"La metamorfosi" di Kafka

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Testo

Relazione sul racconto di Franz Kafka La Metamorfosi
TRAMA
Una mattina svegliandosi Gregor Samsa si ritrova trasformato in un enorme scarafaggio. Dopo una sommaria osservazione del suo nuovo corpo, per niente allarmato, si preoccupa del suo lavoro: infatti è un commesso viaggiatore e sarebbe dovuto partire un’ora e mezzo prima con il treno delle 5, una delle sue solite levatacce che sin dal principio del racconto comincia a maledire; la sua riflessione va subito alla famiglia e al padre sommerso dai debiti che col solo suo lavoro Gregor si ripromette di ripagar entro cinque o sei anni. Non è ancora sceso dal letto che anche la famiglia comincia a preoccuparsi del suo ritardo ma, nonostante cerchi di tranquillizzare i genitori e la sorella sedicenne che cercano di parlargli attraverso le porte chiuse a chiave, la sua assenza provoca allarmismo che degenera in panico quando interviene il procuratore della sua azienda venuto a controllare il motivo dell’assenza del dipendente.
Il protagonista, con la calma che lo contraddistingue per tutta la durata del racconto, scende dal letto e apre faticosamente una porta, mostrandosi e cercando di parlare come prima, causando così solo terrore e disgusto da parte di tutti i presenti, in particolare del procuratore che scappa inorridito quando Gregor cerca di inseguirlo per convincerlo di non licenziarlo, ancora persuaso del fatto che fosse in grado di lavorare. Il padre allora lo respinge con nella sua camera con una violenta spinta che lo ferisce ad un fianco.
La seconda parte del racconto si apre col risveglio di Gregor che non riesce a bere il latte, bevanda a lui solitamente gradita, e che anzi lo disgusta; da qui comincia la sua nuova e monotona vita, infatti Grete, così si chiama la sorella, comincia ad occuparsi di lui proprio dal cibo: come ogni scarafaggio Gregor scopre di gradire cibi guasti e immangiabili da qualsiasi altro essere umano. Le sue scoperte non si limitano ai suoi nuovi gusti per quanto riguarda il cibo: scopre di essere in grado di attaccarsi alle pareti e al soffitto, di non gradire l’umidità, insomma, ciò che rimane in lui di umano è il pensare, occupazione che costituisce l’unica sua attività. Riflette molto su ciò che la sua inattività lavorativa implica: col suo solo lavoro manteneva tre persone, ora del tutto sprovviste di una copertura e, anzi, in debito. Origliando alle porte i loro discorsi apprende che a sua insaputa si è accumulato un piccolo capitale con quello che è avanzato dai suoi stipendi e la cosa lo rincuora dato che non è in grado di immaginare la madre asmatica, o l’anziano padre, o la giovane sorella impiegati in un qualsiasi lavoro.
Grete quindi si è assunta, dopo varie discussioni con i genitori perplessi, l’esclusivo compito di entrare nella stanza del fratello e prendersi cura di lui, ma più che di lui della stanza dato che ella non parla mai con lo scarafaggio, pur credendolo suo fratello. Dopo quel primo giorno Gregor ha ancora l’opportunità di vedere la madre, in occasione del trasloco dei mobili che Grete organizza pensando facilitare le nuove abitudini del fratello; questi, sentendo la madre un po’ perplessa in quanto i mobili erano una delle poche cose che legavano ancora Gregor alla sua umanità, se prima provava effettivamente gratitudine nei confronti della ragazza ora cerca di opporsi e tenta di salvare per lo meno un quadro attaccandocisi sopra. La madre, che prima non l’aveva visto perché nascosto come sempre sotto ad un divano, scorgendolo sviene e Gregor, seguendo i movimenti concitati della sorella per la casa nel soccorrere la madre si imbatte nel padre che sta tornando dal lavoro. Gregor si meraviglia del suo incredibile cambiamento: nota la divisa da fattorino di banca e l’ordine della sua tenuta, e ripensa al vecchio stanco e lento che era prima. Egli comincia ad inseguirlo prima e a bersagliarlo con piccole mele poi, un delle quali lo ferisce gravemente al dorso, conficcandosi nella corazza.
La terza e ultima parte del racconto comprende l’ultimo periodo di vita di Gregor, fortemente debilitato per via della ferita. Dopo l’ultimo episodio, la famiglia si sforza di trattarlo un po’ meglio, aprendogli la porta così da farlo guardare nella stanza da pranzo: così apprende che la sorella lavora da commessa e la madre cuce biancheria per un negozio. Le nuove occupazioni dei tre impediscono di prendersi cura di Gregor, che oramai vive in una stanza adibita a ripostiglio, dove si mettono oggetti inutilizzati; tre affittuari poi modificano le abitudini della famiglia con le loro esigenze e una nuova domestica che non prova ribrezzo alla vista dell’insetto si burla di lui ogni giorno. Un ultimo episodio è decisivo. Una sera, dopo cena, Grete suona il suo violino che attira l’attenzione dei tre uomini; anche Gregor incuriosito esce dalla sua stanza nella speranza di farsi notare dalla sorella, sollevando lo sgomento fra gli affittuari che disdicono il loro contratto. La ragazza perde la pazienza e denuncia il comportamento inopportuno dell’animale arrivando alla conclusione che non riesce a comprenderli e quindi non può più essere Gregor, perciò ne deriva la necessità di sbarazzarsene. Riflettendone Gregor arriva alla stessa conclusione quella notte e si lascia morire.
La mattina dopo i pensionati sono cacciati; la notizia della morte data dalla domestica non sconvolge più di tanto i familiari che appaiono invece sollevati e si prendono un giorno di vacanza dalle rispettive occupazioni, godendosi la ritrovata serenità.
SISTEMA DEI PERSONAGGI
I personaggi fondamentali del racconto sono pochi e costituiscono la famiglia Samsa. Gregor Samsa, il protagonista, è un giovane commesso viaggiatore alle dipendenze di una ditta molto severa. Il suo lavoro è stressante e tanto alienante da tagliarlo fuori da qualsiasi altro rapporto all’infuori della famiglia; lavora per mantenerla e per saldare i debiti del padre. Col passare degli anni quindi il lavoro assorbe completamente il tempo e gli interessi di Gregor, che si ritrova ad essere uno scarto, una vittima delle circostanze: da qui la metafora con lo scarafaggio, metafora che elimina la similitudine, infatti il protagonista non si scopre come uno scarafaggio, ma direttamente di essere uno scarafaggio, una scoperta che quindi non lo allarma come ci si potrebbe aspettare. La dipendenza dagli ordini paterni lo ha ridotto in questo stato, ma anche la sua inedia che gli impedisce di ribellarsi alla situazione; questa sua colpa lo spingerà a porvi rimedio con la morte, soluzione a tutti i problemi della famiglia. La metamorfosi riguarda quindi solo apparentemente Gregor, ma molto di più gli altri personaggi, a partire dal padre che manifesta ora più apertamente la sua indole, ad esempio quando tira le mele addosso all’insetto, o quando lo spinge con forza nella stanza, noncurante della ferita che gli provoca. Anche Grete opprime la coscienza del fratello: pretende d’essere la sola ad occuparsene (desiderio che Gregor attribuisce alla sua leggerezza infantile) non per una particolare dimostrazione d’affetto, infatti non lo accetterà mai nel suo corpo, ma cercando affermazione personale, finché Gregor non dipende completamente da lei ed è allora veramente un parassita. La madre conserva nei primi tempi il suo affetto per colui che è pur sempre suo figlio, cercando di entrare nella stanza, chiedendo notizie alla figlia; dopo lo svenimento però, come del resto la sorella, perde interesse sino a non occuparsene più.
La metamorfosi dei tre personaggi consiste nel manifestare quell’insofferenza nei confronti di Gregor fino a quel momento repressa ma ora evidente, essendosi palesata la natura del protagonista; Kafka rivela così la sua visione negativa dei rapporti interfamiliari.
Si potrebbe rilevare un parallelismo con la vita dello scrittore, anch’egli oppresso dal padre e dalle sorelle che gli impedirono il matrimonio con la sua fidanzata; ostacolo che Kafka avrebbe potuto evitare, ma non avendolo fatto era divenuto vittima e colpevole allo stesso tempo, proprio come il protagonista del racconto.
IO NARRANTE
Il narratore del racconto è esterno ed onnisciente. Due sono i punti di vista all’interno della narrazione: quello della famiglia e quello di Gregor che vive la metamorfosi in prima persona; quest’ultimo è privilegiato in quanto è presente in tutto il racconto. La tecnica narrativa prevalente è il discorso indiretto libero, con il quale sono riportati i pensieri di Gregor. La narrazione è concisa ed essenziale.
TEMA
Kafka in questo racconto sviluppa il tema dell’oppressione che la famiglia può creare nei suoi complessi rapporti, parallelamente a quello dell’assurdo e li unisce sapientemente per esprimere il suo disagio, comune a quello di molti altri che non è espresso a causa proprio dei complessi rapporti che legano ogni individuo ai suoi familiari.
VALUTAZIONE
Lo scrittore utilizza un mezzo molto efficace per esprimere i suoi giudizi sulla famiglia, infatti, se sussiste veramente il parallelismo con la sua vita privata, il racconto altro non è che una profonda analisi della situazione vissuta, portata alle sue estreme conseguenze. Il racconto porta alla riflessione personale, ed in particolare sui rapporti che intercorrono fra persona e persona e sulla loro reale consistenza.
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