San Tommaso

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

TOMMASO D’AQUINO
1. VITA E OPERE (1225-1274)
è il figlio di uno dei conti d’Aquino, piccoli feudatari imperiali nel sud del Lazio
decide di entrare nell’ordine Domenicano, contro il padre che lo voleva Benedettino, uno degli ordini più potenti
diviene discepolo di Alberto Magno e alla sua scuola conosce Aristotele, la sua filosofia è infatti una reinterpretazione in chiave cristiana dell’Aristotelismo
la sua opera più famosa è la Summa theologiae nella quale analizza la realtà nella sua relazione con Dio, come si addice alla teologia
viene perseguitato per le sue tesi che vengono fortemente criticate all’epoca
solo durante il concilio di Trento (metà ‘500) viene proclamato “Santo” e “Dottore della Chiesa”
2. L’ARMONIA TRA FEDE E RAGIONE
Tommaso cerca un punto di equilibrio tra la tradizione religiosa e le istanze della nuova cultura laica, di cui l’Aristotelismo era espressione
lui separa la fede dalla ragione, che ha la sua autonomia fondata sull’autorità dell’esperienza e sulla coerenza logica del discorso, anche se rimane subordinata alla fede
separa anche teologia e filosofia creando una gerarchia necessaria per una convivenza armonica
filosofia
subordinata alla
teologia
ragione
subordinata alla
fede
Stato
subordinato alla
Chiesa
natura
subordinata alla
grazia
ordine cosmico
subordinato all’
ordine salvifico
alla ragione competono la facoltà di conoscere ma anche il supporto alla fede in tre modi
- dimostrando alcune realtà necessarie alla fede,come l’esistenza di Dio
- chiarendo alcune verità di fede
- obiettando, discutendo e promovendo le verità di fede
nasce così la teologia come scienza dotata di principi propri e come studio razionale di Dio
la fede è quindi atto della volontà ma anche atto dell’intelletto
3. UNA NUOVA TEORIA DELL’ESSERE (METAFISICA)
utilizza il linguaggio di Aristotele per parlare di Dio ma opera una profonda riforma della metafisica aristoteliana
pone un’importante distinzione tra
essenza ed esistenza

Aristotele aveva sostenuto che la realtà era composta di sostanze che esistevano per sé ma questo si poneva contro il Cristianesimo che poneva Dio come principio primo e fonte di ogni cosa
Per Tommaso l’esistenza è il passaggio dell’essenza da potenza ad atto che necessita la presenza di Dio
• CHE COS’È DIO? → TEOLOGIA NEGATIVA
Dio è l’essere ed è necessario (= ciò che è e che non può non essere)
mentre le cose hanno l’essere e sono contingenti (= ciò che è ma che potrebbe anche non essere) e la loro esistenza dipende da Dio
Dio è quindi radicalmente altro dal mondo creato, è trascendente, non è un elemento del mondo creato ma ne è la causa efficiente

COME SI PUÒ PARLARE DI DIO?
si può parlare di Dio solo attraverso l’analogia perché
non si può parlare di univocità Dio-creato, né di equivocità Dio-creato, ma solo di analogia e quindi di rapporto tra Dio-creato
analogia = modo con cui la ragione parla di Dio senza cadere in equivocità e univocità
discorso logico di rapporto e di proporzione tra Dio e creato
dunque se le cose hanno delle perfezioni, Dio le possiede in grado massimo
Dio è infinita bontà, infinita bellezza, perfezione assoluta, volontà, intelletto e verità assoluta
4. LE PROVE DELL’ESISTENZA DI DIO (TEOLOGIA)
• DIO ESISTE?
PROVA A PRIORI:
l’esistenza di Dio è per se evidente (→ prova ontologica di Anselmo) ma per lui è impossibile che all’idea di una cosa deve per forza coincidere la sua esistenza
questa prova può essere accettata solo da chi già crede, non dall’ateo
PROVE A POSTERIORI:
prove dell’esistenza di Dio a partire dall’esperienza sensibile fino a risalire alla sua esistenza con dimostrazioni razionali
parte da un presupposto: l’esistenza di Dio è una verità di fede e solo la ragione può sperimentare visivamente questa verità
5 prove strutturate nella stessa maniera che costituiscono un modello di argomentazione di notevole efficacia:
1. ex motus: il mondo sensibile è caratterizzato da movimento molteplicità e corruzione, bisogna quindi ammettere un primo motore immobile che muove senza essere mosso
2. ex causa: tutte le cose hanno una causa e risalendo di causa in causa si può arrivare alla causa incausata, alla prima causa efficiente
3. ex contingentia: le cose sono contingenti e deve quindi esserci il necessario fino a giungere al primo necessario che non dipende da altro che da sé
4. ex gradibus: nella realtà vediamo dei gradi di perfezione e risalendo si può arrivare alla perfezione in grado assoluto
5. ex fine: le cose tendono verso un fine , deve esistere quindi un’intelligenza ordinatrice che si pone come fine del mondo e delle cose
Dio è quindi: principio primo di movimento, causa incausata, necessario, perfezione assoluto e bene assoluto, fine delle cose
5. DIO E LA CREAZIONE
Dio crea consapevolmente e per un atto di libertà non necessario, per cui la realtà e le cose sono contingenti poiché se ci fosse un altro essere necessario Dio non sarebbe più l’essere perfetto
Secondo lui non si può dimostrare né l’inizio nel tempo né l’eternità del mondo
COME È POSSIBILE IL MALE?
il male è mancanza d’essere che deriva dalla struttura gerarchica della realtà (→ Agostino)
citando Agostino: Dio bene massimo non permetterebbe che vi fosse il male nelle sue opere se non sapesse trarre il bene anche dal male
6. LA TEORIA DELLA CONOSCENZA (GNOSEOLOGIA)
partendo da Aristotele Tommaso riprende la sua Gnoseologia apportando però alcune innovazioni
CRITICA PLATONE: solo attraverso i sensi, l’immaginazione e l’astrazione possiamo conoscere l’universale
CRITICA AGOSTINO: l’anima da sola non può giungere alla conoscenza dell’universale
non c’è sapere senza l’esperienza e la scienza diventa un sapere per cause
si inserisce nella disputa sugli universali affermando che questi sono:
- post rem per l’uomo che li coglie con l’esperienza
- ante rem per Dio che ha in sé essenza ed esistenza di tutte le cose
- in re nelle cose che sono essenza in atto quando ricevono l’esistenza da Dio attraverso la creazione
la verità è l’essere, l’accordo tra essere e intelletto, il giudizio
la verità sta essenzialmente nell’accordo ontologico tra intelletto e cosa che è la verità di giudizio (per Aristotele è il primo atto della verità, dire qlcs di qlcs altro)
• POSSIAMO PARLARE DELL’ESSENZA DI DIO?
no, perché l’uomo è limitato e può dire solo ciò che Dio non è (teologia negativa)
possiamo parlare di Dio solo attraverso l’analogia tra Dio e le creature, come tra causa e effetto
ogni creatura non può conoscere l’essenza di Dio per la sproporzione che sussiste tra chi conosce e l’oggetto da conoscere
l’intelletto umano può vedere l’essenza divina sono in quanto Dio si unisce con la sua Grazia ad esso, potenziandone la capacità conoscitiva
pone una fondamentale distinzione tra:
metafisica teologia
scienza dell’essere scienza dell’essere necessario

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