INDICE DI SVILUPPO UMANO

Materie:Appunti
Categoria:Geografia
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Data:03.01.2007
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Testo

de
Lo sviluppo umano è, secondo la definizione dell’UNDP, «un processo di ampliamento delle possibilità umane che consenta agli individui di godere di una vita lunga e sana, essere istruiti e avere accesso alle risorse necessarie a un livello di vita dignitoso», nonché di godere di opportunità politiche economiche e sociali che li facciano sentire a pieno titolo membri della loro comunità di appartenenza.
Gli obiettivi generali dello sviluppo umano sono i seguenti:
• promuovere la crescita economica sostenibile, migliorando in particolare la situazione economica delle persone in difficoltà;
• migliorare la salute della popolazione, con attenzione prioritaria ai problemi più diffusi e ai gruppi più vulnerabili;
• migliorare l’istruzione, con priorità all’alfabetizzazione, all’educazione di base e all’educazione allo sviluppo;
• promuovere i diritti umani, con priorità alle persone in maggiore difficoltà e al diritto alla partecipazione democratica;
• migliorare la vivibilità dell’ambiente, salvaguardare le risorse ambientali e ridurre l’inquinamento.
Al posto degli indicatori che si riferiscono alla sola crescita economica (come il prodotto nazionale lordo), che nulla dicono degli squilibri e delle contraddizioni che stanno dietro alla crescita, l’U.N.D.P. utilizza dal 1990 un nuovo indicatore di sviluppo umano (ISU o HDI nell'acronimo inglese).
L’indice di sviluppo umano tiene conto dei seguenti fattori:
• il reddito, rappresentato dal prodotto interno lordo (Pil) individuale, dopo una trasformazione che tiene conto sia del potere di acquisto della valuta, sia del fatto che l’aumento del reddito non determina un aumento del benessere in modo lineare (l’aumento di benessere è molto maggiore quando il Pil passa da 1000 a 2000 dollari che quando passa da 15.000 a 16.000).
• Il livello di sanità, rappresentato dalla speranza di vita alla nascita.
• Il livello d’istruzione, rappresentato dall’indice di alfabetizzazione degli adulti (moltiplicato per due) e dal numero effettivo di anni di studio.
Per ogni Paese, ognuno di questi 3 fattori è espresso da un numero compreso tra 0 e 1, dove 0 corrisponde al valore fissato più basso e 1 al valore fissato più alto. Il numero è calcolato in base alla formula: (VP-vm)/(VM-vm) in cui VP = valore osservato nel Paese; vm = valore minimo; VM = valore massimo. La media dei 3 valori ottenuti è chiamata indice di sviluppo umano.
L’Isu permette di evidenziare come il legame tra sviluppo economico e sviluppo umano non è automatico, né ovvio, sebbene oltre certi livelli di reddito, sia difficile avere un Isu basso. Solo alcuni dei Paesi di nuova industrializzazione sono riusciti a collegare crescita economica, occupazione e crescita nello sviluppo umano. Negli ultimi 20 anni, quasi tutti i Paesi hanno compiuto passi in avanti – in particolare il Terzo mondo ha ottenuto notevoli miglioramenti – nello sviluppo umano, ma lo hanno fatto con velocità diseguale e in connessione abbastanza diretta con le politiche che i Paesi intraprendono per migliorare il benessere dei propri cittadini. Rispetto all’Isu, l’Indice di povertà umana (Ipu) serve a misurare la distribuzione dei risultati ottenuti in termini di sviluppo umano. Non c’è correlazione tra Ipu e sviluppo umano, né tra Ipu e reddito. Le disparità di sviluppo umano sono stridenti anche tra città e campagna, regioni più ricche e più povere, aree centrali e periferiche, uomo e donna e tra etnie. Altri elementi minacciano un progresso nello sviluppo umano e sono cause di arretramenti. Tra di essi, l’impatto dei conflitti sulle strutture socioeconomiche e produttive e il peso delle ricostruzioni gravano come macigni sullo sviluppo umano, provocando arretramenti nei livelli di vita
Confrontando i diversi dati di tre Paesi di diverso indice di sviluppo
PAKISTAN= INDICE DI SVILUPPO UMANO BASSO
TUNISIA= INDICE DI SVILUPPO UMANO MEDIO
ITALIA=INDICE DI SVILUPPO UMANO ALTO
ABBIAMO OSSERVATO CHE:
PAESE
POPOLAZIONE
(milioni di abitanti)
CALORIE PRO-CAPITE
SPERANZA
DI VITA
ALLA NASCITA
TASSO DI MORTALITA’
INFANTILE
TASSO DI ANALFABETISMO
MASCH./FEMM.
SUPERFICIE
(migliaia di km2)
PAKISTAN
141,5
2476
63
109
43/72
796
TUNISIA
9,7
3253
72
27
19/39
164
ITALIA
56,9
3507
79
6
1/2
301
IL DIVARIO TRA I VARI PAESI E’ ENORME!
IL TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE PER ESEMPIO

Esempio