Parmenide

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

PARMENIDE di Elea ( VI – V sec. a . C . )
Parmenide di Elea (colonia della Magna Grecia situata nella Campania meridionale a sud di Napoli e di Paestum) scrive un evocativo , suggestivo ed enigmatico POEMA FILOSOFICO in esametri , cosa rara nella storia della filosofia che generalmente predilige l’esposizione in prosa .
All’inizio del poema Parmenide immagina di compiere un viaggio su di un carro guidato dalle figlie del sole , delle fanciulle divine che lo conducono dinnanzi ad una porta che separa la via del Giorno da quella della Notte e che è custodita da Dike , la dea della Giustizia . Accogliendolo benevolmente , Dike indica a Parmenide le vie della ricerca :
1) la prima , che dice che l’essere è , è la via dell’essere e della verità (il sentiero del giorno e della luce)
2) la seconda , che dice che il non-essere è , è la via del nulla e dell’errore e , in realtà , è un sentiero chiuso : inindagabile e impossibile da percorrere
3) la terza via , secondo cui sia l’essere che il non- essere sono , è la via dell’opinione e dell’apparenza , solitamente percorsa dagli uomini che si fidano della conoscenza sensibile .
La dea della Giustizia (la cui presenza garantisce l’esistenza di una generale legalità che governa il mondo dell’essere) mostra a Parmenide entrambe le vie percorribili , la prima e la terza (a cui sono dedicate le due parti del poema) , affinché possa comprendere la verità (gli dice infatti la dea : “bisogna che tutto tu sappia e il cuore che non trema della ben rotonda verità e le opinioni dei mortali in cui non c’è vera certezza”) .
Lungo la via dell’opinione , che gli uomini comunemente percorrono , si dà credito alla conoscenza sensibile che pretende di testimoniare il nascere , il mutare e il perire delle cose , cioè insieme il loro essere e il loro non-essere . In questo caso è come se GLI UOMINI fossero BICEFALI e percepissero contemporaneamente con una testa l’essere e con l’altra il non-essere . Sulla base di questa contraddittoria e superficiale opinione non solo gli uomini bicefali vivono comunemente , ma anche molti filosofi elaborano le loro teorie che Parmenide in questa parte del poema espone facendo riferimento ad un complesso di dottrine di ispirazione ionica e pitagorica .
Lungo la via della verità , invece , mettendo da parte la conoscenza sensibile si coglie la realtà sulla base della sola conoscenza razionale e si scoprono tre verità fondamentali :
- scavando sotto l’apparenza sensibile si scopre che “le cose non sono come i sensi le manifestano ma come la ragione le pensa secondo una logica rigorosa” (Abbagnano-Fornero) basata sui principi di identità e di non-contraddizione .
- Ragionando a fondo si scopre che il mondo non è acqua o fuoco o aria o lotta di cose contrastanti , ma prima di tutto esso è .L’ESSERE E’ cioè IL CARATTERE COSTITUTIVO DELL’UNIVERSO . In questo modo la ricerca filosofica assume i connotati di un’indagine ontologica e Parmenide diventa il padre dell’ONTOLOGIA ( = scienza dell’essere) .
- Se l’essere , come principio costitutivo dell’universo , è , il suo contrario , il non-essere non è e non può essere pensato né detto : pensare a nulla e non esprimere nulla sono cose impossibili che significano infatti non-pensare e non-dire . Viceversa il pensiero e la parola rispecchiano l’essere : l’equazione essere = pensiero = parola è dunque triplice . “In base al principio di non-contraddizione è quindi impossibile , per il pensiero , mantenere insieme l’essere e il non-essere” (Perone-Ferretti-Ciancio)

Da questa rigorosa logica razionale emerge che :
1) L’ESSERE E’ E NON PUO’ NON ESSERE
4) IL NON-ESSERE NON E’ E NON PUO’ ESSERE

Da questi presupposti derivano le 8 caratteristiche dell’essere così individuate da Parmenide “partendo dal presupposto che bisogna rifiutare tutto ciò che comporta il non-essere” (Abbagnano-Fornero) :
1- l’essere è INGENERATO
2- e IMMORTALE , cioè eterno (al di là del tempo)
perché se nascesse verrebbe dal non-essere (e non dall’essere perché in tal caso sarebbe già essere e non avrebbe bisogno di nascere) e se morisse si dissolverebbe nel non-essere ; “di conseguenza l’essere è eterno , poiché se fosse nel tempo implicherebbe il non essere del passato (che è ciò che non è più) o il non essere del futuro (che è ciò che non è ancora)” (Abbagnano-Fornero)
3- è IMMUTABILE
4- e IMMOBILE
“perché se mutasse o si muovesse implicherebbe di nuovo il non- essere , in quanto si troverebbe in una serie di stati o di situazioni in cui prima non era” (Abbagnano-Fornero)
5- è UNICO perché affermare il molteplice significa sostenere l’esistenza di innumerevoli realtà di cui l’una non-è l’altra : e il non-essere non è
6 - è OMOGENEO perché se non lo fosse implicherebbe degli intervalli di non-essere
7 - è FINITO , cioè compiuto e perfetto come una sfera
8 - infine , l’essere è NECESSARIO perché non può non essere .
Il limite principale della filosofia di Parmenide è il fatto di negare ogni validità all’esperienza sensibile (ridotta ad una serie di nomi vani) , per questo i filosofi successivi tenteranno di conciliare la logica razionale di Parmenide con l’esperienza comune dei sensi : la via della verità intrapresa grazie alla forza del pensiero razionale “rischia di rendere evanescente il mondo sensibile” (Perone-Ferretti-Ciancio) e ciò sembra ai più inaccettabile . “Tutti nomi saranno quelli che hanno posto i mortali , credendo che fossero veri : nascere e perire , essere e non essere , cambiare luogo e mutare luminoso colore” (Parmenide , frammento 8) .

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