Aristotele: Filosofia e Scienze

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

PS. 3
ARISTOTELE
FILOSOFIA E SCIENZA
Il tempo storico di Aristotele
Il tempo storico di Aristotele è segnato dalla crisi della polis, il cittadino si disinteressa per la politica e si dedica ad altri interessi etici e conoscitivi. Tutto ciò caratterizzerà la vita di Aristotele.
La vita
Aristotele nacque a Stagira nel 384-383 a.C. ed entro nella scuola di Platone all’età di 17 anni e vi rimase per ventenni, quindi la sua crescita spirituale fu influenzata da Platone.
Dopo la morte del maestro Aristotele si recò ad Asso dove insieme a altri discepoli fondò una piccola comunità platonica, qui sposo Pitia.
Nel 342 fu chiamato a Pella da Filippo il Re di macedonia per assumere l’educazione di Alessandro Magno.
Dopo 13 anni, nel 335-334 Aristotele ritornò ad Atene per fondare il Liceo, che oltre all’edificio e ai giardini comprendeva il peritato ossia passeggiata.
Scappato da Atene dopo la morte di Alessandro Magno, mori ad Calcide nel 322-321.
Il problema degli scritti
Aristotele compose diversi scritti:
➢ ACROMATICI o ESOTERICI cioè destinati agli ascoltatori. Questi racchiudevano una dottrina segreta, ma in realtà sono soltanto gli appunti per l’insegnamento.
› Protrettico: esaltazione filosofia
➢ ESSOTERICI cioè destinati al pubblico, infatti erano scritti in forma di dialogo.
› Scritti di logica
› Scritti di metafisica
› Scritti di fisica, storia naturale,di matematica, psicologia
› Scritti di etica economia,poetica,retorica
Dagli scritti essoterici appare il pensiero che Aristotele ha subito crisi e mutamenti. Infatti prima aderisce al pensiero platonico per poi all’allontanarsi e modificarlo. Passa da problemi filosofici a problemi scientifici.
Il distacco da Platone e l’enciclopedia del sapere
PLATONE
ARISTOTELE

momento storico

Età classica
Età ellenistica

concezione della conoscenza

la conoscenza è una finalità politica
conoscenza disinteressata del reale

ruolo del filosofo

legislatore e reggitore della città ideale
è sapiente, debito alla ricerca e all'insegnamento

funzione dell'insegnamento

mettere in primo piano il momento politico-educativo
predomina il momento conoscitivo

conoscenza della realtà e del sapere

ottica verticale e gerarchica
ottica orizzontale ed unitaria

metodo del filosofare

sistema aperto: filosofare problematico
sistema chiuso: verità connesse

interessi

scienze matematiche
scienze naturali
L’enciclopedia delle scienze di Aristotele
La filosofia come scienza prima ossia disciplina che studia l’oggetto comune a tutte(=l’essere) e i principi comuni a tutti (=i principi dell’essere). Così concepita la filosofia appare come l’anima unificatrice e organizzatrice delle scienze, in quanto studia il loro comune fondamento.
LE STRUTTURE DELLA REALTA’ E DEL PENSIERO
La metafisica
Aristotele distingue tre tipi di scienze:
GRUPPI DI SCIENZE
OGGETTO
SCOPO
SCIENZE
TEORICHE
NECESSARIO
CONOSCENZA DISINTERESSATE DELLA REALTA'
metafisica, fisica, matematica
PRATICHE
POSSIBILE
L'ILLUMINAZIONE DELL'AGIRE
etica, politica
POIETICHE
POSSIBILE
L'ILLUMINAZIONE DELL'AGIRE
arti belle, tecniche
Il concetto di metafisica
Il termine metafisica non è aristotelica, Aristotele utilizzava il termine . La nascita nella parola metafisica è casuale, risale al I secolo a.C. quando Andronico di Rodi riordinando le opere aristoteliche mise i libri di filosofia prima dopo il libri di fisica (metà ta physikà). [filosofia prima = metafisica = ontologia]
Aristotele dà quattro definizioni di metafisica:
1. la metafisica studia: le cause e i principi primi
2. la metafisica studia: l’essere in quanto essere
3. la metafisica studia: la sostanza
4. la metafisica studia: dio e la sostanza immobile
Di questi quattro significati Aristotele ha insistito sul secondo, sostenere che la metafisica studia l’essere in quanto essere equivale a dire che non ha per oggetto la realtà particolare ma la realtà generale.
Infatti il dominio dell’essere e diverso fra le singolo scienze, ognuna delle quali ne misura una dimensione specifica. [la matematica ha oggetto l’essere come quantità, la fisica come movimento].
La metafisica considera l’essere in quanto essere, studia le caratteristiche universali, infatti la metafisica è la mentre le altre sono . Ciò consente di giustificare il lavoro delle scienze singole, e dà alla filosofia la massima universalita, presupposto di ogni ricerca.

I significati dell’essere e della sostanza
La metafisica è dunque lo studio dell’essere. Alla domanda che cosa è l’essere Aristotele risponde che l’essere non è un'unica forma ma una molteplicità di aspetti e significati. Fra tutti i modi di darsi dell’essere Aristotele con una operazione - basata su una serie di osservazioni linguistiche, logiche e ontologiche – ha cercato di mettere alla luce i odi basilari:
a) l’essere come accidente;
b) l’essere come categoria;
c) l’essere come vero;
d) essere come atto e potenza.
Per essere come categorie Aristotele intende le caratteristiche strutturali e fondamentali dell’essere, cioè quello che ogni essere ha non può far a meno di non avere, esse sono:
1) la sostanza
2) la qualità
3) la quantità
4) la relazione
5) l’agire
6) il subire
7) il luogo
8) il tempo
9) l’avere (lo stato)
10) il giacere (essere in una certa situazione)
Se dal punto di vista ontologico le categorie sono i generi supremi dell’essere, dal punto di vista logico sono i vari modi in cui l’essere si predica nelle cose.
Di tutte le categorie la più importante è la sostanza, poiché tutte le altre la suppongono, qualità di qualche cosa,la quantità di qualcosa ecc.. Quindi la sostanza è il centro di riferimento delle categorie.
Questa teoria implica due conseguenze:
1) l’essere è molteplice e ha un comune riferimento con la sostanza;
2) che cos’è la sostanza?
Il principio di non-contraddizione e la sostanza
Aristotele afferma che la metafisica deve auto-costruirsi in analogia alle altre scienze. ora tutte le scienze procedendo per astrazione, cioè spogliando le cose da tutti i caratteri.
Allo stesso modo deve procedere la filosofia la quale deve ridurre tutti i molteplici significati della parola essere “essere” in un significato unico.
Per fare questo si ha bisogno di un assioma:
1) è impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa secondo il medesimo rispetto. [LOGICA]
2) È impossibile che la stessa cosa sia e non sia. [ONTOLOGICA]
La sostanza è l’equivalente ontologico del principio logico di non-contraddizione.
La sostanza è l’essere dell’essere.
La sostanza
Per sostanza Aristotele intende l’individuo che funge da soggetto reale di proprietà e da soggetto logico di predicati.

la sostanza è
ossia
l'essere dell'essere
è l'equivalente ontologico del principio di non contraddizione
l'individuo
soggetto realtà di proprietà e di soggetto logico di predicati
l'essere dell'essenza
sinolo
l'essenza
è la natura della cosa o della forma
dell'essere
l'oggetto proprio della scienza
ciò per cui ogni essere è necessario ciò che sia
L’essere è un insieme di sostanze e di qualità di tali sostanze.
Ognuna di queste sostanze forma un sinolo, cioè un unione insolubile di due elementi:
➢ FORMA (NATURA PROPRIA)
➢ MATERIA (IL SOGGETTO CON CUI UNA COSA E’ FATTA)
Per materia Aristotele intende il quid cioè il materiale recettivo che la compone.
La forma è l’elemento attivo, mentre la materia è l’elemento passivo.
Le quattro cause
Chiedere la causa significa chiedere il perché,quindi si avranno quattro cause:
1) Causa materiale → materiale [ciò di cui una cosa è fatta]
2) Causa formale→forma[essenza necessaria di una cosa]
3) Causa efficiente→il principio del movimento[ciò che dà inizio al movimento o alla quiete]
4) Causa finale→scopo a cui una cosa tende
La critica alle idee platoniche
Le idee platoniche sono la natura o l’essenza necessaria di una cosa, cioè la loro forma. Tante è vero che i concetti platonici sono giri di frase che non risolvono il problema, infatti non si capisce in che senso le idee possono essere cause di se stesse.
Secondo Aristotele il principio delle cose non può risiedere che nella loro forma interiore.
Aristotele sostituisce le IDEE platoniche con le FORME.
Le idee sono inutili doppioni che complicano anziché semplificare ciò che devono rendere comprensibile.
La dottrina del divenire
Che il divenire esista è un fatto, ma come debba essere pensato è un problema. Aristotele ritiene che il divenire non è un passaggio dall’essere al non essere, ma è un passaggio da un tipi di essere ad un’altro tipo di essere, quindi una modalità dell’essere..
Aristotele elabora i concetti di
1) POTENZA [si intende la possibilità da parte della materia di assumere una determinata orma]
2) ATTO [la realizzazione congiunta di tale capacità]
POTENZA : MATERIA = ATTO : FORMA
L’atto è chiamato ENTELECHIA [realizzazione o perfezione attuata]
Aristotele ritiene che l’atto abbia una priorità gnoseologica, cronologica e ontologica sull’potenza.
L’atto è temporale prima della potenza infatti il seme[potenza] è prima della pianta, ma il seme non può essere derivata che da una pianta in atto.
L’atto è ontologicamente superiore alla potenza esso costituisce la causa, il senso e la fine della potenza.
La necessità costituisce la modalità fondamentale dell’essere.
Il movimento presuppone la causa efficiente [ciò che dà inizio al movimento] e la causa finale[che è il fine del divenire]
Materia prima o pura potenza = priva di determinazioni
Forma pura o atto puro = perfezione completamente realizzata.
La conoscenza di Dio
Ora rimango da studiare la scienza delle cause ultime e la scienza di Dio.
Studiando le caratteristiche della metafisica e della sostanza è implicito che venga trattato anche il tema cause ultime.
Aristotele presuppone che le cose in movimento vengano mosse da altro, ma così si procederebbe all’infinito e verrebbe negato il principio partenza quindi deve esistere un concetto che dia origine al movimento delle cose: un principio primo ed immobile: Dio
Dio è:
motore immobile
causa di ogni movimento possibile
atto puro
atto senza potenza [non è soggetto al divenire]
forma pura
sostanza incorporea
essere eterno
mondo che si ordina aspirando a Dio, tenta di avvicinarsi a Dio
realtà perfetta e compiuta
è realtà che ha tutto [Dio non manca di nulla]
causa finale
perfezione che esercita una forza calamitante sul mondo [universo sforzo materia verso Dio]
pensiero del pensiero
essendo Dio perfetto non può pensare ad altro che alla sua perfezione
La logica
La logica ha come oggetto la forma comune di tutte le scienze [validità di ragionamento]. Aristotele per designare la sua dottrina del ragionamento, ovvero del sillogismo. Aristotele usava il termine analitica. L’Oragnon [logica] termine utilizzato da Alessandro di Afrodisia.
Gli studiosi si pongono 1)la logica è precedente alla metafisica o viceversa, gli studiosi rispondono dicendo che la logica si è sviluppata parallelamente alla metafisica.
Esiste una realtà fra le forme del pensiero della logica e le forme della realtà della metafisica
I concetti
Il concetto più universale è il GENERE quello più specifico è la SPECIE.
➢ Specie concetto che ospita maggior numero di caratteristiche che si riferisce minor numero di individui;
➢ Genere concetto che ospita minor numero di caratteristiche a cui si riferisce un maggior numero di oggetti.
Compressione [note caratteristiche di un oggetto] ed estensione [numero a cui ci si riferisce] rapporto inversamente proporzionale.la sostanza prima è concetto di una specie che non ha altre specie al disotto di sé.
Le sostanze prima → ontologica→ non può mai esistere in altro
→ logica → non può mai essere usato come predicato
La sostanza seconda→ generi in cui rientrano logicamente le sostanze prime.

Le preposizioni [dichiarative e apofantrche]
Asserzioni = enunciati apofantici o dichiarativi
Proposizioni = espressioni verbali dei giudizi.

Aristotele divide le varie proposizioni in vari tipi:
➢ QUALITA’ → AFFERMATIVE o NEGATIVE
➢ QUANTITA’ → UNIVERSALI o PARTICOLARI
Proposizioni:
• Contrarie: opposizione universale negativa ed universale positiva che sono quantitativamente uguali ma qualitativamente diverse.
• Contraddittorie: opposizione fra universale affermativa e particolare negativa e opposizione tra universale negativa e particolare positiva che differiscono tra loro sia quantitativamente che qualitativamente.
• Sub - contrarie: opposizione tra particolare affermativa e particolare negativa che sono quantitativamente uguali ma qualitativamente diverse.
I RAPPORTI DI VERITA’ E FALSITA’
• Due proposizioni contrarie possono essere entrambe false ma non entrambe vere
[A=V & E=V → NO – A=F & E=F → SI]
• Le proposizioni contraddittorie devono essere per forza una vera ed una falsa
• Le proposizione sub-contrarie possono essere entrambe vera ma non entrambe false
[I=V & O=V → SI – I=F & O=F → NO]
• Le proposizioni sub-alterne pongono in relazione l’universale affermativa con la particolare affermativa e l’universale negativa con la particolare negativa che sono quantitativamente diverse ma qualitativamente uguali. La verità dell’universale si infierisce alla verità della particolare mentre la verità della particolare non si infierisce alla verità dell’universale. Al contrario dalla falsità della particolare non si infierisce alla falsità dell’universale , mentre dalla falsità della particolare si può infierire la falsità dell’universale.
Aristotele considera la modalità delle proposizione cioè l’attribuzione di un predicato ad un soggetto distinguendole in:
==> Asserzione [A è B]
==> Possibilità [A è possibile che sia B]
==> Necessità [A è necessario che sia B]
I sillogismi
Il sillogismo è il ragionamento per eccellenza composto da:
➢ Premessa maggiore
➢ Premessa minore
➢ Conclusione
Nel sillogismo si hanno tre termini o elementi:
➢ Maggiore [estensione maggiore – compare come soggetto della premessa];
➢ Minore [ estensione minore - compare come soggetto della seconda premessa];
➢ Medio [estensione media – si trova in entrambe le premesse prima come soggetto e dopo come predicato].
Il termine maggiore e il termine minore compaiono pure nella conclusione(soggetto – minore)(predicato – maggiore). L’elemento grazie a cui avviene l’unione è il termine medio.più semplicemente (A = mortale [t.mag]; B = animale [t.medio]; C = uomo [t.min].
➢ Se A inerisce ad ogni B, e se B inerisce ad ogni C allora è necessario che A inerisca a ogni C
➢ Ogni A è B, ogni B è C quindi ogni C è A.
Le caratteristiche principali sono:
1. il suo carattere mediato [sillogismo controparte logico-lingustico della sostanza]
2. la sua necessità
il termine medio ripresenta nel sillogismo la sostanza, causa o ragione che rende possibile la conclusione.
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