Materie: | Appunti |
Categoria: | Fotografia |
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Data: | 04.06.2008 |
Numero di pagine: | 9 |
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Testo
FOTOGRAFIA
Fotografia = scrivere o disegnare con la luce. Per avere una buona immagine bisogna avere una buona luce.
A seconda dell’immagine = luce flash = emette spilli fotografici. Nel 1500 Leonardo, in una stanza buia, con pareti nere, tranne una, bianca,opposta a quella verso l’esterno; in questa al centro, un buco grosso come uno spillo. Fuori un edificio ben illuminato dal sole.
_______________________________________________________________________________________
La luce, colpendo l’edificio fuori stante, passa attraverso il foro stenopeico della stanza, riflettendo l’immagine, però inversa, sinistra a destra e viceversa, sopra e sotto e viceversa. Luce = velocità di 300.000 km al “ ca. nel vuoto; con la presenza dell’atmosfera cambia di poco. Si propaga in modo rettilineo, è un fenomeno elettromagnetico, si muove in modo ondulatorio, dove ci sono dei corpuscoli = fotoni.
Un raggio di luce su una superficie speculare (simile allo specchio), si riflette con lo stesso angolo di incidenza.
Speculare
Non speculare
Vetro
Un raggio di luce si moltiplica nel momento in cui incontra un pulviscolo o una goccia d’acqua. Nel 1530 Giovanni Battista della Porta pubblica un libro “le immagini naturali”, commercializza piccole camere obscure che si chiamano macchine per disegnare, o per disegnatore.
Cardano: Al foro stenopeico aggiunge lente che fa convergere i raggi di luce e li unisce. L’immagine diventa più luminosa, ma non più nitida.
Barbaro: 1530. Per avere un’immagine più nitida, realizza fori stenopeici su delle mascherine. Più piccolo è il foro più nitida è l’immagine. Ne fa di diverse dimensioni. Meno luce = foro più grande. La lente viene prima dell’obiettivo, poi obiettivo. Il foro è la parte antica del diaframma. Foro stenopeico : non funziona bene il meccanismo; poiché la luce colpendo lo spessore della parete, si riflette da altre parti, non facendo venire il disegno, la foto, di buona qualità.
Zhan: mette uno specchio. Macchine fotografiche reflex di oggi, con specchio. Trappola complessa che cattura l’immagine.
Invenzione fotografia, prima metà XIX. Prima c’era il disegno, che richiedeva: costo elevato,troppa precisione,molto tempo,bravura.
Invenzione fotografia
Agosto 1839 (durante rivoluzione industriale) a buon mercato.
La camera obscura
Obscura (dal latino) oscura. È un locale con un foro piccolo quanto la punta di uno spillo, su una parete. Questo minimo passaggio di luce, produce e proietta sulla parete opposta, un’immagine invertita del paesaggio esterno alla stessa stanza; illuminato dal sole. A metà XVI , il foro della camera oscura (foro stenopeico) viene sostituito da una lente in vetro. All’inizio c’erano state difficoltà nella scoperta dei mezzi e dei modi per la produzione del vetro, e la sua trasformazione in lenti e sistemi ottici per proiettare immagini:
• di buona qualità
• più nitide
• più luminose
• più individuabili
• più leggibili
Vennero inventate camere oscure portatili.
La fotochimica primitiva
• 1725. Professore di chimica tedesco J.H.Shulze scoprì che i Sali d’argento (ancora oggi), si scurivano se e quando esposti alla luce.
• 1777. C.W.Sheele scoprì che il cloruro d’argento è solubile in ammoniaca fin quando non viene esposto alla luce, diventando insolubile.
=
Basi chimiche per la fotografia
Dal 1793 due fratelli, J.Nicephore e C.Niepce, tentarono di riprodurre e fissare immagini con la fotochimica, ma fallirono. Successivamente t.Wedywood ma fallì. Nel 1826, usando una camera Niepce, ottenne e fissò un’immagine; la chiamò eliografia poiché era stata utilizzata la luce solare. Esistente ancora oggi. Eliografia= 1 piatto di peltro con bitume di Giudea, una vernice o lacca asfaltica, sensibile alla luce. Il bitume si induriva nelle zone esposte al sole. Il resto si toglieva con la trementina. La sensibilità del bitume alla luce era troppo bassa e il processo produceva un’immagine imprecisa.
Il dagherrotipo
• Morte Niepce 1833
• 1837. Daguerre creò il dagherrotipo : esponendo una lastra metallica argentata al vapore di iodio per ottenere uno strato di iodio d’argento sensibile alla luce. Dopo esser stata sottoposta alla luce, viene lavorata con vapore di mercurio, mediante il quale si sviluppa l’immagine. Per fissare immerse la piastra in acqua calda con sale. Viene reso pubblico nel 1839. Il risultato è positivo e ribaltato. Morse rese breve il processo. Il dagherrotipo non ebbe seguito.
Il calotipo
Negativo – positivo.
• 1839 J.Herschel trovò un metodo per ottenere foto su carta resa sensibile da carbonio d’argento e fissata con iposolfito di soda. Tra i primi ad usare lastre di vetro come base per emulsione.
• 1833 Fox Talbot. Negativi ripresi su carta resa sensibile da cloruro d’argento, quindi fissati in soluzione di sale. Fine 1840 usava gallo nitrato d’argento che migliorava sensibilmente il risultato (abbrevia l’esposizione). Limitazioni: densità del negativo su carta;richiedeva lunghi tempi di esposizione; composizione supporti riduceva la qualità.
Herschel
• Herschel prende un foglio di buona qualità la sovrappone in una bacinella con cloruro d’argento.
• Il foglio è ricoperto di cloruro d’argento;
• Lo espone alla luce e ciò che è scoperto annerisce;
• Lo mette nello sviluppo, per fissare, acqua calda con sale. E toglie cloruro d’argento non annerito.
• Per trasferire,rende un foglio trasparente con una sostanza oleosa. Per il positivo, prende un altro foglio con cloruro d’argento, e lo sovrappone al negativo. Espone alla luce, dov’è nero è bianco e viceversa.
• 1839 non si diffonde perché Talbot migliora, perché nei dettagli non è preciso.
• Il negativo può essere archiviato= più copie.
• Talbot pubblica “il pennello della natura” , con 16 riprese di paesaggi;
• Per ottenere risultati più velocemente sostituisce il cloruro d’argento con il gallo nitrato;
• Herschel usa il carbonato. Inventa cianografia, parola fotografia, sviluppo e fissaggio.
Lastra umida al collodio
Dal 1851 al 1871-78. Viene inventata da Archer . Usava una lastra di vetro , che era :
• Incolore
• Liscio
• Trasparente
• Antiaderente
Per poter rendere la lastra sensibile alla luce,, si ricopriva di piroxillina = collodione (aderisce al vetro). Si aggiungevano Sali d’argento e la lastra diventava fotosensibile. Materiale viscoso. (prima prova fatta con albume, usata per molto tempo, si chiamava albumia) negativo su supporto trasparente. Dopo, sviluppo con solfato ferroso e acido pirogallico. Fissaggio : iposolfato di soda e cianuro di potassio.
Formati:
• 20x25 cm
• 21x27 cm
• 40x50 cm
• 91x112 cm
• 122x154 cm
• 70x100 cm
Tempi di esposizione: 10”-90”.
• Positivo fatto per contatto
• La lastra deve sempre essere umida, se si secca perde fotosensibilità
• Vetro più conveniente del metallo.
• Si poteva “cancellare” e riutilizzare la lastra;
• Fotografata guerra di Crimea da fenton = primo movimento contro la guerra;
• Ultima guerra documentata : Vietnam.
Lastra a secco e oltre
Maddox nel 1871 mette a punto la lastra a secco, viene perfezionata da molte persone (Kennet e Bennet);viene migliorata definitivamente nel 1878. Nascono grandi industrie fotografiche. Il fotografo non ha più l’impiego artigianale perché è tutto pronto. Pellicola trasparente stabile nel tempo. Materiale trasparente e flessibile, controllo sensibilità luce attraverso diverse lunghezze d’onda della luce. Quest’ultima ricerca porta all’invenzione delle pellicole per foto a colori = ogni strato di emulsione è sensibile solo a certe gamme d’onda della luce.
FOTOGRAFIA
Fotografia = scrivere o disegnare con la luce. Per avere una buona immagine bisogna avere una buona luce.
A seconda dell’immagine = luce flash = emette spilli fotografici. Nel 1500 Leonardo, in una stanza buia, con pareti nere, tranne una, bianca,opposta a quella verso l’esterno; in questa al centro, un buco grosso come uno spillo. Fuori un edificio ben illuminato dal sole.
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La luce, colpendo l’edificio fuori stante, passa attraverso il foro stenopeico della stanza, riflettendo l’immagine, però inversa, sinistra a destra e viceversa, sopra e sotto e viceversa. Luce = velocità di 300.000 km al “ ca. nel vuoto; con la presenza dell’atmosfera cambia di poco. Si propaga in modo rettilineo, è un fenomeno elettromagnetico, si muove in modo ondulatorio, dove ci sono dei corpuscoli = fotoni.
Un raggio di luce su una superficie speculare (simile allo specchio), si riflette con lo stesso angolo di incidenza.
Speculare
Non speculare
Vetro
Un raggio di luce si moltiplica nel momento in cui incontra un pulviscolo o una goccia d’acqua. Nel 1530 Giovanni Battista della Porta pubblica un libro “le immagini naturali”, commercializza piccole camere obscure che si chiamano macchine per disegnare, o per disegnatore.
Cardano: Al foro stenopeico aggiunge lente che fa convergere i raggi di luce e li unisce. L’immagine diventa più luminosa, ma non più nitida.
Barbaro: 1530. Per avere un’immagine più nitida, realizza fori stenopeici su delle mascherine. Più piccolo è il foro più nitida è l’immagine. Ne fa di diverse dimensioni. Meno luce = foro più grande. La lente viene prima dell’obiettivo, poi obiettivo. Il foro è la parte antica del diaframma. Foro stenopeico : non funziona bene il meccanismo; poiché la luce colpendo lo spessore della parete, si riflette da altre parti, non facendo venire il disegno, la foto, di buona qualità.
Zhan: mette uno specchio. Macchine fotografiche reflex di oggi, con specchio. Trappola complessa che cattura l’immagine.
Invenzione fotografia, prima metà XIX. Prima c’era il disegno, che richiedeva: costo elevato,troppa precisione,molto tempo,bravura.
Invenzione fotografia
Agosto 1839 (durante rivoluzione industriale) a buon mercato.
La camera obscura
Obscura (dal latino) oscura. È un locale con un foro piccolo quanto la punta di uno spillo, su una parete. Questo minimo passaggio di luce, produce e proietta sulla parete opposta, un’immagine invertita del paesaggio esterno alla stessa stanza; illuminato dal sole. A metà XVI , il foro della camera oscura (foro stenopeico) viene sostituito da una lente in vetro. All’inizio c’erano state difficoltà nella scoperta dei mezzi e dei modi per la produzione del vetro, e la sua trasformazione in lenti e sistemi ottici per proiettare immagini:
• di buona qualità
• più nitide
• più luminose
• più individuabili
• più leggibili
Vennero inventate camere oscure portatili.
La fotochimica primitiva
• 1725. Professore di chimica tedesco J.H.Shulze scoprì che i Sali d’argento (ancora oggi), si scurivano se e quando esposti alla luce.
• 1777. C.W.Sheele scoprì che il cloruro d’argento è solubile in ammoniaca fin quando non viene esposto alla luce, diventando insolubile.
=
Basi chimiche per la fotografia
Dal 1793 due fratelli, J.Nicephore e C.Niepce, tentarono di riprodurre e fissare immagini con la fotochimica, ma fallirono. Successivamente t.Wedywood ma fallì. Nel 1826, usando una camera Niepce, ottenne e fissò un’immagine; la chiamò eliografia poiché era stata utilizzata la luce solare. Esistente ancora oggi. Eliografia= 1 piatto di peltro con bitume di Giudea, una vernice o lacca asfaltica, sensibile alla luce. Il bitume si induriva nelle zone esposte al sole. Il resto si toglieva con la trementina. La sensibilità del bitume alla luce era troppo bassa e il processo produceva un’immagine imprecisa.
Il dagherrotipo
• Morte Niepce 1833
• 1837. Daguerre creò il dagherrotipo : esponendo una lastra metallica argentata al vapore di iodio per ottenere uno strato di iodio d’argento sensibile alla luce. Dopo esser stata sottoposta alla luce, viene lavorata con vapore di mercurio, mediante il quale si sviluppa l’immagine. Per fissare immerse la piastra in acqua calda con sale. Viene reso pubblico nel 1839. Il risultato è positivo e ribaltato. Morse rese breve il processo. Il dagherrotipo non ebbe seguito.
Il calotipo
Negativo – positivo.
• 1839 J.Herschel trovò un metodo per ottenere foto su carta resa sensibile da carbonio d’argento e fissata con iposolfito di soda. Tra i primi ad usare lastre di vetro come base per emulsione.
• 1833 Fox Talbot. Negativi ripresi su carta resa sensibile da cloruro d’argento, quindi fissati in soluzione di sale. Fine 1840 usava gallo nitrato d’argento che migliorava sensibilmente il risultato (abbrevia l’esposizione). Limitazioni: densità del negativo su carta;richiedeva lunghi tempi di esposizione; composizione supporti riduceva la qualità.
Herschel
• Herschel prende un foglio di buona qualità la sovrappone in una bacinella con cloruro d’argento.
• Il foglio è ricoperto di cloruro d’argento;
• Lo espone alla luce e ciò che è scoperto annerisce;
• Lo mette nello sviluppo, per fissare, acqua calda con sale. E toglie cloruro d’argento non annerito.
• Per trasferire,rende un foglio trasparente con una sostanza oleosa. Per il positivo, prende un altro foglio con cloruro d’argento, e lo sovrappone al negativo. Espone alla luce, dov’è nero è bianco e viceversa.
• 1839 non si diffonde perché Talbot migliora, perché nei dettagli non è preciso.
• Il negativo può essere archiviato= più copie.
• Talbot pubblica “il pennello della natura” , con 16 riprese di paesaggi;
• Per ottenere risultati più velocemente sostituisce il cloruro d’argento con il gallo nitrato;
• Herschel usa il carbonato. Inventa cianografia, parola fotografia, sviluppo e fissaggio.
Lastra umida al collodio
Dal 1851 al 1871-78. Viene inventata da Archer . Usava una lastra di vetro , che era :
• Incolore
• Liscio
• Trasparente
• Antiaderente
Per poter rendere la lastra sensibile alla luce,, si ricopriva di piroxillina = collodione (aderisce al vetro). Si aggiungevano Sali d’argento e la lastra diventava fotosensibile. Materiale viscoso. (prima prova fatta con albume, usata per molto tempo, si chiamava albumia) negativo su supporto trasparente. Dopo, sviluppo con solfato ferroso e acido pirogallico. Fissaggio : iposolfato di soda e cianuro di potassio.
Formati:
• 20x25 cm
• 21x27 cm
• 40x50 cm
• 91x112 cm
• 122x154 cm
• 70x100 cm
Tempi di esposizione: 10”-90”.
• Positivo fatto per contatto
• La lastra deve sempre essere umida, se si secca perde fotosensibilità
• Vetro più conveniente del metallo.
• Si poteva “cancellare” e riutilizzare la lastra;
• Fotografata guerra di Crimea da fenton = primo movimento contro la guerra;
• Ultima guerra documentata : Vietnam.
Lastra a secco e oltre
Maddox nel 1871 mette a punto la lastra a secco, viene perfezionata da molte persone (Kennet e Bennet);viene migliorata definitivamente nel 1878. Nascono grandi industrie fotografiche. Il fotografo non ha più l’impiego artigianale perché è tutto pronto. Pellicola trasparente stabile nel tempo. Materiale trasparente e flessibile, controllo sensibilità luce attraverso diverse lunghezze d’onda della luce. Quest’ultima ricerca porta all’invenzione delle pellicole per foto a colori = ogni strato di emulsione è sensibile solo a certe gamme d’onda della luce.