Romanticismo

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

FRA STURM UND DRANK, CLASSICISMO E ROMANTICISMO: SCHILLER E GOETHE
Sturm und Drang= tempesta e impeto. Questo movimento polemizza contro la ragione finita proposta da Kant, alla quale contrappone la fede come organo capace di cogliere ciò che ad essa è inaccessibile.
Alle sue idee parteciparono SCHILLER e GOETHE, indirizzati dalla filosofia kantiana al riconoscimento della funzione della ragione anche nella comprensione e nel chiarimento di ciò che ragione non è. Si configurano da un lato nel Classicismo, e dall’altro nel nascente Romanticismo.
Shiller:
Si dedica alla filosofia fin da giovane ispirato alla visione panteistica che scorge nell’universo una totalità armonica sorretta da un’unica via.
Il pensiero di un’armonia che conciliasse la natura e lo spirito, la vita morale e quella sensibile, trovò nella Critica del Giudizio di kant l’incentivo ad approfondirsi.
Sulla grazia e la dignità: esigenza che la dignità dell’azione morale non elimini o distrugga la grazia che deriva all’azione dall’essere la manifestazione spontanea di tutte le attività umane.
Lettere sull’educazione estetica: il principio che armonizza insieme la natura e lo spirito viene riconosciuto nell’arte.
L’uomo ha un istinto sensibile che lo lega alla materia e al tempo, ed un istinto della forma che tende a farlo libero. L’uomo deve conciliare i due istinti in modo che l’uno limiti l’altro, e dar luogo all’istinto del giuoco che ha per oggetto la bellezza e porterà la forma nella materia e la realtà nella pura forma razionale.
La condizione di pura problematicità è lo stato estetico che è la condizione di ogni creazione artistica, in quanto le conferisce la sua indipendenza dall’intelletto e dalla volontà e ne garantisce quindi il disinteresse.
Goethe:
Tipico del suo pensiero è un accordo intrinseco o sostanziale tra la natura e lo spirito, il mondo e Dio.
Non è l’arte, ma la natura stessa ad essere il tema che ispirò la sua riflessione filosofica. È convinto che la natura e Dio siano strettamente congiunti e fanno un tutt’uno. Non si può quindi giungere a Dio se non attraverso la natura, come non si può giungere all’anima se non attraverso il corpo.
Le sue ricerche ed ipotesi naturalistiche si riconducono alla concezione panteistica, e sono dirette a rintracciare nella natura il fenomeno originario nel quale si manifesta, e concreta, la forza divina che regge il tutto.
Non condivide il punto di vista di Kant.
Finalità = struttura stessa dei fenomeni naturali, e le idee che la esprimono cono i simboli di essa.
Arte e natura si distinguono solo per gradi e non per qualità.

IL ROMANTICISMO COME “PROBLEMA”
Per Romanticismo si intende il movimento filosofico, letterario, artistico e culturale che nato in Germania alla fine del XVIII secolo, ha poi trovato la sua massima fioritura, in tutta Europa, nei primi decenni dell’Ottocento.
Due interpretazioni di fondo:
1. Secondo Hegel, il Romanticismo sarebbe quell’indirizzo culturale che trova la sua nota qualificante nell’esaltazione del sentimento e che si concretizza nei rappresentanti del circolo di Jena e in tutti i letterati europei seguaci delle loro idee anti – classicistiche.
Il rischio oggettivo di questa interpretazione è quello di privilegiare esclusivamente l’aspetto letterario ed artistico del Romanticismo,m mettendone in ombra le componenti filosofiche.
2. Il Romanticismo tende a configurarsi come una situazione mentale generale, che si riflette nella letteratura come nella filosofia, nella politica come nella pittura, e di cui fa parte integrante la corrente dell’idealismo post – kantiano.
Questa interpretazione prospetta il Romanticismo in senso storico – culturale, vedendo in esso una costellazione di idee e di atteggiamenti che sorge in relazione a determinate situazioni socio – politiche e che si nutre di un tipo di cultura diversa o antitetica a quella dell’età Illuministica.
Il Romanticismo è pieno di ambivalenze, poiché in esso coesistono principi antitetici, che nonostante ciò cadono tutti in uno stesso orizzonte complessivo e sono espressione di una stessa aria comune. L’esaltazione del sentimento da un lato, e la celebrazione idealistica ed hegeliana della ragione dialettica dall’altro, non sono due posizioni totalmente contrapposte, perché scaturiscono da un analogo atteggiamento: la polemica contro l’intelletto illuministico. Entrambi, infatti, mirano a risolvere lo stesso problema, ovvero il ritrovamento di una via per l’Assoluto.
Il problema del Romanticismo è quello di delineare uno schema tipico – ideale capace di stringere o di raccogliere talune note ricorrenti della pluriforme e pluridirezionale visione del mondo romantica.
IL RIFIUTO DELLA RAGIONE ILLUMINISTICA E LA RICERCA DI ALTRE VIE D’ACCESSO ALLA REALTA’ E ALL’ASSOLUTO
I Romantici ripudiano e respingono la ragione illuministica, ritenuta incapace di comprendere la realtà profonda dell’uomo, dell’universo e di Dio.
I romantici cercano quindi altre vie d’accesso alla realtà e all’infinito.
L’esaltazione del sentimento e dell’arte
SENTIMENTO: - organo più funzionale per rapportarsi alla vita e per penetrare nell’essenza più riposta dell’universo
- principale eredità che il Romanticismo riceve dallo Sturm und Drang
- appare come un’ebbrezza indefinita di emozioni, in cui palpita la vita stessa al di là delle strettoie della ragione
- in grado di aprire a nuove dimensioni della psiche e di risalire alle sorgenti primordiali dell’essere
- appare talora come l’infinito nella forma dell’indefinito
- si configura come il valore supremo
L’esaltazione del sentimento procede di pari passo con il culto dell’arte, vista come sapienza del mondo e porta aurorale della conoscenza, ossia come ciò che precede ed anticipa il discorso logico e nello stesso tempo lo completa.
Al poeta si conferiscono delle doti quasi sovra – umane e profetiche, che fanno di lui un esploratore dell’invisibile, con poteri di intuizione superiori a quelli degli uomini comuni e della ragione logica.
Ripudiato il principio di imitazione e le regole classicistiche, l’estetica romantica si configura come un’estetica della creazione. Questo primato dell’arte creativa implica anche un primato del linguaggio poetico e musicale, visto come parola magica in cui si concretizza l’essenza stessa dell’arte.
La musica diviene la regina delle arti, l’arte romantica per eccellenza, poiché sprofondando l’ascoltatore in un flusso indeterminato di emozioni e di immagini gli fa vivere l’esperienza stessa dell’infinito.
L’AMORE COME ANELITO DI FUSIONE TOTALE E CIFRA DELL’INFINITO
L’esaltazione romantica dell’amore discende soprattutto dal privilegiamento del sentimento e dalla ricerca di un’evasione dal grigiore del quotidiano.
L’amore appare come il sentimento più forte e come l’estasi suprema, ovvero come la vita della vita stessa.
AMORE: - ricerca di sintesi fra anima e corpo, spirito e istinto, sentimento e sensualità. globalità
- ricerca nell’unità assoluta degli amanti, ossia della completa fusione delle anime e dei corpi, in modo tale che ciò che è possa diventare uno
- tendenza a caricarsi di significati metafisici e simbolici. I romantici pensano che l’amore, pur rivolgendosi a cose e creature infinite, scorga in esse manifestazioni o cifre dell’Assoluto. Nell’amplesso degli innamorati vedono il mistero stesso della vita e il simbolo dell’universale Armonia.
LA NUOVA CONCEZIONE DELLA STORIA
L’interesse ed il culto per la storia tende a prendere le forme di uno storicismo antitetico all’anti – storicismo illuministico.
Mentre per l’Illuminismo il soggetto della storia è l’uomo, per il Romanticismo risulta essere la Provvidenza.
L’esito fallimentare della Rivoluzione francese e dell’impresa napoleonica aveva contribuito a generare l’idea che a tirare le fila della storia non fosse l’uomo, bensì una potenza extra – umana e sovra – individuale, concepita come forza immanente o trascendente.
La storia appariva come il prodotto di un soggetto provvidenziale assoluto, che si viene progressivamente rivelando o realizzando nella molteplicità degli avvenimenti, dei quali costituisce il momento unificatore e totalizzante.
La storia è o un progresso necessario e incessante, oppure è una totalità perfetta.
Lo storicismo romantico si accompagna ad una forma di tradizionalismo, che non solo giustifica, ma in qualche modo santifica il passato ritenendolo espressione del corso di Dio nella storia e linfa vitale del presente e del futuro.
Il Romanticismo si configura come una filosofia giustificazionistica e tradizionalistica, che carica di un valore assoluto le istituzioni basilari del passato in un’epoca di fede, di unità spirituale, di fantasie e di imprese cavalleresche, in cui si forgiano le energie che daranno origine alle nazionalità moderne.
LA NUOVA CONCEZIONE DELLA NATURA
L’amore ed il fascino per la natura costituiscono uno dei lati più caratteristici del Romanticismo.
Vi è una nuova concezione complessiva di essa, che si definisce per antitesi nei confronti di quella emersa con la Rivoluzione scientifica e teorizzata dall’Illuminismo.
Da Galileo in poi, la Natura era stata prevalentemente considerata come un ordine oggettivo e come un insieme di relazioni fattuali legate fra di loro da cause efficienti.
Per i romantici, non senza influenze di tipo mistico e teosofico, pervengono ad una filosofia della natura: - organicistica
- energetico – vitalista
- finalistica
- spiritualistica
- dialettica
I Romantici ritengono che la natura e l’uomo posseggano una stessa struttura spirituale, la quale autorizza un’interpretazione psicologica dei fenomeni fisici ed un’interpretazione fisica dei fenomeni psichici. Posta la stretta unità uomo – natura, si deduce che ciò che risulta vero dell’uno deve esserlo anche dell’altra, e viceversa.
Si pensa che conoscere equivalga a discendere in noi stessi, per trovarvi, la chiave di spiegazione dei fenomeni.
Partendo dalla persuasione che solo il Tutto vive, ritengono che ogni fondata filosofia della natura debba prendere in considerazione l’ordinamento complessivo del cosmo, poiché soltanto in relazione ad esso si possono comprendere le parti nei loro rapporti di coordinazione e subordinazione.
NOVALIS
Ha una concezione dell’uomo come di un mago evocatore di mondi, creatore e annientatore della realtà.
I discepoli di Sias: potere infinito dell’uomo sul mondo che è per Novalis un’originaria capacità ad essere vivificato dallo spirito, vivificazione che è la trasformazione del sistema della natura nel sistema della morale, trasformazione di cui l’uomo è autore.
Questo dilatarsi dell’uomo fino all’Infinito, questo suo trasformarsi in volontà infinità creatrice della natura e onnipotente, è il fondamento dell’idealismo magico di Novalis. Mago è infatti colui che sa dominare la natura sino al punto da farla servire ai suoi fini arbritari.
Questo è il punto a cui l’uomo può giungere mediante la poesia.

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