FUORI DALL’AFRICA
• Tra i 400-300 mila e i 100 mila anni fa succede una cosa nuova e fondamentale nell’evoluzione umana : l’erectus accelera la sua trasformazione verso il sapiens.
• Il volume cerebrale aumenta in modo considerevole, portando a individui sempre più moderni. Questo avviene contemporaneamente in Africa, in Europa e in Asia
• L’evoluzione verso individui più intelligenti ha due grandi sbocchi :
- in Europa l’erectus si evolve nell’Uomo di Neandertal ( è già un sapiens) ;
- in Africa , probabilmente, dà avvio al processo che porterà al sapiens sapiens moderno.
CHI E’ HOMO SAPIENS NEANDERTHALENSIS ?
• I fossili più antichi risalgono a un periodo compreso tra i 200 mila e i 100 mila anni
• E’ in scena tra 150 mila e 35 mila anni fa in Europa, Medio Oriente, Asia Centrale,
• Ha una stazione eretta come la nostra, ma è più robusto e più muscoloso
• Un cranio lungo, schiacciato , massiccio e una capacità cranica come la nostra
• La fronte è bassa e con arcate sopracciliari marcate
• Usa semplici utensili in pietra che sono più sofisticati di quelli dell’erectus. Alcuni vengono usati per raschiare le pelli degli animali , suggerendo che essi le adoperassero per vestirsi
• Neandertal è in grado di articolare suoni

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LE GLACIAZIONI RISS E WURM I, II DIVENTANO UN FATTORE DI ACCELERAZIONE EVOLUTIVA .Si assiste ad un lento passaggio evolutivo dall’erectus europeo al Neandertal.
Il Neandertal capita in pieno dentro due glaciazioni
Durante la glaciazione Riss ( durata circa dai 250 mila ai 150-125 mila anni fa)
• tutto il Nord Europa praticamente rimane sepolto dalla neve e dai ghiacci.
• La temperatura estiva scende spesso sotto lo zero , il 30% delle terre emerse sono ghiacciate. In certe zone della Gran Bretagna i ghiacciai raggiungono i 2 km di spessore
• I boschi scompaiono per lasciare posto a steppe e tundre.
• In queste condizioni scompaiono gli animali che migrano o muoiono , scompare la vegetazione. Durante i periodi più freddi di questa glaciazione non si trovano più reperti fossili umani. È come se l’uomo fosse scomparso dalla scena soccombendo o migrando altrove.
• Ai margini del grande freddo la vita è ancora possibile ma le abitudini di vita devono cambiare. Tutto questo richiede più capacità di adattamento e quindi più intelligenza .
Glaciazione Wurm , cominciata circa 80-90 mila anni fa e protrattasi sin verso gli 11 mila anni fa con due brevi fasi di ritorno a temperature più calde : la prima tra 60 e 55 mila, la seconda tra 35 e 32 mila anni fa ( le sue oscillazioni prendono il nome di Wurn I, II, III).
Agli inizi delle glaciazioni la vegetazione è simile a quella della nostra mezza montagna: castagni, querce, noccioli, pini. Le regioni più fredde sono coperte di neve e ghiacci come il nord Europa e le fasce alpine . Nei brevi periodi interglaciali la vegetazione torna ad essere più folta con boschi e foreste aperte , ma sempre con un clima nordico.
Verso i 35 mila anni fa i Neandertal scompaiono quasi improvvisamente. Da questa data si trovano soltanto resti di sapiens sapiens cioè dei nostri diretti antenati
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L’UOMO LASCIA PER LA SECONDA VOLTA L’AFRICA CON UNA SECONDA MIGRAZIONE : LA CONQUISTA DEL MONDO DEI SAPIENS SAPIENS
• Sono presenti in Africa 130 - 200 mila anni fa, mentre i primi ritrovamenti in Europa ed Asia risalgono a 40 -35 mila anni fa. Infatti , tutti i ritrovamenti di sapiens sapiens in Europa ed in Asia fanno la loro apparizione contemporaneamente , a partire da 40-35 mila anni fa. Questi ritrovamenti sembrano riflettere un’ondata migratoria massiccia dall’Africa avvenuta forse durante un periodo climatico propizio (interglaciale tra il Wurm II e III )
• La migrazione da sud verso nord -est di sapiens sapiens avviene in un periodo molto breve ed esso occupa tutte le regioni che erano prima del Neandertal diventando così dominatore assoluto della scena.
• Le migrazioni in Europa dei sapiens sapiens arrivano quasi certamente da Est : originatesi in Africa, queste popolazioni , con lunghe e lente espansioni, occupano territori dell’Est Europa prima di raggiungere l’Europa occidentale.
• A partire però dal momento in cui dilagano, intorno ai 40-35 mila anni fa , questi sapiens sapiens sono inarrestabili. Sia in Europa che in Asia le antiche popolazioni cedono piano piano la scena a questo nuovo protagonista.
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LE IPOTESI SULLE MIGRAZIONI DEI SAPIENS SAPIENS ( VERIFICATE DA RICERCHE GENETICHE )
Le ricerche di genetica delle popolazioni condotte da Luca Cavalli Sforza, Paolo Menozzi e Alberto Piazza utilizzando varie tecniche che coinvolgono i gruppi sanguigni e il DNA mitocondriale hanno fornito informazioni interessanti sulle migrazioni dei sapiens sapiens :
• 60 mila anni fa cominciò , a partire dall’Africa , un’espansione di Sapiens sapiens che si divise in due tronconi principali :
- uno si diresse verso sud-est , raggiungendo forse 40 mila anni fa la Nuova Guinea e l’Australia;
- il secondo si espanse verso nord e si divise in altri due rami : uno ad ovest verso l’Europa, ( è la migrazione che tra i 40 e i 30 mila anni fa spodestò il Neandertal in Europa) l’altro ramo proseguendo verso nord-est si sarebbe biforcato espandendosi a Nord verso la Siberia e a est verso la Manciuria e la Mongolia . Quest’ultima migrazione avrebbe raggiunto la Corea e il Giappone ( con primitive imbarcazioni).
L’ultimo ramo di questa arborescenza di migrazioni è quello che , partendo dalla Siberia, ha portato i primi uomini verso le Americhe precedendo di molto gli scopritori Vichinghi e Cristoforo Colombo). Questi sapiens sapiens sfruttarono una situazione climatica favorevole e attraversarono lo stretto di Bering grazie a una larga fascia di terre emerse , la “ Beringia “. Sull’epoca precisa di queste migrazioni ci sono molte incertezze ma si ipotizza con abbastanza certezza che le ondate migratorie sono state almeno due : una intorno ai 12 mila anni o poco più e che ha colonizzato le Americhe del Nord e del Sud; la seconda intorno ai 10 mila anni , minore, che si è diffusa soprattutto lungo le coste occidentali del Canada e dell’Alaska *4
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Come reagiscono i Neandertal di fronte a questa avanzata?
Gli effetti della migrazione di sapiens sapiens
• I reperti trovati ci dicono che essi non scompaiono di colpo, ma resistono qualche migliaio di anni.
• Qua è là si formano delle “isole culturali “ , a metà strada tra il Neandertal e il Sapiens sapiens. Le due specie hanno convissuto , ma più si procede da est a ovest più la coabitazione sembra diventare breve. E’ come se all’inizio l’ondata di migrazione fosse stata più lenta o meno consistente. Poi sempre più massiccia e travolgente tale da soffocare i Neandertal in tempi sempre più rapidi .Si ha l’impressione che a questo punto, i Neandertl sopravvivano in isole sempre più ristrette , in “pozzanghere” che vengono progressivamente prosciugate dall’espansione del sapiens sapiens.
Le ipotesi sulla scomparsa dei Neandertal :
1. Uno scontro diretto tra Neandertal e Sapien sapiens , del tipo di quello che si è verificato tante volte nella storia, quando una popolazione con tecnologia superiore è entrata nei territori di un’altra popolazione.
2. Dissoluzione dei Neandertal per incroci dovuti a sempre più frequenti matrimoni misti: il flusso continuo di Sapiens sapiens avrebbe piani piano diluito i caratteri genetici dei Neandertal fino a renderli ininfluenti.
3. Malattie mortali portate dai Sapiens sapiens, per le quali il sistema immunitario dei Neandertal non era attrezzato: Il lungo isolamento , dovuto al clima non li aveva preparati a un contatto con esseri biologicamente assai diversi.
4. arretramento forzato dei Neandertal verso regioni sempre più marginali, in seguito all’arrivo di popolazioni più organizzate ed efficienti e successiva estinzione causata dalla scarsità di risorse locali e/o dal ritorno della glaciazione Wurm III ( i Neandertal scompaiono proprio in questo periodo)
5. gli accoppiamenti incrociati di Neandertal e Sapiens sapiens avrebbero creato una prole sterile e quindi i Neandertal sono rimasti , a un certo punto, privi di discendenza, mentre i Sapiens sapiens vengono continuamente alimentati da nuovi arrivi di migranti.
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CHI E’ L’HOMO SAPIENS SAPIENS?
• In Africa troviamo i fossili più antichi che risalgono a 130-200 mila
• I reperti ritrovati di questi primi Sapiens sapiens presentano , malgrado certi tratti arcaici, le inconfondibili caratteristiche dell’uomo moderno sia nella conformazione cranica , sia nell’impronta della faccia, sia nel volume cerebrale : un volume che supera i 1300 cc per arrivare , nel giro di breve tempo, fino a 1500 cc , cioè le nostre dimensioni. *5
LA DIVERSITA’ NELLA ATTUALE POPOLAZIONE DI HOMO SAPIENS SAPIENS
- Oggi sulla Terra troviamo tre grandi varietà di Homo sapiens sapiens :
• quella euròpide o “bianca” (diffusa soprattutto nella parte occidentale dell’Eurasia e nel Nordafrica);
• quella mongòlide o “gialla “ ( nella parte orientale dell?Asia e nell’America prima della conquista europea );
• quella négride o “nera “ ( nella maggior parte dell’Africa e nell’Oceania).
- Gli attuali gruppi etnici , secondo il punto di vista monogenetista da noi seguito, si sarebbero differenziati da un unico progenitore già Homo sapiens sapiens arcaico originario dell’Africa, poiché proprio da questo continente sono stati trovati i resti più antichi di uomini di “ tipo moderno” . Da qui essi si sarebbero via via diffusi originando la diversificazione tra bianchi, gialli e neri le cui caratteristiche somatiche sono state prodotte da un antico adattamento all’ambiente e trasmesse poi geneticamente da una generazione all’altra. *1
La variabilità dei caratteri all’interno della popolazione umana è stata la chiave di volta per la conservazione della nostra specie.
Le differenze fisiche fra i gruppi umani sono la conseguenza delle prime migrazioni*3 e quindi il relitto di epoche antiche lontane .Infatti le differenze somatiche sono esterne e superficiali e se si cercano differenze genetiche a un livello più profondo ( come studiando i gruppi sanguigni dei diversi gruppi umani) non se ne trovano o sono pochissime o poco rilevanti. *2
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CONCLUSIONI
Le variazioni climatiche del Quaternario , hanno influenzato le prime migrazioni degli uomini con la regola naturale : gli uomini seguono gli animali, gli animali seguono i vegetali, i vegetali seguono il clima. Infatti:
• L’uomo si è trovato a in certo punto della sua storia in una situazione particolare: quella di cominciare a utilizzare in modo determinante il suo cervello per la sopravvivenza ( astuzie, strumenti, strategie ) e quindi a cominciare a essere sottoposto a una pressione selettiva basata proprio su questa caratteristica.
• L’uomo ha lasciato l’Africa più volte, ma è con l’ultima migrazione di 60 mila anni fa che i sapiens sapiens ebbero un tale successo nelle loro espansioni da occupare praticamente tutto il nostro pianeta, dall’Europa al Giappone, dalla Siberia all’Australia, dall’Alaska alla Terra del Fuoco, alle Americhe in un arco di tempo brevissimo dal punto di vista evolutivo ( 20-10 mila anni ) e si sostituirono alle antiche popolazioni , là dove esistevano, cancellandole geneticamente .In un primo tempo , probabilmente, gruppi che avevano colonizzato zone lontane sono rimasti separati tra loro, accentuando le differenze somatiche e fisiologiche ; in un secondo momento lo spostamento di vari popoli per migrazione o conquista ha consentito una ripresa del flusso genico che ha determinato in un tempo molto antico, la ripartizione degli uomini bianchi, gialli e neri sulla Terra.
Sul piano della biologia, quindi, una” geografia delle popolazioni umane” non può che limitarsi a indicare i caratteri fisici dominanti dei vari gruppi etnici, tenendo presente che gli spostamenti sono aumentati negli ultimi decenni e tendono a crescere per la sempre maggiore disponibilità dei mezzi di trasporto. La prospettiva è pertanto di incroci e mescolanze crescenti tra i vari gruppi etnici con una progressiva attenuazione delle differenze originarie.
In tale quadro appaiono scientificamente infondate, sempre più insensate e contrastanti con l’evoluzione della realtà le idee o le teorie circa la presunta superiorità di un gruppo umano sugli altri. 13
“Tutti gli esseri umani , a dispetto delle differenze somatiche, sono, realmente membri di un’unica entità che ha avuto un’ origine molto recente in un unico luogo. Esiste una specie di fratellanza biologica che è molto più profonda di quanto noi abbiamo mai immaginato “ ( Stephen Jay Gould )

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*1Ad es. i raggi ultravioletti dei raggi solari sono fondamentali per la biosintesi della vitamina D indispensabile per un corretto sviluppo dello scheletro, il cui eccesso è però dannoso; ebbene tenendo conto di ciò e prendendo atto della localizzazione prevalente delle razze nere , si è potuto spiegare il colore della pelle con l’adattamento all’ambiente. Noi sappiamo che il dislocamento delle razze nere è in zone comprese tra i tropici e l’equatore e quello delle razze bianche a latitudini maggiori; queste popolazioni, essendo più vicine all’equatore, ricevono i raggi solari più perpendicolarmente ed il tasso dei raggi ultravioletti formerebbe in loro vitamina D in eccesso se non avessero una schermatura della pelle. La necessità di assorbire la quantità di U.V. sufficiente avrebbe invece selezionato positivamente gli individui a pelle chiara alle latitudini maggiori. A conferma di ciò si è notato che tra i bambini neri del Nord America , a parità di condizioni di nutrizione con bambini bianchi, vi è un’incidenza di rachitismo maggiore : è chiaro quindi che a quella latitudine la biosintesi di vitamina D è rallentata.
Così la plica dei Mongoli e la distribuzione del grasso facciale caratteristica della razza gialla è in relazione con la protezione dal clima rigidissimo delle zone in cui tale razza si è differenziata probabilmente durante l’ultima glaciazione.
*2 Il formarsi delle differenze presuppone un’epoca lontana in cui i gruppi umani vissero a lungo isolati fra di loro in un ambiente particolare. La tendenza a specializzarsi si arrestò quando l’uomo cominciò ad elaborare una cultura .Più tardi , si moltiplicarono invece le migrazioni dei popoli e innumerevoli incroci intervennero a rendere il quadro assai complicato. Oggi le differenze fisiche non si formerebbero o si formerebbero molto meno perché è mutato in gran parte della Terra il modo in cui gli uomini possono affrontare l’ambiente : si pensa al riscaldamento,ai diversi tipi di abbigliamento
*3 Infatti le tre grandi varietà che noi conosciamo sono fortemente frazionate al loro interno .Gli uomini dalla pelle scura dell’Oceania e dell’India meridionale sono diversissimi dai neri africani. I primi abitatori del Giappone , gli Ainu, dei quali sopravvivono solo poche migliaia, presentano una precisa prevalenza di tratti europidi benché, appaiono circondati da un oceano di popolazioni mongoloidi. All’interno del gruppo europide , un indiano e uno svedese presentano differenze evidenti. Popolazioni come i Lapponi, gli Eschimesi, i Boscimani sembrano non rientrare in nessuna delle tre grandi categorie. In molte regioni della Terra le popolazioni originarie sono state soppiantate da altre, venute più di recente.
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* 4 Grazie alle indagini genetiche , sappiamo che esistono notevoli affinità tra le razze gialle dell’Asia e gli Amerindi ( indiani Nordamericani ed indios Sudamericani).Analizzando i gruppi sanguigni si vede che il gruppo B ha una frequenza particolarmente elevata nelle popolazioni asiatiche di stirpe mongola , mentre è praticamente assente negli Amerindi. La spiegazione più logica è che il gene B sia comparso per mutazione relativamente tardi nelle popolazioni centro- asiatiche, quando la migrazione verso l’America era già avvenuta. Il gruppo sanguigno dei primi uomini era senz’altro lo 0 perché è quello più diffuso in tutti i popoli del mondo : in diversi ceppi di amerindi copre da solo dall’80% al 98% della popolazione, nei Fungini puri è addirittura l’unico rappresentato: Successivamente deve essere comparso il gruppo A e per ultimo il B.
* 5 Alcuni studiosi ritengono che l’emergere di sapiens sapiens non sia dovuto a una migrazione dall’Africa che ha cancellato ciò che esisteva nel resto del mondo, ma piuttosto ad una serie di evoluzioni locali partite addirittura da erectus che, pur influenzate da incroci e migrazioni, hanno dato poi luogo a loro filoni indipendenti verso il sapiens sapiens.
Questa ipotesi non è però condivisa dalla maggioranza dei paleoantropologi ,che ritengono invece che sia il sapiens sapiens originatosi in Africa ad aver sovrapposto il suo modello attraverso le molteplici migrazioni.
* 6 LE CARATTERISTICHE DELL’ERA QUATERNARIA
comprende il periodo Pleistocene ( da 2milioni di anni a 10 mila anni) e l’Olocene ( inizia 10 mila anni fa in concomitanza della scomparsa delle grandi calotte glaciali . Il pleistocene inferiore e medio corrisponde al paleolitico inferiore , mentre,il pleistocene superiore ai periodi del paleolitico medio e superiore . Gli eventi che caratterizzano questa era sono le ampie oscillazioni del clima che hanno portato periodi freddi ( glaciazioni) intervallati da periodi a clima caldo ( interglaciali)
In Europa si riconoscono :
• Pleistocene inferiore
o interglaciazione Donau-Günz (2.000.000-1.200.000 anni fa)
o glaciazione Günz (1.200.000-700.000 anni fa) 16
• Pleistocene medio
o interglaciazione Günz-Mindel (700.000-650.000 anni fa)
o glaciazione Mindel (650.000-300.000 anni fa)
o integlaciazione Mindel-Riss (300.000-250.000 anni fa)
o glaciazione Riss (250.000-120.000 anni fa)
• Pleistocene superiore
o integlaciazione Riss-Würm (120.000 - 80.000 anni fa)
o glaciazione Würm (80.000-10.000 anni fa)
Anche nell’America del nord è stato possibile osservare le tracce di quattro glaciazioni.
Durante le fasi di glaciazione , nelle regioni tropicali e subtropicali si verificarono intense precipitazioni piovose, tanto che si può parlare di periodi pluviali e interpluviali. Durante le glaciazioni il ghiaccio ricoprì vaste aree dell’emisfero boreale ed enormi quantità di masse d’acqua restarono intrappolate causando un abbassamento del livello medio del mare. Nei periodi interglaciali, invece, si aveva un ritiro dei ghiacciai ed un innalzamento del livello del mare.
Durante le fasi di glaciazione si assiste a una riduzione della temperatura media della terra di 2-4°C rispetto alle medie attuali. Le oscillazioni termiche hanno influenzato la distribuzione dei vegetali e degli animali. Durante le fasi fredde, le specie caratteristiche di ambiente freddo migrarono verso sud, verso il mediterraneo meridionale; al contrario durante i periodi interglaciali, a volte più caldi della situazione attuale,faune caratteristiche degli ambienti caldi si spinsero verso nord. Nei periodi glaciali il mediterraneo fu popolato da ospiti nordici che precedentemente si trovavano lungo le coste nordatlantiche. Sul continente anche specie di mammiferi scomparvero o furono costrette a migrare verso luoghi più ospitali. In Italia scomparvero alcune specie di elefanti sostituite da nuove più adatte al freddo (orso delle caverne, mammut); Durante il Wurm giunsero dal Nord la renna, il cervo, l’alce, il pinguino. Ippopotami e rinoceronti che, insieme agli elefanti vivevano nelle nostre regioni ( testimoniare un clima tropicale) , migrarono verso la savana Africana.

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