Freud e Jung

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Testo

Cognitivismo: Anni ’60 individuo = elaboratore. La psico deve capire che tipo di mente ha.
Chomsky sostiene che nella nostra mente vi è una specie di elaboratore che è innato, il LAD (sento una parola la registro, la elaboro e la ripeto).
Beck sostiene che le nevrosi e le psicosi derivano da una visione/interpretazione errata della realtà; la psicoanalisi si occupa di correggere questa visione errata .
Psicanalisi : Freud (1856-1939) ==> 3 significati : 1.tecnica per indagare i processi
psichici
2.teoria del funzionamento della mente
3.forma di trattamento psico-
terapeutico
Con la psicoanalisi l’inconscio (= insieme dei processi mentali inconsapevoli) diventa il centro per arrivare a determinare lo studio della personalità.
Secondo Freud la nostra mente (=apparato psichico) è composto da 3 parti: conscio, inconscio e subconscio.
Inconscio: contiene ricordi, immagini (contenuti psichici) non coscienti o rimossi, perché irrealizzabili o perché oggetto di un divieto di ordine morale.
Tali contenuti possono diventare coscienti solo eccezionalmente o attraverso particolari modalità (es. libere associazioni).
Preconscio/subconscio: raggruppa un insieme di contenuti non coscienti, capaci di affiorare spontaneamente alla coscienza.
A differenza dei contenuti dell’inconscio per i quali la presa di coscienza è molto difficile.
Conscio: relativo ai contenuti coscienti: assume un ruolo fondamentale nel funzionamento psichico; è in connessione con il mondo esterno attraverso gli organi sensoriali, e con i sistemi interni in particolare le pulsioni.
Il conscio confronta questi due mondi.
Il conscio regola il nostro comportamento sulla base delle situazioni del mondo esterno e sulla base delle pulsioni del mondo interno; fra questi due mondi stabilisce una relazione che emerge in quello che è il nostro comportamento.
L’inconscio è la parte dinamica in grado di’ influenzare il comportamento, l’attività psichica inconscia ed è regolato da leggi proprie.
Nel 1920 Freud elabora una nuova organizzazione, si tratta di 3 sistemi che entrano in conflitto tra loro: Es (inconscio), Io (conscio) e Super Io.
L’Es è non cosciente , primordiale, istintivo, è in gran parte innato costituzionalmente determinato; è la sede della libido in cui gli impulsi sessuali ed aggressivi premono per ottenere una gratificazione immediata.
Rappresenta la riserva di energia che muove la nostra attività psichica.
Il funzionamento dell’Es è dominato dall’esigenza di soddisfare immediatamente le pulsioni (principio del piacere).
L’Io maggiormente conscio, collegato alla realtà esterna e alle richieste sociali.
L’Io percepisce le stimolazioni provenienti dal mondo esterno, ma si oppone anche all’Es perché il soddisfacimento delle pulsioni non è sempre compatibile con la realtà, possibilità materiali della società (principio di realtà).
L’Io tenta di sostituire il principio di realtà a quello di piacere.
Il Super Io si differenzia dall’Io più tardi nell’infanzia (5-6 anni).
Deriva dall’interiorizzazione dei divieti delle norme, dei valori, delle restrizioni imposte all’individuo durante l’età evolutiva, dall’ambiente e in primo luogo dai genitori.
Il Super Io è un giudice molto severo che controlla rigidamente l’operato dell’Io e il comportamento di questo nei confronti dell’Es.
Il nostro comportamento risulta quindi dall’attività dell’Io, costretto da due forze: gli impulsi istintivi dell’Es e il rigido controllo del Super Io.
Quando si rompe l’equilibrio fra i vari livelli della psiche, la personalità risulta disturbata provocando nevrosi (affezione legata ad una sofferenza del sist. nervoso di cui il soggetto è cosciente) o delle psicosi (malattie mentali gravi di cui il soggetto non è cosciente).
Teoria delle pulsioni: pulsione di vita o sessuale o libido e pulsione di morte o aggressività.
L’aspetto più importante della teoria Freudiana è quello delle fasi psico-sessuali.
Queste fasi descrivono le modificazioni della personalità dall’infanzia all’età adulta.
Secondo Freud, l’area del piacere sessuale si sposta da una zona del corpo all’altra secondo una sequenza determinata biologicamente man mano che il bambino cresce:
0-2==>fase orale (bocca)
2-3==>fase anale (attività sfinteriche)
3-6==>fase fallica (la libido si è spostata nei genitali e quindi adesso è la stimolazione a procurare piacere)
6-11 (inizio adolescenza)==>periodo di latenza
fase genitale==>interesse per l’altro sesso
Il complesso di Edipo/Elettra: caratterizzati da un’attrazione sessuale per il genitore del sesso opposto e dal timore del rimprovero del genitore dello stesso sesso.
I maschi inoltre sperimentano in questo caso l’angoscia da castrazione, ossia la paura che il padre voglia castrarlo per i propri desideri.
Per tenere sotto controllo queste pericolose pulsioni il bambino finisce con l’identificarsi col genitore dello stesso sesso.
Tramite quest’identificazione riesce poi a realizzare con la fantasia il desiderio di possedere il genitore tanto desiderato.
Tramite l’esperienza, l’Io arriva a sviluppare i mezzi con cui affrontare e controllare l’energia Istintuale dell’Es.
Questi mezzi Freud li chiama meccanismi di difesa: rimozione, proiezione, sublimazione e razionalizzazione.
Teorie neoanalitiche :
psicologia analitica di Jung: Jung si distanzia da Freud per ciò che riguarda l’energia umana che non è solamente sessuale, ma anche spirituale.
Per Jung l’energia psichica deriva dai conflitti che si vengono a creare fra i vari elementi della personalità: al centro della coscienza si trova l’Io, che contiene i pensieri consci, i ricordi, i sentimenti, è questo a fornire l’identità.
Sotto all’Io si trova l’inconscio personale e ancora più sotto c’è l’inconscio collettivo, che rappresenta l’aspetto più mistico della teoria di Jung.
Secondo Jung a causa della nostra comune eredità evolutiva e delle strutture cerebrali noi siamo predisposti a rispondere in maniera comune a certe esperienze: archetipi (es. madre figlio).
Altro archetipo è la distinzione tra il concetto di persona e personalità.
Persona: maschera o serie di ruoli.
Un altro archetipo è rappresentato dalla parte oscura della nostra personalità l’ombra, che contiene impulsi sessuali ed aggressivi rimossi.
Infine l’anima è l’archetipo femminile e l’animus che è l’archetipo maschile.
Secondo Jung tutti gli uomini possiedono elementi bisessuali che vanno integrati fornendo così il Se, che rappresenta l’equilibrio tra le due parti opposte della personalità.
Contrariamente a Freud, Jung ritiene che la personalità non si fissi alla fine dell’infanzia, ma all’individuazione (=equilibrio) dura tutta la vita.
Ci sono due atteggiamenti, l’introverso e l’estroverso, che sono alla base della nostra personalità, che deve trovare un equilibrio tra questi due opposti.
La psicologia dell’Io:
Secondo questi psicologi la funzione dell’Io è importantissima, spetta a questo infatti il processo di adattamento alla realtà, la funzione di affrontare il mondo esterno e quindi la percezione, l’apprendimento e il pensiero.
Secondo Erikson, noto sopratutto per la sua teoria sullo sviluppo dell’essere umano che passa attraverso otto stadi psicosociali:
0-1 stato fiducia o sfiducia
1-3 autonomia o vergogna o dubbio
3-6 iniziativa o colpa
6-11 industriosità o inferiorità
6-12 adolescenza identità o confusione dei ruoli
età adulta intimità o isolamento
età più adulta generalità o stagnazione
età adulta avanzata integrità o disperazione
Le teorie umanistiche: La psico. uman., iniziata nei primi anni ’60, spiega che l’essere umano è motivatola crescere e a realizzare le proprie potenzialità secondo quello che Kurt Goldstein chiama autorealizzazione.
Secondo Goldstein, il comportamento, produce uno stato di tensione che rende l’organismo capace di realizzare se stesso in attività sempre nuove e spingendolo in questa direzione.
In analogia con Rousseau e in contrasto con Freud, questi psicologi ritengono che l’essere umano sia fondamentalmente buono e che le psicopatologie subentrano quando vengono impedite le inclinazioni naturali.
Per Carl Rogers l’esperienza è il fondamento della personalità.
Tutta l’esperienza viene chiamata da lui campo fenomenico e all’interno di questo si sviluppa il concetto di se.
Tale concetto subisce pesantemente l’influenza delle valutazioni dei genitori e di altre persone.
Tali valutazioni prendono il nome di condizioni di valore.
Quando l’esperienze vengono trasformate dalle valutazioni altrui aumenta il conflitto fra il concetto di se e l’organismo.
Le teorie comportamentali: la personalità evolve perché ognuno di noi ha la possibilità di sperimentare ed osservare il rapporto esistente tra un certo comportamento e le ricompense o punizioni ad esso collegate.
Secondo B.F. Skinner il nostro comportamento è controllato da situazioni di stimolo-risposta.

L’apprendimento: Può essere inteso come capacità di adattamento che interessa tutti gli organismi biologici, i quali cercano nel loro habitat un equilibrio in modo che venga garantita la loro sopravivenza e quella della loro specie.
Apprendimento filogenetico (= che interessa la specie), apprendimento ontogenetico (= che riguarda il singolo individuo).
Col termine apprendimento s’ indicano tutte le modificazioni dell’equilibrio psichico e del comportamento di un soggetto.
Modificazioni che sono stabili, che durano nel tempo e che sono in larga parte frutto dell’esperienza
Il primo passo perché si realizzi la possibilità di meccanismi di apprendimento individuali è l’esistenza di un magazzino capace di trattenere le esperienze passate e di utilizzarle per affrontare la situazione presente e cioè della memoria.
Nel regno animale ogni organismo nasce con un corredo, una dotazione di base che gli permette fin dall’inizio di avviare un adattamento positivo all’ambiente e che si chiama istinto.
L’uomo però nasce immaturo agli effetti dell’adattamento ed in uno stato di totale dipendenza dai suoi genitori ed in senso lato dal suo gruppo sociale.
Ma grazie alla comunicazione linguistica ed alla funzione simbolica, l’uomo apprende basandosi non solo sulla memoria genetica ed individuale, ma anche su quella sorta di memoria che è la cultura, la tradizione di un gruppo sociale.
Le concezioni classiche dell’apprendimento:
Apprendimento non associativo: nel quale l’individuo subisce passivamente l’impatto dell’ambiente e il suo cervello modifica, quasi inconsciamente le sue risposte e ciò permette l’adattamento dell’organismo all’ambiente.
Gli aspetti principali di quest’apprendimenti sono l’assuefazione e la sensibilizzazione.
Per assuefazione s’ intende la diminuzione di della risposta al ripetersi dello stimolo (es. la radio del vicino mi disturba, col tempo mi abituo).
La sensibilizzazione è la situazione opposta.
Apprendimenti associativi:
Condizionamento classico o la riflessologia: Il fisiologo russo Ivan Pavlov ha studiato per primo i meccanismi che governano questo tipo di apprendimento.
Questa scoperta che poi contribuì notevolmente allo sviluppo di alcuni settori della fisiologia e della psicologia fu fatto mentre Pavlov si stava interessando a riflessi associati alla digestione, utilizzando per i suoi esperimenti dei cani.
Egli intendeva studiare in particolare il riflesso mediante il quale introducendo del cibo nella bocca del cane, questi produce immediatamente e spontaneamente della saliva.
Presto però Pavlov si accorse che il cane cominciava a produrre saliva ancor prima che il cibo fosse introdotto in bocca.

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