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Data: 26.02.2007
Filosofia
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- periodo di Norimberga (1808-16) → "Scienza della logica" (1812);
- periodo di Heidelberg (1816-18) → "Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio" (1817);
- Periodo di Berlino (1818-31) → "Lineamenti di filosofia del diritto" (1821).
B) Gli scritti giovanili: Di argomento teologico, si riferiscono ai periodi di Berna e Francoforte.
Quando si parla del divino, di dio, si parla d’assoluto e d’immortalità e quindi il singolo, volendo essere immortale, vorrà essere divino, dio mostrando così orgoglio e presunzione.
Il divino però è anche ciò che è autosufficiente, l’individuo non può quindi considerarsi divino perché non possiede questa caratteristica, egli non basta a se stesso
L’esistenza di Kant è dedita al pensiero, accompagnata da uno stile di vita legato a rigide abitudini;
Egli delineò il suo ideale politico nello scritto “Per la pace perpetua” del 1795: era una costituzione repubblicana fondata
I. Sul principio di libertà dei membri di una società, come uomini;
II. Sul principio di indipendenza di tutti,
Scuola di Mileto
Talete: primo filosofo della storia; nasce a Mileto.
È un grande osservatore delle stelle e per lui il problema principale sull’origine del mondo è l’ARKÈ
Città fiorente per il commercio, la cultura e l’arte; la filosofia nasce a Mileto
Secondo Talete l’universo è nato dall’acqua
è un elemento
materiale~~
IL PROBLEMA DEGLI UNIVERSALI
Il problema degli universali si colloca nel nuovo fervore culturale del secolo XI. Il problema era d’estrema importanza, sia nel campo gnoseologico che in quello metafisico. Se la realtà è costituita dai concetti universali si salva il valore della ragione, di cui i concetti sono l’oggetto. Se invece la realtà è costitui
All'altra estremità del mondo greco, in Sicilia e nell'Italia meridionale, i pitagorici introdussero nella nostra civiltà il principio della funzione eminente della scienza del numero nell'interpretazione della realtà. Una tradizione molto antica attribuisce a Pitagora il primo uso del termine “filosofia”, con il quale egli intese indicare la condizione
DA ANASSAGORA:
Del nascere e del perire i greci non hanno una giusta concezione, perché nessuna cosa nasce né perisce, ma da cose esistenti ogni cosa si compone e si separa. E così dovrebbe propriamente chiamarsi il nascere comporsi e il perire separarsi (fr. 17).
DA DIOGENE LAERZIO (SU DEMOCRITO):
Le sue [di Democrito] dott
Questi 2 aspetti rimarranno sempre presenti nel suo essere e costituiranno i poli di una personalità lacerata nell’opposizione tra educazione paterna e senso di colpa prodotto dall’abbandono di quei valori. Nel 1869 è professore di filologia a Berna, dove vive una situazione di disagio perché allontanato dal suo mondo; cosi inaugura il suo corso con una