Vita di Sant'Agostino

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

Agostino

Agostino è il più importante dei Padri della Chiesa.Nacque in Africa a Tagaste nel 354.
Il padre patrizio era un proprietario terriero che era legato al Paganesimo mentre la madre,Monica,era Cristiana.
Si recò a Cartagine per studiare retorica e la sua formazione culturale si realizzò per intero nella lingua latina.
Infatti,Cicerone rimase per lui un modello e un punto di riferimento essenziale.
Agostino insegnò prima a Tagaste e poi a Cartagine ma la turbolenza degli studenti cartaginesi lo spinse a trasferirsi a Roma.
Poi passò a Milano e ottenne la carica di Prof. Ufficiale di Retorica della città.
Qui maturò la conversione al Cristianesimo e questo lo portò a dimettersi dalla carica di Prof. Ufficiale e si ritirò a Cassiciaco.
Successivamente venne battezzato dal vescovo Ambrogio e ritornò in Africa.

Qui venne nominato sacerdote dal vescovo Valerio e qualche anno dopo fu consacrato vescovo.
Negli ultimi anni della sua vita condusse delle battaglie contro gli eretici e scrissi i suoi libri più importanti.Morì nel 430.

L’evoluzione spirituale

Nell’animo di Agostino incisero molto:

-La madre,la quale costruì le premesse per la sua conversione al Cristianesimo
-L’Hortensio di Cicerone che portò Agostino ad avvicinarsi alla filosofia.Il concetto di filosofia che Cicerone esprimeva in quest’opera era come saggezza e arte del vivere che dona felicità.
Agostino non avendo trovato nell’opera di Cicerone il nome di Cristo,si rivolse alla Bibbia,ma non la comprese.
-Agostino abbracciò il Manicheismo che era una dottrina di salvezza che faceva posto anche a Cristo.
Il Manicheismo implicava un acceso razionalismo,un marcato materialismo e un radicale dualismo nella concezione del bene e del male.
I Manichei affermarono l’esistenza di due principi diversi,bene e male.La loro chiesa era costituita dagli eletti (coloro che operavano la purgazione del bene dal male) e dagli uditori.

I Manichei respingevano il Vecchio Testamento e non attribuivano il peccato al libero arbitrio dell’uomo,bensì all’universale principio del male che agisce in noi.
Agostino ebbe molti dubbi riguardo questa dottrina e quando incontrò il vescovo manicheo Fausto,il quale non fu in grado di risolvere i suoi dubbi,si staccò dal manicheismo.

Agostino fu tentato ad abbracciare l’Accademia scettica ma,poiché non riscontrava in questa il nome di Cristo,non se la sentì di seguirla.
In questo periodo Agostino ebbe degli incontri risolutivi:infatti,apprese dal vescovo Ambrogio il modo corretto di affrontare la Bibbia, la lettura dei libri platonici gli rivelò la realtà dell’immateriale e dalla lettura di San Paolo apprese il senso della fede.

Dobbiamo fare alcune precisazioni su questi incontri:

-Agostino ascoltò Ambrogio con interesse e dopo le sue spiegazioni,gli parve ingiustificato il ripudio manicheo dell’Antico Testamento

-Agostino trovò nei Platonici molte tangenze con la Scrittura ma non vi trovò un punto essenziale,ossia che Cristo morì per la remissione dei peccati degli uomini.

-Agostino non poteva trovare in nessuno dei filosofi questo fatto perché,secondo la dottrina Cristiana,Dio ha voluto tenerla nascosta ai sapienti.

L’ultima fase della sua vita è contrassegnata dalle continue battaglie contro gli eretici.
Prima contro i Manichei e poi contro i Donatisti,i quali sostenevano la necessità di non riammettere nella comunità tutti quelli che durante le persecuzioni avevano ceduto ai persecutori.

Agostino polemizzò anche contro i Pelagiani che sostenevano essere sufficienti per la salvezza dell’uomo la buona volontà e le opere,trascurando la necessità della grazia.

Le opere

Al periodo di Cassiciaco risalgono gli scritti filosofici:

Contro gli Accademici,la vita felice,l’ordine,i soliloqui,l’immortalità dell’anima,la quantità dell’anima,il maestro e la musica.

Il capolavoro dogmatico,filosofico e teologico è rappresentato dalla Trinità.Il capolavoro teologico è la Città di Dio.Gli scritti esegetici sono La dottrina cristiana,i commenti letterali al Genesi,i commenti a Giovanni e i commenti a i Salvi.

Vi sono numerose opere contro i Manichei,contro i Donatisti e contro i Pelagiani.
La sua opera più importante sono le Confessioni,e le Ritrattazioni

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