Complessità, nuovo paradigma

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

IL CONCETTO DI COMPLESSITA’ La “scienza della complessità” o “teoria dei sistemi complessi”,trae origine dalle discussioni nate nella seconda metà sell’Ottocento sui principi della termodinamica e dell’entropia. Ma è nei primi anni del Novecento che questo modello comincia ad affermarsi, mentre a partire dagli anni Settanta,assume una larga sfera di discipline, presentandosi come un campo interdisciplinare di ricerche e di saperi.
Ciò che connota un sistema è la “complessità”. Il sistema è una totalità organizzata,le cui parti sono connesse in una rete di relazioni, all’interno della quale ciascuna di esse rappresenta determinate proprietà. Ciascun sistema è costituito da sottosistemi o minisistemi,ognuno dei quali con proprie caratteristiche. Un sistema può quindi essere definito come un complesso di interazioni tra parti differenziate e non isolabili,e può essere studiato solo in modo olistico,ossia procedendo dalla considerazione del tutto all’analisi della funzione delle parti.
NASCITA DELLA CIBERNETICA
Nel 1947 un contributo importante alla teoria dei sistemi complessi è stato offerto dalla cibernetica, da parte del matematico statunitense Norbert Wiener. La cibernetica è una scienza interdisciplinare che studia il comportamento dei sistemi e i loro meccanismo di autoregolazione, prendendo in considerazione in particolare i processi di controllo e di comunicazione. Il modello cibernetico si compone di un sistema complesso che pone attenzione al proprio sviluppo, intervenendo su di esso mediante il “feedback” o retroazione. Vi sono due tipologie di “feedback”, negativo e positivo. Il primo si presenta quando l’effetto retroagisce sulla causa regolando o limitando la propria produzione. Gran parte dei fenomeni di regolazione si basano su questo tipo di feedback. Il feedback positivo implica che un processo si rafforzi anche senza alcun intervento esterno.
RETI CIBERNETICHE COMPLESSE
Lo sviluppo dei sistemi complessi e della scienza cibernetica si deve a Bateson. Questi sosteneva l’idea che ogni essere vivente costituisca un sistema aperto che interagendo con l’ambiente opera in base alle informazioni che scambia con esso. Secondo Bateson esiste un unità fra gli esseri umani e la natura, basata su una rete di interazioni e lo strumento in grado di operare queste interazioni è la comunicazione e quindi la cibernetica. La comunicazione dimostra che gli avvenimenti dell’informazione non sono mai lineari, ma si sviluppano in relazioni circolari ossia i feedback, nei quali tutti gli elementi retroagiscono e si correggono reciprocamente. Secondo Bateson non esistono sistemi isolati, ma solo mondi fra loro collegati. Il compito della teoria dei sistemi è appunto quello di individuare il più gran numero di connessioni tra i sistemi.
LA TEORIA SISTEMICA DELLA SOCIETA’
Niklas Luhmann, sociologo tedesco h elaborato una teoria cibernetica dei sistemi che descrive la società e la sua organizzazione politica come una rete di comunicazione e un sistema di relazioni simboliche- Il sistema si baserebbe quindi sul rapporto società ambiente. L’ambiente è infatti un contesto sempre più complesso, mentre la crescente complessità sociale si traduce in una asimmetria fra società e sistema politico. Tanto più il sistema politico funziona quanto più riesce a ridurre la complessità- Il modello sistemico di Luhmann si caratterizza per:
• Una estrema astrazione, poiché il concetto di sistema non è relativo ad alcuna forma specifica di Stato ma può essere riferita a qualsiasi apparato.
• Una caratterizzazione formale del funzionamento del sistema considerato un meccanismo cibernetico di comunicazioni simboliche e regolate da codici-
• Una concezione tecnica del sistema e del suo rapporto con la società.
• La complessità intesa come complessità dell’ambiente e come circolarità del rapporto tra sistema e ambiente.
Secondo Luhmann i problema centrale della società di oggi è quello della governabilità, piuttosto che quello della partecipazione e della democrazia.
“La società, è un tessuto di relazioni anonime, di interessi tanto diversificati da non poter mai essere sintetizzati in una volontà comune.” Luhmann è stato criticato da filosofi che invece sostenevano la possibilità di coniugare democrazia e governabilità.
LE SFIDE DELLA COMPLESSITA’
Secondo Morin,la filosofia e la scienza devono ispirarsi alla complessità,in quanto è una sfida con cui tutti devono fare i conti. Questa sfida nasce dalla presa di coscienza che all’interno di queste discipline,hanno fatto irruzione concetti,come qualli di disordine ,incertezza ecc,che precedentemente caratterizzavano solo le scienze umane,che proprio per questo non venivano considerate scientifiche.
Morin delinea una missione per la scienza e la filosofia,ossia quella di superare la “patologia della ragione moderna”. La razionalità patologica deriva dal pensiero che semplifica,ossia un pensiero che per semplificare ciò che è complesso,invece di procurare ordine provoca disordine, causando la disintegrazione del reale.
Il pensiero complesso,al contrario,tenta di integrare le varie articolazioni per costruire una conoscenza multidimensionale,ossia cerca di individuare le relazioni esistenti tra le entità che il pensiero distingue.
LA TEORIA DEL CAOS
La teoria del caos delinea il ruolo del disordine nella costruzione dell’ordine. Essa studia le modalità concui dal disordine si producono le trasformazioni dei sistemi. La teoria del caos si applica soprattutto per quanto riguarda i mutamenti climatici,le popolazioni,l’evoluzione della specie e l’ecologia. Un sistema complesso è sempre caratterizzato dalla convivenza di ordine e disordine,ed è quindi capace di spiegare sia le regolarità che le diverse variazioni.

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