Blaise Pascal.

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

PASCAL
Cap.1
• Mette in discussione Cartesio.
• Accetta il metodo razionalistico nella scienza, ma considera la ragione incapace di comprendere la realtà e il senso della vita.
• Il cristianesimo può rendere comprensibile l’uomo.
• “Pittura dell’uomo”: porta alla luce e scruta caratteristiche permanenti della vita dell’uomo.
Cap.2
• nato a Clermont il 19 giugno 1623
• inizialmente mate e fisica
• 1654: entra a far parte dei solitari di Port-Royal (comunità religiosa priva di regole determinate; meditazione, studio e insegnamento).
• GIANSENISMO G MORALE ECCLESIASTICA
• “Lettere provinciali” “ critica al Gesuismo e difesa del Giansenismo, su base di S. Agostino.
• Muore il 19 agosto 1662
• 1669: i suoi amici portorealisti pubblicano i “Pensieri”.
Cap. 3
• Questione più importante: interrogativo sul senso della vita e sul suo mistero.
• Polemica contro la CECITÀ di coloro che, per mille faccende del vivere, non considerano il problema di ciò che l’uomo è a se stesso.
• È appropriato all’uomo solo lo studio dell’uomo, di Dio e dell’anima. Il resto è SVAGO.
• L’enigma dell’uomo e della vita non ha nessuna possibile soluzione al di fuori della fede.
• Si rivolge al miscridente, analizzando l’uomo di fronte al problema dell’esistenza e mostrandogli come il cristianesimo sappia dare una risposta adeguata a questo.
Cap. 4
• Divertissement atteggiamento della mentalità comune nei confronti dei problemi esistenziali stordimento si sé nelle occupazioni. FUGA DA SÉ: 1-dall’infelicità costitutiva 2-dai supremi interrogativi circa la vita e la morte.
• Le occupazioni servono all’uomo per distrarlo, poiché la noia gli ricorda la sua insufficienza L uomo che non cerca mai le cose, ma la ricerca delle cose.
• L’uomo vive solo in attesa del futuro: non vive mai e spera di vivere L aspetta di essere felice ma non lo è mai.
• Il divertimento non genera però felicità: la soluzione alle miserie è la più grande miseria.
Il divertimento non è alternativa degna dell’uomo, che deve saper accettare lucidamente la propria condizione e tutto ciò che essa implica.
Cap. 5
• La scienza presenta alcuni limiti strutturali
1. ESPERIENZA E è importante, ma frena e circoscrive i poteri della ragione
2. INDIMOSTRABILITÀ DEI SUOI PRIMI PRINCIPI I non risulta mai possibile una regressione all’infinito nel campo del sapere.
• La RAGIONE dimostra la sua totale incapacità nel campo dei problemi esistenziali.
• CUORE (C comprensione istintiva) contrapposto alla RAGIONE SCIENTIFICA.
• CUORE = SPIRITO DI FINEZZA ha per oggetto l’uomo e si fonda sul sentimento e sull’intuito. Le cose di finezza si sentono più che si vedono.
RAGIONE SCIENTIFICA R SPIRITO DI GEOMETRIA ha per oggetto le cose esteriori e procede dimostrativamente.
Risulta impotente R ESPRIT DE GEOMETRIE ESPRIT DE FINESSE un po’ è
e inutile di indispensabile
fronte agli anche per fondare
interrogativi il ragionamento
umani geometrico
ragiona intellettivamente comprende intuitivamente
Cap. 6.1
• La FILOSOFIA (L mentalità comune e scienza) si pone i massimi problemi metafisici, però non li risolve.
• La pretesa dei metafisici di dimostrare Dio a partire dalla natura è
1. Falsa
2. Porta a conoscere un Dio puramente astratto P Dio dei Cristiani Dio di amore e di consolazione, che riempe l’anima e il cuore di coloro che possiede.
Cap. 6.2
• La filosofia è incapace di spiegare la specifica condizione dell’uomo
• POSIZIONE MEDIANA DELL’UOMO NELL’ORDINE DELLE COSE D 1-misto di essere e di non essere, nulla di fronte al tutto, tutto di fronte al nulla; 2-misto tra conoscere e non conoscere; 3-misto (via di mezzo) tra ignoranza assoluta e scienza assoluta.
• Tutte le nostre capacità sono limitate da due estremi, al di là dei quali tutto ci sfugge. I NOSTRI SENSI NON PERCEPISCONO NIENTE DI ESTREMO. Le cose estreme sfuggono a noi e noi ad esse. L’uomo non fa che proporsi il bene ed inseguire la felicità totale, ma allo stesso tempo risulta inetto a realizzare effettivamente il bene e ottenere la felicità
• La ricerca di felicità è il movente di tutte le azioni di tutti gli uomini.
• SITUAZIONE MEDIANA S(determina) scarto incolmabile tra aspirazione e realtà ( uomo desiderio frustato (preso fra volere e non potere, si trova in uno strutturale dissidio con sé stesso)
• Però nell’uomo, poiché ha nostalgia di un bene totale, c’è un barlume di grandezza e nobiltà. Anche la coscienza della propria miseria è un segno di grandezza.
• UOMO U qualcosa di unico al mondo c ambigua compresenza di miseria e grandezza
• ERRORE DEI FILOSOFI PRECEDENTI: incapaci di spiegare la dualità, hanno cercato di annularla, elidendo l’uno o l’altro dei due termini.
Cap. 8
• TEMA DELLA SCOMMESSA: l’uomo deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se Dio non ci fosse e non scegliere è già scelta negativa, quindi non può sottrarsi a questa scelta.
• L’uomo ha interesse a scommettere su Dio, perché se perde, perde solo dei beni finiti e se vince, vince il bene infinito che è Dio e la beatitudine eterna (ogni giocatore azzarda con certezza per guadagnare con incertezza).
• Non si può “credere a comando”, ma si deve lavorare a convincersi, diminuendo le passioni che ostacolano la fede N bisogna far tutto come se si credesse, per indurre l’abitudine alla fede. L’uomo non può impegnarsi nella fede con la sola ragione, deve impegnarsi con tutto sé stesso.
Cap. 9
• Il Cristianesimo (nonostante sia conforme alla ragione):
1. Non è completamente riportabile alla ragione e totalmente giustificabile per mezzo di essa (es.: Mistero del peccato originale).
2. Non si fonda sulla ragione
• L’organo autentico della fede è il CUORE (è lui e non la ragione che sente Dio).
• La fede è un dono di Dio, non della ragione.

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