Origini della filosofia greca

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Testo

MODULO UNO
L’origine della filosofia greca.
Connotati fondamentali della filosofia greca.
Problematiche dell’origine.
A) La nascita della filosofia greca come Evento straordinario nella storia della cultura Occidentale.
B) I connotati della filosofia greca:
1. V. amore per la sapienza
V. meraviglia
2. Esigenza di spiegazione UNITARIA e TOTALE della realtà. Esigenza di trovare un ORDINE e ordinamento unitario per spiegare la molteplicità.
3. Ricerca del FONDAMENTO primo. Ricerca dell’Origine. Causa. (Ricerca dell’arché).
4. Ricerca razionale. Ragione (Logos).
5. Ricerca disinteressata (puro amore per il sapere, attività quindi teoretica e contemplativa).
C) Le fondamentali problematiche all’origine della filosofia greca:
1. RAPPORTO con la “sapienza Orientale”
2. RAPPORTO con le precedenti elaborazioni poetiche (Rapporto filosofia-poesia).
3. RAPPORTO con le credenze religiose (Rapporto filosofia-religione).
4. RAPPORTO filosofia-mito.
D) Origine della filosofia. Le condizioni socio-economico-politiche per l’emergere della filosofia nel VIII, VII secolo a.C..

A
La nascita della filosofia in Grecia nel VII, VI secolo è un evento straordinario e fondamentale per la cultura Occidentale. Esistevano, ed erano molto più antiche, altre culture, ma per la nostra l’evento più significativo è stato la nascita della filosofia greca, che è stata alla base del pensiero occidentale. Studiare quest’evento è necessario per poter capire la nostra storia. La filosofia, così come si è strutturata in Grecia, ha costituito la base della logica, che ancora ha una parte fondamentale del nostro modo di pensare. E’ solo con la nascita della filosofia che si è capito, ed è stato un gigantesco passo avanti, che non si possono affermare contemporaneamente due concetti opposti senza cadere in contraddizione. Tutta la cultura Occidentale, scienza compresa, pone le sue radici sull’eredità dei filosofi greci, cioè su logica e razionalità.
I greci hanno introdotto, fondato e approfondito le strutture del pensiero razionale. C’è un filosofo contemporaneo, Friedrich Nietzsche, che ha accusato la filosofia greca proprio per essere nata ed essersi strutturata in categorie così razionali da essere aride, intellettualistiche. Così facendo avrebbe provocato un grave danno alla cultura Occidentale: sviluppandosi così astrattamente si sarebbe allontanata dalla vita. In “Così parlò Zarathustra” dice: –Fratelli, vi prego, tornate alla terra e scardinate le strutture del pensiero razionale.-. Un altro filosofo, Pascal, ammonisce però anche dal cadere nell’errore opposto: -E’ sbagliato escludere completamente la ragione, ma altrettanto sbagliato non ammettere che la ragione.-
Comunque sia, la filosofia greca è veramente una tappa fondamentale per il nostro modo di pensare.
B1
La filosofia in Grecia nasce come filo-sofia, cioè come amore per la sapienza. Non assume atteggiamento di arroganza, ma di tensione verso la verità. Si parte però dal presupposto che non si possiede la verità e che non si potrà forse mai possedere interamente, poiché la Sapienza appartiene agli Dei. L’uomo dunque si scopre limitato, sa di poter cadere nell’errore, nel dubbio, che la conoscenza dell’uomo è imperfetta, ma che comunque può mettersi sul sentiero per la verità. In fondo, in questo c’è una grande sfida alle divinità, mettendosi sulla loro stessa strada alla ricerca della verità.
1.1

1.2

B2.
La filosofia si connota, anche oggi, nel suo tentativo di spiegare non tanto, e non solo, aspetti particolari della realtà, ma questa nella sua interezza. La filosofia non ritaglia, come la scienza, settori specifici, e non è nata per occuparsi di un argomento particolare, ma come bisogno di spiegare TUTTA la realtà, TUTTO l’essere. Vuole dare una spiegazione UNITARIA e TOTALE di tutti gli aspetti della realtà, e prosegue in questo progetto pur potendo andare incontro a fallimenti e delusioni. Quest’esigenza, cui la filosofia risponde, è in
realtà profondamente umana. Viviamo in un mondo d’incertezza, di dubbi e sentiamo quindi il bisogno di trovare dei punti fermi. Siamo circondati da fenomeni frammentari, mutevoli, molteplici, e per questo abbiamo bisogno di una spiegazione unitaria. La filosofia risponde al bisogno di trovare un ordine, una legge, un principio che spieghino tutta la realtà e diano costanza e regolarità ai fenomeni. In sostanza, al bisogno dell’uomo di essere rassicurato, di passare dal caos a vivere in un cosmo, vale a dire in un mondo ordinato di fenomeni, dove tutto quello che accade ha un’origine, una spiegazione.
B3.
L’unico modo in cui la filosofia può spiegare unitariamente e complessivamente la realtà è quello di trovare un unico FONDAMENTO da cui derivino tutti i fenomeni. La prima filosofia fu proprio tentativo di spiegare tutta la realtà, e quindi ricerca dell’archè, Talete, ad esempio, ritiene che l’archè sia l’acqua, poiché tutto quello che ha vita contiene in sé quest’elemento. Anassimene ritiene invece che il fondamento primo sia l’aria, che condensandosi o rarefacendosi da origine a solidi e liquidi. Sostiene questa sua tesi anche affermando che, per vivere è necessario respirare e, quindi, l'aria.
B4.
La filosofia nasce come discorso specificatamente razionale, come attività della ragione, ragione che i Greci chiamano LOGOS (N.B. Molte altre accezioni del termine saranno fondamentali in filosofia). E’ importante che la filosofia sia attività razionale perché è solo con la ragione che riesco ad elaborare concetti e spiegazioni unitari, e non
con l’esperienza dei sensi, con i sentimenti. Il processo in cui si parte da casi particolari per giungere a leggi o conclusioni generali è noto
come processo di astrazione o di generalizzazione e può essere eseguito seguendo il cosiddetto “metodo induttivo”. I pregiudizi sulle razze, ad esempio, in filosofia sono definite generalizzazioni indebite.
B5.
La filosofia nasce come ricerca disinteressata, distinguendosi così dalla scienza e dalle culture orientali. La filosofia vuole capire per amore della conoscenza e non per bisogni pratici. (Vedi fotocopia 1.2)
C1.
Quando ancora i greci erano nella loro preistoria, in India già c’erano culture e filosofie meravigliose. Nel 1200 a.C. nasce l’Induismo che fa riferimento ai libri sacri, “I Veda”, ed ad un concetto di esistenza inserito in un ciclo di rinascite. Contemporaneamente alla nascita della filosofia in Grecia, in Occidente si sviluppano complesse filosofie e religioni: in India nasce il Buddismo, mentre in Persia si sviluppa il movimento guidato da Zarathustra. Zarathustra è un personaggio entrato nel mito, fondatore di una filosofia e di una visione particolare, da cui derivò il manicheismo. Secondo questa corrente, molto diffusa nel Medioevo e perseguitata come eresia, il mondo è caratterizzato da una visione dualistica, dalla lotta tra Bene e Male. Sempre nel VI, VII secolo, in Cina, nasce la dottrina del Tao, su cui subito dopo si inserisce la visione di Confucio. Queste sapienze antichissime sono incentrate su temi esistenziali e tentano di offrire agli uomini una via di liberazione, mentre, come abbiamo già visto, in Grecia la filosofia nasce senza fini razionali. Ci sono comunque elementi di sapienze orientali filtrati nella filosofia greca, come la teoria della metempsicosi, o trasmigrazione delle anime o ciclo delle rinascite. Il problema che si pone sulla nascita della filosofia greca in rapporto alle sapienze orientali è se ci siano o meno stati contatti tra le varie civiltà orientali e quella greca. Platone e Pitagora, tra gli altri, hanno una teoria della metempsicosi che sembra confermare che siano avvenuti perlomeno contatti indiretti. Molti studiosi negano invece la possibilità di qualsiasi tipo di collegamento.
C2.
In poesia e letteratura ci sono grandi contenuti filosofici e, viceversa, in filosofia si utilizzano spesso metafore; ma, nonostante siano strettamente legate, filosofia e poesia restano comunque due forme di espressione molto diverse. Entrambe sono elaborazioni dello spirito umano e, così come poesia e letteratura si animano talvolta di concetti, così la filosofia si anima di sentimenti. Si differenziano tuttavia per le modalità espressive: la filosofia utilizza strutture argomentative, razionali, mentre la poesia esprime gli stessi contenuti con un linguaggio diverso, ad esempio tramite metafore e sinonimi. In Grecia la poesia, e i poemi omerici, sono precedenti alla nascita della filosofia, sono alla base della cultura greca. Nei poemi omerici c’è già una ricerca di cause, di spiegare la realtà che ci porta verso la filosofia. Si cerca di rappresentare la globalità, si avverte un forte senso dell’ordine, delle gerarchie. Si sente fortemente il senso del destino: ciò che accade è deciso dal fato, per stabilire un ordine. Un altro concetto presente è quello del giusto limite, della misura, dell’armonia, della proporzione. La stessa sentenza fondamentale della filosofia greca, “conosci te stesso”, è stata attribuita agli antichi poeti. Esiodo è un poeta dell’VIII secolo che scrive le “Teogonie” e le “Cosmogonie” in cui tenta di spiegare come sono sorti gli dei e come si è strutturato il mondo. Anche in Esiodo c’è una fortissima esigenza di totalità. E’ forte anche l’idea di giustizia, rappresentata dalla dea Dike che siede al fianco del padre Zeus e manda Ibris (la vendetta) quando qualcuno la offende. Per concludere, quando emerge la filosofia, le esigenze dei poeti vengono rielaborate in maniera razionale.
C3.
Il nesso tra filosofia e religione è abbastanza stretto, specialmente in determinati momenti della storia. La religione e la filosofia si pongono le stesse domande, ma, mentre la filosofia tenta di rispondervi razionalmente, la religione richiede, prima o poi, elementi di fede. La filosofia nasce raccogliendo alcune domande della religione greca. In Grecia ci sono due culti paralleli: quello classico e quello misterico, la cui più importante forma era rappresentata dai misteri di Orfeo od orfici. Queste religioni misteriche introdussero in Grecia nuove credenze come l’immortalità dell’anima, il dualismo tra corpo e anima e la teoria della metempsicosi, che saranno riprese in seguito dai filosofi.
C4.
La parola mito deriva dal greco mitòs (=narrazione). Nel mito si cerca di spiegare i fenomeni naturali, umani e storici, quindi si ricorre anche alla fantasia. Vedi come esempi i miti di Proserpina e di prometeo. Anche nel mito c’è una forte esigenza di spiegazione della totalità, di ricerca di fondamenti, cause ed origini.
MITO
(
è costituito da un nucleo, da un patrimonio di verità condivise da tutte le comunità, che non vengono messe in discussione. Non ci si cura di verificare razionalmente queste verità, ma si accettano, tramite un atto di fede, come tradizione indiscutibile.
LOGOS
(
è un discorso razionale che ricerca criteri, fondamenti e spiegazioni altrettanto razionali. E’ una ricerca libera da tradizioni, autorità ed atti di fede, ed è spesso demitizzazione; cerca le stesse spiegazioni ma dimostra che il nucleo su cui il mito è fondato è frutto di immaginazione. N.B. Ci saranno filosofi, come Platone, che, non
riuscendo a spiegare verità e concetti particolarmente complessi solo sul piano razionali, ricorreranno nuovamente ai miti.
D
La filosofia nasce nel VII, VI secolo a.C. nelle colonie della Magna Grecia. Che rapporto c’è tra le condizioni socio-economico-politiche delle colonie dell’Asia Minore e la nascita della filosofia? Ci sono città, le poleis, con una struttura di commercio, e, grazie a questo, in loro esiste un’attiva classe borghese. Per questo c’è una profonda esigenza di conoscere, di controllare fenomeni naturali, di viaggiare, di incontrare “nuove civiltà”, di “rompere” con le tradizioni. Il commerciante è attivo, dinamico e deve aver sviluppato una certa capacità di vedere più a fondo nelle cose; è più aperto alla discussione, al confronto. Ha bisogno di libertà, soprattutto di movimento. Queste sono le basi su cui nasce la polis. La polis nasce come città, come spazio artificiale; nel momento in cui nasce si stabilisce un distacco dell’uomo dalla natura. Questi uomini, non vivendo più a stretto contatto con la Natura, devono rivedere il loro rapporto con ella. Lo spazio artificiale costringe gli uomini a vivere insieme, e per stare insieme è necessario trovare criteri di giustizia, leggi cui attenersi. La città permette confronti e discussioni e stimola altre forme di espressione. E’ una città commerciale, la parte più importante è l’agora, luogo di incontro e di confronto. All’agora si contrappone, nelle città orientali, il tempio. E’ importante inoltre notare che le poleis erano città libere.
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Esempio



  


  1. antonio

    condizioni sociali,politiche ed economiche della grecia nel sesto secolo avanti cristo