Marx

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Testo

Marx
La vita
• Nasce nel 1818 a Treviri da una famiglia ebrea, opportunamente convertita al protestantesimo.
• A Berlino entra in contatto con il club dei "giovani hegeliani".
• All'università di Jena si laurea in filosofia con la tesi "Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro": egli preferisce Epicuro per il suo tentativo di liberare l'uomo dalla schiavitù degli dèi, rispetto a Democrito, che giustificava l'azione dell'uomo.
• Nel 1884 a Parigi stringe una forte amicizia con Engels, che rappresenterà per lui un supporto morale, intellettuale, ma anche economico.
• Con le due opere "L'ideologia tedesca" e "Tesi si Feuerbach", avviene il distacco dalla filosofia tedesca
• Nel 1848, incaricato dalla Lega dei Comunisti di scrivere un documento teorico-programmatico, elabora, in collaborazione con Engels, "Il Manifesto del partito comunista".
• Nel 1864 occupa una posizione di rilievo nell'"Associazione Internazionale dei Lavoratori".
• Muore nel 1883, compianto dall'intero movimento operaio internazionale.
Caratteristiche fondamentali del marxismo
1. una filosofia di carattere globale, in grado di analizzare il mondo borghese nella molteplicità delle sue espressioni.
2. l'unione tra teoria e prassi, ovvero l'assunzione, da parte della filosofia, di un atteggiamento pratico: la conoscenza del mondo e dell'uomo non è sufficiente, poiché la filosofia deve essere in grado di mutare entrambi.
3. tradurre con l'atto pratico l'incontro tra realtà e razionalità attraverso l'edificazione di una nuova società.
Rapporto con Hegel
Per capire a fondo il pensiero di Marx è necessario partire da quello di Hegel, per evidenziarne sia le relazioni di continuità sia i nessi di rottura.
• critiche
Nella "Critica alla filosofia hegeliana", Marx critica il metodo di Hegel, in quanto egli ha ridotto la realtà empirica a manifestazione necessaria dello Spirito.
(
MISTICISMO LOGICO
Così Marx definisce il procedimento di Hegel, poiché quest'ultimo ha reso le istituzioni sotto forma di personificazioni di una realtà spirituale. Inoltre il metodo "mistico" di Hegel, utilizzato anche sul piano politico, porta ad un giustificazionismo politico, che consiste nell'accettazione delle istituzioni statali vigenti.
Come Feuerbach, Marx giunge alla necessità di un capovolgimento fra soggetto e predicato, proponendo un metodo trasformativo, che consiste appunto nel riconoscere veramente ciò che soggetto e ciò che è predicato.
• riconoscimenti
Marx apprezza il fatto che Hegel cominci dovunque il suo ragionamento con l'opposizione delle determinazioni; tuttavia Hegel si è occupato troppo delle determinazioni concettuali, tralasciando quelle reali.
Rapporto con Feuerbach
• "demistificazione" della dialettica hegeliana: Marx riconosce a Feuerbach il rifiuto dell'idealismo teologizzante di Hegel, e il conseguente rovesciamento materialistico di soggetto e predicato.
! Secondo Marx, Feuerbach, nonostante abbia riconosciuto la naturalità dell'uomo, non si è reso conto che l'uomo non è un'essenza atemporale dalle proprietà immutabili, ma è il prodotto della società storica in cui vive.
• interpretazione della religione: Secondo Marx, Feuerbach non ha colto le cause reali del fenomeno religioso nell'uomo, né ha fornito mezzi validi per il suo superamento.
! Per Marx, le radici del fenomeno religioso vanno ricercate non nell'individuo in sé per sé, ma nell'individuo concepito come tipo storico di società.
(
RELIGIONE = OPPIO DEI POPOLI
Secondo questa concezione, la religione è il prodotto di un'umanità che cerca nell'aldilà ciò che nella società le viene negato a causa delle ingiustizie sociali. Per sradicare la religione è dunque necessario distruggere le strutture sociali che la producono, ovvero con l'abbattimento della società di classe.
• atteggiamento teorico e contemplativo: Secondo Marx, Feuerbach ha cercato la soluzione dei problemi ad un livello esclusivamente teorico, trascurando l'aspetto attivo e pratico della prassi rivoluzionaria.
! Al materialismo speculativo di Feuerbach, Marx contrappone un nuovo materialismo che cerca la soluzione dei problemi nell'azione.
La critica della civiltà moderna e dello Stato liberale
Secondo Marx la realtà viene definita dalla categoria della:
SCISSIONE
SOCIETÀ CIVILE STATO
sfera degli interessi particolari sfera degli interessi comuni
(borghese) (cittadino)
Tuttavia, mentre per Hegel la scissione viene superata nello Stato, secondo Marx lo Stato non persegue l'interesse comune, ma è proprio lo strumento degli interessi particolari delle classi dominanti.
Infatti l'eguaglianza è puramente formale, poiché nella realtà non esiste. Allo stesso modo alla base dei diritti dell'uomo vi sono i valori dell'individualismo asociale, che mira a soddisfare solo la sfera dei propri bisogni.
Marx rifiuta totalmente la civiltà liberale, comprese le sue conquiste, ovvero:
• il principio della rappresentanza (perché presuppone la scissione fra individuo e Stato);
• il principio della libertà individuale (espressione della separazione del singolo dal tessuto comunitario).
MARX PROPONE DUNQUE UN NUOVO MODELLO DI SOCIETÀ
(
rivoluzione sociale del proletariato
(PERCHÉ il proletariato: è la classe priva di proprietà che soffre maggiormente dell'alienazione prodotta dalla società borghese)
(
eliminazione della proprietà privata e delle reali diseguaglianze fra gli uomini
(
realizzazione della DEMOCRAZIA COMUNISTA sostanziale, in cui si realizza:
- la perfetta compenetrazione fra singolo e genere;
- il recupero autentico dell'essenza sociale dell'uomo.
Critica dell'economia borghese
1. L'economia borghese non ha storicizzato il sistema capitalistico, ovvero non lo ha collocato in una prospettiva storico-processuale:
CAPITALISMO = il modo naturale di produrre e distribuire la ricchezza
PROPRIETÀ PRIVATA = un dato imprescindibile dell'analisi economica
2. L'economia borghese non scorge la struttura contraddittoria del sistema capitalistico, ovvero l'opposizione tra capitale e lavoro salariato.
Il concetto di alienazione
Per il concetto di alienazione Marx si rifà soprattutto a Feuerbach, con la differenza che in Marx diventa un fatto reale di natura socio-economica. L'alienazione dell'operaio si compone di 4 aspetti, secondo i quali il salariato è alienato rispetto a:
1. PRODOTTO: egli produce un oggetto che non gli appartiene;
2. ATTIVITÀ: egli è uno strumento costretto ad un lavoro forzato che ha come scopo il profitto del capitalista;
3. GENERE: è costretto ad un lavoro forzato e ripetitivo, invece di uno libero e creativo;
4. PROSSIMO: l'altro per lui è il capitalista, con il quale esiste un rapporto conflittuale.
superamento della proprietà privata dei sistemi di produzione (causa dell'alienazione)
(
disalienazione dell'uomo
(
COMUNISMO
(l'uomo ritrova se stesso dopo essersi smarrito nella civiltà di classe)
La concezione materialistica della storia
Il materialismo storico di Marx si concretizza nell'opera "L'ideologia tedesca".
Tale concezione prevede la contrapposizione tra "scienza" della storia ed "ideologia":
• l'ideologia: è una concezione che dà una visione falsa della realtà, sostituendo ad essa una visione mistificante mirata a difendere gli interessi di classi specifiche.
• la "scienza" della storia: è una concezione vera della realtà, che descrive obbiettivamente la società così come lo è realmente.
La storia non è dunque un processo spirituale, ma un processo materiale fondato sulla lotta per la sopravvivenza degli individui. Alla base della storia c'è il LAVORO, attraverso il quale l'uomo, producendo per necessità i mezzi di sussistenza, si distingue dall'animale.
Struttura e sovrastruttura
Alla base della scienza storica di Marx vi sono:
1. FORZE PRODUTTIVE: sono gli elementi necessari alla produzione:
• gli uomini
• le macchine
• le conoscenze tecniche e scientifiche
2. RAPPORTI DI PRODUZIONE: rappresentano i rapporti fra gli uomini durante il processo di produzione; regolano l'impiego dei mezzi di lavoro e la distribuzione di ciò che si produce. Giuridicamente si dicono rapporti di proprietà.
(
FORZE PRODUTTIVE + RAPPORTI DI PRODUZIONE = STRUTTURA ECONOMICA della società ("modo di produzione")
Quest'ultima è la base su cui si eleva una sovrastruttura: la politica, la filosofia, la religione, i rapporti giuridici, ecc. non sono realtà indipendenti, ma trovano la loro origine nella struttura socio-economica.
!Tuttavia la sovrastruttura non è qualcosa di superfluo, né va concepita in modo meccanico. Marx vuole solo sottolineare la dipendenza di essa rispetto alla struttura economica, che è l'unico elemento nella storia che si auto-determina.
Da qui deriva il significato per Marx di
MATERIALISMO STORICO (in opposizione all'idealismo storico) = le forze motrici della storia non hanno una natura spirituale, bensì una natura socio-economica.
La legge della storia
Tra forze produttive e rapporti di produzione si instaurano due rapporti:
1. CORRISPONDENZA: ad uno sviluppo delle forze produttive corrispondono determinati rapporti di produzione, ma fino ad un certo livello;
2. CONTRADDIZIONE: poiché le forze produttive si sviluppano più velocemente dei rapporti di produzione
(
epoca di rivoluzione sociale, politico e culturale:
nuove forze produttive ( classe in ascesa
vecchi rapporti di proprietà ( classe dominante al tramonto
(
trionfo della classe espressione delle nuove forze produttive
La legge della corrispondenza e della contraddizione scandisce il cammino dell'umanità.
Marx distingue 4 epoche, ma accenna anche ad altre 2:
1. comunità primitiva (comunista);
2. asiatica (forme comunitarie di proprietà);
3. antica (schiavista);
4. feudale;
5. borghese;
6. futura società socialista.
Ciò significa:
• non sono tappe obbligate per tutte le società;
• la storia parte da un comunismo primitivo, passa per il momento intermedio della società di classe, per giungere al comunismo futuro;
• il comunismo è lo sbocco inevitabile della storia, che abolisce lo stato di cose presenti;
Differenze fra Marx e Hegel riguardo alla dialettica storica:
1. il soggetto della dialettica non è lo Spirito, ma la struttura economica;
2. è osservabile nei fatti stessi;
3. le opposizioni che muovono la storia sono concrete.
Sintesi del Manifesto
1. l'analisi della funzione storica della borghesia (la borghesia è una classe dinamica che ha rivoluzionato continuamente gli strumenti di produzione e l'insieme dei rapporti sociali tradizionali);
2. concetto della storia come "lotta di classe", e rapporto fra proletari e comunisti;
3. critica dei socialismi utopistici.
"IL CAPITALE"
Marx si contrappone all'economia classica, affermando che non esistono leggi universali dell'economia, ma che ogni formazione sociale ha caratteri e leggi storiche specifiche.
Attraverso "Il Capitale" dunque, Marx elabora una critica della civiltà capitalistica nella sua complessità.
La produzione capitalistica si basa sulla MERCE, che deve avere:
1. un valore d'uso (deve essere utile);
2. un valore di scambio (un valore che permetta alla merce di essere scambiata con altre).
Origine del valore di scambio: quantità di lavoro "socialmente" necessaria per la produzione
!Per "socialmente necessaria" si intende la produttività media, che dipende dal determinato periodo storico.
Il valore è diverso dal prezzo, poiché su di esso influiscono altri fattori. Per cui si avrà:
a) il prezzo supera il valore della merce
b) il prezzo è inferiore del valore della merce
c) la somma complessiva dei prezzi delle merci esistenti in una determinata società
=
somma complessiva del loro valore
(
condizione normale
Società pre-borghese ( M.D.M. (merce-denaro-merce)
Società capitalistica ( D.M.D' (denaro-merce-plus valore)
Nel ciclo economico capitalistico infatti avviene che il capitalista investe denaro in una merce per poi ottenere più denaro.
L'origine del plus-valore dal fatto che il capitalista compra "merce umana", ovvero la forza-lavoro dell'operaio, pagandola secondo il valore di scambio, che coincide con il salario. Poiché l'operaio (che possiede solamente la propria forza-lavoro) produce un valore maggiore di quello che gli è corrisposto con il salario, il capitalista ne ricava un plus-valore.
Tenendo conto che:
• capitale variabile = capitale investito nei salari
• capitale costante = capitale investito nei macchinari della fabbrica
il plus-valore e il profitto risultano essere diversi
1. saggio del plus-valore = plus-valore
capitale variabile
2. saggio del profitto = plus-valore
capitale variabile + costante
che è dunque sempre minore del saggio del plus-valore e corrisponde esattamente al guadagno del capitalista.
Le contraddizioni del capitalismo
La logica del profitto privato (anziché dell'interesse collettivo) del capitalismo ha come scopo l'accumulo sempre maggiore del plus-valore.
Ciò si attua in due momenti:
1. aumento della giornata lavorativa: tuttavia oltre ad un certo numero di ore l'attività dell'operaio non è più produttiva.
2. riduzione della giornata lavorativa, pagando il salario per un numero inferiore di ore di lavoro.
Per fare ciò però è necessaria una maggiore produttività del lavoro, attuabile solo mediante strumenti di lavoro sempre più efficienti.

Ma l'aumento di produttività provoca un eccesso di produzione rispetto alle esigenze di mercato.
(
- distruzione capitalistica dei beni di consumo;
- disoccupazione
Inoltre il rinnovamento tecnologico implica anche una caduta tendenziale del saggio di profitto, poiché il capitale costante cresce enormemente rispetto al capitale variabile.
(
scissione della società in sole due classi
1. una minoranza industriale (immensamente ricca e potente)
2. una maggioranza proletaria (sfruttata)
LA RIVOLUZIONE
Il proletariato ha dunque il compito di attuare una trasformazione globale della società.
• obbiettivi:
- abolire ogni forma di proprietà privata;
- abolire la divisione del lavoro;
- abolire il domino di classe;
- abolire il fenomeno del plus-valore;
- abbattimento dello Stato borghese e delle sue forme istituzionali (non impadronirsi della macchina statale);
• metodi:
- "socializzazione" dei mezzi di produzione, ovvero il passaggio dei mezzi di produzione dai privati alla comunità.
LA DITTATURA DEL PROLETARIATO
Per attuare il passaggio dalla società borghese a quella comunista è necessario un periodo di transizione, in cui si realizza la dittatura della maggioranza degli oppressi su una minoranza di ex-oppressori. La dittatura del proletariato mira comunque al superamento di se stessa e di ogni forma di Stato.
LA SOCIETÀ' COMUNISTA
1. All'inizio la società comunista si rivela ancora di tipo borghese, poiché, non tenendo conto delle differenze individuali, si basa su un'uguaglianza ancora imperfetta. Infatti, in questa prima fase la società assume il ruolo di un grande capitalista, mentre gli uomini di fronte ad essa sono tutti operai.
2. Nella seconda fase invece si realizza un'uguaglianza sostanziale, che tiene conto dei bisogni degli individui. La futura società capitalistica si caratterizzerà per:
• abolizione della divisione del lavoro;
• idea di lavoro non costrittivo, ma creativo;
• abolizione proprietà privata, sfruttamento, egemonia di classe, miseria, divisioni fra gli uomini e Stato.
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