L'economia colombiana

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Testo

Ricerca di Massimiliano costa
Economia colombiana
1. Principali settori economici
Agricoltura
L’agricoltura colombiana presenta una netta differenziazione tra colture di sussistenza, esercitate su appezzamenti di dimensioni limitate con un elevato impiego di manodopera, e colture di esportazione (caffè, cotone, riso, canna da zucchero, frutti tropicali) praticate in aziende agricole grandi e moderne. Il paese è il secondo produttore mondiale di caffè. La Federación Nacional de Cafeteros de Colombia (Federcafé, la Federazione Nazionale del Caffè) si aspetta che miglioramenti climatici e controlli disinfestanti più accurati facciano aumentare la produzione, soprattutto attraverso l’intensificazione della produttività dei coltivi. Il settore del caffè è soggetto a grandi fluttuazioni dovute alle oscillazioni dei prezzi internazionali.
Il clima colombiano varia con l’altitudine e grazie a questa diversità il paese può produrre una grande varietà di prodotti. Circa 1/5 delle terre coltivate è dedita alla coltivazione del caffè, e soltanto il 10% circa del totale della terra coltivata è irrigata. Il settore agricolo, tranne il caffè, è stato colpito duramente dalla competenza dei prodotti importati in seguito alla liberalizzazione dell’economia, e si è ridotto come settore a partire del 1992. Inoltre, le coltivazioni soffrono per la insicurezza rappresentata dall’attività della guerrilla in molte parti del paese.
Nonostante ciò, nel 1993-94 il settore non caffettiero dell’agricoltura è cresciuto del 4,5% l'anno, e gli indicatori suggeriscono che il settore continua a crescere.
La produzione per il mercato nazionale è dominata dal riso, il mais, le patate, il sorgo ed il cotone. Altri problemi del settore sono la perdita di competitività dovuta alla rivalutazione del peso, e, secondo gli agricoltori, alcuni aspetti della politica economica del governo (come la riduzione degli incentivi alle esportazioni e l’eliminazione di molte linee speciali di credito).
Per ciò che riguarda il bestiame, l’80% è concentrato nei Llanos Orientales (le pianure orientali), essendo allevato per l’86% per ricavarne carni e per il 14% per il latte. Il settore della pesca è sottosviluppato.
Certamente la situazione del settore risente degli effetti negativi del fenomeno “El Niño”, alcuni comparti come quello agricolo non riesce a compensare la crescita dell'allevamento e la silvicoltura.
Settore minerario
La Colombia dispone di notevoli risorse naturali, ed è il primo produttore mondiale di smeraldi. Assai consistenti anche le riserve di argento, oro, uranio, rame, nichelio e platino. Notevoli le risorse energetiche, soprattutto quelle accertate di petrolio e di gas naturale.
Negli ultimi anni il settore del petrolio ha acquisito grande importanza, dopo la scoperta del giacimento “Cusiana” nel 1991. Oggi la Colombia è il quinto paese latino-americano produttore di petrolio dopo Venezuela, Messico, Brasile e Argentina.
Il gas naturale viene prodotto principalmente nel Nord e nell’Est, è principalmente destinato ad uso domestico ed industriale. Altri giacimenti sono stati scoperti recentemente nelle zone di Cusiana e Volcanera attraendo l’interesse di compagnie straniere come la British Petroleum e la Enron che attualmente partecipano alle attività di esplorazione e produzione.
La Colombia possiede inoltre le più consistenti riserve di carbone dell’America Latina, essendo il terzo esportatore mondiale. Il carbone colombiano si caratterizza per il basso contenuto di cenere e per l’alto valore energetico. L’Unione Europea importa più del 70% del carbone colombiano.
Industria
Le principali industrie dalla Colombia sono: l’industria alimentare, l’industria del petrolio, l’industria tessile, dell’abbigliamento e delle calzature, le bibite, l’industria chimica, i prodotti metallici, cemento, le automobili e le miniere.
Il settore industriale ha sperimentato negli ultimi anni un processo di diversificazione: i beni di consumo (alimentari e bevande, prodotti tessili e abbigliamento) rappresentano tuttora il 45% della produzione industriale complessiva, ma le industrie produttrici di beni intermedi e di beni capitali sono in rapido sviluppo. Il Governo sta incoraggiando la crescita del numero di imprese piccole e medie in quanto ritenute un’importante fonte di occupazione.
L’industria legata agli allevamenti era cresciuta notevolmente nella prima metà dei ‘90, ma l’incremento della produzione fu accompagnato da una diminuzione dei prezzi reali.
Settore manifatturiero
Il settore manifatturiero, inclusa la trasformazione del caffè (ai fini statistici le autorità locali lo includono nel comparto industriale e non nel comparto agricolo), ha chiuso il primo trimestre 1998 con una crescita del 10,3%. Detto valore risulterebbe ancora maggiore se si escludesse la voce della ‘’trasformazione del caffè’’ che ha registrato una diminuzione del 8,3%. Vale la pena comunque di segnalare che, alla luce degli accordi tra i Paesi Produttori, di cui la Colombia fa parte, alla fine dell'anno, le esportazioni colombiane dovrebbero segnare una performance migliore, contribuendo cosi' al miglioramento dell'indice di crescita del comparto.
Tra i comparti manifatturieri più attivi nel periodo gennaio - febbraio, si segnalano le macchine e le attrezzature da trasporto (+47,7%), l'abbigliamento (+45,6%), i mobili di legno (+37,8%), prodotti di ceramica (+23,4%), carta e suoi manufatti (+19,7%), macchine ed apparecchi elettrici (+19,2%). I comparti meno dinamici sono stati: il tessile (+2,3%), l’alimentare (+2,8%) e la prima trasformazione di metalli non ferrosi (+3,3%).
Tra i comparti con andamento negativo, oltre al caffè, si segnalano: tabacco (13,8%), macchine non elettriche (-5,4%), derivati del petrolio (-5,1%), siderurgia (4,7%) e le sostanze chimiche industriali (-3,9%).
Servizi
La Colombia conta con numerosi attrattivi naturali, dalle isole del Mare dei Caraibi a città monumentali come Cartagena de las Indias. Ciononostante, la reputazione del paese in termini di violenza e furti ha lesionato gravemente l’industria del turismo. Anche se la violenza è rimasta un deterrente, le visite sono aumentate ed il governo sta tentando di attrarre investimenti stranieri nel settore attraverso la creazione di zone libere.
Il settore della ristorazione e l’attività alberghiera ha segnato il +6,8% nel trimestre del 1998, cifra molto superiore a quella dell’anno precedente (+3,0%). All’interno, il segmento più dinamico è stato quello commerciale vero e proprio con + 7,0% mentre l’attività alberghiera e di ristorazione si è incrementata del 5,8%.
2. Esportazioni
Negli anni ‘80 la Colombia è riuscita a diversificare il settore dell’esportazione. Le esportazioni sono cresciute ininterrottamente fino al 1991 simultaneamente alla diversificazione colombiana della propria produzione di esportazione.
L’export è notevolmente diminuito nel 1992-93 come conseguenza di vari fattori ( i bassi prezzi internazionali dei prodotti esportati, l’indebolimento della domanda mondiale e la rivalutazione del peso ). Il caffè continua ad essere la voce più importante delle esportazioni colombiane, ma la sua partecipazione alla percentuale delle esportazioni si è ridotta a beneficio di altri settori come il petrolio, fiori, carbone, tessile, abbigliamento, cuoio e produzione editoriale.
La Colombia è il primo esportatore mondiale di caffè, primo esportatore mondiale di smeraldi, primo esportatore mondiale di banana verde, secondo esportatore mondiale di fiori, quarto esportatore latino-americano di petrolio, quarto esportatore mondiale di carbone, sesto esportatore mondiale di oro.
Esportazioni della Colombia per settore economico 1995 - 1999
3.Importazioni
Per quanto riguarda le importazioni, la Colombia è stato tradizionalmente un paese importatore di beni capitali e di materie prime. Negli anni del protezionismo l’acquisto di beni di consumo era vietato, successivamente, con l’apertura economica l’acquisto di beni di consumo è cresciuto notevolmente, mentre attualmente si sono stabilizzati i livelli.
La politica di liberalizzazione ha portato agli incentivi per l’importazione di beni capitali a più basso costo, questo ha permesso la modernizzazione tecnologica di alcuni settori produttivi.
Nel 1991 le tariffe delle importazioni sono state ridotte in Colombia, nonostante una riduzione delle importazioni, e soltanto nel 1992 l’effetto si è fatto sentire con una crescita delle importazioni del 32,6% in termini nominali, crescita che è stata anche maggiore negli anni successivi.
5. Principali partner commerciali
A livello emisferico (America Latina e Stati Uniti), la Colombia è un competitivo esportatore di prodotti di settori quali tessile, abbigliamento, produzione editoriale, frutti di mare, software aziendali, frutti esotici ed automobili.
Il socio commerciale più importante sono gli Stati Uniti, con una partecipazione che ha fluttuato tra il 35 ed il 40% negli anni ‘90. Nello stesso periodo seguono i paesi della regione andina (Venezuela, Ecuador, Bolivia, Perù) ed il resto dell’America Latina con una partecipazione del 25%, Unione Europea 20% ed i paesi asiatici.
Negli ultimi cinque anni la Colombia ha rinnovato gli accordi commerciali con i suoi vicini, ha firmato nuovi trattati di integrazione regionale ed ha avuto tariffe preferenziali per i suoi prodotti da parte delle nazioni più sviluppate. Tutto questo ha permesso la conformazione di un mercato potenziale di circa 800 milioni di consumatori, diventando la Colombia un paese capace di attrarre stabilimenti di centri regionali di distribuzione.
5. Interscambio con l’Italia
Nel 1997 il valore complessivo delle esportazioni italiane dirette in Colombia è stato di 662 miliardi di lire, rappresentando una diminuzione dell'1,2% rispetto al 1996. Le principali voci di queste esportazioni sono state: materie prime e prodotti intermedi, macchine utensili ed apparecchi elettrici e non elettrici, macchine per la lavorazione del legno, macchine e attrezzi per l’agricoltura, macchine per l’estrazione ed il trattamento dei minerali, prodotti alimentari, macchine per l’industria del tessile e dell'abbigliamento.
L’Italia occupa il 69° posto fra i paesi fornitori della Colombia.
Per ciò che riguarda le merci colombiane acquistate dall’Italia, le principali voci delle importazioni colombiane verso l’Italia sono le seguenti: caffè, frutta tropicale, pesci preparati, carbone, pelli conciate senza pelo, tessuti di cotone puri o misti, ghise speciali, ferro e leghe comuni, fiori freschi, piante vive e altri prodotti vegetali.
Il valore complessivo delle importazioni italiane nel 1997 è stato di 458 miliardi di lire rappresentando un aumento del 23,1% rispetto al 1996. Così, la Colombia si colloca al 65° posto fra i fornitori internazionali dell’Italia.
6. Regolamentazione delle importazioni
La tariffa doganale d’uso in Colombia è la NANDINA che viene applicata nei Paesi della Comunità Andina di Nazioni (CAN). Il 96% dell’universo doganale è di libera importazione.
I dazi sono quelli previsti dalla CAN e per le importazioni provenienti dall’Italia, si applica la Tariffa Esterna Comune che prevede all’incirca:
* 0% per i beni strumentali e materie prime di alta tecnologia, non reperibili localmente, 3% e 5% per materie prime e beni strumentali non reperibili localmente,
* 10% per materie prime reperibili in loco e beni strumentali prodotti nel Paese in quantitativi contenuti rispetto alla domanda locale,
* 15% per i beni di consumo e prodotti alimentari,
* 20% nel caso dei prodotti voluttuari,
* nel caso specifico delle autovetture per un massimo di 16 passeggeri, il 35%.
Inoltre, al momento dello sdoganamento della merce, viene riscossa l’IVA pari al 16% sul valore CIF della merce, aumentato del dazio.
Opportunità di business in Colombia
I nuovi ritrovamenti di petrolio in Colombia, il recupero dell’economia mondiale, assieme ai migliori prezzi di molti dei prodotti di esportazione colombiani fanno prevedere un futuro ottimistico per il paese. Il Governo colombiano sta tentando di consolidare l’apertura dell’economia colombiana e la sua integrazione nei mercati internazionali.
1.Opportunità di import
Prodotti agricoli
Il principale prodotto che la Colombia esporta è il caffè: i chicchi colombiani, del tipo arabico e di alta qualità, hanno un’eccellente reputazione. Dopo un periodo di bassi prezzi internazionali, nel 1994 l’esportazione di caffè colombiano conobbe un notevole recupero, ma questo recupero è stato breve dato che i prezzi sono attualmente tornati ai livelli di prima del 1994. I clienti del caffè colombiano sono ben diversificati: la Germania compera approssimativamente il 28%, gli Stati Uniti fra il 20-25%, e successivamente i Paesi scandinavi, l’Olanda ed il Giappone.
La Federazione Nazionale di produttori di caffè (FEDECAFE) sta implementando una strategia per espandere il mercato colombiano del caffè verso la Cina, la Corea ed i Paesi dell’Europa dell’Est.
Le banane sono la seconda coltura di esportazione in importanza. Sono coltivate principalmente nel Golfo di Urabá, nella costa dei Caraibi. La Colombia è il terzo esportatore mondiale, i principali mercati sono gli Stati Uniti ed il Belgio. Le esportazioni verso l’Unione Europea aumentarono del 20% nel 1996 grazie all’Accordo per l’esportazione di banane” che ha garantito alla Colombia una quota nel mercato europeo. Nei mesi tra gennaio e ottobre 1997 le esportazioni sono aumentate dell'11% rispetto allo stesso periodo del 1996.
Lo zucchero si produce nella zona della Valle Cauca, l’area coltivata è di circa 175.000 ettari. La produzione è aumentata da 1,6 milioni di tonnellate nel 1986 a 2,1 milioni di tonnellate nel 1996. Le esportazioni di zucchero sono destinate ai mercati del Venezuela e dell’America Latina principalmente.
I fiori sono l’altro prodotto d’importazione più rilevante, negli ultimi anni la Colombia è diventato il secondo paese esportatore di fiori dopo l’Olanda.
Nel 1996 la produzione agricola contribuiva con il 19% alla formazione del PIL ed il settore esperimentava una crescita del 3% escludendo la produzione di caffè, nel 1997 la crescita è stata dello 0,8%, mentre nel 1998 è stata del 3,4%.
Pesca
E’ uno dei settore in crescita del paese per la diversità delle specie, i principali prodotti esportati sono tonno e gamberetti che hanno condizioni di accesso ai mercati dell’Unione Europea favorevoli grazie al Sistema Generalizzato di Preferenze. Le imprese straniere possono operare nelle acque colombiane associandosi con operatori locali in possesso di licenza. Le licenze di pesca in Colombia sono tra le più costose al mondo.
Prodotti minerali
Rappresenta un’importante quota dell’attività economica, non solo in termini di produzione ma anche di esportazione. Negli ultimi anni ha dominato il petrolio, i centri di produzioni sono situati nelle pianure orientali. Le riserve totali del paese ammontano a 3,5 miliardi di barili. Il mercato principale è quello degli Stati Uniti.
La Colombia è, inoltre, un produttore d’oro molto importante; l’oro è il quarto prodotto d’esportazione, dopo il petrolio, il caffè ed il carbone. I 3/4 della propria produzione proviene dei giacimenti a ovest del paese: Tolima, Caldas, Antioquia e Chocó. Anche il platino è molto rilevante: la Colombia è il quarto produttore mondiale di platino.
Per ciò che riguarda gli smeraldi, invece, la Colombia è il primo produttore mondiale: il maggiore giacimento di smeraldi al mondo è la miniera di Muzo, situata negli Andes dell’est. Il nichelio prodotto dalla Colombia è di alta qualità, e contribuisce notevolmente al totale delle esportazioni del paese.
Prodotti manifatturati
I settori manifatturieri ad alta percentuale di esportazione sono il tessile, il chimico, i libri e l’abbigliamento. I prodotti tessili, con una quota sul totale delle esportazioni del 7% sono la componente più significativa delle manifatture nelle esportazioni colombiane.
Tessile e Abbigliamento
L’industria tessile e dell’abbigliamento rappresenta il 10% del prodotto manifatturato. E’ concentrato intorno a Medellín. Il settore ha intrapreso un programma di ammodernamento dopo il 1985, con notevoli acquisti di nuovi macchinari, l’introduzione del design assistito da computer, il rifinanziamento dell’industria e la ristrutturazione del fattore manodopera. Il settore è significativamente esportatore, ed ha contribuito con 397 milioni di USD nel 1997 alle entrate provenienti dalle esportazioni. I principali prodotti esportati sono cotone, T-shirt e costumi da bagno.
Industria dell’automazione
Più della metà del consumo domestico di automobili viene fornita dalle tre principali piante d’assemblaggio di veicoli: Compañía Colombiana Automotriz (Mazda e Mitsubishi), Colmotores (General Motors) e Sofasa ( Renault e Toyota). L’industria era notevolmente protetta dalla competenza estera, però nel 1992 le tariffe per i veicoli totalmente assemblati sono state diminuite, così come i diritti sugli equipaggiamenti a prezzo sottocosto, il che, insieme alla diminuzione dei tassi d’interesse locali, ha fatto lievitare notevolmente la domanda di veicoli, soprattutto delle importazioni.
Nell'ottobre del 1993, il Patto Andino decise una politica comune per il settore determinando una tariffa del 35% per i veicoli totalmente assemblati. Gli equipaggiamenti a prezzo sottocosto hanno soltanto il 5% di diritti doganali, ma i produttori finali debbono incorporare un minimo del 40% di componenti locali.
La stabilizzazione delle tariffe e la quasi saturazione del mercato fece si che le vendite aumentassero soltanto del 4,4% nel 1994 (il 38,6% del mercato in questo anno era costituito dai veicoli importati). Il settore ha iniziato ad esportare su piccola scala, soprattutto agli altri paesi del Patto Andino.
Come risultato della liberalizzazione molti produttori stranieri hanno deciso di aprire i propri uffici di rappresentanza in Colombia. La produzione di veicoli ha raggiunto le 90.000 unità nel 1996. Nella prima metà del 1997 le esportazioni di automobili ammontano a 76 milioni di USD più del 45% rispetto allo stesso periodo del 1996.
Costruzioni
Il paese conta un’importante industria del cemento. Negli ultimi anni, l’eccesso di capacità ha permesso a questa industria la possibilità di esportare. Le costruzioni e le opere pubbliche rappresentavano nel 1994 l’8,1% del PIL. Nel 1992 il settore ebbe una notevole espansione che è arrivata fino al 1994, con una crescita annua del 9%,
L’attività si concentra intorno alle tre maggiori città: Medellín e Cali sorpassano la capitale, Bogotá, in numero di licenze emesse, ma la capitale rappresenta il 42% del volume di costruzione. Le costruzioni hanno beneficiato certamente dalle crescenti entrate di capitale negli anni ‘80 (includendo i soldi neri del traffico di stupefacenti).
Oggi questo settore rappresenta il 3% del PIL. Questo ciclo di crescita è stato favorito dai bassi tassi di interesse e dalla continuità nei progetti di infrastruttura, che comprendono non solo l’investimento nei trasporti, ma anche la costruzione di più di 200.000 abitazioni per famiglie con basso reddito.
Turismo
La Colombia conta 14 alberghi a 5 stelle, 20 alberghi a 4 stelle e 46 a 3 stelle. La maggior parte dei turisti sostano in alberghi a 3 o 4 stelle. La ragione del recupero del turismo è che la nuova legislazione ha minimizzato le restrizioni agli investimenti esteri, preparando il terreno all’entrata di franchigie. Un gruppo di investitori locali ha comperato la franchigia Howard Johnson e ha costruito 5 alberghi nel 1995-96 in Bogotá, Cali , Bucaramanga e Girardot. La catena Holiday Inn spera di costruire 20 alberghi tra il 1995 ed il 2000, ed è stata autorizzata una terza zona libera di sviluppo turistico a Cartagena.
2.Opportunità di export
I principali prodotti importati dalla Colombia sono i macchinari e i mezzi di trasporto. Il paese è ben lontano dal soddisfare il proprio fabbisogno di produzione industriale: le importazioni industriali hanno rappresentato l’85% circa del totale nella prima metà degli anni ‘90.
La diminuzione delle tariffe all’importazione spinse un’importante aumento delle importazioni di beni di consumo nel periodo 1992-94, che sono cresciute in importanza soprattutto a discapito delle importazioni di beni intermedi. La percentuale dei beni di capitale è ugualmente aumentata, come risultato anche dei crescenti investimenti, soprattutto nel settore petrolifero.
3.Opportunità di investimenti produttivi
La Colombia (e, in genere, tutta l’America Latina) offre interessanti opportunità per iniziative nei settori della vendita al dettaglio e dell’industria alimentare, perché non c’è una forte competitività in questo comparto e perché si può approfittare dell’espansione urbana e degli sviluppi demografici di questi paesi dall’interno del mercato.
Le multinazionali del settore alimentare che operano già nel paese includono la General Foods, la Frito-Lay e la McCain Foods, ed anche la spagnola Chupa Chups, del settore caramelle. Nel settore vendite al dettaglio, sono presenti la tedesca Makro International, che ha aperto 5 grandi negozi in 4 grandi città in meno di un anno, e che si troverà presto a competere con la francese Carrefour e con la nordamericana Wal-Mart.
Tra i progetti di investimenti esteri c’è una intesa colombiano-cinese per produrre motociclette cinesi Jialing vicino alla città di Cali. La venezuelana della carta Venepal intende intensificare la propria presenza sul mercato colombiano. La banca olandese Dutch International Bank ABN Enro aprirà sportelli in Colombia, ed altre banche estere con gli stessi piani sono: la francese Banque National de Paris, la tedesca German Dredsner, la spagnola Argentaria ed altre istituzioni spagnole di risparmio e credito. Altre compagnie internazionali presenti sono l’olandese Phillips e l’inglese Brown & Root.
Gli investimenti stranieri sono aumentati notevolmente con l’apertura dell’economia (2,9 miliardi USD nel 1997 contro i 101 milioni USD nel 1991). Nel 1997 gli investimenti più importanti sono stati realizzati nei settori dell'elettricità, gas e acqua, nei servizi finanziari e nell’industria manifatturiera.
La maggior parte degli investimenti provengono dagli Stati Uniti (4,2 miliardi USD fino al mese di giugno 1998), seguiti dai paesi dell’America Centrale ed Europa (principalmente Spagna, Regno Unito, Olanda, Svizzera, Germania e Francia). Gli investimenti provenienti dai paesi asiatici (Giappone) sono arrivati a 214 milioni USD nel mese di giugno 1998.
4. Sistema bancario
Il settore bancario della Colombia comprende 32 banche commerciali , 23 corporazioni finanziarie, 9 associazioni di risparmio e credito e 72 compagnie commerciali di finanziamento (alcune sono sussidiarie delle banche commerciali) 40 delle quali sono specializzate in leasing. Inoltre, ci sono due agenti speciali di credito: la Caja Agraria ed il Banco Central Hipotecario.
Per molti anni, la partecipazione estera al settore bancario è stata limitata. Nel 1990 molte delle restrizioni sono state eliminate e durante il 1991 alcune piccole entità sono state comperate da acquirenti venezuelani.
Le tradizionali funzioni della banca centrale sono svolte dal Banco de la República. Le principali banche commerciali del paese sono: il Banco Ganadero, il Banco de Colombia, il Banco Cafetero ed il Banco de Bogotá. Quest’ultimo, dopo l’acquisizione del Banco do Comercio, è la maggiore banca privata del paese. In Colombia operano alcune banche a partecipazione straniera (Banco Anglo-Colombiano, Banco Sudameris Colombia, Banco Colombo-Americano) e numerosi uffici di rappresentanza di banche estere.
5. Organizzazione sindacale
Malgrado l’alto numero di associazioni sindacali (circa 1.900). la percentuale di lavoratori sindacalizzati è piuttosto bassa (meno del 15%, soprattutto appartenenti ai settori pubblico ed industriale). Le quattro maggiori federazioni del paese sono la Central Unitaria de Trabajadores (CUT), di orientamento progressista, che aduna circa 50 federazioni e conta con l’80% circa dei lavoratori sindacati; la Confederación de Trabajadores Democráticos Colombianos (CTDT), la Confederación de Trabajadores Colombianos (CTC) e la Confederación General del Trabajo (CGT), schierate su posizioni più conservatrici. Vi sono inoltre numerosi sindacati indipendenti.

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