Pier Polo Sarpi

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

Pier Paolo Sarpi
1552 Nasce a Venezia
Carriera ecclesiastica: studia teologia, filosofia, storia, analitica, anatomia, fisica e matematica
1572 Teologo a Mantova
1574 a Milano
1585 Procuratore generale presso la Corte pontificia
1590 inizia il distacco dalla Chiesa, nella quale vede prevalere troppo gli interessi privati e materiali
1605 Scomunica ed interdetto1 a Venezia
Spaccatura interna al clero veneziano: allontanati i gesuiti
1607 Sarpi è quasi ucciso in un attentato di 2 sicari del Papa
1623 Muore
Istoria del Concilio tridentino
Opera storiografica pubblicata nel 1619 con lo pseudonimo ed anagramma Pietro Soave Polano (Paolo Sarpi Veneto). Ebbe grande diffusione in Europa.
Si tratta di 8 libri che coprono il periodo che va dal 1500 al 1563, cioè il Concilio di Trento e gli anni appena precedenti.
Sarpi attinse da molte fonti documentarie: lettere, resoconti, discorsi di partecipanti, etc.
In essa l’attacco alla Chiesa è evidente e serrato. La forma è asciutta e volutamente antiletteraria (ciò non significa che non sia chiara).
Gli argomenti son ben scanditi e la struttura dei periodi è semplice, senza fronzoli, dal lessico medio e dall’attentissima punteggiatura.
Solitamente il ritmo è disteso e leggermente ironico.
In quest’opera, Sarpi compie un’attenta riflessione storiografica, cercando di analizzare la situazione anche dal punto di vista europeo.
Il fine di Sarpi è quello di aprire la strada ad una vera rifondazione, più che riforma, della religione. Una rifondazione che spazzasse via la corruzione, desse più potere al concilio dei vescovi (Sarpi era conciliarista), tentasse di ricomporre la frattura coi protestanti.
Nel 1667, per tentare di tamponare le accuse del Sarpi (che fu purtroppo spesso strumentalizzato), il gesuita Sforza Pallavicina scrisse la Vera Istoria del Concilio di Trento, sotto la spinta pontificia.
1 Con l’interdetto non possono essere più amministrati i sacramenti e celebrate le messe.
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