Materie: | Riassunto |
Categoria: | Fisica |
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Data: | 03.01.2007 |
Numero di pagine: | 3 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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I CIRCUITI ELETTRICI
Definiamo circuito elettrico un insieme di conduttori collegati l’uno all’altro in modo continuo e collegati ai poli di un generatore. La corrente passa nei vari conduttori nel verso che va dal polo positivo al polo negativo del generatore. All’interno del generatore, invece, la corrente passa nel verso che va dal polo negativo al polo positivo.
Il percorso della corrente è circolare e quindi, si dice, che essa circola nel circuito.
Un esempio di generatore è la pila: collegando i suoi poli a un filo metallico, al suo interno essa preleva gli elettroni dal polo positivo + (dove il potenziale è alto) e li trasporta al polo negativo - (dove il potenziale è basso). Gli elettroni possono così risalire la differenza di potenziale mantenendo la corrente lungo il filo. Compiendo questo lavoro la pila esaurisce progressivamente l’energia immagazzinata al suo interno e dopo un po’ di tempo si scarica.
Interruttore:
Si dice che il circuito è chiuso quando la catena dei conduttori non è interrotta e quindi in esso fluisce una corrente elettrica
Si dice invece che il circuito è aperto quando la catena dei conduttori è aperta e quindi non vi è corrente
L'interruttore è un dispositivo che ha l'effetto di interrompere la continuità di un circuito. Significa che il circuito elettrico, in qualche sua parte, viene aperto e perciò messo in condizione di non potere condurre la corrente. In qualsiasi punto del circuito venga applicata l'interruzione, l'effetto è quello di fare mancare il collegamento di continuità e perciò la corrente elettrica non sarà più rilevabile in nessun punto del circuito stesso.
Simboli elettrici:
Collegamento in serie e in parallelo:
Nell'ambito di circuiti elettrici, si parla di collegamenti in serie o in parallelo tra elementi del circuito che possono essere sia generatori che utilizzatori.
Una sola pila, normalmente, non fornisce una quantità sufficiente di energia elettrica per il funzionamento di un determinato utilizzatore, perciò si uniscono tra loro più pile allo scopo di ottenere la quantità di energia desiderata o la potenza necessaria.
Più conduttori sono collegati in serie se sono posti in successione tra loro, cioè uno di seguito all’altro. Ognuno di essi, inoltre, è attraversato dalla stessa corrente elettrica.
Nel collegamento in serie, si collega il polo positivo di un elemento col polo negativo dell'altro, e così via
Un esempio di circuito in serie sono le lampadine dell’albero di natale. Basta che una di esse bruci per aprire il circuito e interrompere così il flusso della corrente.
Più conduttori sono invece collegati in parallelo quando hanno le prime estremità in comune tra loro e anche le seconde estremità in comune tra loro.
La corrente che li attraversa non è la stessa. Essa si divide quando entra nella loro prima estremità e si riunisce nella seconda estremità, ossia l'intensità di corrente che li attraversa risulta proporzionale alle singole resistenze.
Ai capi di ciascun conduttore collegato in parallelo è applicata la stessa differenza di potenziale. Tutti i conduttori hanno infatti le estremità in comune, riunite in due soli punti.
Nel collegamento in parallelo si collegano tra loro tutti i poli positivi, e anche tutti i poli negativi vengono collegati tra loro.
Ad esempio, le lampadine, la lavatrice, il televisore e tutti gli altri dispositivi che utilizzano l’energia elettrica in casa sono dispositivi in parallelo. Alle loro estremità comuni è collegata la rete elettrica da cui viene prelevata la corrente.
Se questi diversi apparecchi fossero collegati in serie, dovrebbero funzionare tutti assieme. Basterebbe spegnerne uno per aprire il circuito. Il collegamento in parallelo consente invece di mettere in funzione soltanto quegli apparecchi che si vogliono utilizzare, per esempio si può tenere spenta la lavatrice mentre il televisore è acceso.