Interpretazione dei sogni, di Freud

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Testo

Sigmund Freud ,
L'interpretazione dei sogni
( Die Traumdeutung )

Freud scrisse quest'opera, che sta alla base della psicoanalisi, alla fine del 1899, ma fu datata 1900. In essa propone un metodo, come dice anche il titolo, per interpretare i sogni, che secondo il filosofo austriaco sono la risposta del nostro inconscio all'appagamento dei desideri.
Organizza l'opera in 7 capitoli.
Nel primo, suddiviso a sua volta in altri capitoletti, sintetizza le posizioni sul sogno che la scienza e gli studiosi in materia avevano prodotto. Troviamo, infatti, molte citazioni di frasi e pensieri di altri filosofi-psicanalisti dell'Ottocento che Freud esamina e arricchisce con la propria tesi e la propria visione nell'analizzare i sogni.
Possiamo inoltre considerare il primo capitolo come una piccola premessa, un'introduzione al mondo dei sogni e a tutto ciò che ruota intorno ad esso ( rapporto tra sogno e veglia, la memoria nel sogno, stimoli e fonti del sogno... ).
Negli altri 6 capitoli espone la sua dottrina, partendo dal problema dell'interpretazione del sogno, passando per la deformazione di questo, per il materiale e il lavoro onirico e concludendo, nel capitolo 7 con la psicologia dei processi relativi al sogno. In quest'ultimo troviamo le prime riflessioni metapsicologiche, che vanno oltre la semplice psicologia del sogno, Freud infatti cerca di capire il passaggio che porta dal sistema inconscio alla coscienza.

L'intento di Freud è quindi, quello di interpretare i sogni, cioè trovarne e spiegarne il senso, il significato nascosto.

Non è la prima volta, però, che si cerca di elaborare metodi di interpretazione del sogno, vediamo infatti lo stesso Freud fare alcune considerazioni critiche sui precedenti metodi “popolari”.
Si tratta difatti di metodi che provengono dalla tradizione sacerdotale antica.
Il primo prevede un' interpretazione simbolica, poiché considerando il sogno come una totalità indivisibile, lo sostituisce con un contenuto analogo che ne spieghi il significato.
Il secondo prevede invece una scomposizione del sogno, attuando un metodo di “decifrazione”: ogni segno viene tradotto secondo una chiave di lettura prestabilita, prevedendo pertanto un codice fisso di significati.
Freud, ovviamente, esclude subito questi due metodi in quanto sono inutilizzabili per una trattazione scientifica dell'argomento, il primo poiché limitato e incapace di una spiegazione generale, il secondo invece perché manca di attendibilità nel codice fisso, sul quale si basa la decifrazione di tutto il sogno.
Come soluzione, il filosofo offre il metodo delle libere associazioni ( che lo portarono poi all'abbandono dell'ipnosi e alla scoperta, quindi, della psicoanalisi ).

Prima di analizzare il metodo, chiariamo il significato del termine “libera”.

Per Freud il sognatore deve saper esporre il proprio sogno con un susseguirsi di idee che non seguano uno schema preciso e precedentemente stabilito, ma che siano libere. Non vuole che il materiale onirico sia raccontato con una volontà selettiva che abbia alla base la coerenza di un discorso razionale.
Questa libertà viene inoltre accentuata quando al sognatore non viene dato nessun punto di partenza, ma è lui che utilizza la propria rappresentazione mentale in maniera libera e del tutto spontanea.
Analizzando il nuovo metodo, notiamo che a differenza di quelli precedenti, che non consideravano possibili riferimenti al sognatore, poiché credevano nella concezione di questo come messaggio divino, Freud introduce la soggettività del sogno, considerandolo cioè come un fenomeno psichico, un prodotto, un'espressione della nostra psiche.
Con quest'affermazione rende il sognatore indispensabile per l'interpretazione stessa di questo, in quanto è lui stesso che si deve interrogare sulla propria “produzione”, così da capirne il significato nascosto.
Freud introduce infatti il soggetto dell'inconscio, si ha così una divisione all'interno del soggetto tra una credenza cosciente di non sapere e un sapere inconscio di cui la coscienza non sa nulla. Per appropriarsi del sapere che non si sa, il filosofo ci invita a riflettere su come siamo giunti a quel sogno e ci invita inoltre a “scomporlo nei suoi elementi” così da poter “esaminare ogni elemento separatamente”.

Per spiegare al meglio il proprio metodo, Freud inserisce nella sua opera ( nel secondo capitolo ) l'analisi di un suo sogno, avvenuto la notte tra il 23/24 luglio 1895 e divenuto famoso come “il sogno dell'iniezione a Irma”.
Dopo la Premessa, che costituisce l'antecedente storico del sogno e ci offre alcuni spunti per l'attenta analisi dello stesso, passa alla sua narrazione. Dopodiché all'analisi, cioè alla scomposizione passo passo di ogni singolo avvenimento del sogno ( è da ricordare, infatti, che il termine analisi deriva dal greco análysis e vuol dire “sciogliere” ).
Quest'ultimo passaggio è necessario perché la sola premessa, nonostante sia fondamentale ogni volta che ci prestiamo ad interpretare un sogno, e il contenuto manifesto non bastano di per sé a rilevare il significato nascosto.
Dalla lettura dell'analisi effettuata da Freud vediamo che per il filosofo interpretare il sogno in modo psicoanalitico significa, oltre che scomporre gli elementi, associargli ognuno a tutto ciò che viene in mente, i vari elementi che costituiscono il sogno nascondono, infatti, un significato che deve essere svelato. Questo significato consiste nell'appagare un desiderio, o meglio, volendo usare le parole dello stesso filosofo “il sogno, nella sua intima essenza, significa un appagamento di desiderio”.
Nel caso del sogno che Freud ci offre come campione, l'appagamento del desiderio consiste in una piccola rivincita che il filosofo si prende nei confronti dell'amico Otto, che ritiene il vero responsabile della malattia di Irma. Colpevolizza l'amico perché era stato lui a dirgli, la sera prima del sogno, che la sua paziente non era guarita. Quest'ultima informazione la ricaviamo dalla Premessa e così ne capiamo anche la sua importanza ai fini di comprendere al meglio il sogno stesso.

Come abbiamo visto, appagare un desiderio è l'essenza del sogno, non è un fatto accidentale o puramente casuale. Questo ribadisce ancora una volta il compito dell'interpretazione, ovvero quello di svelare il desiderio che il sogno appaga in forma nascosta.
Ma “ perché mai c'è bisogno di un'interpretazione?”
Freud risponde in modo netto: il sogno non può dire direttamente ciò che significa perché esiste il fenomeno della deformazione del sogno, questo fenomeno è causato da una censura che avviene all'interno della psiche.
Per spiegare al meglio questa censura, dobbiamo chiarire l'opposizione principale tra contenuto manifesto e contenuto latente.

Il contenuto manifesto è il sogno così come il soggetto lo racconta e come tale è sempre presente alla coscienza del sognatore. Costituisce il prodotto finito del lavoro onirico ed è ciò da cui l'interpretazione parte per scoprire il desiderio da esso celato.
Il contenuto latente, o anche come dice Freud i “pensieri del sogno”, designa ciò che il contenuto manifesto nasconde e che l'interpretazione deve svelare.
Il contenuto latente più profondo di ogni sogno, come abbiamo visto, è il desiderio.
Così, se il contenuto manifesto è frutto del fenomeno della deformazione, quello latente invece è rilevato dal processo inverso, cioè dall'interpretazione.

Troviamo poi la risposta di Freud a come nasce la deformazione nella sua affermazione: “dove l'appagamento di desiderio è irriconoscibile, dove è travestito, là dovrebbe esistere una tendenza alla difesa contro il desiderio, e in seguito a questa difesa il desiderio non potrebbe esprimersi se non deformato”.
Inoltre chiarisce ancora il tutto attraverso un'analogia con la vita sociale.
Come nel campo sociale vi è un ente che opera la censura e uno che viene censurato, anche nel sogno possiamo trovare un conflitto tra sistemi psichici differenti in cui uno cerca di affermare il desiderio, mentre l'altro tende a bloccargli la strada verso la coscienza.
Queste conflitto tra due forze “una delle quali plasma il desiderio espresso dal sogno, mentre l'altra esercita una censura” provoca inevitabilmente una deformazione dell'espressione finale.
La forza che plasma non è da intendersi come forze che produce il desiderio, ma è una forza che attraverso i pensieri latenti ( situati nel sistema dell'inconscio ) da una prima figurazione, una prima forma al desiderio. Ma siccome questi pensieri sono anch'essi espressione del desiderio, sono soggetti alla censura che mira a rendere incomprensibile tale desiderio.
Abbiamo quindi individuato due processi:

1. figurazione del desiderio tramite i pensieri latenti
2. trasformazione di questi pensieri in contenuto manifesto del sogno

Per capire invece secondo quali basi la seconda forza, o “istanza”, esercita la sua censura bisogna ricordare che i pensieri latenti del sogno non sono coscienti prima dell'analisi, mentre il contenuto manifesto che da essi deriva viene ricordato anche nella fase cosciente. La prerogativa della seconda istanza consiste quindi nel consentire l'ammissione alla coscienza. Nulla giungerebbe alla coscienza del primo sistema che non sia passato prima attraverso la seconda istanza, mentre quest'ultima nulla lascerebbe passare senza esercitare i suoi diritti e imporre all'elemento che vuol entrare nella coscienza i mutamenti che le sono graditi.
Con questo Freud pone la censura tra l'inconscio e la coscienza. Pone, infatti, in relazione le due istanze, che non possono esistere separatamente, ma devono necessariamente coesistere perché siano verificate.
Da questo ne consegue pertanto che il sogno è il prodotto di un conflitto tra due sistemi, che richiede alla psiche di eseguire un lavoro onirico.

Questo lavoro onirico è il secondo processo ( tra quelli individuati in precedenza ) che, come abbiamo visto, per effetto della censura trasforma i pensieri latenti in contenuto manifesto.
Freud evidenzia quattro meccanismi che costituiscono questo lavoro di trasformazione:

* la condensazione che consiste nella concentrazione di numerosi elementi dei pensieri onirici latenti in un'unica rappresentazione del contenuto manifesto, ovvero il sogno che ricordiamo al mattino è un compendio, una sintesi della molteplicità dei pensieri onirici ( come abbiamo visto nel sogno campione di Irma, il contenuto manifesto è una riduzione dei pensieri latenti ).
Essa si realizza tramite le immagini, i nomi ( o come dice Freud, la “vera chimica sillabica” ) e la sovradeterminazione.

* lo spostamento, gli elementi che nel contenuto manifesto svolgono una parte essenziale, non hanno la stessa funzione nei pensieri del sogno, e viceversa.
Si tratta di un decentramento rispetto al contenuto latente e a quello manifesto, l'elemento di valore nei pensieri del sogno non viene preso in considerazione nella formazione del sogno e al suo posto appare un altro elemento sostitutivo, generalmente indifferente.

Condensazione e spostamento rappresentano i due meccanismi dell'elaborazione primaria del sogno, ossia la prima trasformazione dei pensieri latenti.
Tuttavia Freud individua altri momenti molto importanti:

* la considerazione della raffigurabilità, con questo concetto Freud cerca di capire quali sono i mezzi che il lavoro onirico utilizza per esprimere i pensieri latenti. Questo problema è risolto con l'affermazione secondo il cui sogno ci riconduce a forme arcaiche di espressione.

* l'elaborazione secondaria, rappresenta una fase secondaria ( come dice il termine stesso ) del lavoro onirico, con essa la censura partecipa al massimo grado alla formazione del sogno, infatti gli attribuisce una certa coerenza e razionalità, come se fosse un sogno ad occhi aperti, organizzato e con un suo filo conduttore. Secondo Freud, pur essendo contemporanea alla costituzione del sogno, opera maggiormente quando il sognatore sta per svegliarsi o quando sta raccontando il sogno.

L'importanza della censura è quindi quella di spostare, condensare e dare razionalità al sogno.
“Ma perché il desiderio del sogno è sempre sottoposto a tale censura?”.
Freud per rispondere a questa domanda si affida a due fonti:

1. le impressioni degli ultimi giorni ( che rientrano nella premessa del sogno )
2. le primissime impressioni infantili ( che rientrano nella fonte primaria del sogno )

Ma torniamo alla censura, che si colloca tra l'inconscio e la coscienza.
Freud tratta quest'argomento con una riflessione metapsicologica ( che vediamo svilupparsi maggiormente nell'ultimo capitolo dell'opera ).
Freud cerca di capire, come abbiamo detto anche all'inizio, il passaggio dal sistema inconscio alla coscienza.
Questo passaggio implica a Freud l'articolazione di tre punti di vista ( alla base della dottrina metapsicologica ): topica, dinamica ed economica

La rappresentazione topica, si impone per il fatto stesso che tendiamo a rappresentare l'apparato psichico come costituito da sistemi diversi tra i quali passano i contenuti rappresentativi. La rappresentazione topica da sola risulterebbe statica, per questo si articola con una visione dinamica ed economica.

Parole chiave:

1. Interpretazione
2. Analisi
3. Deformazione

1. Interpretazione, modo di interpretare. Per Freud l'interpretazione è la ricerca. In questo caso essendo un'interpretazione di un sogno, Freud compie una ricerca del significato nascosto del sogno.
2. Analisi, come abbiamo visto anche prima, dal greco análysis, sciogliere. Freud analizza il sogno, lo scioglie e lo divide in ogni sua parte, studiando così ogni singolo elemento.
3. Deformazione, effetto del deformare. Per Freud la deformazione del sogno cela il significato nascosto. Senza la deformazione il sogno sarebbe chiaro e diretto e non sarebbe quindi necessaria la ricerca del suo senso nascosto.

Esempio



  


  1. maria

    sognare di ricevere mozzarella e pane

  2. Michela

    relazione sull'interpretazione dei sogni di Freud