Freud: Eros e Thanatos

Materie:Tesina
Categoria:Filosofia

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Testo

Sigmund Freud
-Eros e Thanatos-
Introduzione
Freud, piu’ d’ogni altro, ha saputo spiegare la dualità della mente umana: Eros e Thanatos, l’istinto di vita e l’istinto di morte, le due forze che regolano le azioni dell’uomo. Il padre della psicoanalisi e’ stato il primo a teorizzare la profonda scissione che ognuno di noi si trova a dover affrontare ogni secondo, la scelta tra bene e male, e l’enorme attrattiva che ha il male sull’uomo. L’anima di ognuno di noi e’ retta dall’equilibro che queste due forze raggiungono, e la molteplicita’ dei comportamenti e’ data dalle varie possibilita’ di svolta che l’uomo ha per risolvere una situazione. La psicoanalisi e’ una scienza affascinante, non certa in quanto niente che deve essere applicato ad ogni caso diversamente puo’ essere definita scienza, ma con tale nome si puo’ chiamare poiche’ e’ una continua ricerca all’interno della materia piu’ interessante da studiare in assoluto: l’uomo
Sigmund Freud: l’analisi della psiche umana
L'influenza di Freud e stata determinante in due campi correlati ma distinti. Ha sviluppato simultaneamente una teoria della mente e del comportamento e tecniche cliniche finalizzate all'apporto terapeutico nella risoluzione delle nevrosi. Molti sostengono che abbia influenzato solo il primo campo. Il contributo forse più significativo di Freud al pensiero moderno è la sua concezione dell'inconscio. Durante il diciannovesimo secolo la tendenza dominante nel pensiero occidentale era il positivismo, che credeva nella capacità degli individui di poter controllare la conoscenza reale di se stessi e del mondo esterno ed esercitare un controllo razionale su entrambi. Freud, invece, suggerì che questa pretesa di controllo fosse in realtà una illusione; che persino ciò che pensiamo sfugge al totale controllo e alla comprensione e le ragioni dei nostri comportamenti spesso non hanno niente a che fare con i nostri pensieri coscienti. Il concetto di inconscio è rivoluzionario in quanto sostiene che la consapevolezza è allocata nei vari strati di cui è composta la mente e che ci sono pensieri non immediatamente disponibili in quanto “sotto la superficie” (livello cosciente). I sogni, proposti come "la via regia che conduce all'inconscio”, sono gli indizi migliori per la comprensione della nostra vita inconscia e ne L'interpretazione dei sogni, Freud sviluppa l'argomento dell'esistenza dell'inconscio e descrive una tecnica per accedervi. Il Preconscio è descritto come uno strato a cui si può accedere con meno sforzo, in quanto interposto tra il conscio e l'inconscio. (il termine subcosciente, benché usato popolarmente, non fa parte della terminologia psicanalitica.) Anche se molti aderiscono ancora alla concezione razionalista e positivista, è ormai comunemente accettato, anche da coloro che rifiutano altre parti delle teorie di Freud, che l'inconscio è una parte della mente e che parte dei comportamenti possono avere luogo senza il controllo della coscienza. Nel 1910, in una conferenza all'università di Clark, spiega la sua nuova concezione del funzionamento della mente umana e del rifiuto dei suoi lavori da parte dei suoi colleghi e del pubblico: "l'arroganza della coscienza che, per esempio, rigetta i sogni con leggerezza, generalmente è causata da un forte apparato protettivo che li custodisce, impedendo ai complessi inconsci di farsi strada, rendendo difficile convincere gli interlocutori dell'esistenza dell'inconscio e spiegare nuovamente ciò che la loro conoscenza cosciente rifiuta. Elemento cruciale del funzionamento dell'inconscio è la rimozione. Secondo Freud, spesso i pensieri e le esperienze sono così dolorosi che la gente non può sopportarli. Tali pensieri ed esperienze, e i ricordi associati, argomenta Freud, sono banditi dalla mente, ma potrebbero essere banditi anche dalla coscienza. In questo modo costituiscono l'inconscio. Benché Freud più tardi tentasse di trovare strutture di rimozione tra i suoi pazienti per derivare un modello generale della mente, egli ha anche osservato una differenziazione tra i singoli pazienti dovuta alla rimozione di pensieri ed esperienze diverse. Freud ha osservato, inoltre, che il processo di rimozione è in se un atto non-cosciente (cioè non si presenta con pensieri o sensazioni dipendenti dalla volontà). Freud suppone, insomma, che ciò che viene rimosso è in parte determinato dall'inconscio. L'inconscio, per Freud, era sia causa che effetto della rimozione. Freud ha cercato spiegare come il subconscio opera, proponendo che abbia una particolare struttura. Egli ha proposto che il subconscio fosse diviso in tre parti: Io, Ego e Superego. L'Io (latino, = it = es nel tedesco originale) il primo rappresentato come processo di identificazione–soddisfazione dei bisogni di tipo primitivo. Il Superego (überich in tedesco) che, rappresentando la coscienza, si oppone all'Io con la morale e l'etica. L'Ego (ich) si frappone tra Io e Superego sia per bilanciare le istanze di soddisfazione dei bisogni primitivi, sia e le nostre opinioni morali ed etiche. Un Ego ben strutturato garantisce la capacità di adattarsi alla realtà e di interagire con il mondo esterno, soddisfando le istanze dell'Io e del Superego. L'affermazione di principio che la mente non è monolitica o omogenea, continua ad avere un'influenza enorme al di fuori degli ambienti della psicologia. Freud era particolarmente interessato al rapporto dinamico tra queste tre parti della mente, argomentando che la dinamica fosse governata da comportamenti innati, ma ha anche asserito che il rapporto dinamico mutasse col cambiare del contesto dei rapporti sociali. Alcuni hanno criticato Freud per aver dato troppa importanza all'uno o all'altro fattore; allo stesso modo, molti dei seguaci di Freud hanno concentrato la loro attenzione privilegiando l'uno o l'altro. Freud ha sviluppato il concetto di "sovradeterminazione" per evidenziare le molteplici cause che sottendono alla interpretazione dei sogni, piuttosto che contare su un modello di semplice corrispondenza biunivoca tra cause ed effetti. Ha creduto che gli esseri umani fossero guidati da due comportamenti istintivi: dalla libido (eros) e dall'istinto di morte (thanatos). La descrizione di Freud della libido comprende la creatività e gli istinti. L'istinto di morte è definito come un comportamento istintivo finalizzato alla creazione di una condizione di calma, o non-esistenza, ed è ricavato dai sui suoi studi sui protozoi. (vedi: Oltre il principio di piacere). Freud credeva anche che la libido si sviluppasse negli individui cambiando il suo oggetto. Egli ha argomentato che gli esseri umani nascessero "polimorfamente perversi", volendo con ciò significare che qualsiasi oggetto potrebbe essere una sorgente di piacere. Egli più avanti ha argomentato che gli esseri umani si sono sviluppati in differenti stadi di sviluppo identificati nella fase orale (piacere del neonato nell'allattamento), quindi nella fase anale (esemplificato dal piacere del bambino nel controllo della defecazione) e ancora nella fase fallica. Freud arguisce che i bambini passino a uno stadio nel quale si identificano sul genitore di sesso opposto, mentre il genitore dello stesso sesso viene visto come un rivale. Freud ha cercato di inquadrare questa struttura di sviluppo nel dinamismo mentale. Ogni stadio è una progressione della maturità sessuale, caratterizzata da un ego più forte e dalla capacità di ritardare la soddisfazione dei bisogni (principio di piacere e principio di realtà). Cercò di dimostrare che il suo modello, basato soprattutto sulle osservazioni della borghesia viennese, fosse universalmente valido. Ha per questo orientato i suoi studi verso la mitologia antica e l'etnografia del suo tempo per trovare materiale comparativo. Freud ha utilizzato la tragedia greca Edipo Re di Sofocle per precisare che, soprattutto negli adolescenti, è presente il desiderio dell'incesto e contemporaneamente la necessità di reprimere quel desiderio. Il complesso di Edipo è stato descritto come una condizione dello sviluppo e della consapevolezza psicosessuale. Ha inoltre orientato i suoi studi sull'antropologia e precipuamente sul totemismo, sostenendo che lo stesso riflette la codificazione di un complesso di Edipo relativo alla tribù. Egli sperava che le sue ricerche fornissero una solida base scientifica per le sue tecniche terapeutiche. L'obiettivo della terapia psicoanalitica, (psicoanalisi), era di portare allo stato cosciente i pensieri repressi/rimossi, rafforzando così il proprio ego. Per portare i pensieri inconsci al livello della coscienza, il metodo classico prevede delle sedute in cui il paziente, è invitato ad effettuare delle associazioni libere ed a descrivere i suoi sogni. Un altro elemento importante della psicoanalisi è l'assunzione, da parte dell'analista, di un atteggiamento distaccato durante l'analisi, che permette al paziente di proiettare i pensieri e le sensazioni sull'analista. Con questo processo, chiamato transfert, il paziente può riesumare e risolvere i conflitti rimossi, particolarmente quelli infantili e quelli con i suoi genitori. Freud era, in anticipo sui tempi, un consumatore ed un estimatore di cocaina ed anche uno sviluppatore della teoria e della pratica delle nevrosi nasali riflesse d'accordo con Wilfred Fliess. Emma Eckstein subì un disastroso intervento chirurgico al naso ad opera di Fliess. Uno degli interessi minori di Freud era la neurologia. Fu uno dei pionieri delle ricerche sulla paralisi cerebrale e pubblicò numerosi documenti medici sull'argomento. Dimostrò anche, precedendo altri ricercatori suoi contemporanei che iniziavano lo studio sugli stessi argomenti, l'esistenza della neuropatia. Affermò che William Little, che per primo identificò la paralisi cerebrale, aveva torto nell'inferire che la mancanza di ossigeno durante il parto fosse una causa della malattia. Suggerì, invece, che le complicazioni del parto fossero solo un sintomo del problema. Solo alla fine degli anni '80 le sue speculazioni sono state confermate da ricerche più avanzate. Sua è anche la definizione di carica psichica, intesa come l'energia derivata dagli istinti che si manifesta in un qualsiasi processo psichico, conservando la possibilità di spostarsi per attivare vari contenuti di coscienza. La teoria e la pratica Freudiana sono state messe in discussione dalla mancanza di successive validazioni scientifiche. Alcuni continuano a praticare la psicoanalisi tradizionale Freudiana, ma la maggior parte degli psichiatri attuali rifiutano gran parte del lavoro di Freud in quanto non sarebbe confermato con prove evidenti o da studi storici sufficienti. È da notare, tuttavia, che oltre alla psicoanalisi, nessuna disciplina propone un modello strutturale completo della mente. Benché Freud sviluppasse il suo metodo per il solo trattamento delle nevrosi, c'è chi oggi utilizza la psicoanalisi non come una cura per una malattia, ma come parte di un processo di analisi introspettiva.

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