Materie: | Appunti |
Categoria: | Filosofia |
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Data: | 29.05.2006 |
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Testo
IL NATURALISMO RINASCIMENTALE
Nel corso del 500 emergono nuove esigenze di interpretare la realtà naturale, a lungo sottovalutata dal pensiero medievale. La natura viene interpretata come il principio di vita e di movimento di tutte le cose esistenti; essa stessa viene concepita un tutto vivente,organicamente e necessariamente ordinato.
Nella filosofia rinascimentale si delineano varie prospettive naturalistiche che anno in comune un’aperta polemica con l’aristotelismo e la sua immagine della natura gerarchicamente ordinata sulla base di leggi fisiche immutabili; il fatto di affidare i sensi all’esistenza diretta il compito di indagare e comprendere la natura nella sua intima struttura vivente e senziente .
La natura è studiata on l’ausilio di pratiche magiche, alchemiche e astrologiche nell’intento di scoprire e di dominare l’intima connessione tra i fenomeni,permettendo all’uomo, centro dell’universo,di raggiungere un pieno potere sulla realtà.
BERNARDINO TELESIO
Bernardino Telesio ( Cosenza 1509-1588) studia fisica, filosofia e medicina a Padova; tra il 1544-1553 scrive il suo capolavoro ‘’De rerum natura iuxta propria principia ‘’ ( della natura secondo i propri principi), in cui si palesa il suo antiaristotelismo.
• La fonte della conoscenza : i sensi
Principale oggetto della polemica è la pretesa di Aristotele di ricavare i principi della natura dalla ragione e non dalla natura stessa attraverso l’esperienza sensibile .
Le indicazioni dei sensi consentono infatti di ricavare dai fenomeni i principi stessi che li regolano .
L’indagine conoscitiva deve dunque partire dl senso, che attesta l’esistenza in natura di due forze agenti: il caldo , forza dilatante e principio del movimento; il freddo , forza condensante e principio d’immobilità .
Tali forse,incorporee,agiscono su un substrato,la terra,immobile a centro dell’universo. L’ azione esercitata sulla terra, pur essendo meccanicistica,risulta però finalisticamente diretta alla generazione degli esseri ,le cui le cui differenze sono riconducibili a variazioni di quantità, cioè alla diversa intensità dell’azione delle forse agenti esterne; è il contatto con le cose a che provoca i diversi atti conoscitivi .
Alla sensibilità si riduce l’intelligenza ; poiché non sempre tulle le qualità di una cosa sono presenti alla sensibilità,ma accade che qualcuna rimanga nascosta ,il percepire quest’ultima pur nell’essenza è atto proprio dell’intelligenza .
In questo modo Telesio finisce per ammettere la sostanza spirituale, definita forma aggiunta,testimoniata dalla rivelazione divina,ma anche deducibile al bisogno innato che l’uomo ha del divino e dalla un’ esistenza di giustizia ultraterrena.
• La morale
Anche la morale si fonda sul senso:se il contatto delle cose con l’anima-calore la modifica,il piacere e il dolore che vengono dal contatto sono principi del bene e male che fondano l’etica. Bene è ciò che conserva lo spirito-calore, male è ciò che lo distrugge.
Egli aggiunge che non tutte le azioni che producono immediatamente piacere sono veramente in grado di contribuir alla conservazione dello spirito;va dunque distinto il piacere dalla virtù.
Tale virtù ha comunque il connotato naturalistico :essa è ispirata dal fine dell’autoconservazione è rivelata interamente ai fatti del mondo umano nella sua naturalità;è calcolo per garantire al soggetto il massimo di piacere,cioè di conservazione i se,in termini naturalistici e terreni.
GIORDANO BRUNO
Nato a Nola in Campania ( nel 1548-Roma1600), diventa frate domenicano , ma nel 1576 smette l’abito e insegna come filosofo in vari paesi europei.
Le opere( de umbris idearum,de immenso et innumerabilibus ecc.
Documento dei suoi molteplici interessi: la filosofia, l’arte ,la matematica,la memoria.
Nel 1512 viene incarcerato a Verona e poi trasferito a Roma, ove rifiuta di sconfessare e viene arso vivo a Campo dei Fiori.
• Filosofia dell’infinito
Bruno celebra la capacità dell’uomo di riconoscere la verità divina,la cui definizione perfetta richiede il concetto d’infinità.
In questa verità divina la possibilità illimitata di comunicazione tra uomini tende a coincidere con la trasformazione infinita della natura e delle cose e insieme con stabilità esterna, l’essere ‘’ infinitamente infinito ‘’ e l’indefinibilità di Dio.
La filosofia indica l’unica originaria del pensiero divino con il termine ‘’ monade delle monadi ‘’ ad esprimere l’infinità divina come apertura e disponibilità all’accordo ‘’armonioso ‘’ , cioè vero, delle conoscenze umane.
La filosofia dell’infinità prepara l’animo del perfetto sapiente alla trasformazione infinita della realtà, grazie all’azione magica che lega i fatti particolari alle leggi universali dell’uomo infinito.
Bruno descrive con l’attributo ‘’ uno infinito sia Dio, sia la realtà naturale ‘’ che coinvolge l’uomo,le cose e i mondi astronomici.
• La filosofia della civiltà
Ne II Candelaio afferma che ogni uomo è strumento di un unico infinito che lo condiziona,ma che è,a sua volta, condizionato dalla realizzazione dell’infinito di ciascuna potenzialità umana.
TOMMASO CAMPANELLA
Frate domenicano (Stilo Calabria 1568-Parigi 1639) organizza nel 1599 una congiura per scacciare gli spagnoli dal Meridione e riformare la Chiesa .Per salvarsi dal capestro si finge pazzo e rimane fino al 1629 in carcere,dove scrive quasi tutte le sue opere e un volume di poesie,che fanno uno dei maggiori poeti del 600 italiano.
Nella metaphisica Campanella dichiara di voler trattare ‘’ i principi del sapere, dell’essere e dell’agire ‘’ : fondamento certo del sapere è l’autocoscienza di ciascuno;l’essere è costituito da 3 primalità ,’’ possanza,senno e amore ‘’,intese come virtù divine ;l’agire morale,che mira al bene,osserva l’essere naturale dell’uomo che compartecipa all’essere perfetto di Dio .
Imitare Dio è il compito dell’uomo, che legge i segni divini in due libri che narrano entrambi la gloria di Dio:la Bibbia e la natura.
Nella città del sole rappresenta un’utopia politico-religiosa basata sull’organizzazione razionale della vita sociale.