La rivoluzione scientifica

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

Quando in filosofia usiamo l’espressione “Rivoluzione Scientifica” intendiamo alludere a quella profonda trasformazione concettuale che si verificò nel Seicento. Nel Seicento europeo è nato e si è diffuso un nuovo tipo di sapere, chiamato Scienza e che si caratterizza per alcuni punti, che secondo Paolo Rossi, noto studioso di storia della scienza, coincidono con quelli della la scienza moderna, :
a) la riduzione della natura ad oggetto di ricerca da parte dell’uomo, svincolandola del tutto da ipoteche di carattere metafisico
b) l’uso di nuovi strumenti d’indagine come il telescopio o il microscopio
c) l’impiego del calcolo matematico per una più precisa misurazione dei fenomeni naturali
d) la diffusione di una mentalità sperimentale basata sull’osservazione sistematica dei fenomeni e sul controllo dei risultati
la Rivoluzione Scientifica prima mise in crisi e poi fece crollare definitivamente quelle teorie (comprese quelle di Aristotele) che per due millenni avevano costituito dei punti di riferimento per gli uomini. L’aspetto filosofico di questo evento storico consiste proprio nella radicale messa in discussione delle conoscenze tradizionali e nella loro lenta sostituzione con un nuovo modello conoscitivo e sperimentale.
L’epicentro della crisi si localizzo nel campo dell’astronomia, dove Copernico, Keplero e Newton attaccarono il vecchio principio Tolemaico secondo il quale la terra era immobile e al centro dell’universo. Tolomeo ( II sec. d.C. ), seguace delle teorie di Aristotele, nel suo sistema, definito “geocentrico” perché poneva la terra al centro dell’universo, aveva schematizzato l’universo in modo che tutto rispondeva ad un ordine perfetto. La centralità della terra assumeva anche un significato metafisico, in quanto esprimeva la dignità e la grandezza dell’uomo. Nel Seicento, grazie appunto alla nuova mentalità sperimentale e all’impiego di strumenti tecnici più sofisticati, si giunse a dover riconoscere che il modello geocentrico era imperfetto poiché:
a) la terra non viene più ad occupare la posizione centrale dell’universo, ne risulta essere immobile
b) la distinzione aristotelica tra una fisica celeste, caratterizzata dal movimento circolare e perfetto dei corpi, e una fisica terrestre o sublunare, caratterizzata dai movimenti imperfetti, viene abbandonata in quanto priva di fondamento
c) una volta abbandonata la teoria secondo la quale il mondo era racchiuso in un orizzonte limitato dalle stelle fisse, l’universo veniva ad assumere i caratteri dell’infinità, proprio come diceva Bruno.
Nella vigorosa battaglia per l’affermazione del nuovo modo di concepire la scienza i filosofi seicenteschi devono combattere non solo contro le resistenze degli aristotelici ma anche contro “maghi e stregoni”. La magia considerava il mondo come un organismo vivente, che il mago doveva trasformare attraverso procedure miracolistiche svelate solo a pochi. Il mago parla una lingua enigmatica e misteriosa, conosciuta soltanto dagli adepti, e ogni esperienza di magia vuole essere nascosta e segreta. Al contrario, la scienza non ammette segreti, si schiera contro l’idea della presenza dell’occulto, affermando la possibilità di conoscere la natura per tutti gli uomini dotati di ragione. E’ questo il senso della feroce polemica di Bacone contro i più noti rappresentanti della magia, come Paracelso.
Ecco quali sono i tratti distintivi della nuova filosofia della scienza :
a) tutti gli uomini possono accedere alle verità della scienza, usando in modo appropriato la propria ragione e un linguaggio universale basato sulla matematica. Come afferma Cartesio
b) i metodi e le procedure per accedere alla verità sono rigorosi ma semplici, chiari ed evidenti. Come afferma Cartesio
c) si stabilisce una stretta connessione tra sapere e potere. Come afferma Bacone
Uno degli elementi caratteristici della scienza moderna è l’importanza che essa attribuisce all’esperienza. . Tuttavia, l’esperienza non è la semplice registrazione dei fenomeni naturali ma si costruisce attraverso l’uso del calcolo matematico, che permette di misurare e di classificare i fenomeni. Così si giunge all’“esperimento” cioè ad una procedura appositamente costruita per la verifica delle ipotesi. Galileo, nel Saggiatore, enuncia la celebre metafora secondo cui la natura è un libro scritto in linguaggio matematico.
Con l’affermarsi della nuova fisica, si fa strada una visione del mondo che viene definita “meccanicismo”. Il termine designa la concezione del mondo predominante nella cultura seicentesca, che assunse la “macchina” a modello di spiegazione di tutta la realtà fisica. La macchina per eccellenza era l’orologio. Gli aspetti fondamentali della meccanicistica della natura sono:
a) la natura è corpo esteso dotato di movimento
b) il movimento è retto da leggi che sono determinabili matematicamente
c) le qualità oggettive dei corpi sono la figura, la grandezza, il movimento ecc. Tutte le altre qualità come il sapore, l’odore ecc. sono soggettive perchè dipendono dal soggetto che le percepisce. Locke definisce qualità primarie le qualità oggettive e qualità secondarie le qualità soggettive.
La meccanicistica esclude che il mondo sia stato creato in vista dell’utile dell’uomo, ponendosi quindi contro il finalismo.

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