Nei liquidi le distanze intermolecolari sono dello stesso ordine di grandezza del raggio molecolare e la compressibilità è molto bassa; i gas, in condizioni normali, presentano distanze intermolecolari molto maggiori del raggio molecolare, e si possono quindi comprimere facilmente.
L'applicazione delle leggi generali della meccanica ai fluidi, consi
Fisica
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xA=a+p11 xB+p12 yB+p13 zB
yA=b+p21 xB+p22 yB+p23 zB
zA=c+p31xB+p32 yB+p33 zB
dove a, b, c sono le coordinate dell'origine di B nel sistema A e le pmn sono gli elementi di una matrice ortogonale P. Un vettore v è definito quando siano dati per ciascun sistema di riferimento A tre numeri reali (ma è facile generalizzare il concetto a un anell
Il principio d'inerzia, o principio di Galileo, è uno dei princìpi fondamentali della dinamica; può ridursi all'enunciato seguente: un punto materiale non sottoposto ad alcuna forza, o è in quiete, o si muove di moto rettilineo uniforme. È un caso particolare della legge di Newton F = ma: quando l'accelerazione a = d²P/dt² del punto mobile P è nulla, l
F = O , M = O.
Queste due equazioni vettoriali, equivalenti a sei equazioni scalari, costituiscono le equazioni cardinali della statica. Quando tali equazioni determinano, oltre alle configurazioni di equilibrio, anche tutte le reazioni vincolari, il problema si dice staticamente determinato o isostatico; in caso contrario il problema è staticamente
Urto nella meccanica classica
Una casistica abbastanza vasta anche se imperfetta dell'urto a due dimensioni ci è offerta dal biliardo. In questo caso le palle d'avorio sono con buona approssimazione elastiche e l'attrito trascurabile in prima approssimazione. Dal terzo principio della dinamica segue che il momento della quantità di moto acqu
Dopo Newton gli sviluppi della dinamica furono molto rapidi e numerosi, per merito di vari ricercatori (Bernoulli, Eulero, ecc.). Nel 1743 d'Alembert enunciò un principio assai generale sulla dinamica dei sistemi, il quale, fra l'altro, stabilisce una correlazione fra la dinamica e la statica. Lagrange, nel 1788, nella sua Meccanica analitica, diede all
Nel 1687, I. Newton mise ordine in tutte queste ipotesi e, basandosi su calcoli precisi, giunse a formulare una legge sulla gravitazione universale espressa dalla formula
dove F è l'intensità della forza di attrazione, f indica una costante universale, m e m' sono le masse dei corpi considerati e d è la distanza fra questi. La legge di Newton p
X=0, Y=0, Z=0,
Mx=0, My=0, Mz=0.
Queste condizioni, note come equazioni cardinali della statica, sono sempre necessarie, e sono sufficienti solo per l'equilibrio di un sistema rigido. Qualora tra le forze compaiano forze di attrito, le condizioni sopra dette vanno modificate, dando generalmente luogo a diseguaglianze che le comprendono come caso
Q1/Q2= =(t1)//(t2)
dove d(t) è un'opportuna funzione della temperatura empirica dei termostati, ossia della temperatura misurata con una qualsiasi sostanza termometrica. Si può allora introdurre una nuova scala delle temperature, detta appunto scala termodinamica, usando come temperatura la stessa funzione ,(t) che è univocamente determinata se