la Romania

Materie:Tesina
Categoria:Geografia

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Testo

LA ROMANIA
INTRODUZIONE
Come ogni estate io e la mia famiglia, mio padre mia madre e il mio cane Black, anche quest’anno abbiamo effettuato un viaggio in camper.Questo è uno dei primi viaggi con il nuovo mezzo, il vecchio si è distrutto quando ci hanno tamponato circa un anno fa. Abbiamo deciso di fare questo viaggio in Romania perché è una zona dell’est europeo che non abbiamo mai visitato e perché è una meta poco battuta.
FOLCLORE
Il folclore romeno è considerato il più ricco, il più vivace e il meglio conservato d’Europa. Grandissime cure sono prestate dal governo a tale patrimonio, sia nella diffusione di musei etnografici, sia nel rispetto delle feste previste dal calendario popolare.
LA LINGUA
Il Romeno appartiene alla famiglia delle lingue romanze, è l’unica lingua neolatina conservatasi fino ad oggi nell’Europa orientale. Il Romeno ha quattro principali dialetti:
1.Il dacioromano(dacoroman)parlato nel territorio del regno di Romania odierno nonché in parte della Iugoslavia e in qualche villaggio della Romania e Bulgaria vicino al confine romeno
.
2.IL macedoromeno o aromeno parlato dagli Aromeni sparsi un po’dappertutto nella penisola balcanica, specialmente nella Grecia.
3.Il meglenoromeno o meglenitico parlato in una zona a nord-est di Salonicco e intorno alla cittadina di Nanta.
4.L’istroromeno parlato in Istria in un territorio piccolissimo intorno al Monte Maggiore.
I VESTITI TRADIZIONALI
I vestiti della tradizione romena sono ricamati con lana e filo nei più vivi colori (rosso, giallo, arancione, verde, nero, azzurro), armonicamente combinati secondo modelli antichissimi, con motivi geometrici e floreali. Di rado si presenta in essa la figura umana e anche gli animali si presentano solo in casi singoli; quasi sempre sono rappresentati motivi floreali ma non come rappresentazione concreta della natura, bensì in una progressiva stilizzazione geometrica.
ASPETTO NATURALE
Il panorama vegetale della Romania risulta particolarmente vario anche in quelle zone dove più sensibili sono state le trasformazioni prodotte nel corso dei secoli da parte dell’uomo con le attività agricole e l’allevamento. Le superfici boscate coprono più di un quarto del territorio nazionale: rivestono prevalentemente i versanti dei Carpazi e degli altri rilievi con foreste di latifoglie (querce, carpini, faggi) e conifere
(abeti, pini), mentre le dorsali e le cime, spazzate dai venti, sono coperte di praterie e pascoli. Gli altopiani della Transilvania, a clima più asciutto, ospitano praterie di graminacee. Ancora più scarsa è la vegetazione nella Drobugia dove si stendono steppe. Carattere del tutto particolare presentano infine gli ambienti del Delta danubiano (dove è diffusissimo il giunco) e delle zone inondabili che fiancheggiano il corso del fiume, ricche di paludi e di stagni. Particolarmente ricco e vario è il patrimonio faunistico, di cui disposizioni assai severe proteggono le specie più rare. Per la tutela della flora e della fauna sono stati istituiti appositi parchi naturali e riserve. Tra le specie selvatiche, sui dirupi rocciosi dei Carpazi vive il camoscio, mentre nei boschi trovano rifugio orsi, lupi, linci, cervidi, urogalli, mentre nelle steppe vive ancora l’otarda.
Il Delta e gli stagni danubiani sono il regno dell’avifauna (pellicani, fenicotteri), costituendo un habitat unico in Europa. Numerose anche le specie ittiche, dalle trote dei torrenti di montagna alle carpe degli stagni di pianura e alle famose acciughe del Danubio: nelle acque del Delta vivono infine lucci, storioni, siluri.
RESTI DEL PASSATO DI IMPORTANZA STORICO-ARTISTICA
SARMIZEGETUSA
Vasto complesso archeologico,un tempo capitale della Dacia Romana venne fondata da Traiano tra il 106 e il 112 d.C.
COMPLESSO ARCHEOLOGICO Le rovine sono imponenti. La città era circondata da mura (in gran parte visibili), oltre le quali si trovano ville e templi. Al centro della città romana è visibile la residenza dei sacerdoti Augustali, con santuario, due basiliche e due cortili; appena a sud è il foro con un grande portico nella parte settentrionale. A nord della città romana, è il grandioso anfiteatro, in pietra e mattoni. Nelle immediate adiacenze sono i resti di tre piccoli templi e una villa. A est della città, dov’è visibile un tratto di strada romana, si trova la necropoli principale,con il mausoleo della famiglia Aurelia, del II sec. d.C. Nel villaggio a nord, fuori dall’area archeologica, è il museo che espone i reperti trovati in loco: le sette sale racchiudono frammenti architettonici, iscrizioni, rilievi, oggetti in bronzo e in ferro, statuine votive in marmo, bronzo e terracotta, lampade, ceramiche, vetri, monete e armi.
ALBA IULIA
STORIA. Abitata fin dal Neolitico, la regione era popolata nel I millennio a.C. dalla potente tribù dacica degli Apuli. Il municipio di Apulum divenne il centro principale della Dacia romana. Dopo le invasioni barbariche la città risorge nel sec.IX col nome slavo di Balgrad (città bianca), tradotto dai vari colonizzatori in Alba Iulia (romeno) nel sec.XII divenne sede del vescovato cattolico di Transilvania e del conte di nomina imperiale. Nel 1549 venne proclamata capitale del principato autonomo di Transilvania nel 1599 accolse il voivoda Michele il Bravo che vi proclamò l’unione dei tre voivodati romeni.Nel 1690 la Transilvania entrava nell’impero asburgico:aveva inizio la lunga lotta per la libertà,culminata con la condanna a morte,nel 1785,di tre patrioti romeni.IL 1° dicembre 1918 centomila persone qui riunite acclamarono l’unione alla Romania.
CITTADELLA La cittadella sorge sullo stesso luogo delle precedenti fortificazioni fu eretta in 24 anni per volere dell’imperatore d’Austria Carlo IV;autore del progetto fu l’italiano Giovanni Morando Visconti.La cittadella in perfetto stato è a forma stellare con sette bastioni e tre porte monumentali barocche.Si entra dalla prima porta a est dirigendosi a sinistra ,dove si passa la terza porta,sormontata dalla statua equestre di Carlo VI,e accanto all’obelisco che ricorda la rivolta dei patrioti Horea,Closca e Crisan.Proseguendo per l’asse est-ovest della cittadella,si incontra a sinistra il Comisariatul si manutanta,edificio costruito sul sito di un palazzo precedente:era destinato all’approvvigionamento delle truppe di stanza nella città.
SALA UNIRII Di fronte al palazzo principesco,sorge la sala dell’Unione,così chiamata perché riebbe luogo,il 1° dicembre 1918,la seduta del Parlamento transilvano che decretò l’unione della regione alla Romania. L’edificio,costruito nel 1898,era originariamente sede del Circolo degli ufficiali dell’impero austro-ungarico;dopo la proclamazione dell’unione, fu sottoposto a modifiche architettoniche rilevanti che introdussero elementi tipici romeni. Nel giardino a est dell’edificio sorgono il monumento al comandante dell’esercito austro–ungarico e l’obelisco in memoria dei militari romeni e austriaci caduti nella battaglia di Custoza(1866).
CATTEDRALE ROMANO-CATTOLICA E’uno dei più importanti edifici sacri della Romania. Costruita su una basilica romana distrutta dai Tartari fu eretta la chiesa attuale,in stile tardoromanico; il piedicroce e l’abside gotici sono del sec. XIV. L’edificio si presenta come un poderoso blocco a croce latina, con coro poligonale e facciata tripartita sostenuta con contrafforti e profondamente scavata dal portale gotico; la torre è opera del Visconti. L’interno molto elevato (la costruzione della chiesa è attribuita ai maestri
francesi), è a tre navate su colonne dai capitelli fioriti; nella navata di destra si trova la cappelle rinascimentale degli Hunyadi. Al 1512 risale la cappella Lazò, il primo esempio della diffusione in Transilvania dello stile rinascimentale italiano.
CATEDRALA REANTEGIRII La cattedrale ortodossa fu costruita nel 1921-22 per ospitare la cerimonia dell’incoronazione di Ferdinando I e della regina Maria, primi sovrani della Romania unita. E’preceduta da una torre portico che sorge accanto alla quarta porta della cittadella; questa immette nell’ampio cortile interno, chiuso ai lati nord e sud da due gallerie sorrette da una doppia fila di colonne. Al centro del cortile sorge la chiesa l’architetto Victor Stefanescu si ispirò all’architettura sacra gli elementi decorativi sono tipicamente romeni. All’interno la chiesa a tre navate con cupola sorretta da quattro pilastri ottagonali in marmo di Moneasa, reca affreschi di Costin Petrescu.
SIGHISOARA
Una delle più affascinanti località medievali della Romania, vera città museo giace nascosta nella valle della Tarnava Mara, nella Transilvania centrale. Situata in area trilingue, la città porta anche il nome magiaro di Segesvair e quello tedesco di Shassburg.
STORIA Fondata alla fine del sec.XII da coloni sassoni, Castrum Sex resistette all’ondata tartara e divenne nel sec. XV città libera: per oltre due secoli fu governata dalle corporazioni che le diedero ricchezza e splendore. E’patria del celebre voivoda di Vallacchia Vlad Tepes (Vlad l’Impalatore noto col nome di principe Dracula) che vi nacque tra il 1431 e il 1435.
LA CITTA’ALTA La cittadella è la più bella e meglio conservata di tutta la Romania.Risale in gran parte al sec. XIV quando fu ampliata e rafforzata la costruzione affrettatamente eretta dopo la distruzione tartara del 1241; si conservano nove delle quattordici torri originarie e un sentiero permette di fare un giro completo della cittadella che ha un perimetro di circa un chilometro. Verso est si incontrano case gotiche dai delicati colori e torri, tutte abitate, una delle quali occupa una fantastica e deliziosa scuola
TORRE DELL’OROLOGIO E’il simbolo di Sighisoara.Venne costruita nei sec. XIII-XIV e fino al 1556 fu sede del consiglio della città.Nel 1676 venne gravemente danneggiata da un incendio ma fu poi ricostruita nelle stesse forme l’anno seguenteNel 1891 il tetto fu ricoperto di tegole in ceramica policroma smaltata.
Presenta un carillon di figure mobili alte più di un metro e raffiguranti i giorni della settimana (si spostano mezzanotte), che risale al 1648. Dal 1898 la torre è sede del Museo di Storia dove vengono custoditi interessanti pezzi che illustrano la storia della città dall’epoca dacica al sec. XIX. Dalla loggia della torre il panorama spazia sulla città moderna e sulla valle della Tarnava Mare ed è possibile osservare il meccanismo dell’orologio e del carillon.
BASILICA MONASTIRIALE La chiese costruita nel sec. XIII e rifatta in forme gotiche nel sec.XV, faceva originariamente parte di un monastero domenicano al quale il papa Bonifacio VIII aveva accordato,nel 1298 ampi privilegi. Nell’interno, arredo barocco e preziosi tappeti orientali secondo l’uso delle chiese evangeliche transilvane. Accanto alla chiesa un monumentale edificio in stile neoclassico francese costruito nel 1877 e sede del municipio.
PIAZZA CETATII La piazza è circondata da edifici in tenui colori pastello. Alla fine della via Scolii una bellissima scala coperta in legno 1642 composta di 177 gradini che sale alla parte più alta della cittadella.
GASTRONOMIA
La cucina romena fa parte della tradizione balcanica ma con caratteristiche affatto speciali, riconducibili a tre punti fondamentali: le forti influenze russe e turche, le influenze occidentali (ungheresi, francesi), la grande varietà dei piatti regionali. La pietanza più diffusa è certamente la mamaliga, polenta di farina di mais, che viene condita con burro e formaggio.
I Romeni sono soliti iniziare il pasto con i gustari,antipasti a base di vegetali (pomodori peperoni cetrioli),formaggio e salame.MINESTRE Sono per la maggior parte,di tradizione balcanica: il bors, la celebre ciorba (a base di carne di vitello e di pollo),la ciorba potroace (a base di frattaglie di tacchino e di oca).
PIATTI DI CARNE Ampia e anch’essa balcanica, popolorissimi sono i mititei,poccole salcicce di carne tenera di manzo tritatamolto aromatizzate (aglio pepe spezie) e cotte alla griglia; tipicamente romene sono le sarmale,pallottole di carne tritata avvolte in foglie di vite o di cavolo,cotte a lungo e servite con pomodori e panna.Più complessi sono altri piatti la toscana un ragù che va lasciato sul fuoco parecchie ore; la musaka molto saporita (carne tritata pomodori e melanzane disposte astrati e cotti al forno); il ghiveci, enorme sinfonia di verdure tagliate finissime arricchite di pezzeti di maiale e messe al forno; la pastrama, carne di bue o di maiale affumicato o di capra,molto speziata.
PIATTI DI PESCE Un vero rito è la preparazione della zuppa di pesce,e la migliore è quella preparata al tramonto. Altri piatti celebri sono il crap la protap, carpa allo spiedo; i raci, gamberoni d’acqua dolce.
FORMAGGI Tra i quali ci limitiamo a ricordare i più noti: la branza de burduf, pecorino avvolto in scorza d’abete, l’urda ,il cascaval, tipo di caciocavallo.PASTICCERIA Con specialità associate alle stagioni e alle festività: la placinta (millefoglie), cu mere (con marmellata di mele),la placenta cu branza (con formaggio),la dulceata, mostarda dolce di frutta, offerta all’ospite sulla soglia di casa, è il simbolo dell’ospitalità romena.
BEVANDE La bevanda tipica e preferita dai rumeni è la tuica acquavite di prugne usata come aperitivo. I vini sono un vanto nazionale, tra i bianchi vanno ricordati i Cotnari (amabile), il Tirnaveni e il Dragasani (secchi). Tra i rossi Dealul Mare,Minis e Murfatlar (forte).

Numerose sono in romania anche le acque minerali da tavola. Il caffè è di regola servito alla turca (dolce). I Romeni preferiscono il te (ciai). Gradevole il cognac romeno (Milcov).
POSTI DI RITROVO PIU’ FREQUENTATI
DIVERTIMENTI PIU’ COMUNI
MAMAIA
La più popolare località balneare del litorale romeno, a nord di Costanza.Si stende per circa 10 chilometri su una lingua di terra orlata a mare da un’ampia spiaggia sabbiosa e circondata da lago Siutghiol, alimentato da sorgenti sotterranee.Lo sfruttamento della località come stazione balneare ebbe inizio nei primissimi anni del XX secolo e tra i fattori che ne decretarono il successo vi era il clima, secco e con scarse precipitazioni, dovuto alla presenza della steppa oltre il lago. Nonostante l’affermarsi di altre stazioni balneari vicine, Mamaia,la “la perla del Mar Nero”,è ancora molto frequentata, soprattutto dai giovani. La località è dotata di impianti sportivi sia per gli sport di terra sia di acqua (sul mare e sul lago), di numerosi locali notturni e discoteche, di teatri all’aperto. La Fiera d’estate porta a Mamaia notevoli prodotti dell’artigianato romeno. La riviera intorno a Mamaia è disseminata di veri e propri villaggi di vacanze, composti di casette in legno in stile tradizionale romeno con 2-4 camere e talune con servizi propri.

PRINCIPALI MANIFESTAZIONI FOLCLORISTICHE
Targul de fete (il mercato delle fanciulle), prima domenica di luglio, a Gaina (Alba), la festa popolare romena forse più nota, grande concorso delle genti dei monti Apuseni.
Targul Cirreselor, quarta domenica di luglio, a Sighisoara, grande riunione di in costume di 30 comuni nei dintorni della città, con danze, canti e gare di suonatori di strumenti popolari (chitarra zampogna flauto). Io ero presente alla festa. Sembrava di essere proiettati nel passato tra persone in costume che sbucavano dalle viuzze strette della cittadella, sotto gli archi i musicanti si fermavano a suonare.

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