Materie: | Appunti |
Categoria: | Filosofia |
Download: | 128 |
Data: | 05.05.2005 |
Numero di pagine: | 6 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Testo
• Caratteristiche del marxismo
Filosofia della prassi: filosofia attiva, la teoria deve tradursi in pratica, nella rivoluzione del proletariato deve trasformare la realtà. Tendenza a fornire un’interpretazione dell’uomo e del suo mondo che sia anche impegno di trasformazione rivoluzionaria. Ideale di tradurre in atto l’incontro tra realtà e razionalità che Hegel aveva solo pensato e che lui si propone di attuare con la prassi. “i filosofia fino a ora si sono limitati a interpretare il mondo in modi diversi, ora si tratta pero di mutarlo”.
• Manoscritti economici-filosofici
Rapporto nei confronti dei teorici del liberismo:
1. Essi hanno fondato una scienza autonoma, l’economia politica, hanno individuato un nucleo di categorie per analizzare le leggi di funzionamento della societò capitalistica
2. Li accusa di fornire un’immagine mistificata della società capitalistico-borghese, eternizzano questo sistema considerandolo nn come uno tra i tanti della storia ma come il modo naturale immutabile di produrre e di distribuire la ricchezza. L’economia politica muove dalla proprietà privata ma nn scorge la conflittualità tra capitale e lavoro, tra borghesia e proletariato.
• Analisi del lavoro
Il lavoro è oggettivazione dell’uomo: è attività esistenziale, attività libera e cosciente, un mezzo per realizzare la sua essenza, l’insieme delle potenzialità e capacità dell’uomo.
Marx riconosce a Hegel il merito di avere individuato nel lavoro la caratteristica specifica dell’uomo, la sua essenza. Il lavoro nella società capitalistica comporta la totale alienazione dell’uomo, processo mediante il quale diventa altro dalla sua essenza.
• Alienazione dell’operaio
La causa del meccanismo dell’alienazione risiede nella proprietà privata dei mezzi di produzione.
1. Il lavoratore è alienato rispetto al prodotto del suo lavoro: esiste al di fuori di lui, indipendente da lui e a lui estraneo. Lavora e produce merci ma ciò che gli torna è solo il salario. Tra l’operaio e la merce c’è un rapporto analogo a quello che sussiste tra l’uomo e dio secondo Feuerbach: uomo schiacciato da dio, dio prodotto dalla sua coscienza: l’operaio è schiacciato dal prodotto del suo stesso lavoro.
2. Il lavoratore è alienato rispetto alla sua attività. Il lavoro è forzato, nn è più il soddisfacimento di un bisogno ma solo un mezzo per soddisfare dei bisogni esterni a esso, è mortificazione di sé.
3. Il lavoratore è alienato rispetto alla sua essenza. La prerogativa dell’uomo rispetto all’animale è il lavoro libero e creativo, nella società capitalistica è costretto a un lavoro forzato e ripetitivo. Il lavoro limita ogni facoltà umana, l’operaio solo fuori dal lavoro si sente presso di sé.
4. Il lavoratore è alienato rispetto al prossimo perché l’altro per lui è soprattutto il capitalista, un individuo che lo tratta come mezzo.
• Disalienazione
Si identifica con il superamento del regime della proprietà privata e con l’avvento del comunismo, società senza classi, che diventa “soluzione dell’enigma della storia”. Disalienazione come fatto storico reale. L’alienazione economica come causa di tutte le altre alienazioni.
• analisi della dialettica
è la maggiore eredità che prende da Hegel. “in Hegel la dialettica è capovolta, bisogna rovesciarla per scoprire il nocciolo razionale entro il guscio mistico!. Il soggetto della dialettica non è più l’infinito, l’idea, la ragione ma è l’uomo reale. La dialettica è dialettica della negatività, dell’antitesi: ogni singolo fatto non è più un mero fatto, è la negazione di possibilità reali. (il lavoro salariato è un fatto ma è anche impedimento del libero lavoro). Esigenza della negazione della negazione: il capitalismo è la negazione dell’essenza umana e il comunismo è la negazione della negazione. Toglie il carattere puramente teorico della dialettica hegeliana, ne conserva il carattere storico: la negatività della realtà diviene una condizione storica e il superamento della negatività consiste in un processo di trasformazione storica reale. La dialettica implica la totalità, “il vero è l’intero”, è la totalità storica di un sistema sociale.
• Concezione materialistica della storia
La storia come processo materiale concernente il modo di produzione, fondato sulla dialettica bisogno-soddisfacimento. La prima azione storica è quella di creare i mezzi per soddisfare questi bisogni.
Le vere forze motrici della storia nn sono di natura spirituale o coscienziale ma materiale e socio-economico.
• Struttura e sovrastruttura
Forze produttive, elementi necessari al processo di produzione: gli uomini che producono (=forza lavoro), i mezzi di produzione e le conoscenze tecniche e scientifiche per organizzare e migliorare la produzione.
Rapporti di produzione: rapporti che si instaurano tra gli uomini nel corso della produzione e che regolano il possesso l’impiego dei mezzi di lavoro, trovano la loro espressione giuridica nei rapporti di proprietà.
Forze produttive e rapporti di produzione costituiscono il modo di produzione. L’insieme dei rapporti di produzione, la base economica, costituisce la struttura.
La sovrastruttura è l’insieme delle istituzioni giuridico-politiche e delle teorie morali, religiose e filosofiche che corrispondono a una determinata struttura economica.
• Echi di Hegel
1. Analisi della dialettica, ma “in Hegel la dialettica è capovolta, bisogna rovesciarla per scoprire il nocciolo razionale entro il guscio mistico!. Il soggetto della dialettica non è più l’infinito, l’idea, la ragione ma è l’uomo reale. La dialettica è dialettica della negatività, dell’antitesi: ogni singolo fatto non è più un mero fatto, è la negazione di possibilità reali. Toglie il carattere puramente teorico della dialettica hegeliana, ne conserva il carattere storico : la negatività della realtà diviene una condizione storica e il superamento della negatività consiste in un processo di trasformazione storica reale. La dialettica implica la totalità, “il vero è l’intero”, è la totalità storica di un sistema sociale.
2. Ideale di tradurre in atto l’incontro tra realtà e razionalità che Hegel aveva solo pensato e che lui si propone di attuare con la prassi.
3. Misticismo logico: accusa il metodo di Hegel perchè trasforma le realtà empiriche in “allegorie” di una realtà spirituale (idea). Esempio: invece di limitarsi a constatare l’esistenza della monarchia, ne legittima la validità scorgendo in essa la sovranità statale personificata. La causa è il capovolgimento idealistico del rapporto soggetto predicato in virtù del quale Hegel finisce per fare della realtà la manifestazione necessaria dello spirito.
4. Marx riconosce a Hegel il merito di avere individuato nel lavoro la caratteristica specifica dell’uomo, la sua essenza.
5. Concepiva l’uomo in un’ottica storica e come risultato dll apropria attività, processo di autogenerazione. E intendeva questo processo in termini di alienazione e disalienazione.
6. Limiti di Hegel: riduce l’individuo a autocoscienza o spirito, mettendo al posto dell’uomo reale l’essenza astratta di esso. Considera soprattutto il lavoro spirituale e speculativo. Intende l’alienazione e la disalienazione come delle operazioni reali, che si consumano a livello coscienzial e filosofico e nn sul piano pratico.
• Critica a feuerbach
1. Ha ignorato l’aspetto attivo e pratico della natura e ha cercato la soluzione dei problemi reali nella dimensione della teoria trascurando completamente l’aspetto della prassi rivoluzionaria.
La critica all’economia politica
• Merci
Ricchezza della società è un’immane raccolta di merci. La merce ha valore d’uso , appare come prodotto, e nel capitalismo ha anche un valore di scambio. Il valore di scambio è la quantità di lavoro umano socialmente necessario a produrla, il lavoro umano astratto è l’essenza della merce. Tutte le merci hanno una sostanza di valore, valore incorporato, e una grandezza di valore, misurazione delle ore di lavoro contenute.
• Plus valore
D-M-D1 ciclo tipico della società capitalistica: il capitalista compra merci a un valore D, le combina in un processo produttivo che produce merci, le vende e ricava un’altra quantità di denaro, maggiore di D, D1. Si ha un’eccedenza di valore che è il plusvalore.
• Saggio del plusvalore
Rapporto tra il plusvalore e il capitale variabile anticipato sotto forma di salari.
Pv(plus lavoro non pagato)/ V(capitale variabile) varia a seconda della lunghezza della giornata lavorativa e dell’intensità del lavoro che varia secondo i livelli tecnologici e i ritmi di produzione.
• Saggio del profitto:
Pv/C+V con C=capitale costante e V=forza lavoro. È il rapporto tra il plusvalore e la somma del capitale costante e del capitale variabile.
• Composizione organica del capitale
C/V rapporto tra il capitale costante e la forza lavoro
• Legga della caduta tendenziale del profitto
Ogni capitalista spinto dalla concorrenza cerca di essere il primo nel suo settore a incrementare la produttività ma l’incremento della produttività comporta un maggior impiego di capitale costante. Il saggio del profitto diminuisce col crescere della composizione organica del capitale, del capitale costante rispetto al capitale variabile, perché il profitto è prodotto solo dal capitale variabile.
• Forza lavoro
tra le merci circolanti ne esista una il cui valore d’uso ha la peculiarità di essere fonte di lavoro. Questa merce è la forza lavoro che è la capacità di fornire lavoro, ovvero il complesso di attitudini messe in movimento dal lavoratore per produrre valori d’uso e di scambio, cioè merci. La forza lavoro avrà un lavoro consistente nella quantità di lavoro socialmente necessario richiesto per la sua produzione.
D-M=L(forza lavoro)+Mp(mezzi di produzione)…Pr(processo produttivo)…M1(prodotto)-D1(denaro dalla vendita di M1)
Nel valore della merce vi sono tre parti:
1. valore dei mezzi di produzione utilizzati, è il capitale costanteche rimane nella merce senza svalorizzarsi.
2. Valore del lavoro necessario , è il capitale variabile che inserito nel processo produttivo fa variare il valore.
3. Il plusvalore che è il valore prodotto dal pluslavoro (sfruttamento). Il pluslavoro crea plusvalore che è il lavoro gratuito erogato dall’operaio di cui il capitalista si appropria senza alcun equivalente e che va a costituire il profitto.
C(capitale costante)+ V(capitale variabile)+Pv(plus lavoro non pagato) =valore della merce.