Galileo Galilei

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

GALILEO GALILEI

Autonomia della scienza Galileo intuisce che la battaglia per la libertà della scienza era una necessità storica di primaria importanza in cui ne andava del futuro stesso dell’umanità. Da questo, appunto, la sua lotta, che riguardò sostanzialmente due fronti:l’autorità religiosa, personificata dalla Chiesa, e l’autorità culturale, personificata dagli aristotelici.
La chiesa e la scienza Dio parla tramite la Bibbia e la Natura. La Bibbia è un libro scritto in lingua popolare e finalizzata alla salvezza ed è arbitra in campo etico – religioso. La natura, invece, è un libro scritto in lingua matematica e finalizzata alla conoscenza ed è arbitra in campo naturale. I contrasti fra verità scientifiche e la Bibbia vanno risolti rivedendo l’interpretazione della Scrittura.
La polemica contro gli aristotelici Galileo mostra grande stima per Aristotele e per gli altri scienziati antichi, ritenendoli uomini amanti della verità e della ricerca. Mentre disprezza i loro infedeli discepoli, come gli aristotelici, che al posto di osservare direttamente la natura, si limitano a consultare i testi delle biblioteche, affermando che il mondo fosse come essi dicono.
Il principio di inerzia Fino al tempo di Galileo, per la fisica aristotelica, la quiete era lo stato naturali dei corpi, essendo il moto qualcosa di temporaneo, che viene meno non appena cessa la forza che lo ha provocato. Mentre Galileo supera sia l’idea che la quiete fosse qualcosa di naturale e che il moto si mantiene solo fino a quando c’è una forza che lo provoca, con l’intuizione del principio di inerzia, il quale afferma che un corpo tende a conservare il suo stato di quiete o di moto, sino a quando non intervengono forze esterne.
La caduta dei gravi La fisica aristotelica pensava che tanto più grande fosse il peso del corpo, più velocemente sarebbe caduto al suolo. Galileo, invece, arrivò a dire che qualunque sia il peso del corpi, essi cadono con la stessa velocità. Per questa sua teoria, fece anche esperimenti: dalla torre di Pisa, facendo cadere una sfera dal peso di una libbra ed una di cento libbre, constatò come arrivassero a terra quasi con lo stesso tempo. Quel quasi lo giustificò con la resistenza dell’aria. Attraverso questi studi arrivò anche alla scoperta del secondo principio della dinamica – le forze applicate ai corpi non causano loro velocità, a delle accelerazioni.
Le scoperte astronomiche Tradizioni volevano che la luna avesse una superficie liscia e levigata. Mentre attraverso l’osservazione con il cannocchiale Galileo arrivò a scoprire delle macchie scure, e ad affermare che la luna, come la terra, ha la superficie rugosa. Scoprì i quattro satelliti di Giove, chiamandoli pianeti medicei. La cosmologia tolemaica voleva che i copri celesti fossero perfetti. Da parte sua, invece, scoprì anche macchie oscure sulla superficie solare. Le fasi di Venere è un’altra scoperta galileiana.
Dialogo sopra i due massimi sistemi Il dialogo è diviso in quattro giornate e destinato ad andare a favore del copernicanesimo. Troviamo dei personaggi: Simplicio, un aristotelico, che presenterà la teoria geocentrica, Salviati, che difenderà la teoria copernicana, e un moderatore, Sagredo. Nella prima giornata si mette sotto accusa la distinzione aristotelica tra il mondo celeste e terrestre. La seconda è incentrata sul moto della terra, e di tutti i corpi che partecipano con essa al movimento. Nella terza giornata viene dimostrato il moto di rotazione della terra e viene esaltata la concezione copernicana. La quarta giornata è dedicata alla dottrina di Galileo sulle maree.
La scoperta del cannocchiale La grandezza di Galileo non consiste nell’aver inventato il cannocchiale e né tanto meno averlo costruito, ma nell’averlo usato scientificamente. Questo perché i teologi consideravano diabolico questi “occhi”, sostitutivi di quelli naturali creati da Dio e il successivo rifiuto ad usare questo nuovo mezzo.
Il metodo della scienza Il metodo consta di due momenti. Il primo risolutivo o analitico, che porta all’osservazione dei fenomeni, alla misurazione matematica dei dati e alla formulazione dell’ipotesi, e quello compositivo o sintetico, nel quale vengono fatti esperimenti per verificare l’ipotesi e, successivamente, formulata la legge.
Sensate esperienze – necessarie dimostrazioni La scienza è composta di sensate esperienze, cioè il momento osservativo e induttivo del sapere, e di necessarie dimostrazioni, il momento ipotetico e deduttivo del sapere. Induzione e deduzione sono indissolubilmente congiunte e si richiamano a vicenda.
La metodologia galileiana Respinge il finalismo (a favore delle cause meccaniche) e l’essenzialismo (a favore della ricerca delle leggi) giustificando il valore delle matematiche, lo studio delle quantità, la validità del principio di causa e la verità della scienza, con le teorie della struttura matematica del cosmo, la distinzione fra proprietà oggettive e soggettive, uniformità della Natura e l’identica certezza fra conoscenza umana e divina.
Il processo a Galileo Con le varie teorie che Galileo affermava nelle sue opere, come nel “Dialogo”, come per esempio il copernicanesimo, ebbe la Chiesa sempre contro se stesso, perché andava contro le sue Legge Divine scritte nella Bibbia. Per questo fu ammonito nel 1616 e nel processo del 1633, per non essere bruciato come eretico, dovette rimangiarsi tutto quello che aveva detto e giurato che per l’avvenire non avrebbe più asserito quello che aveva scritto.

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