Esperimenti

Materie:Appunti
Categoria:Fisica
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Testo

Galbiati Roberto II Bs 22/11/00
Relazione: reazioni chimiche tra ferro (Fe) e zolfo (S)
Premessa teorica: per capire meglio questa esperienza dobbiamo introdurre determinati concetti:
- Elemento: sostanza che non può essere scomposta in sostanze più semplici mediante trasformazioni chimiche
- Metallo: elemento buon conduttore d’elettricità, dotato di una caratteristica lucentezza, malleabile e duttile
- Non metallo: elemento non conduttore di elettricità, non malleabile, non duttile
- Semimetallo: elemento che presenta proprietà intermedie tra i metalli e i non metalli
Disegno schematico:
Sensibilità e portata degli strumenti utilizzati:
Bilancia: Sensibilità 0,01g Portata 311,00g
Procedura operativa: inizialmente abbiamo preso del ferro (Fe) e dello zolfo (S) e sotto la cappa di aspirazione abbiamo fatto in modo che prima il ferro, a contatto con l’acido cloridrico (HCl) e il solfuro di carbonio (CS), e successivamente lo zolfo a contatto con le stesse sostanze, abbiano avuto delle specifiche reazioni con l’HCl e il CS. In seguito abbiamo riscaldato i due elementi (Fe e S) e li abbiamo rimessi a contatto con le stesse sostanze. Alla fine abbiamo miscelato il Fe e lo S con il riscaldamento al becco bunsen e sempre sotto alla cappa d’aspirazione abbiamo avuto delle reazioni a seconda della sostanza con cui veniva a contatto la nostra sostanza composta da Fe + S. Il sottostante schema è il risultato delle reazioni chimiche avvenute:
Zolfo (prima del riscaldamento) Ferro (prima del riscaldamento)
Solfuro di carbonio Sviluppo di gas genera poco calore Nessuna reazione
ed ha un odore sgradevole
Acido cloridrico Nessuna reazione Sviluppo di gas genera poco calore
ed ha un odore sgradevole
Zolfo (dopo del riscaldamento) Ferro (dopo del riscaldamento)
Solfuro di carbonio Sviluppo di gas genera poco calore Nessuna reazione
ed ha un odore sgradevole
Acido cloridrico Nessuna reazione Sviluppo di gas genera poco calore
ed ha un odore sgradevole
Zolfo + Ferro
Solfuro di carbonio Nessuna reazione
Acido cloridrico Sviluppo di gas genera poco calore
ed ha un odore sgradevole
Analisi dei dati ottenuti: osserviamo che dopo il riscaldamento e il successivo raffreddamento il sistema ferro zolfo appare di colore più scuro e uniforme. Inoltre, mentre l’acido cloridrico prima del riscaldamento è in grado di sciogliere solo il ferro, dopo esso scioglie tutto il sistema. E ancora, prima del riscaldamento il solfuro di carbonio scioglie solo lo zolfo, dopo il riscaldamento questo non è più possibile. Tutto ciò ci induce a ritenere che fornire calore ad un miscuglio di ferro e zolfo porti alla formazione di una sostanza dalle caratteristiche del tutto nuove, ossia che dia luogo ad una reazione chimica endotermica.
Galbiati Roberto II Bs 22/11/00
Relazione: metalli, semimetalli e non metalli
Premessa teorica: per capire meglio questa esperienza dobbiamo introdurre determinati concetti:
- Elemento: sostanza che non può essere scomposta in sostanze più semplici mediante trasformazioni chimiche
- Metallo: elemento buon conduttore d’elettricità, dotato di una caratteristica lucentezza, malleabile e duttile
- Non metallo: elemento non conduttore di elettricità, non malleabile, non duttile
- Semimetallo: elemento che presenta proprietà intermedie tra i metalli e i non metalli
Disegno schematico:
Procedura operativa: dopo aver preso vari materiali, di cui ignoravamo le loro proprietà chimiche, i quali erano: piombo (Pb), alluminio (Al), rame (Cu), zinco (Zn), ferro (Fe) e stagno (Sn), ne abbiamo determinato le varie proprietà sottoponendoli, a vari “test”: conducibilità elettrica, ossidazioni, malleabilità, lucentezza e duttilità. In seguito con l’aiuto del prof. abbiamo esaminato altre sostanze (Magnesio (Mg), potassio (K), litio (Li) e sodio (Na)) e ne abbiamo determinato anche di quest’ultimi le loro proprietà.
Analisi dei dati ottenuti: dai dati ottenuti abbiamo ne abbiamo tratto la sottostante tabella la quale ci dà la possibilità di attribuire ai vari metalli o non metalli le loro proprietà:

Piombo (Pb)
Alluminio (Al)
Rame (Cu)
Zinco (Zn)
Ferro (Fe)
Conducibilità elettrica
Buona
Buona
Ottima
Buona
Buona
Lucentezza
Buona
Buona
Buona
Buona
Buona
Malleabilità
Buona
Buona
Buona
Buona
Discreta
Duttilità





Colore dell'ossidazione
Grigio scuro
Grigio scuro
Verde scuro
Grigio scuro
Rosso scuro
Stagno (Sn)
Magnesio (Mg)
Potassio (K)
Litio (Li)
Sodio (Na)
Conducibilità elettrica
Buona
N.P
N.P
N.P
N.P
Lucentezza
Buona
Buona
Buona
Buona
Buona
Malleabilità
Buona
N.P
N.P
N.P
N.P
Duttilità


No
No
No
Colore dell'ossidazione
Grigio scuro
N.P
Viola/Grigio
Viola/Grigio
Viola/Grigio

H
He
Li
Be
B
C
N
O
F
Ne
Na
Mg
Al
Si
P
S
Cl
Ar
K
Ca
Sc
Ti
V
Cr
Mn
Fe
Co
Ni
Cu
Zn
Ga
Ge
As
Se
Br
Kr
Rb
Sr
Y
Zr
Nb
Mo
Tc
Ru
Rh
Pd
Ag
Cd
In
Sn
Sb
Te
I
Xe
Cs
Ba
*
Hf
Ta
W
Re
Os
Ir
Pt
Au
Hg
Tl
Pb
Bi
Po
At
Rn
Fr
Ra
**
Latanidi
*
La
Ce
Pr
Nd
Pm
Sm
Eu
Gd
Tb
Dy
Ho
Er
Tm
Yb
Lu
Attinidi
**
Ac
Th
Pa
U
Np
Pu
Am
Cm
Bk
Cf
Es
Fm
Md
No
Lw
Relazione di fisica e chimica Galbiati Roberto I Bs
10-04-00
I RESISTORI
C’è una relazione di proporzionalità diretta tra CV e I questo perché il loro rapporto è costante. Per considerarla tale occorrerebbe che R rimanesse costante per il conduttore considerato, pur potendo variare un conduttore dall’altro. Per molti conduttori, invece R non rimane, costante ma varia a seconda della tensione alla quale sono sottoposti.
Questo significa che la resistenza di un dispositivo elettrico non dipende soltanto dalle caratteristiche costruttive e i materiali di cui sono composti, ma soprattutto la situazione che c’è nel momento in cui si esegue l’esperimento. Esiste un tipo di conduttori detti resistori che possono essere riassunti insieme agl’altri conduttori con il nome di Conduttori Ohmici.
Disegno Schematico più Circuito Elettrico
Procedura Operativa
Abbiamo preso un alimentatore in grado di prendere la C.E. a 220V del laboratorio e trasformarla ad un voltaggio minore, un multimetro (utilizzato come amperometro), ed infine un resistore di resistenza 0,107sssPrima di tutto è stato predisposto il circuito come nel disegno precedente e si è iniziato a aumentare il voltaggio senza superare una determinata soglia. Mentre aumentavamo il voltaggio annotavamo l’amperaggio e il voltaggio dopodiché abbiamo inserito i dati nella sottostante tabella.
Dalla prova eseguita, in laboratorio, abbiamo ricavato che mentre la resistenza del resistore rimane costante al variare della tensione applicata alle sue estremità; quindi esiste una relazione di proporzionalità diretta tra la ddp applicata ai suoi capi e la corrente che lo attraversa.

Esempio