Spinoza

Materie:Appunti
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Testo

Spinoza
Spinoza era olandese ma di origine spagnola infatti i suoi genitori fuggirono dal Portogallo perché ebrei e si rifugiarono in Olanda che era una terra tollerante.
Veniva considerato un “marranos” ovvero coloro che si convertivano a forza ma che segretamente continuavano a processare la loro religione.
A causa del suo pensiero fu perseguitato anche dai suoi familiari.
E’ uno dei vertici del pensiero occidentale.
Lo scopo della sua filosofia è la ricerca della felicità totale e cioè della sapienza ma non si tratta comunque di una felicità spirituale ma umana.
Lui scrive ciò che ha vissuto e fra i suoi scritti troviamo:
“De intellectu emendatione” (purificazione dell’animo) che è un’esortazione a capire ciò che è buono e ciò che è cattivo.
Ricorda sia Cicerone sia S.Agostino.
Secondo Spinozza si deve controllare con la ragione tutti quei desideri che danneggiano la conoscenza interiore, la serenità intellettuale (vera felicità) anche se ci deve essere equilibrio. Il suo pensiero è strutturato in modo razionale infatti la vera felicità è razionale ed è la calma di ogni filosofo e di ogni uomo.
La felicità assoluta coincide inoltre con necessità assoluta.
Non esiste una creazione dal nulla, il suo è un Dio sostanza che coincide con la natura (Deus sive Natura = Dio ovvero Natura), non è un Dio fuori dal mondo e non è con questo che costituisce l’unica realtà.
Questo Dio-Natura rappresenta l’ordine geometrico dell’universo cioè la struttura del tutto e delle sue leggi. Qui possiamo parlare di panteismo spinoziano.
La sostanza di Spinozza è un ordine, un teorema eterno da cui le cose seguono necessariamente.
Una persona agisce in una stessa maniera perché si deve comportare così affinchè non turbi la struttura dell’universo.
Considera tutto l’accaduto e la storia come un ordine cosmico.
La libertà assoluta ( libertà di pensiero nella vita pratica, vivere sotto una specie di eternità è filosofia e sapienza) coincide con la necessità assoluta.
Dio essendo perfetto non ha bisogno né di avere fini né di creare ma non si tratta di un Dio cristiano ma di un logos cosmico, una specie di Tao occidentale. Si tratta di un Dio imperituro, ingenerato, infinito ed unico.
Tutto il suo pensiero parte da Cartesio: pensiero, estensione (mondo), Dio.
Lui divide la sostanza in attributi (qualità essenziali o strutturali della sostanza; essendo questa infinita, sono infiniti anche gli attributi ma l’uomo ne conosce solo due: estensione e pensiero cioè materia e coscienza) e in modi (sono le manifestazioni, le concretizzazioni particolari degli attributi, frammenti, goccie dell’universo).
Lui si considera un messaggero , un oracolo della divinità.
Individua una Natura Naturante: Dio e gli attributi considerati come e causa e Natura Naturata: l’insieme die modi visti come effetto.
Questo gli serve a ribadire panteisticamente che la natura è figlia di se stessa in quanto un suo prodotto non esiste fuori di essa ma in se stessa (causalità immanente).
Amor fati: amore del destino. Tutto è necessario quindi è una necessità assoluta.
E’ un misticismo molto razionale.
Per evitare i legami, gli obblighi verso alcune persone Spinoza si rifiutò di prendere le chiavi dell’Università che gli furono offerte.
Lui è l’opposto dell’empirista perché parte dal perché.
Anche se afferma che tutto è in tutto non vuol dire che si ritorna al magico perché alla base di tutto c’è un ordine.
Pensiero ed essere sono paralleli. Tutto funziona ordinatamente e razionalmente.
ORDO RERUM EST ORDO IDEARUM ogni contenuto mentale. Pensiero ed essere sono paralleli e sincronizzati ma non uniti, corrispondono alla realtà come in Cartesio.
Pensare una cosa significa dirla e questa non può essere sbagliata perché il pensiero è una parte dell’Anima Mundi.
Tutto questo naturalmente in modo limitato perché l’uomo è pur sempre un frammento della divinità.
Ad ogni cambiamento materiale corrisponde un cambiamento psicologico.
Pensiero ed essere sono quindi paralleli, sincronizzati.
ma non uniti, corrispondono alla realtà come in Cartesio. Pensare una cosa significa dirla e questa non può essere sbagliata perché il pensiero è un frammento dell’anima mundi. Anche se non si tratta del pensiero del singolo, ma il pensiero comune. Ovviamente tutto questo in modo limitato perché l’uomo è pur sempre solo un frammento della divinità. Ad ogni cambiamento materiale corrisponde un cambiamento psicologico. Ognuno di noi ha la sua natura e non può non averla, ed ha anche il male; ed ognuno dovrebbe seguire la propria natura. Quindi se uno commette del male seguendo la propria natura, (perché la mente non si può scegliere), non è colpa sua, ma, dice SPINOZZA, è “conveniente” fermarla o migliorarla, cioè a combattere le passioni negative, che comunque sono necessarie, e tende all’autoconservazione; ma per poter fare questo c’è bisogno di poggiare su di uno stato regolato da leggi naturali, dove la razionalità deve cercare di combattere le passioni negative. Da una parte quindi è necessario seguire la propria natura, dall’altra si devono seguire le leggi dello stato. Ma questo non è un giudizio morale, infatti non parla di giustizia divina; lui dice, gli uomini non vanno né amati né odiati, ma vanno capiti la sua filosofia è al di là del bene e del male, è un giudizio metafisico, ontologico. Le leggi sono un frammento della Natura, quindi anche lo stato è un frammento di natura. Inoltre davanti allo stato sono tutti uguali a meno che non provochino del male, anche le religioni sono ridotte tutte in piccoli principi dogmatici, e non hanno niente a che fare con la ragione; con questa razionalizzazione delle religioni si arriva al fatto che le guerre di religione non hanno senso, anche se sotto queste in genere ci sono interessi politici, rimane comunque il fatto che non ha niente a che fare con la scienza. Una legge nasce quando esistono già le situazioni: prima c’è il DE FACTO, poi il DE IURE; quello che oggi è un errore domani potrebbe essere un bene.
SISTEMA NECESSARIO DI SPINOZZA:
- tutto si spiega con il fatto che la natura è variabile.
- se si va contro lo stato questo deve intervenire, anche se si segue la propria natura.
- noi non conosciamo il futuro.

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