Lettera a un bambino mai nato, di O. Fallaci

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale
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Testo

SCHEDATURA DEL LIBRO “ Lettera a un bambino mai nato”
di Oriana Fallaci

Autore
Oriana Fallaci
Titolo
Lettera a un bambino mai nato
Anno di edizione
Aprile 1982
Personaggi
In questo libro di Oriana Fallaci riscontriamo sette personaggi, i quali, ruotano tutti attorno al protagonista, e come esso appaiono senza nome, senza raffigurazione fisica e con una scarsa descrizione psicologica.

I protagonisti sono una futura madre dei nostri tempi, che vive indipendente da sola e lavora, che scopre di essere in cinta e porta avanti la gravidanza come una scelta personale con una gran responsabilità, e il bimbo che porta in grembo, con il quale parla e racconta ciò che gli o le aspetterà dopo la sua venuta al mondo.

Gli altri personaggi presenti nel libro sono:
Il padre del bambino.
L’amica femminista.
Gli anziani genitori della donna incinta.
Il mendico ottuso.
La dottoressa moderna.
Il datore di lavoro.
TRAMA
La trama di questo libro non è molto semplice, in quanto non tratta di una storia che ha un inizio e una fine; infatti, in
“Lettera a un bambino mai nato”, è affrontata una questione molto profonda: “Nascere o non nascere”, o meglio in questo caso, “far nascere o non far nascere?”. Questo tema è argomentato da un sacco di domande e risposte che la donna in cinta si pone su un argomento molto serio, come il dono della vita.
E’ una sorta di monologo che inizia nella notte in cui la donna sente la presenza del figlio nel suo grembo, e si chiede angosciata la domanda “piacerà a mio figlio nascere?”, e mentre tenta di darsi una risposta, la donna spiega al figlio quali sono le dure realtà da subire entrando:
> (parole riprese dal testo).
Giudizio personale in base al messaggio
Questo libro mi ha colpito molto, in senso positivo: infatti non mi si era mai posta prima l’idea di un quesito così grande come il dilemma di dare la vita a un bimbo mio, un giorno
(ovviamente insieme alla madre).
Non avrei mai pensato adesso, che far nascere una creatura possa non essere un bene per la stessa.
Mi ha alquanto colpito il dialogo che esiste fra la donna e il suo bimbo, che ancora bimbo non è, e che per molti ancora vita non è.
Mi ha aperto gli occhi su molti fatti che sono attuali, ma che esistono da quando esiste l’uomo. Mi ha fatto ragionare sul senso che davo e do alla vita, e mi ha fatto interiorizzare che essa è un dono da non sprecare, da vivere, da preparare e da accogliere giorno per giorno, come viene, dato che non sempre troviamo nel nostro cammino, rose senza spine.
A chi lo consiglieresti. . .
Dopo attenta lettura di un testo così pregno di questioni esistenziali, mi sono reso conto che questo libro non lo consiglierei solamente a tutto il genere femminile come Oriana Fallaci fa nelle prime pagine del libro; anzi! Lo proporrei soprattutto a ogni singolo elemento del genere maschile; in particolare ad alcuni ragazzi che ho conosciuto durante i tre anni di scuole medie. Penso che li farebbe riflettere, fermare e cambiare, facendo fare a loro un notevole passo avanti in maturità.
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