Antiautoritarismo

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia
Download:42
Data:05.05.2005
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
antiautoritarismo_1.zip (Dimensione: 3.86 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_antiautoritarismo.doc     26 Kb


Testo

L’Antiautoritarismo
L'antiautoritarismo è uno dei principali fili conduttori che attraversa tutti i movimenti di protesta sorti nel 1968. Viene contestata ogni istituzione che si fondi sul principio di autorità: la famiglia e la scuola, che trasmettono modelli di disciplina, fino a tutte quelle istituzioni per loro natura finalizzate alla repressione o fondate su un forte principio gerarchico: l'esercito, la magistratura, la polizia, la chiesa, la burocrazia degli stati e dei partiti tradizionali.
Ne deriva da una parte una serie di analisi ed esperimenti antisistema, dall'altra lo sviluppo di forme nuove e originali di contestazione. Nascono così tentativi di dar vita a luoghi dove l'autorità sia bandita: la comune al posto della famiglia, l'assemblea e la democrazia diretta in luogo delle deleghe e della democrazia rappresentativa, esperienze di base nella chiesa ecc. tutte forme e esperienze che finirono per mettere definitivamente in crisi le figure sociali in cui l'autorità si esprimeva: dal padre al poliziotto, dal giudice al militare. La lotta contro il potere non è lotta contro un'entità astratta e lontana, ma rivolta nei luoghi dove il potere autoritario si manifesta e si misura quotidianamente, nella vita concreta, giorno per giorno, di ciascuno. Il potere viene così ridotto alle figure sociali che di volta in volta ci si trova di fronte: gli accademici nelle università, i professori nelle scuole, i capireparto nelle fabbriche, i superiori nei luoghi di lavoro ecc.
Ma l'antiautoritarismo recava in sè anche un suo limite, nella difficoltà a tracciare una linea di confine tra antiautoritarismo e autorità. Quanto più la lotta antiautoritaria si estremizzava tanto più risultava difficile individuare un momento di organizzazione sociale che non soggiacesse all'accusa di autoritarismo: chi dichiarava aperta o chiusa un'assemblea era autoritario, chi insegnava era autoritario, come lo era la cultura tramandata e anche il libro:.
Bibliografia
M. Revelli, Movimenti sociali e spazio politico, in AA.VV. Storia dell'Italia repubblicana, vol. 2: La trasformazione dell'Italia: sviluppi e squilibri, tomo 2: Istituzioni, movimenti, culture, Einaudi, Torino 1995, pp. 383-476.
G. Viale, Il sessantotto. Tra rivoluzione e restaurazione, Milano 1978.
1968. Dizionario della memoria, il manifesto libri, Roma 1988.

Esempio