La trasmissione dati

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Testo

"Elettronica e Telecomunicazioni"
"Area di Progetto":
Realizzazione di un sistema di acquisizione e trasmissione dati ambientali.
Struttura della relazione:
• Trasmissione ed Acquisizione dati
• Elaborazione dati
• Ricezione e decodifica dati
• Controllo tramite elaboratore (pc)
• Trasmissione dati elaborati mediante pc
Schema a blocchi:

Introduzione
Prima dell’avvento dell’era del computer, i dati erano registrati manualmente o su registratori a carta. Oggi, il successo del microprocessore ha introdotto una nuova generazione di prodotti per l’acquisizione dati che consentono in tempo reale l’acquisizione, l’analisi, la memorizzazione e la presentazione dei dati tramite un PC.
Questo progresso tecnologico, rendendoci più facile e comoda l’acquisizione e gestione dei dati, ci ha trasportato dal vecchio mondo "analogico" a cui eravamo abituati ad un nuovo mondo "digitale" per noi ancora poco noto. Ecco quindi l’esigenza di capire come questo processo avviene ed a quali risultati conduce. In mancanza di una comprensione del meccanismo che sta alla base della dell’acquisizione dei segnali, i dati registrati possono risultare essere del tutto diversi dal segnale originale. La validità e qualità dei dati acquisiti è invece essenziale: una cattiva qualità porta a risultati errati, vanifica tutte le analisi successive e costituisce solo un grande spreco di tempo ed energia.
Acquisizione dati:
In questo paragrafo vengono presentati i criteri generali relativi alla trasformazione di una grandezza fisica in elettrica ed alla successiva manipolazione del segnale elettrico, necessario per portarlo nella forma ottimale per l'elaborazione.
Si determina in tal modo una serie di condizioni, che sono alla base dei criteri di progettazione e connessione dei circuiti che verranno analizzati in modo più approfondito nei paragrafi successivi.
I dispositivi d'ingresso nel sistema d'acquisizione sono i trasduttori.
Tra i criteri con cui vengono presi in esame i trasduttori in queste righe vi è quello relativo alla loro disponibilità commerciale.
È evidente infatti che la diffusione commerciale di un dispositivo, ne garantisce la reperibilità e l'affidabilità di comportamento.
La maggior parte dei dispositivi oggi in commercio, deve la propria affermazione anche al fatto di comprendere all'interno alcuni degli elementi fondamentali del circuito di condizionamento.
Struttura del sistema d'acquisizione dati:
Nelle fig. 1 sono riportati gli schemi a blocchi di due sistemi di acquisizione particolare:
• Fig. 1 a) viene descritto un sistema semplice, con un solo trasduttore, che non prevede una elaborazione mediante logica programmata.
• Fig. 2 b) è riportata invece la struttura di un sistema complesso con più traduttori ed un sistema di elaborazione a microprocessore
Ovviamente, tra le due strutture riportare che rappresentano le soluzioni estreme della catena di acquisizione, esistono numerose soluzioni intermedie, quale ad esempio quella di un solo trasduttore, che fornisce un segnale analogico, destinato ad essere elaborato in un sistema digitale. In questo caso, non occorre il multiplexaggio, ma si deve effettuare una conversione analogico-digitale, che può richiedere il circuito sample-hold.
Con la spiegazione dei singoli blocchi, sarà resa anche più facile la comprensione di queste soluzioni intermedie.
Il nostro progetto assumerà la seguente forma:

Circuito dal punto di vista circuitale.

Nello schema sopra, sono state riportate le sigle dei vari integrati usati nella realizzazione del circuito. Nelle righe seguenti verranno analizzati passo passo i vari moduli e i vari integrati.
Lista degli integrati.
• AD 590: è il trasduttore di temperatura utilizzato per rilevare la nostra grandezza.
• IC CD 4060: è il componente dove sono racchiusi il clock ovvero il generatore di onda quadra e il contatore di cui verranno usati 7 bit, per una conta da 0 a 127.
• LF 353: è l'integrato con cui vengono realizzati il convertitore D / A e l'A.O. invertente.
inoltre LF 353 è servito anche successivamente per l'operazioni della comparazione.
• IC 7400: è stato usato per poter predisporre di una porta AND necessaria all'operazione del controllo dati.

Fig.Schema a blocchi.
Posizione Temperatura Forza-Press. Luminosità
Trasduttori, caratteristiche e specie.
Generalità.
È possibile subito un'immediata classificazione:
• I trasduttori o i sensori: trasformano una grandezza fisica in un segnale elettrico;
• I circuiti di condizionamento: agiscono sul segnale elettrico fornito dai trasduttori, conferendogli caratteristiche adeguate all'esigenze dei circuiti successivi.
Classificazione dei principali trasduttori:
La definizione data ai dispositivi che consentono di trasformare le grandezze fisiche in segnali elettrici è molto amplia.
Possiamo comunque dire che sicuramente ci sono due principali categorie:
• I trasduttori: questo termine individua più propriamente gli apparati che forniscono un segnale elettrico capace di esprimere in modo proporzionale le variazioni della grandezza fisica d'ingresso
• I sensori: realizzano un legame tipo on-off, ovvero forniscono all'uscita un segnale variabile tra due valori, in funzione della presenza o assenza della grandezza fisica d'ingresso. Quanto meno che quest'ultima abbia o meno superato un certo valore di soglia.
È evidente che i trasduttori svolgono un compito più complesso di quello dei sensori, pertanto ogni trasduttore può operare anche come sensore. I trasduttori possono essere analizzati sotto diversi aspetti, tali aspetti sono illustrati nel diagramma a blocchi successivo. Dato che lo scopo del documento è quello di rendere quanto più chiaro il progetto di acquisizione dati, non verranno presi in esame specifico i vari tipi di trasduttori, ma bensì verrà fornita soltanto una loro veloce e semplice classificazione.
Diagramma a blocchi dei diversi tipi di trasduttore.
Requisiti minimi dei trasduttori:
I requisiti che permettono di qualificare un traduttore sono:
a) Campo di lavoro: è l'insieme dei valori della grandezza d'ingresso, ai quali corrispondono valori affidabili della grandezza d'uscita.
b) Linearità: un trasduttore è lineare quando il segnale Su fornito sull'uscita, è legato a quello d'ingresso in modo proporzionale da una relazione del tipo:
Su = K * Si
è invece non lineare un trasduttore che in corrispondenza di un valore d'ingresso Si, sviluppi un valore d'uscita Su che discosta da quello ottenibile dalla relazione sopra.
c) Stabilità: esprime la capacità di mantenere la linearità, nelle diverse condizioni di lavoro e nel tempo.
d) Sensibilità: rappresenta il rapporto tra la variazione della grandezza d'uscita e quella d'ingresso che l'ha provocata.
e) Potere risolutivo: è la minima variazione della grandezza d'ingresso, apprezzabile in uscita.
f) Affidabilità: è il tempo nel quale si prevede che il trasduttore manterrò inalterate le sue caratteristiche in condizioni di uso normale.
g) Velocità di risposta: è il tempo impiegato dal trasduttore ad adeguare il segnale d'uscita ad una variazione della grandezza d'ingresso.
h) Insensibilità ai disturbi: costituisce la capacità del sensore di fornire all'uscita un segnale che dipenda prettamente dalla grandezza fisica per la quale opera, senza essere influenzato da altre grandezze o disturbi.
i) Isteresi: rappresenta la diversa risposta fornita dal trasduttore allorché subisce variazioni della grandezza fisica d'ingresso in egual entità ma di verso opposto.
Nel nostro progetto è stato utilizzato un trasduttore di temperatura, in genere questo tipo di trasduttore è di tipo primario, ovvero gli apparati commerciali utilizzano gli stessi principi di funzionamento che, classificando i trasduttori sono stati analizzati per il rilevamento della temperatura.
I più diffusi sono:
• Termoresistenze a semiconduttore
• Resistori a coefficienti termico variabile (NTC e PTC)
• Trasduttori integrati
• Termocoppie

È chiaro come nel corso della relazione verranno illustrate tutte le fasi necessarie a capire lo sviluppo del progetto, ma è bene inizialmente dare un quadro generale delle modifiche che subirà il segnale prima di essere trasmesso.
Il condizionamento del segnale è l'insieme degli interventi che occorre effettuare sul segnale (normalmente generato da trasduttori o sensori) affinché questo possa essere successivamente elaborato in maniera corretta, sfruttando al meglio le caratteristiche di ogni singolo componente. Le principali operazioni che caratterizzano il blocco di condizionamento del segnale sono elencate di seguito.
Amplificazione
L'amplificazione del segnale sorgente è necessaria per risolvere problemi quali:
1. Ampiezza limitata del segnale prodotto dal trasduttore, la natura ditale segnale e le modalità più adatte per amplificarlo (per esempio l'uso di amplificatori differenziali ad elevato CMRR);
2. Adattamento dell'ampiezza del segnale sorgente alla dinamica di ingresso dei successivi dispositivi della catena di acquisizione. È preferibile che tale dinamica venga sfruttata interamente;
3. Decadimento dell'ampiezza del segnale in punti diversi della catena di acquisizione.
Con il termine amplificazione si identifica anche la scelta delle configurazioni amplificatrici e del tipo di operazionali da adottare.
Linearizzazione
Talvolta la linearità dei trasduttori non è soddisfacente. Ciò significa che le variazioni del segnale da essi generato non sono proporzionali alle corrispondenti variazioni del segnale da essi rilevato. In questi casi, quindi, l'andamento del segnale generato dal trasduttore non equivale a quello rilevato. Per evitare che la successiva conversione analogico - digitale avvenga sul segnale distorto è necessario procedere alla linearizzazione del segnale generato dal trasduttore.
Trasmissione
Spesso il segnale deve essere inviato a distanze anche ragguardevoli e in quella destinazione ulteriormente elaborato. Tali distanze possono variare da qualche metro alle centinaia di metri fino ai chilometri. Si pensi, per esempio, al controllo centralizzato di un reparto robotizzato per l'assemblaggio e la saldatura di carrozzerie di autoveicoli. I movimenti e le singole azioni dei bracci dei vari "robot" possono essere controllati mediante il rilevamento del segnale di molti sensori. Questi segnali possono anche essere parzialmente elaborati in loco ma, in ogni caso, il controllo e la complessiva sincronizzazione avvengono mediante una centrale di elaborazione alla quale devono confluire i segnali dei sensori di tutti i robot. E necessaria, quindi, la trasmissione dei segnali alla suddetta centrale di elaborazione. In questa situazione le distanze di trasmissione possono essere valutate nell'ordine delle centinaia di metri. Pertanto, quando è necessario trasmettere a distanza il segnale, occorre individuare tra i metodi di trasmissione disponibili quello che meglio si adatta all'applicazione in esame.
Isolamento
Per quanto concerne la catena di acquisizione dati, con questo termine si individuano le procedure che consentono di salvaguardare il segnale da interferenze di qualsiasi tipo che possono distorcere il segnale stesso. In questo senso l'isolamento deve essere tanto più consistente ed efficace quanto più il segnale da trattare è "delicato" Si pensi, per esempio, alle apparecchiature di monitoraggio delle funzioni vitali di un paziente in sala operatoria. In questi casi è evidentemente indispensabile che il segnale rilevato non sia soggetto a nessun tipo di distorsione provocata da cause esterne. Questi problemi vengono spesso affrontati mediante configurazioni differenziali o amplificatori per strumentazione ad elevato CMRR, e mediante appropriati amplificatori di isolamento.
Filtraggio
Nella catena di acquisizione dati il filtraggio si ottiene con filtri passa - basso. La necessità di filtrare il segnale è sostanzialmente duplice.
1. Eliminazione dei disturbi ad alta frequenza.
2. Garanzia della corretta operazione di campionamento. Questo aspetto sarà ripreso quando verrà esaminato il blocco di campionamento.
Multiplexaggio
Spesso i segnali analogici da convertire in forma digitale sono in numero superiore a uno. E possibile fare in modo che un unico blocco di conversione elabori più segnali mediante l'impiego di multiplexer analogici (analog multiplexer). L'aspetto funzionale di questi dispositivi è identico a quello dei multiplexer digitali. Come questi ultimi, infatti, anche i multiplexer analogici sono dotati di n selettori degli ingressi, e quindi di 2 ingressi di segnale, e una uscita. L'unica differenza consiste nel fatto che gli ingressi e l'uscita dei multiplexer analogici sono, appunto, analogici e non digitali. Questi dispositivi, pertanto, non sono realizzati mediante reti combinatorie, bensì per mezzo di interruttori (normalmente di tipo CMOS) che consentono l'apertura e la chiusura del generico ingresso analogico e il suo invio all'unica uscita del dispositivo. Per tali ragioni nella catena di acquisizione l'operazione di multiplazione richiede un preventivo intervento sul generico segnale di ingresso in modo tale da trasmettere in uscita dal multiplexer la corretta porzione di segnale analogico da convertire in forma digitale. Tale operazione è il campionamento e, pertanto, come per il filtraggio, anche la fase di multiplexaggio verrà considerata quando esamineremo la suddetta operazione.
Per completezza occorre segnalare anche l'esistenza degli interruttori analogici (analog switches). Si tratta di dispositivi integrati che contengono un numero finito di interruttori analogici separati dello stesso tipo di quelli utilizzati nei multiplexer analogici. L'apertura e la chiusura di ogni singolo interruttore vengono governate da un comando esterno che pilota ciascun interruttore. Questo tipo di interruttori, generalmente bidirezionali, può essere utilizzato anche per segnali digitali. Nella catena di acquisizione, ovviamente, sono privilegiati i multiplexer analogici.
Come si nota, il condizionamento del segnale deve soddisfare un insieme di esigenze e problematiche complesse e diversificate che, a loro volta, variano e si specificano in relazione a ogni singola e particolare applicazione. Le operazioni che definiscono il condizionamento del segnale, e la relativa circuiteria che lo realizza, pertanto non sono definibili a priori ma possono essere determinate:
1. analizzando il tipo di segnale da trattare in modo da evidenziarne tutte le particolarità (sorgente e relativa impedenza di uscita, spettro armonico, ampiezza, distorsioni)
2. Valutando il numero di segnali da elaborare e i corrispondenti spettri armonici;
3. Considerando i problemi connessi alle distanze di trasmissione e al metodo di trasmissione adottato, ai punti di possibile decadimento del segnale e di interferenza;
4. Valutando la presenza di rumore di vario tipo che può distorcere il segnale (in qualsiasi punto della catena) e provvedere agli interventi necessari (per esempio il filtraggio);
5. Considerando le caratteristiche elettriche e le prestazioni, quali la dinamica di ingresso e dì uscita, dei singoli dispositivi (normalmente integrati) che si decide di utilizzare, in modo da garantirne il corretto accoppiamento e ottenere la resa migliore dell'intero sistema di acquisizione;
6. Valutando le caratteristiche funzionali del sistema di elaborazione (mP - PC o altro) e del software scelto per il trattamento dei dati.
Blocco di condizionamento
È presente in tutte le strutture d'acquisizione, sia semplici che complesse; ha il compito di effettuare la rielaborazione dei dati o del segnale generato dal trasduttore che come spesso accade non può essere direttamente inviato ai circuiti utilizzatori. Esistono essenzialmente due tipi di condizionamento, ovvero quello analogico e quello digitale.
• Condizionamento analogico
Il condizionamento analogico produce in genere un segnale d'uscita caratterizzato da una tensione che varia in un campo di valori definito, con incrementi legati in modo il più possibile lineare alle variazioni della grandezza fisica in ingresso.
Un buon sistema di condizionamento deve eseguire le seguenti operazioni:_
1. conversione: la maggior parte dei trasduttori ha il funzionamento legato alla modifica di resistenza o di un conduttore. Quindi la prima operazione di un sistema di condizionamento è quello di trasformare un eR in RV, ovvero deve commutare una variazioni di resistenza in uno di tensione o corrente.
2. amplificazione: spesso e volentieri il segnale per essere riutilizzato deve essere amplificato.
3. filtraggio:oltre all'eliminazione dei disturbi, al segnale che proviene dal trasduttore si possono sovrapporre effetti non voluti, e quindi buona norma selezionare o meglio filtrare le informazioni ricevute dal trasduttore per poi inviarle ai circuiti utilizzatori.
4. riduzione dei disturbi:come si può facilmente dedurre, è impensabile che un segnale in uscita dal trasduttore arrivi a destinazione senza essere "sporcato". Quasi sempre infatti il segnale fuoriuscito dal trasduttore viene a essere appesantito da disturbi di nature diverse, molto più semplicemente può capitare che al segnale si vanno a sovrapporre gli effetti collaterali dovuti allo stesso trasduttore, basti pensare all'aumento indesiderato di temperatura.
5. modifica di offset e fondo scala: i segnali che provengono dal trasduttore sono spesso sovrapposti a tensioni continue, che ne spostano il campo di valori rispetto alle quali sono state progettate o utilizzate. È quindi cosa ottimale regolare i parametri di offset e fondo scala a seconda delle nostre esigenze.
• Condizionamento digitale:
Un trasduttore fornisce un segnale d'uscita digitale allorché la grandezza fisica da rilevare determina variazioni di tipo on-off su un segnale elettrico. Il compito principale del circuito di condizionamento in tal caso è la squadratura del segnale e il suo adattamento ai livelli logici utili, normalmente si opera con circuiti trigger o con buffers triggerati.
Eventuali elaborazioni successive dipendono dall'utilizzo del segnale, quindi l'analisi viene effettuata nell'ambito dei circuiti di interfacciamento.
Nella figura sotto è illustrata la sintesi delle operazioni che normalmente svolge un buon blocco di condizionamento.

Componenti base del blocco di condizionamento.
L'analisi condotta nel paragrafo relativo al blocco di condizionamento, ha posto in evidenza le numerose funzioni che debbono essere svolte dal sistema di condizionamento.
A ciascuna di tali funzioni corrispondono soluzioni circuitali che verranno descritte in modo approfondito nelle sezioni successive. In avanti verrà affrontato l'approfondimento della struttura circuitale dei blocchi del sistema di acquisizione vero e proprio.
Prima di esaminare i trasduttori, occorre tuttavia analizzare le soluzioni elettroniche relative a quelle che possono essere definite le funzioni-base del condizionamento, ovvero: la conversione e l'amplificazione.
Molti trasduttori commerciali intanto contengono nella loro struttura i circuiti che prevedono e provvedono a queste funzioni.
• Come detto prima, la relazione ha come compito quello di far conoscere il progetto d'acquisizione dati, sia nel suo aspetto generale, sia dal punto di vista dettagliato.Nelle righe seguenti infatti, verrà trattato passo-passo ogni singolo procedimento, modifica, utili o indispensabile alla riuscita del progetto.
Una volta condizionato il segnale, avremo a disposizione una tensione compresa tra 0 : 5 V. Nel nostro progetto è stato deciso di trasmettere questa tensione sotto forma di una scala di 100 livelli, questo perché, volendo rilevare una temperatura in un range compreso fra -10° e 40° gradi centigradi, la quantizzazione più ovvia era quella di suddividere questo range in una scala di 100 livelli, finalizzando a questo un errore di trasmissione massimo, pari a 0.5°.
Generatore di gradinata.
Il modo più semplice e ovvio, per realizzare questa suddivisone su 100 livelli è quella di realizzare una scalinata in grado di passare da un eventuale livello "0" ad uno "100". Per far ciò è stato utilizzato un clock ed un contatore a sette bit con il quale è possibile contare da 0 a 127. Questi due dispositivi che insieme formano il nostro IC CD 4060, sono i due integrati che rendono possibile questa quantizzazione su livelli. Questo integrato va sotto il nome di generatore di gradinata. Il nostro progetto, necessita di una scala che vada da 0 a 100, mentre il nostro dispositivo è in grado di fornire una scalinata da 0 a 127. Nel progetto sono stati usati anche questi 27 livelli in più, che sono serviti a realizzare la pausa tra la lettura di una temperatura ed un'altra. In questo modo nella ricezione dei dati il pc avrà il tempo di capire quale sarà il valore di una rilevazione e quale quello di un altro.
Conversione D / A e inversione della gradinata.
Una volta realizzata la scalinata e quantizzato in 100 livelli il valore del segnale proveniente dal clock, abbiamo la necessità di convertire questo segnale da digitale ad analogico. Bisogna infatti premettere che sia il segnale del clock che della scalinata sono valori di tensione espressi in forma digitale.
Esistono diversi tipi di conversione D / A. I più comuni sono quelli a resistori pesati, a scala R / 2R e R / 2R invertita. Solitamente il più usato è quest'ultimo, anche se noi nel nostro progetto abbiamo utilizzato quello a scala R / 2R non invertito.
Nostro compito è stato quello di convertire questo valore digitale in valore analogico e poi invertirlo. La necessità di invertire il segnale convertito nasce dal fatto che la gradinata fornitaci dal generatore di gradinata è in discesa, mentre per ovvie necessità nel progetto si necessità di una scalinata in salita. Proprio per questo motivo quindi nella realizzazione del progetto è stato incluso un A.O. Invertente in grado di invertire il senso della gradinata. La conversione digitale analogica invece è stata realizzata mediante un D/A R / 2R.
Nell'area di progetto sia la conversione sia l'inversione di gradinata è stata realizzata mediante l'integrato LF 353.
Nel caso specifico, il valore di ogni singolo livello è di 50 mV. Questo valore esce fuori dal fatto che la tensione uscita dal condizionamento è di massimo 5 volt, e poiché i livelli della gradinata utilizzati sono 100 il valore esce fuori dal rapporto:
Vc / NL = VL
5 / 100 = 50 mV
in questo modo come dicevamo prima l'errore nella trasmissione, potrà essere di massimo 0.5 °.
Secondo lo schema di riportato sopra circa la struttura di tutto il progetto, possiamo immaginare tutta l'area di progetto suddivisa in due blocchi. Un primo composto dal clock, il contatore,
il convertitore e l'invertente; un secondo blocco, composto dal trasduttore e dal condizionamento. I segnali fuori usciti da questi due blocchi dovranno poi essere inviati in un LF 353 che a sua volta comparerà questi due segnali secondo la logica di tutto il progetto. Risulta chiaro come il guadagno dell'A.O. invertente deve essere un guadagno unitario in quanto non deve apportare nessuna modifica all'ampiezza del segnale, ma bensì deve solo invertire la scalinata costituita dai 100 livelli.

L'inversione di segno è stata invece eseguita mediante un semplice A.O.Invertente, che come dicevamo prima dovrà avere guadagno unitario. Ovvero dovrà avere una R e una Rf esattamente uguali.
È chiaro che comunque in tutte le ipotesi, è semplicissimo effettuare l'inversione del senso della gradinata.
Altra operazione come abbiamo detto prima è quello della comparazione. Questa operazione è fondamentale per poter confrontare i segnali provenienti dai due blocchi del progetto, ovvero quello proveniente dal blocco di condizionamento e quello proveniente dal generatore di gradinata.

Comparazione del segnale condizionato con quello della gradinata,e logica di comando.
Una volta ottenuti i due segnali, quello in uscita al condizionamento e quello in uscita al generatore di gradinata, è fondamentale per la realizzazione del progetto, l'operazione di comparazione tra questi due segnali. Lo scopo è quello di dare una logica di comando a tutto il sistema di acquisizione e trasmissione dati. Nostro compito è stato infatti quello di imporre all'intera area di progetto una logica di funzionamento per la quale il segnale in uscita al trasduttore e successivamente condizionato, fosse associato ad un valore di livello di tensione ad esso proporzionale e successivamente trasmesso.
Secondo questa logica fin quando il valore di tensione corrispondente alla grandezza in ingresso sarà più alto di quello in uscita alla gradinata, in uscita al comparatore avremo un "1" logico, che a sua volta a seconda del valore del CK trasmetterà o meno il segnale .
Tabella "della verità" della logica di comando
Usc.LF 353
CK
AND
"1"
CK
CK
"1"
CK
CK
0
CK
0
Questa è la presunta tabella di verità della nostra logica di comando, come si può facilmente vedere solo quando in uscita al LF 353 ci sarà uno zero logico avremo in uscita alla porta "0",questo proprio per le caratteristiche fondamentali della porta AND.
In qualunque altro caso, in uscita al LF 353 ci sarà un uno logico, avremo in uscita della AND esattamente il valore di CK.
La logica di comando è stata realizzata mediante una semplice porta AND ,ricavata da un IC 74/00.
È bene ricordare che l'IC 74/00 è un integrato con quattro porte NAND, ma si ricordi a tal proposito che la porta NAND è una sorta di porta universale con la quale è possibile realizzare qualsiasi altro tipo di porta logica.
In questo modo, e seguendo questa esatta procedura avremo che in uscita alla logica di comando e quindi in ingresso al sistema di trasmissione avremo un valore di tensione analogico esattamente proporzionale al valore della tensione in uscita al nostro trasduttore.
Es. Se in uscita alla porta AND avremo un valore corrispondete al 50 livello, avremo una tensione di :
50 mV * 50 = 2.5 V
questo valore sarà il corrispondente di un valore di temperatura pari a 15 °. Infatti se il nostro condizionamento fornirà una tensione di 5V ad un valore di temperatura di 40°, è ovvio come ad un valore che è la metà di 5, ovvero 2.5, la temperatura corrispondente sia 15°, essendo -10° / 40 ° il range di temperatura da acquisire e trasmettere.
In qualsiasi altro modo comunque, risalire dal valore della tensione trasmessa, al valore della temperatura è cosa semplicissima, sia conoscendo la legge del trasduttore, sia conoscendo le varie modifiche apportate al segnale prima della sua trasmissione.
Questi sono i fondamentali processi e strutture necessarie alla realizzazione dell'aerea di progetto preposta. Mancano alcune generalità e la parte più completa ed interessante, ovvero il modulo di trasmissione dati. Una relazione più dettagliata e completa, verrà presentata in seguito con una descrizione ed un'analisi dettagliata del protocollo di trasmissione.

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