Materie: | Scheda libro |
Categoria: | Generale |
Voto: | 1.7 (3) |
Download: | 977 |
Data: | 18.09.2001 |
Numero di pagine: | 5 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
IL GIOVANE HOLDEN J.D.Salinger
Presentazione:
Il libro è stato scritto da Jerome David Salinger nel 1945, pubblicato nel 1951.
In Italia è stato pubblicato dall’Einaudi nel 1961.
Il titolo originale era “The catcher in the rye”, che letteralmente vuol dire “L’acchiappatore nella segale”. L’espressione deriva da un verso del poeta scozzese Robert Burms. Più di una volta nel racconto si fanno riferimenti a questo verso. Una volta è citato nel momento in cui un bambino canticchiava questo verso; in seguito ne parla con la sorellina più piccola.
Forse alludeva a bambini che stanno per cadere nel vuoto, ma c’è qualcuno che li acchiappava al volo.
Per i lettori americani, il significato è diverso. Catcher vuol dire prenditore; il fratello minore di Holden, era un giocatore di baseball (prenditore), poi morto di leucemia. Conservava molto gelosamente il suo guanto.
Rye è un tipo di whisky: Holden beveva molto, nonostante la giovane età.
Nella recente canzone degli “Ace of base” “Life is a flower” (la vita è un fiore), è trattato come argomento la vita, come in questo libro. In particolare c’è un verso: “...No catcher in the rye can help you from yourself…”.Nella traduzione c’è scritto: “…..nessun giovane Holden ti può salvare da te stesso”. Nella versione italiana probabilmente, non potendo tradurre letteralmente la frase, ed essendo il titolo di questo libro, hanno pensato di tradurre così il verso.
I temi trattati sono l’adolescenza, la superficialità delle persone (“la gente pensa sempre che le cose non siano del tutto vero”; “la gente non si accorge mai di niente”), quindi d’insofferenza nelle persone, ma anche affetto allo stesso tempo.
Il linguaggio usato è quello del parlato, tipico della gioventù, ricco di modi di dire (li manda in solluchero, qualcosa del genere, ad ogni modo, voglio dire..), pleonasmi (a me non mi va tanto…), espressioni ricorrenti (ragazzi, eccetera, mi lasciò secco…), gergali (roba che…., un accidente, fece cilecca), termini volgari (un modo di parlare schifo, come se fosse uno stronzo).
Autore:
Jerome David Salinger, scrittore nordamericano, nato a New York nel 1919. Dopo aver frequentato l’Accademia militare ed essersi iscritto a due o tre università senza laurearsi, all’età di vent’anni viaggia per un anno in Europa. Durante la seconda guerra mondiale fa parte di una delle divisioni di fanteria che nel 1944 sbarcarono in Normandia. Scrive i suoi primi racconti quando è ancora all’accademia e raggiunge il successo nel 1951 con il suo romanzo più famoso, Il giovane Holden, al quale seguirono altri racconti sul “New Yorker”, importante rivista letteraria americana. Dal 1959 Salinger, ormai celebrato come uno dei più grandi scrittori viventi, si è definitivamente allontanato dalla società e adesso vive da eremita in qualche bosco del New Hampshire. Di lui non si hanno più notizie. Probabilmente scrive ancora, ma nessuno sa che cosa né se quei fogli saranno mai letti da qualcuno.
Ambientazione:
L’inizio della storia si svolge nella Pencey Preparatory School, in Pennsylvania. Dopo la partenza dalla scuola, le vicende si svolgono a New York.
I fatti si svolgono poco dopo la seconda guerra mondiale: ”Ha fatto anche la guerra - è sbarcato in Normandia”.
Personaggi:
Il protagonista è Holden Caulfield un sedicenne di New York.
Holden si può definire troppo bambino, ma a volte anche troppo maturo per un ragazzo della sua età.
E’ un ragazzo ricco, che viene cacciato da più scuole. L’ultima frequentata, è stata la Pencey. Espulso anche da quest’ultima, decide di partire prima che arrivi la lettera d’avviso ai suoi genitori.
Amava molto la lettura, leggeva molto anche perché suo fratello D.B. era inserito nel campo della letteratura. Leggeva, oltre ai libri di suo fratello, molti classici.
Beveva molti alcolici, era molto alto e molto magro, portava i capelli corti a spazzola, questi sono gli unici elementi che permettono di delineare l’aspetto fisico del protagonista.
I suoi pensieri erano il più delle volte molto assurdi. Questo, infatti, era il suo lato bambino. Inventava numerose storie, aveva molta fantasia.
Disprezzava totalmente la società, su questo proposito pronunciava dei discorsi molto saggi, questo era il suo lato più maturo.
Un personaggio molto citato nella storia è il fratello maggiore D.B., scrittore di libri e di sceneggiature di film, che viveva a Hollywood.
E’ stato quattro anni nell’esercito, ha combattuto durante la seconda, è anche sbarcato in Normandia. Odia terribilmente la guerra, come la odia Holden del resto.
Il fratello minore di Holden, Allie è un altro personaggio molto discusso in questo racconto. E’ morto di leucemia, il 18 luglio 1946. Giocava a baseball, Holden conservava gelosamente il suo guantone da prenditore, dove erano scritte molte frasi. Aveva due anni meno di lui, era molto intelligente, non perdeva mai le staffe con qualcuno.
L’unico accenno di descrizione fisica è che era rosso di capigliatura.
L’ultima dei quattro fratelli Caulfield è la sorellina Phoebe.
Ha dieci anni, ma è molto più intelligente e furba di una bambina della sua età; anche lei come Allie ha i capelli rossi, è molto magra. E’ una bambina molto affettuosa.
Non dice altro di lei, al contrario afferma la sua intelligenza e la sua furbizia.
Un altro personaggio di cui parla spesso è la sua vicina di casa a New York, Jean Gallagher. Salinger dice sempre che giocavano sempre a dama Jean e Holden. Lei adorava lasciare le dame nell’ultima fila senza mai muoverle.
I suoi genitori erano separati. Sua madre si era risposata con un alcolizzato, un tipo pelle e ossa e gamba pelose.
Il protagonista sembra molto legato a questa ragazza, anche se non la incontra mai.
Breve trama:
Un ragazzo newyorkese di sedici anni, espulso da più scuole, sta per essere cacciato anche dall’ultima, la Pencey School. Decide di partire per New York prima che i suoi genitori lo vengano a sapere. Arrivato a New York si rifugia in un motel. Il suo intento era quello di ritornare a casa appena sarebbero iniziate le vacanze di Natale.
Per passare il tempo cerca di mettersi in contatto con tutte le persone che conosceva a New York.
Inizia con Sally, purtroppo quest’incontro non è stato fortunato. Prosegue con un suo ex compagno di scuola il vecchio Luce, e di seguito il professor Antolini. Tutti questi incontri sono negativi per lui. Così decide di incontrare la sorellina Phoebe. Dopo averla incontrata decide di scappare, ma è proprio lei a fargli cambiare idea. Decide di ritornare a casa. Un malanno lo costringe ad andare in ospedale, dove scrive il libro. In autunno frequenterà un’altra scuola molto probabilmente.
Tecniche narrative:
Nel Racconto sono presenti prolessi, anticipazioni al futuro “andai davvero a casa dopo”.
E’ usata anche l’analessi, o meglio flashback, interruzione per narrare fatti accaduti in passato “te l’ho detto che giocavamo sempre a dama?”, “mio fratello Allie, aveva quel guantone da prenditore…”.
E’ abbastanza usata anche la sinestesia “lei balla quasi bene come la mia sorellina..”
L’uso di metafore è meno frequente anche se è possibile incontrarne qualcuna.
Essendo un racconto con focalizzazione interna con l’io narrante, è spesso presente il monologo interiore, vale a dire il parlare con se stesso.
Commento personale:
Il racconto mi è piaciuto molto, anche per l’uso del linguaggio molto colloquiale.
Anche se è stato scritto cinquanta anni fa, i temi trattati sono sempre molto attuali, ogni ragazzo di qualsiasi epoca si può rispecchiare in questo racconto.
Mi è piaciuto molto il modo in cui tratta la problematica sociale. Trovo sciocche tutte le riflessioni fantastiche.
E’ stato molto interessante vedere le due facce del protagonista, una da ragazzo con la mente di un bambino, e una da persona molto matura, in certi versi più di un adulto.