Materie: | Riassunto |
Categoria: | Geografia Astronomica |
Voto: | 2 (2) |
Download: | 428 |
Data: | 05.06.2006 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Download
Anteprima
tettonica-placche_3.zip (Dimensione: 3.47 Kb)
readme.txt 59 Bytes
trucheck.it_la-tettonica-delle-placche.doc 21.5 Kb
Testo
LA TETTONICA DELLE PLACCHE
LE DORSALI OCEANICHE
Sul fondo degli oceani si snoda un sistema di dorsali sommerse, sede di un intenso vulcanismo e di forte sismicità, lungo complessivamente oltre 60000 km. Le dorsali oceaniche non sono catene montuose come quelle dei continenti, ma corrispondono ad una lunghissima fascia di crosta oceanica inarcata verso l’alto, tanto che la sua sommità è 2-3000 metri più alta degli adiacenti fondi oceanici, e in qualche punto arriva ad emergere dalla superficie del mare (Islanda, Isole Azzorre). Queste dorsali si disarticolano in numerosi segmenti, quindi ciascuno dei quali risulta spostato rispetto a quelli contigui; tali fratture sono chiamate faglie trasformi. Lungo queste spaccature risale continuamente magma ad alta temperatura che trabocca nel mare e dà origine per raffreddamento a grande accumuli di “lave a cuscino”. Tale movimento non lascia uno spazio vuoto, in quanto dalle numerose faglie che continuamente si aprono risale immediatamente magma che forma nuovi ammassi di rocce perlopiù basalti. Non appena consolidate, anche le nuove rocce vengono coinvolte nel meccanismo in atto dando origine all’accrescimento e all’espansione dei fondali oceanici.
CROSTA CHE SI FORMA, CROSTA CHE SI CONSUMA: ESPANSIONE E SUBDUZIONE
Se l’interpretazione delle dorsali oceaniche, come luogo di formazione ed espansione di nuova litosfera oceanica, allora deve esistere qualche forma di consunzione di litosfera. Da qui nacque l’ipotesi dell’espansione dei fondi oceanici. In tale ipotesi, le dorsali oceaniche, sono sostenute dalla risalita di materiale caldo in movimento nel mantello; l’inarcamento della litosfera provoca l’assottigliamento e la fatturazione di quest’ultima, per cui la rift valley corrisponde ad una gigantesca crepa estesa su tutto l’involucro litosferico; attraverso essa, parte del materiale del mantello, passato allo stato fuso, risale e alimenta il vulcanismo della dorsale, i cui prodotti una volta divenuti solidi contribuiscono alla produzione di nuova litosfera. Contemporaneamente, il materiale del mantello in movimento, ormai divenuto più freddo e pesante, comincia a ridiscendere in profondità, con un lento movimento, detto di subduzione. La litosfera segue tale movimento, per cui si inflette verso il basso e si immerge nel mantello. Nella sua discesa, dentro zone a temperatura via via più elevate, la litosfera si riscalda e comincia a fondere, finché in profondità risulta del tutto riassimilata.