metodi utilizzati nel tempo per misurare il tempo

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Metodi utilizzati nel tempo per misurare il tempo
CHE COS’E’ IL TEMPO?
Sin dai tempi più antichi filosofi e scienziati si sono chiesti cosa fosse il tempo: Isaac Newton sosteneva che il tempo è un’entità assoluta e scorre ovunque nello stesso modo e non dipende o viene alterato da nessuna forza esterna; al contrario Albert Einstein sosteneva che esso è assolutamente relativo e che dipende dal proprio sistema di riferimento. Quindi nasce un secondo interrogativo: quando ha avuto origine e quando cesserà il tempo? Anche a questa domanda possiamo dare risposte unicamente teoriche e anche qui ci sono differenti teorie; secondo Stephen Hawking il tempo è nato insieme all’origine del mondo con il big bang e cesserà quando anch’esso non esisterà più, mentre secondo il premio nobel per la fisica Ilya Prigogine esso era presente prima dell’universo e lo sarà anche dopo la scomparsa di quest’ultimo.
GLI STRUMENTI PER MISURARLO
Nell’antichità non era mai stato necessario dover dividere in periodi brevissimi la durata del giorno, bastava considerarlo diviso in giorno e notte.
Il primo popolo a dividere il giorno furono i sumeri( IV/III millennio a.c.) in mesopotamia , che attraverso l’uso della meridiana divisero il giorno in dodici parti, ciascuna delle quali, a sua volta, in trenta frazioni.
Non ci è del tutto chiaro perché avessero scelto proprio queste cifre, ma sicuramente fu per motivi religiosi e perché il 12 e il 30 sono numeri particolari, dividibili in parti più piccole da una serie di numeri.
Più avanti gli Egizi decisero che era più utile, ai fini pratici, suddividere il giorno in 24 ore invece che in 12. Il giorno egiziano, tuttavia, pur essendo diviso in 24 ore era molto diverso da quello odierno. Innanzitutto in esso si distinguevano le ore di luce che erano 10, da quelle di buio che erano 12 ed oltre a queste 22 ore venivano conteggiate altre due ore a parte per i crepuscoli: un'ora per l'alba ed un'altra per l'imbrunire. Adottando questo sistema, le ore del giorno finivano per avere durata diversa nel corso dell’anno in quanto, dovendo essere ciascuna di esse pari ad un decimo delle ore di luce totale, diventavano più lunghe d'estate (circa 75 minuti) e più brevi d'inverno (circa 45 minuti), quando le giornate sono più corte (circa 15 ore di luce d’estate contro solo 9 d’inverno). Di conseguenza, anche la durata delle ore notturne e quella dei crepuscoli variava lungo l’anno.
Il primo strumento per misurare il tempo è stato l’orologio solare che utilizzava l’ombra creata dalla luce del sole su un bastone (gnomone). A esso sono seguiti gli strumenti per misurare il tempo durante la notte, le clessidre, le candele, i bastoncini segnatempo, e in seguito gli orologi meccanici, al quarzo e atomici.
LA MERIDIANA DEL VICINO ORIENTE
Fu inventata dai sumeri intorno al IV/III millennio a.c. in Mesopotamia.
La meridiana è composta da un piano circolare su cui è posto lo gnomone che secondo lo spostamento del sole proietta l’ombra in un punto diverso del piano, su cui erano state precedentemente disegnate delle tacche per indicare l’orario.
Questo strumento può essere utilizzato in ogni angolo del mondo solo se lo gnomone è parallelo rispetto all’asse terrestre e viene orientato verso nord(nell’emisfero boreale) e parallelo all’asse terrestre,verso sud( nell’emisfero australe).
LA MERIDIANA EGIZIA
La meridiana egizia( risalente al 1450 a.c.) era formata da due assi di legno; uno era posizionato orizzontalmente sul terreno con delle tacche per indicare le ore mentre un altro era posto verticalmente sopra di esso e proiettava la sua ombra sul primo indicando l’orario.
IL POLOS
Il polos è una variante contemporanea alla meridiana . Esso è formato da un’asse a cui è legata con un filo una sferetta sospesa sopra un piano incavato e sul quale sono incise delle tacche; a seconda dell’ombra riflessa dalla sfera sul piano si deduce l’ora.
LO SCAFO
Molto simile al polos, è formato da un blocco di pietra, dove è stato scavato un incavo circolare su cui penzola una sfera.
IL MERKHET (XIV-XV sec. a.c.)
Il merkhet è uno strumento inventato dagli astronomi egizi per osservare il cielo e contare le ore notturne. È formato da un’asse di legno verticale fissata al terreno,munita sulla parte superiore da una scanalatura e da un filo di piombo sospeso su una seconda asse verticale più bassa. Gli astronomi attraverso la posizione del filo rispetto alla seconda asse potevano individuare un gruppo di particolari stelle distribuite lungo l’equatore che permettono di risalire all’orario.
LE CLESSIDRE
Nello stesso periodo nacquero le clessidre, principalmente per poter misurare lo scorrere del tempo anche quando il cielo era nuvoloso o durante la notte.
Le clessidre furono un’innovazione, dal momento che venivano utilizzati da secoli solo gli orologi solari. Sono formate da due recipienti posti l’uno sopra l’altro e comunicanti attraverso un piccolissimo foro nel quale possono scorrere lentamente sabbia o acqua, quando il contenuto del recipiente superiore si è completamente riversato in quello inferiore lo strumento può essere capovolto. Il tempo impiegato da questo ciclo è lo stesso quindi è possibile misurare il tempo contando il numero dei capovolgimenti.
LE CANDELE E I BASTONCINI SEGNATEMPO
Contemporaneamente a quelli più complessi vennero ideati strumenti molto più semplici e economici, come ad esempio una candela, sulla quale venivano disegnate diverse tacche orizzontali che determinavano lo scorrere del tempo man mano che la cera si scioglieva. Oppure si facevano bruciare dei bastoncini uno alla volta e in fine venivano contati.
OROLOGIO MECCANICO (1600/1700 d.c.)
Questo tipo di strumento, sebbene non fosse preciso quanto gli orologi solari segnalò un’importantissima svolta nella misurazione del tempo. È composto da un peso o una molla che muove una successione di rotelle dentellate che agiscono su un congegno formato da
un pendolo e un quadrante che ne indica il progresso. Sfrutta la legge secondo la quale un pendolo impiega sempre lo stesso tempo a compiere un’oscillazione completa a prescindere dalla velocità di quest’ultima.
OROLOGIO AL QUARZO( la prima applicazione risale al 1928)
È un tipo di orologio che determina lo scorrere del tempo attraverso le oscillazioni di un cristallo di quarzo.
Un cristallo di quarzo sottoposto a compressione produce una differenza di potenziale elettrico, viceversa se gli viene applicata una tensione elettrica manifesta deformazione meccanica e se percosso è in grado di vibrare ad una certa frequenza e viene inserito in un circuito dove continua a oscillare sempre con la stessa frequenza dove dei contatori conteggiano i secondi, i minuti e le ore.
OROLOGIO ATOMICO (primo prototipo presentato nel 2004)
L’orologio atomico è per ora il più moderno e preciso strumento per misurare il tempo. Anch’esso come gli altri riscontra un margine d’errore che però è di gran lunga inferiore.
Anziché utilizzare le oscillazioni derivate da un cristallo di quarzo vengono utilizzate quelle dell’atomo di cesio, che è oggi usato anche per definire la durata di un secondo( un secondo corrisponde infatti a circa nove miliardi di oscillazioni da parte di quest’atomo.

Metodi utilizzati nel tempo per misurare il tempo
CHE COS’E’ IL TEMPO?
Sin dai tempi più antichi filosofi e scienziati si sono chiesti cosa fosse il tempo: Isaac Newton sosteneva che il tempo è un’entità assoluta e scorre ovunque nello stesso modo e non dipende o viene alterato da nessuna forza esterna; al contrario Albert Einstein sosteneva che esso è assolutamente relativo e che dipende dal proprio sistema di riferimento. Quindi nasce un secondo interrogativo: quando ha avuto origine e quando cesserà il tempo? Anche a questa domanda possiamo dare risposte unicamente teoriche e anche qui ci sono differenti teorie; secondo Stephen Hawking il tempo è nato insieme all’origine del mondo con il big bang e cesserà quando anch’esso non esisterà più, mentre secondo il premio nobel per la fisica Ilya Prigogine esso era presente prima dell’universo e lo sarà anche dopo la scomparsa di quest’ultimo.
GLI STRUMENTI PER MISURARLO
Nell’antichità non era mai stato necessario dover dividere in periodi brevissimi la durata del giorno, bastava considerarlo diviso in giorno e notte.
Il primo popolo a dividere il giorno furono i sumeri( IV/III millennio a.c.) in mesopotamia , che attraverso l’uso della meridiana divisero il giorno in dodici parti, ciascuna delle quali, a sua volta, in trenta frazioni.
Non ci è del tutto chiaro perché avessero scelto proprio queste cifre, ma sicuramente fu per motivi religiosi e perché il 12 e il 30 sono numeri particolari, dividibili in parti più piccole da una serie di numeri.
Più avanti gli Egizi decisero che era più utile, ai fini pratici, suddividere il giorno in 24 ore invece che in 12. Il giorno egiziano, tuttavia, pur essendo diviso in 24 ore era molto diverso da quello odierno. Innanzitutto in esso si distinguevano le ore di luce che erano 10, da quelle di buio che erano 12 ed oltre a queste 22 ore venivano conteggiate altre due ore a parte per i crepuscoli: un'ora per l'alba ed un'altra per l'imbrunire. Adottando questo sistema, le ore del giorno finivano per avere durata diversa nel corso dell’anno in quanto, dovendo essere ciascuna di esse pari ad un decimo delle ore di luce totale, diventavano più lunghe d'estate (circa 75 minuti) e più brevi d'inverno (circa 45 minuti), quando le giornate sono più corte (circa 15 ore di luce d’estate contro solo 9 d’inverno). Di conseguenza, anche la durata delle ore notturne e quella dei crepuscoli variava lungo l’anno.
Il primo strumento per misurare il tempo è stato l’orologio solare che utilizzava l’ombra creata dalla luce del sole su un bastone (gnomone). A esso sono seguiti gli strumenti per misurare il tempo durante la notte, le clessidre, le candele, i bastoncini segnatempo, e in seguito gli orologi meccanici, al quarzo e atomici.
LA MERIDIANA DEL VICINO ORIENTE
Fu inventata dai sumeri intorno al IV/III millennio a.c. in Mesopotamia.
La meridiana è composta da un piano circolare su cui è posto lo gnomone che secondo lo spostamento del sole proietta l’ombra in un punto diverso del piano, su cui erano state precedentemente disegnate delle tacche per indicare l’orario.
Questo strumento può essere utilizzato in ogni angolo del mondo solo se lo gnomone è parallelo rispetto all’asse terrestre e viene orientato verso nord(nell’emisfero boreale) e parallelo all’asse terrestre,verso sud( nell’emisfero australe).
LA MERIDIANA EGIZIA
La meridiana egizia( risalente al 1450 a.c.) era formata da due assi di legno; uno era posizionato orizzontalmente sul terreno con delle tacche per indicare le ore mentre un altro era posto verticalmente sopra di esso e proiettava la sua ombra sul primo indicando l’orario.
IL POLOS
Il polos è una variante contemporanea alla meridiana . Esso è formato da un’asse a cui è legata con un filo una sferetta sospesa sopra un piano incavato e sul quale sono incise delle tacche; a seconda dell’ombra riflessa dalla sfera sul piano si deduce l’ora.
LO SCAFO
Molto simile al polos, è formato da un blocco di pietra, dove è stato scavato un incavo circolare su cui penzola una sfera.
IL MERKHET (XIV-XV sec. a.c.)
Il merkhet è uno strumento inventato dagli astronomi egizi per osservare il cielo e contare le ore notturne. È formato da un’asse di legno verticale fissata al terreno,munita sulla parte superiore da una scanalatura e da un filo di piombo sospeso su una seconda asse verticale più bassa. Gli astronomi attraverso la posizione del filo rispetto alla seconda asse potevano individuare un gruppo di particolari stelle distribuite lungo l’equatore che permettono di risalire all’orario.
LE CLESSIDRE
Nello stesso periodo nacquero le clessidre, principalmente per poter misurare lo scorrere del tempo anche quando il cielo era nuvoloso o durante la notte.
Le clessidre furono un’innovazione, dal momento che venivano utilizzati da secoli solo gli orologi solari. Sono formate da due recipienti posti l’uno sopra l’altro e comunicanti attraverso un piccolissimo foro nel quale possono scorrere lentamente sabbia o acqua, quando il contenuto del recipiente superiore si è completamente riversato in quello inferiore lo strumento può essere capovolto. Il tempo impiegato da questo ciclo è lo stesso quindi è possibile misurare il tempo contando il numero dei capovolgimenti.
LE CANDELE E I BASTONCINI SEGNATEMPO
Contemporaneamente a quelli più complessi vennero ideati strumenti molto più semplici e economici, come ad esempio una candela, sulla quale venivano disegnate diverse tacche orizzontali che determinavano lo scorrere del tempo man mano che la cera si scioglieva. Oppure si facevano bruciare dei bastoncini uno alla volta e in fine venivano contati.
OROLOGIO MECCANICO (1600/1700 d.c.)
Questo tipo di strumento, sebbene non fosse preciso quanto gli orologi solari segnalò un’importantissima svolta nella misurazione del tempo. È composto da un peso o una molla che muove una successione di rotelle dentellate che agiscono su un congegno formato da
un pendolo e un quadrante che ne indica il progresso. Sfrutta la legge secondo la quale un pendolo impiega sempre lo stesso tempo a compiere un’oscillazione completa a prescindere dalla velocità di quest’ultima.
OROLOGIO AL QUARZO( la prima applicazione risale al 1928)
È un tipo di orologio che determina lo scorrere del tempo attraverso le oscillazioni di un cristallo di quarzo.
Un cristallo di quarzo sottoposto a compressione produce una differenza di potenziale elettrico, viceversa se gli viene applicata una tensione elettrica manifesta deformazione meccanica e se percosso è in grado di vibrare ad una certa frequenza e viene inserito in un circuito dove continua a oscillare sempre con la stessa frequenza dove dei contatori conteggiano i secondi, i minuti e le ore.
OROLOGIO ATOMICO (primo prototipo presentato nel 2004)
L’orologio atomico è per ora il più moderno e preciso strumento per misurare il tempo. Anch’esso come gli altri riscontra un margine d’errore che però è di gran lunga inferiore.
Anziché utilizzare le oscillazioni derivate da un cristallo di quarzo vengono utilizzate quelle dell’atomo di cesio, che è oggi usato anche per definire la durata di un secondo( un secondo corrisponde infatti a circa nove miliardi di oscillazioni da parte di quest’atomo.

Esempio



  


  1. giovanni

    bello, un appunto molto inportante e ben espresso..