Alimentatore

Materie:Appunti
Categoria:Elettronica

Voto:

2 (2)
Download:311
Data:10.12.2001
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
alimentatore_1.zip (Dimensione: 5.27 Kb)
trucheck.it_alimentatore.doc     29.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

ALIMENTATORE
Questa prova di laboratorio consisteva nell’assemblaggio di un alimentatore duale in grado di fornire una tensione di circa 12 v attraverso tre morsetti d’uscita.
L’alimentatore in genere può essere suddiviso essenzialmente i quattro blocchi con ognuno la propria specifica funzione: il trasformatore, il raddrizzatore, il filtro e il regolatore di tensione ed altri elementi che servono come protezione di tutto il circuito.
Il trasformatore ha il semplice compito di abbassare la tensione d’ingresso fornita dalla tensione di rete ad un valore più appropriato alle nostre esigenze e corrispondente a circa 30 Vpp ovvero +15 v e –15 v.
Il raddrizzatore, invece, formato da quattro diodi collegati a ponte di graetz, ha il compito di convertire la tensione alternata a valor medio nullo, fornita dal trasformatore, in una tensione pulsante e unipolare con valore medio diverso da zero.
Oltre al raddrizzatore a ponte di graetz sono disponibili in circolazione anche raddrizzatori a singola semionda che per questo progetto non abbiamo usato in quanto il ripple sarebbe troppo elevato e corrispondente all’incirca al 121 % a differenza del nostro che ha un valore di ripple pari a 48%.
In particolare il ripple, dovuto alla carica e scarica del condensatore (filtro), è il residuo alternativo e dipende dal fatto che la tensione d’uscita non è perfettamente continua ma presenta sempre una lieve componente variabile con una conseguente leggera ondulazione ed è definito come:
Ripple%= Vefficace / Vmedio
Il filtro, formato da due condensatori, uno per la parte positiva e l’altro per la parte negativa, ha il compito di livellare la tensione pulsante in uscita dal raddrizzatore fornendo quindi una tensione di valore sostanzialmente costante.
Il regolatore di tensione, infine, ha il compito di stabilizzare la tensione continua contro le variazioni dei parametri dei componenti circuitali, della tensione di rete e del carico applicato.
I regolatori utilizzati per questo progetto sono il 7812 e il 7912 che forniscono in uscita un valore continuo pari a 12v coerentemente con la tensione che volevamo ottenere. In particolare mentre il 78xx è usato per tensioni positive, il 79xx è usato per stabilizzare tensioni negative.
Gli altri componenti che si trovano nel circuito servono come protezione ed in particolare sono: il fusibile, quattro condensatori, due diodi, uno diodo led e una resistenza.
Il fusibile protegge il circuito da eventuali sbalzi di corrente che potrebbero danneggiare il circuito; i quattro condensatori collegati in parallelo con i regolatori servono come protezione contro eventuali oscillazioni e quindi per ragioni di stabilita; i due diodi proteggono i regolatori impedendo che l’uscita del regolatore più lento, all’atto dell’accensione, sia trascinata al potenziale dell’uscita del più veloce con possibile danneggiamento dello stesso; la resistenza invece ha lo scopo di assorbire una parte della corrente che scorre sul diodo led in quanto quest’ultimo funziona correttamente in una gamma di correnti compresa tra 5 e 20 mA e serve per indicare che l’alimentatore è in funzione.
Dopo averne capito il funzionamento abbiamo incominciato il montaggio di un prototipo dell’alimentatore che ci ha permesso di studiare i modi per una corretta saldatura evitando quindi di imbatterci in saldature fredde o cotte, ma ci ha permesso anche di capire i problemi più comuni nella realizzazione di un circuito, ad esempio quello delle correnti indotte: un campo elettromagnetico, nel passare tra le maglie di un circuito, se queste ultime sono molto grandi, potrebbe dar luce a delle correnti parassite che interferirebbero con i componenti.
Tramite l’orcad pcb, un programma che permette di realizzare sul computer le piste e le piazzole che poi andranno a comparire fisicamente sulla basetta, abbiamo realizzato il master da cui si otterrà la basetta sulla quale montare i vari componenti.
Disegnato e stampato il master abbiamo iniziato il processo per la creazione della basetta che si divide in tre parti:
1. cospargere la piastra di vetrolite con il fotoresist;
2. introdurre la piastra, con sopra il master, in un apparecchio a raggi UV;
3. mettere la piastra in due acidi per corrodere le parti che sono state direttamente esposte ai raggi UV;
4. realizzare i fori sulla quale inserire i componenti.

Esempio