Esistono razze superioi? Se si hanno diritto di imporsi sulle altre?

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Testo

“Esistono secondo te civiltà o razze superiori che hanno diritto di imporsi, sia pure con metodi pacifici, sulle altre?” Argomenta con riflessioni teoriche e con esempi pratici la tua posizione.

Fin dall’antichità era diffusa l’idea che degli uomini fossero superiori ad altri, basta pensare alla diffusione della schiavitù nelle società antiche. Infatti per le civiltà antiche era diffusissima la servitù e non ci si chiedeva nemmeno se questo fosse giusto. Spesso gli schiavi erano prigionieri di guerra, erano quindi stranieri, e forse è per questo che si riteneva giusto ritenerli inferiori. Infatti sappiamo che nella Grecia antica, ad esempio, βάρβαρος era il termine che indicava chi non era greco, ma oltre a questo significa scorretto, incivile, crudele e selvaggio. βάρβαρος era chi non sapeva parlare il greco, e parlava quindi una lingua incomprensibile ai Greci, che la associavano ad un balbettio, per questo i βάρβαροι erano ritenuti stolti. Dall’altro lato però, sappiamo che i Greci erano molto rispettosi verso gli ξένοι, un altro termine che indicava gli stranieri che erano ospitatati dai Greci, e che quindi parlavano greco. Altri significati di questo termine erano “nuovo” e “sorprendente”, questo indica quindi che lo straniero incivile era quello che non parlava il greco, cioè che non conosceva la cultura greca, quindi questa può essere considerata una prima forma di discriminazione dovuta a differenze culturali. I Romani invece consideravano barbari i popoli che erano al di fuori dell’impero, che però quando venivano conquistati non venivano più considerati tali. I Romani infatti parallelamente al processo di conquista portavano avanti un opera di romanizzazione, che consisteva nel diffondere la cultura romana presso i popoli conquistati; questo rendeva romani i barbari. Inoltre i Romani concessero la cittadinanza anche agli stranieri con l’editto di Caracalla del 212 d.C., che la estendeva a tutti gli abitanti liberi dell’impero, anche gli schiavi, se venivano liberati, potevano acquisirla. Presso i Romani vi era però una forma di discriminazione religiosa contro i Cristiani, che vennero perseguitati da molti imperatori e venivano emarginati dai pagani. In seguito, quando fu il Cristianesimo ad avere il sopravvento sulle altre religioni, furono i cristiani a discriminare coloro che seguivano altre religioni. Nel medioevo, periodo in cui il Cristianesimo dominava ogni aspetto della vita delle persone e degli Stati, furono discriminati dai Cristiani soprattutto gli Ebrei. Infatti persino durante la prima crociata, che era contro i Musulmani, prima di arrivare a Bisanzio, i crociati uccisero molti Ebrei. L’antisemitismo portò all’emarginazione degli Ebrei e, in alcuni casi, anche alla loro persecuzione, come quella del 1300, dovuta al fatto che gli Ebrei erano ritenuti responsabili della diffusione dell’epidemia di peste, che fu tra le cause principali della crisi che investì l’Europa in quel secolo. L’odio contro gli Ebrei era causato soprattutto dal fatto che non solo non avevano creduto a Cristo, ma ne avevano anche causato la morte; inoltre spesso gli usurai erano ebrei, poiché il denaro era visto come un frutto di Satana dai Cristiani, che quindi non potevano svolgere questo mestiere, per questo si credeva che gli Ebrei vivessero alle spalle dei Cristiani. Questi motivi sono gli stessi che, circa sessant’anni fa, portarono allo sterminio di milioni di Ebrei da parte di Nazisti e Fascisti. L’enorme portata di questo fatto ha portato un forte senso di colpa agli Europei, per aver permesso che la discriminazione verso gli Ebrei potesse arrivare a tali livelli; forse per questo ora le comunità internazionali e la maggioranza delle persone considera incivili gli antisemiti, che vengono anche puniti per questo, com’è accaduto allo storico che negava che l’olocausto si fosse mai realmente verificato. Per me queste discriminazioni tra civiltà non hanno senso, perché nessuno di noi può sostenere razionalmente che la propria cultura, la propria lingua, la propria religione, in generale la società in cui vive, sia superiore ad un’ altra. Due civiltà sono semplicemente diverse, in quanto sono dovute ad un’ evoluzione differente, ogni cultura ha pregi e difetti, ma sono tutte ugualmente valide e degne di rispetto. Secondo me è ancor più assurdo pensare di imporre la propria idea a qualcuno che non la pensa così, perché credo che la libertà di pensiero sia fondamentale, perciò è giusto confrontare idee e punti di vista anche opposti, ma non imporre la propria concezione sull’altra. Non credo nemmeno si possa pensare di imporre una civiltà su un’altra pacificamente, perché coloro a cui dovrebbe essere imposta una civiltà diversa, non credendola superiore alla propria, giustamente si opporrebbero a questo, provocando scontri e guerre.
La discriminazione per “razze” è nata invece in seguito alla scoperta, prima delle popolazioni africane, poi di quelle americane. Questa era dovuta alle differenze somatiche tra queste popolazioni e tra quella europea e ha avuto particolare diffusione perché era necessaria agli Europei. Infatti lo sfruttamento totale dei “nuovi” popoli era fonte di grandissimo guadagno per gli Europei, la cui economia si allargava sempre più grazie allo sfruttamento, soprattutto durante il Colonialismo, pertanto non potevano rinunciare ad una tale fonte di ricchezza, come per le civiltà antiche era impensabile rinunciare al lavoro degli schiavi. Con la Rivoluzione Francese e l’Indipendenza degli Stati Uniti la schiavitù venne formalmente abolita, ma i popoli sfruttati, continuarono ad essere discriminati per moltissimo tempo, e purtroppo assistiamo a fenomeni di razzismo anche ai giorni nostri. Infatti, se ormai gli “ex sfruttatori” non si curavano più degli indiani d’America, ridotti ormai ad un numero esiguo e assolutamente impotenti, si occuparono invece ad impedire a chi aveva la pelle scura di vivere normalmente. I “neri” vennero emarginati per moltissimo tempo, erano costretti a vivere quasi completamente separati dai “bianchi”, e se trasgredivano erano severamente puniti. Questa situazione è durata per moltissimo tempo, ed è stata superata negli Stati Uniti solo negli anni ’50-’60, grazie alle lotte di uomini come Martin Luther King e Malcom X; nel Sud Africa invece si è dovuto aspettare ancora per porre fine all’Apartheid. Oggi anche questa forma di discriminazione è condannata dall’opinione pubblica, ciò però non impedisce la presenza di radicali pregiudizi su coloro che non appartengono al mondo occidentale; infatti possiamo assistere molto frequentemente a casi di vera e propria discriminazione verso immigrati non solo Africani, ma anche Cinesi, Albanesi, o provenienti comunque da società e culture diverse dalla nostra.
Io considero la discriminazione razziale qualcosa di impensabile, trovo infatti incredibile che le caratteristiche fisiche siano state e siano considerate strettamente collegate alle caratteristiche psichiche da qualcuno. È talmente illogico pensare che dall’aspetto di un essere umano dipendano la sua cattiveria o la sua bontà, la sua minor o maggior intelligenza, che non capisco perché concezioni della realtà così assurde siano state (quasi) sconfitte solo recentemente. Inoltre anche se le scoperte scientifiche hanno dimostrato che non esistono differenze tra le etnie, qualcuno insiste a definire gli immigrati, e chi è diverso in generale, come criminali o come persone stupide; secondo me i veri criminali e le vere persone stupide sono quelli che pensano queste cose, e che si rifiutano di vedere la realtà, resa palese dal buon senso (che dimostra quanto è assurdo un ragionamento simile), dalla religione (che predica l’uguaglianza di tutti, uomini, donne, bianchi, neri, ecc. di fronte a Dio) e dalla scienza (che ha dimostrato razionalmente perché il razzismo è assurdo).

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