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Testo
S Agostino.
Agostino è il culmine del pensiero cristiano, ha sintetizzato il pensiero dei padri della chiessa precedenti a lui e approfondendo la tradizione cristiana la ha assimilata con la cultura greca e romana.
Agostino nasce in Africa da un padre pagano e una madre, S Monica, cristiana che assieme a S Ambrogio ebbe grande influenza sulla vita religiosa di Agostino.
Agostino ebbe anche un figlio ma non si sposò mai poiché aspirava a diventare, come in seguito fu, diacono, sacerdote e poi vescovo.
La sua vita non si basava sulla sola preghiera, Agostino era sempre intento all’aiuto del prossimo soprattutto nei periodi carestia.
Agostino era un uomo colto, insegnante di retorica e inoltre pur leggendo poco scrisse più di cento libri, tra questi troviamo le “Confessioni”, varie di argomenti ma fondamentali per la sua crescita morale come la morte della madre ad Ostia e inoltre ammette di aver avuto una vita molto travagliata (da giovane era dedito a molti vizi che con la religione abbandonò). Scrisse anche delle critiche alla bibbia.
Agostino fu il fondatore del Pensiero Occidentale, analizzò profondamente il concetto di trinità e fondò la sua dottrina sull’illuminazione divina e sull’analisi dell’interiorità di ogni persona.
Il suo pensiero è uno schema Platonico e Aristotelico arricchito con la dottrina cristiana.
La dignità umana è riconoscre che tutti gli uomini sono nel loro profondo tutti uguali , perché nell’infinito non esiste misura e difronte a Dio che è la perfezione siamo tutti uguali.
Il dogma della trinità, sulla quale Agostino provò più volte di dare una spiegazione, non fu mai capito e Agostino individua circa ottanta eresie create da questo concetto; le più importanti sono, il manicheismo, il donatismo, e il pelagianesimo.
Manicheismo: pensiero filosofico creato da Mani, il quale riteneva l’esistenza di due divinità: il Dio del bene e il Dio del male che con la loro influenza toglievano all’uomo la volontà perché esistenti nell’anima e ovunque. Questo pensiero si basava sull’esaltazione della Dio del bene e un disprezzo della vita terrena, non erano accettate le sacre scritture del vecchio testamento tranne il Vangelo, credevano in forze oscure, nella natura e in altri miti.
Anche Agostino attribuì a questo pensiero ma si convertì con l’influenza della madre cristiana e di S Ambrogio.
Donatismo: fondato da Donato che non accettava il perdono dei sacerdoti che si macchiavano del peccato, ma Agostino si oppone dicendo che il perdono serve per non rimanere soli e la chiesa deva perdonare come deve combattere le eresie senza odio e guerra.
Pelagianesimo: da Morgan detto Pelagio, che era un religioso che non credeva che la grazia potesse salvare dalla dannazione, ma Agostino da ciò deduce che si da troppa importanza alla libertà che senza la grazia è deficens, cioè sbagliata, perché l’uomo fa la sua storia, senza l’intervento della grazia.
Il mistero e la divinità non va cercata dentro di noi ma andando oltre l’io stesso. Agostino critica lo scetticismo perché si deve vivere il dubbio solo per arrivare a Dio, infatti Agostino usa per arrivare all’illuminazione il Dubbio Metodico.
Si può discutere tutto tranne il fatto che stiamo discutendo e per questo travaglio si arriva alla luce. Più ci si abbandona, più si cerca di uscire dalla realtà, dalla mente, più ci si avvicina a Dio.
La volontà è qualcosa di diverso dall’intelletto, l’uomo è partecipe della natura, del creatore, dell’infinito, non è una verità solo scientifica.
Sensi = Intelletto - Ragione e la fede senza la ragione porta all’eresia, alla superstizione, come è vero il contrario, la ragione senza fede.
La conoscenza è l’illuminazione, è oggettiva, universale ed essenziale; nel divino ci sono i logos, paradigmi e idee, è un platonismo visto sotto l’influenza cristiana.
Nonostante Dio sia onnisciente, che conosce tutto, non è il motivo perché l’uomo è libero, perché lo è comunque poiché può sbagliare, rincominciare e così via.
Agostino individua due tipi di libertà e di grazia:
LIBERTAS MINOR: tutti possono scegliere tra bene e male
LIBERTAS MAIOR: destinata a pochi predestinati, come i santi
GRAZIA SUFFICIENS: tutti si possono salvare se lo vogliono
GRAZIA EFFICENS: riservata ai pochi eletti.
Agostino interpreta il male come una mancanza, una lontananza da Dio, che è giusto e perfetto, ma se ammettesse il male come una cosa a sé, farebbe eresia poiché ammetterebbe le due forze del Mancheismo.
Questo dualismo tra bene e male lo troviamo in tutti i pensieri passati e recenti.
Il male è necessario quanto il bene, infatti un mondo con solo il bene sarebbe un mondo non reale e non ci sarebbe libertà.
Bene e male non possono essere separati, sono correlati poiché il male è la mancanza di bene, è una colpa umana che deriva dalla paura e dal rifiuto di Dio. Quest’ultimo è sia giudice che provvidenza, il male inizia con Adamo ed Eva e con Caino, ma Dio disse di non toccare Caino poiché è compito suo giudicare e punire il male. Questo male non è metafisico. Il male fisico, terremoti, catastrofi naturali, non sono punizioni divine, mentre il male morale è colpa dell’uomo.
Agostino, non visse l’invasione barbarica come una punizione divina ma come un effetto che ormai Roma e il suo impero non esisteva più se non solo di nome; l’antica Roma dei Cesari era finita.
La storia è provvidenziale, finalistica (ha uno scopo) ed escatologica (la fine) ; e il fine, lo scopo ultimo è la salvezza, è la città di Dio, che se si segue la strada si può trovare anche sulla terra; ma la provvidenza non è il fato o il destino. La creazione fa parte della perfezione di Dio infatti questo ha sempre creato nella sua mente, ma non materialmente, Dio non ha Tempo, Dio ha creato il tempo, altrimenti si dovrebbe ammettere un tempo precedente alla creazione. In questo concetto Agostino riprende Platone e usa la ragione seminale, tutto è già formato ed in questo riprende gli stoici e indirettamente Aristotele e Platone.
Il tempo esiste solo dentro di noi, è misura dello spirito, è interiore, non esiste ne futuro ne presente, perché il futuro è già presente e il presente è già passato, è tutto uno scorrere, una proiezione dello spirito, una sola cosa non scorre, non passa: lo spirito.
Agostino per questo motivo, viene detto filosofo della memoria.
La memoria interiore è vivere se stessi, questo concetto di Agostino rimarrà valido fino al 1945.
Agostino fa su questo tema tre divisioni: Intelletto - Volontà - Memoria, quest’ultima è la più importante perché rappresenta la coscienza e la vita interiore: rielaborare continuamente il passato non è solo il ricordo, che è meccanico, metafisico, ontologico e mistico.
Agostino ritiene che ci voglia una via di mezzo tra fede e ragione;
“Credo per capire, capisco per credere”.
La ragione ha un limite, quindi non è detto che sia solo sbagliata, ma nemmeno il contrario poiché è limitata.
Più si danno attributi a Dio più ci si allontana da lui.
Disputa sugli Universali.
Gli universali sono tutto ciò che non è individuale, concreto, sono ad esempio le idee, i concetti, le forme, le specie, sono tutti nomi comuni, Tutto ciò che la mente astrae, è una teoria ripresa da Aristotele. Aristotele non era conosciuto come oggi, per il fatto che prima esistevano solo le sue traduzioni neoplatoniche.
L’esistenza o meno degli universali, come affermavano i filosofi neoplatonici, portava all’eresia, ma la ragione ha libertà anche nella società cattolica.
Gli universali si dividono in quattro gruppi:
ANTE REM: sono i concetti reali, gli universali che esistono nella mente divina e quindi anche in quella umana, ne fanno parte i filosofi fino al mille che si rifanno a Platone, come Agostino che dice che ci deve essere una corrispondenza tra parola e cosa, tra pensiero e realtà.
IN RE: nelle cose, è il realismo medio, la teoria di S Tommaso che sintetizzava tutti i concetti, sono coloro che seguono il pensiero di Aristotele al posto di Platone. I concetti esistono nelle cose, poi l’intelletto conosce.
RATIO SERMOCINALIS: Abelardo, che appartiene al Medio Evo, reputa le prime teorie vecchie e pericolose, l’intelletto è il concetto perché quando ragioniamo usiamo i concetti. La realtà è compatta è formata da oggetti finiti, è universale, non è una cosa, altrimenti non potrebbe spiegare le altre cose. E’ una teoria moderna che ancora noi accettiamo. Gli universali sono mentali.
POST REM: Suffino, maestro di Abelardo, dice secondo S Anselmo, che non esiste un universale oltre alle cose (Flatus Vocis), gli universali sono solo nomi e perciò non esistono (teoria nominale, che verrà ripresa dagli empiristi. Ma così dicendo si afferma che invece di una sola divinità ne esistono tre: Padre Figlio e Spirito Santo che è un’eresia detta del trideismo.
Guglielmo di Cosh cadde in eresia perché disse che ad ogni parola corrispondesse una cosa reale (modalismo).
Anche Abelardo cadde in eresia perché paragono lo Spirito Santo alla porta, il Figlio alla maniglia e il Padre al cardine e che quest’ultimo è più importante, affermando così tre divinità distinte.
Abelardo ritiene che le parole siano dei simboli. Le contraddizioni derivano da un cattivo uso della logica.