Locke

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Categoria:Filosofia

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Testo

LOCKE
Uomo politico e maggiore empirista, maestro della tolleranza politica, religiosa e culturale insieme a Spinoza.
La realtà c’è e ci colpisce. Per lui è importante il modo con cui si conosce (gnoseologia).
Basa molto la sua filosofia sull’esperienza.
Locke è opposto a Cartesio e molto lontano anche dalla filosofia dell’essere di Agostino.
Noi siamo come una TABULA RASA dove sono espresse le esperienze che vengono dall’esterno.
E’ inutile indagare se poi non si sa l’origine dell’idea
Lui riprende la logica formale ma solo a parole.
I contenuti mentali non sono innati come diceva Cartesio ma derivano dall’esterno (idee di sensazione) e dalla realtà interna (spirito) e sono le idee di riflessione.
I bambini fino ad una certa età non hanno idee in comune.
Non esistono concetti innati ed oggettivi perché non è detto che ciò che è giusto in Francia lo sia anche in Inghilterra.
Non può esistere un CONCEPTUS senza esperienza.
Non ci sono idee innate sono capacità dei corpi che incidono su di noi.
Le nostre sensazioni sono copie del mondo esterno. E’ quindi opposto anche a Platone e crede che la gnoseologia non sia la fede.
Non è possibile arrivare alla conoscenza senza conoscere come funziona la mente umana che è una rapsodia di atomi che però non formano il pensiero.
Parla di soggettivismo moderno: prima di tutto si deve conoscere la mente e i concetti derivano da esperienze interne ed esterne.
Per Locke l’esperienza è il limite e non si può oltrepassare perché nessuna sensazione sarebbe possibile senza averla provata. Senza l’esperienza non potrei dire delle qualità di una determinata cosa.
La mente può essere una combinazione di atomi e sensazioni. Delle sensazioni dobbiamo prima dire l’origine, poi le qualità primarie (oggettive) ed infine quelle secondarie (soggettive).
Nessun atomo però può dare il pensiero .
Locke è uno dei primi psicologi e pedagoghi.
Ci sono idee semplici (immediate) ed idee complesse (generali e disprezzate da Ockham), sensazioni esterne e riflessioni interne. Si arriva alle idee complesse riunendo varie idee semplici.
Un’idea complessa è quella della logica.
Locke è un soggettivista.
Secondo lui Bacone e Cartesio rischiavano di ridurre la filosofia in scienza e li critica perché sono molto legati alla materia e all’esperimento.
Le strutture sono all’interno della mente che le relaziona.
Tutto ciò che va al di là dell’immediatezza non è dimostrabile e quindi va messo in discussione.
E’ contrario alla mentalità dogmatica infatti dice che non bisogna prendere i pensatori come autorità indiscutibili.
Il mondo esterno agisce su di noi dandoci delle qualità.
Non esiste il torto o la ragione ma c’è un limite: la parte discutibile.
Le idee per Locke sono ogni contenuto mentale e sono uno specchio del mondo reale.
Le idee più importanti sono quelle complesse:
- idee di modo
- idee di sostanza
- idee di relazione
L’idea di sostanza (essenza, forma di ogni cosa) è indimostrabile ma non la nega. E’ meno empirista di Okham altrimenti direbbe Flatus Vocis. Non c’è una scienza assoluta ma esistono delle convenzioni.
L’empirista ha una conoscenza probabile.
Lui è per al teoria nominalista , gli universali non esistono in natura.
Non esiste l’uomo ma gli esseri umani.
Vale il discorso dell’ HINC ET NUNC cioè che tutto quello che si è finora verificato si verifichi nuovamente.
Ammette la probabilità cioè che tutto ciò che avviene lo fa in modo continuativo.
Secondo Locke la scienza più esatta è la probabilità.
E’ più sicura l’esistenza di Dio di quella del mondo esterno.
Loocke parte da dire che niente nasce dal nulla quindi è fondamentale la presenza di qualcosa di necessario, Dio. Parla quindi di causalità.
Non interessa il perché una cosa avvenga ma il perché. Non c’è nessuna relazione tra causa ed effetto e le leggi della natura sono degli incontri di idee. Dice inoltre che l’anima da sola non produce nulla e le idee vengono dall’esterno.
Questa teoria è l’esatto contrario di quello che dice Cartesio mentre viene ripresa da Kant e Leibinitz.
Non sappiamo cosa c’è a fondamento delle reazioni chimiche e ciò implica qualcosa di oscuro, misterioso.
Qui si riallaccia ad Ockham. La fede è certa, indiscutibile e non ha nulla a che vedere con la logica.
Dal punto di vista FIDEISTICO è più sicura la fede della filosofia stessa.
Dal punto di vista metafisico invece la fede non ha nessuna importanza.
Leggi assolute nella scienza non ce ne sono, la gravità un domani potrebbe non esserci.
Gli empiristi non sono metafisici ma ciò non comparta che siano atei e la nostra esistenza è indubitabile.
Come già detto in precedenza, lui è il padre della tolleranza: ognuno ha la libertà di cercare la salvezza e la fede non può essere introdotta negli animi con la forza.
La chiesa infatti è una libera società ove ci si riunisce spontaneamente.
Questa società può espellere chi non ha le stesse credenze ma la scomunica non deve diminuire i diritti civili.
Dice che ci sono dei diritti che non si possono negare all’uomo come la libertà di stampa, pensiero, aggregazione (base delle teorie liberaliste), al lavoro.
Il potere civile non deve togliere i diritti che uno gode nel libero stato di natura tranne quello di farsi una giustizia personale.
Il potere civile infatti ha il compito di garantire all’uomo i suoi diritti pacificamente .
Nessuno deve danneggiare l’altro nella vita, nella salute, nella libertà, nella proprietà.

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