Materie: | Appunti |
Categoria: | Filosofia |
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Data: | 20.12.2005 |
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SOFOCLE
Nacque a Colono (Atene), nel 497 a.C., figlio di un ricco fabbricante d’armi, ricevette la migliore formazione culturale e sportiva. Ricoprì importanti cariche pubbliche,militari e religiose.
Amico di Pericle ed impegnato nella vita politica, fu stratega insieme a quest’ultimo nella guerra contro Samo. Inoltre ricoprì un’importante carica finanziaria e fu amministratore del tesoro della Confederazione Attica.
Sofocle, inoltre, sciolse il legame delle trilogie presentando le tragedie in modo indipendente fra loro e concluse in se stesse, introdusse nella tragedia il terzo attore e portò da dodici a quindici i coreuti. L’introduzione del terzo attore, da cui risultava superata la rigida contrapposizione di due posizione antitetiche,avrebbe avuto per conseguenza una maggiore articolazione dei rapporti interpersonali ed una nuova scioltezza dinamica del ritmo teatrale. L’aumento del numero di coreuti infatti avrebbe consentito di accentuare la funzione del corifeo.
Sofocle scrisse, secondo la tradizione, ben centoventitre tragedie, di cui restano solo sette: Antigone, Aiace, Edipo re, Elettra, Filottete, Le Trachinie ed Edipo a Colono. Delle altre restano solo frammenti o titoli.
I suoi eroi erano immersi in un mondo di contraddizioni insanabili, di conflitti con forze inevitabilmente destinate a travolgerli.
La sua tragedia rivelava la responsabilità che gli dei avevano del male nell’esistenza. La lingua da lui usata è considerata un modello di eleganza, equilibrio e di chiarezza, espressione di un pensiero razionale capace di dominare le vicende, i drammi e la desolazione del mondo. Sotto l’aspetto della fede, occupa una posizione intermedia tra Eschilo, pervaso dalla fede, ed Euripide, scettico razionalista. Le sue opere sono fortemente unitarie, accentrate intorno a personaggi vigorosi, magnanimi e sventurati, incolpevoli e nobilissimi; è un poeta religioso e la fede gli strappa accenti di sincera pietà. L’impostazione eroica delle tragedie più antiche è dovuta all’influsso di Eschilo, mentre le innovazioni metriche e strutturali dei drammi più tardivi, si devono a Euripide.
Le tragedie Antigone, Edipo re ed Edipo a Colono sono ritenute capolavori della tragedia greca e della letteratura mondiale.
Visse fino a novant’anni, mantenendo fino all’ultimo intatta la propria energia creatrice e morì ad Atene nel 406 a.C. Inoltre ricevette dagli ateniesi il culto riservato agli eroi.
“ Molte sono le meraviglie del mondo, ma la più grande delle meraviglie resta sempre l’uomo.”
Sofocle