Galileo Galilei

Materie:Appunti
Categoria:Fisica

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Testo

GALILEO GALILEI

Nato a Pisa il 15 febbraio 1564 da Vincenzo Galilei, noto per i suoi studi di musica, e da Giulia Ammannati. Studiò a Pisa, dove occupò la cattedra di matematica dal 1589 al 1592. Passò poi allo Studio di Padova dove rimase fino al 1610. In questi anni compì studi ed esperimenti di meccanica , costruì il termoscopio, ideò e costruì il compasso geometrico e militare, stendendo anche il trattato che ne descrive l'uso e le operazioni. Ottenne nel 1594 il brevetto per una macchina da alzare acqua. Inventò il microscopio, costruì il cannocchiale e compì le osservazioni che lo portarono alla scoperta dei satelliti di Giove. Nel 1610 fu nominato Primo Matematico dello Studio di Pisa e del Granduca di Toscana. Studiò Saturno, osservò le fasi di Venere. Nel 1611 andò a Roma. Fu ascritto all'Accademia dei Lincei e osservò le macchie solari. Iniziano dal 1612 le opposizioni alle teorie di Galileo che sosteneva, con Copernico, la mobilità della Terra; nel 1614, il Padre Tommaso Caccini denunciò, dal pulpito di S.Maria Novella, le opinioni di Galileo sul moto della Terra giudicandole erronee. Galileo si recò quindi a Roma per difendersi dalle accuse mosse, ma nel 1616 ricevè un'ammonizione del Cardinale Bellarmino e fu diffidato dal difendere l'astronomia copernicana perché contraria alla fede. Nel 1622 scrisse il Saggiatore che fu approvato e pubblicato nel 1623. Nel 1630 si recò ancora a Roma per sollecitare la licenza di stampa del Dialogo dei Massimi sistemi, stampato a Firenze nel 1632. Nell'ottobre del 1632 fu intimato a Galileo di presentarsi al Sant'Uffizio a Roma. Il tribunale emise una sentenza di condanna e costrinse Galileo all'abiura. Fu relegato in isolamento a Siena e finalmente, nel dicembre del 1633, gli fu concesso di ritirarsi nella sua villa di Arcetri, il Gioiello. Le sue condizioni divennero sempre più difficili: nel 1638 era ormai completamente cieco, privo del sostegno della figlia, Suor Maria Celeste morta nel 1634. Morì ad Arcetri l'8 gennaio del 1642. Per la famiglia di Galileo, vedi l'albero genealogico. Nel Museo la Sala IV è interamente dedicata a Galileo e ai suoi studi; in essa sono tra l'altro conservati la lente, il piano inclinato, la calamita, il modello dell'applicazione del pendolo all'orologio, alcuni ritratti e un cimelio.
I contributi di Galileo alla meccanica rimangono fondamentali, anche se questo campo di ricerche suscitò meno interesse da parte dei Granduchi medicei, forse perché meno spettacolare. Le ricerche dello scienziato riguardarono la discesa libera dei gravi lungo piani diversamente inclinati, la formulazione della legge che stabilisce il rapporto tra spazi percorsi e tempi impiegati nella caduta libera, l'isocronismo delle oscillazioni dei pendoli di eguale lunghezza e, di particolare importanza, il moto dei proietti. Partendo dalla necessità di illustrare alcuni principi meccanici scoperti e dimostrati da Galileo, a Firenze, nel Museo di Fisica e Storia Naturale, furono approntate alla fine del Settecento macchine sperimentali, come il modello del piano inclinato, la discesa brachistocrona, la macchina da alzare acqua.
Le osservazioni del cielo compiute con il cannocchiale portarono alla scoperta dei satelliti di Giove e alla sempre più dichiarata adesione di Galileo alle teorie copernicane. I fenomeni via via rivelati grazie alle aumentate possibilità di ingrandimento delle lenti, furono illustrati da Galileo nel Sidereus Nuncius. I periodi e le frequenze di apparizione dei satelliti di Giove furono studiati da Galileo anche per mettere a punto il metodo per determinare la longitudine in mare.
Nei primi anni del Seicento Galileo adattò un cannocchiale alla visione dei corpi minuti, cominciando, tra il 1619 e il 1624, a produrre microscopi, o "occhialini", come lui stesso li chiamava. Il microscopio di tipo galieliano è dunque costituito dal tubo di un telescopio, ridotto di dimensioni, e munito di due lenti. Galileo donò il suo "occhialino" a diversi personaggi: a Federigo Cesi inviò, insieme allo strumento, una lettera, nella quale spiegava la messa a fuoco dello strumento e come si dovessero disporre gli oggetti da osservare.
Viviani racconta che Galileo, alla fine del Cinquecento, si dedicava a ricerche sul calore. Al periodo padovano sembra, dunque, risalire l'ideazione del termoscopio, che serviva per compiere esperienze sulle variazioni di livello del liquido in rapporto alle variazioni di temperatura. Dalle ricerche galileiane prenderanno spunto quelle degli Accademici del Cimento che porteranno alla nascita del termometro fiorentino.

GALILEO GALILEI

Nato a Pisa il 15 febbraio 1564 da Vincenzo Galilei, noto per i suoi studi di musica, e da Giulia Ammannati. Studiò a Pisa, dove occupò la cattedra di matematica dal 1589 al 1592. Passò poi allo Studio di Padova dove rimase fino al 1610. In questi anni compì studi ed esperimenti di meccanica , costruì il termoscopio, ideò e costruì il compasso geometrico e militare, stendendo anche il trattato che ne descrive l'uso e le operazioni. Ottenne nel 1594 il brevetto per una macchina da alzare acqua. Inventò il microscopio, costruì il cannocchiale e compì le osservazioni che lo portarono alla scoperta dei satelliti di Giove. Nel 1610 fu nominato Primo Matematico dello Studio di Pisa e del Granduca di Toscana. Studiò Saturno, osservò le fasi di Venere. Nel 1611 andò a Roma. Fu ascritto all'Accademia dei Lincei e osservò le macchie solari. Iniziano dal 1612 le opposizioni alle teorie di Galileo che sosteneva, con Copernico, la mobilità della Terra; nel 1614, il Padre Tommaso Caccini denunciò, dal pulpito di S.Maria Novella, le opinioni di Galileo sul moto della Terra giudicandole erronee. Galileo si recò quindi a Roma per difendersi dalle accuse mosse, ma nel 1616 ricevè un'ammonizione del Cardinale Bellarmino e fu diffidato dal difendere l'astronomia copernicana perché contraria alla fede. Nel 1622 scrisse il Saggiatore che fu approvato e pubblicato nel 1623. Nel 1630 si recò ancora a Roma per sollecitare la licenza di stampa del Dialogo dei Massimi sistemi, stampato a Firenze nel 1632. Nell'ottobre del 1632 fu intimato a Galileo di presentarsi al Sant'Uffizio a Roma. Il tribunale emise una sentenza di condanna e costrinse Galileo all'abiura. Fu relegato in isolamento a Siena e finalmente, nel dicembre del 1633, gli fu concesso di ritirarsi nella sua villa di Arcetri, il Gioiello. Le sue condizioni divennero sempre più difficili: nel 1638 era ormai completamente cieco, privo del sostegno della figlia, Suor Maria Celeste morta nel 1634. Morì ad Arcetri l'8 gennaio del 1642. Per la famiglia di Galileo, vedi l'albero genealogico. Nel Museo la Sala IV è interamente dedicata a Galileo e ai suoi studi; in essa sono tra l'altro conservati la lente, il piano inclinato, la calamita, il modello dell'applicazione del pendolo all'orologio, alcuni ritratti e un cimelio.
I contributi di Galileo alla meccanica rimangono fondamentali, anche se questo campo di ricerche suscitò meno interesse da parte dei Granduchi medicei, forse perché meno spettacolare. Le ricerche dello scienziato riguardarono la discesa libera dei gravi lungo piani diversamente inclinati, la formulazione della legge che stabilisce il rapporto tra spazi percorsi e tempi impiegati nella caduta libera, l'isocronismo delle oscillazioni dei pendoli di eguale lunghezza e, di particolare importanza, il moto dei proietti. Partendo dalla necessità di illustrare alcuni principi meccanici scoperti e dimostrati da Galileo, a Firenze, nel Museo di Fisica e Storia Naturale, furono approntate alla fine del Settecento macchine sperimentali, come il modello del piano inclinato, la discesa brachistocrona, la macchina da alzare acqua.
Le osservazioni del cielo compiute con il cannocchiale portarono alla scoperta dei satelliti di Giove e alla sempre più dichiarata adesione di Galileo alle teorie copernicane. I fenomeni via via rivelati grazie alle aumentate possibilità di ingrandimento delle lenti, furono illustrati da Galileo nel Sidereus Nuncius. I periodi e le frequenze di apparizione dei satelliti di Giove furono studiati da Galileo anche per mettere a punto il metodo per determinare la longitudine in mare.
Nei primi anni del Seicento Galileo adattò un cannocchiale alla visione dei corpi minuti, cominciando, tra il 1619 e il 1624, a produrre microscopi, o "occhialini", come lui stesso li chiamava. Il microscopio di tipo galieliano è dunque costituito dal tubo di un telescopio, ridotto di dimensioni, e munito di due lenti. Galileo donò il suo "occhialino" a diversi personaggi: a Federigo Cesi inviò, insieme allo strumento, una lettera, nella quale spiegava la messa a fuoco dello strumento e come si dovessero disporre gli oggetti da osservare.
Viviani racconta che Galileo, alla fine del Cinquecento, si dedicava a ricerche sul calore. Al periodo padovano sembra, dunque, risalire l'ideazione del termoscopio, che serviva per compiere esperienze sulle variazioni di livello del liquido in rapporto alle variazioni di temperatura. Dalle ricerche galileiane prenderanno spunto quelle degli Accademici del Cimento che porteranno alla nascita del termometro fiorentino.

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