2.processo di autovalutazione (se l’autofinanziamento consente il mantenimento di un certo sviluppo)
3.motivazione del soggetto economico
scopo primario è la distribuzione della ricchezza e sopravvivenza dell’azienda .. poi viene la distribuzione della ricchezza perciò la det. del REDDITO DISTRIBUIBILE è fine secondario
ipotesi della scind
Economia
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Per la teoria economica la m. nasce con l'evoluzione delle esigenze di una economia di scambio, che da un regime fondato sul baratto, ovvero sul principio che ogni merce può essere scambiata con qualunque altra, diviene economia monetaria nel momento in cui solo una particolare merce viene scambiata con tutte le altre: la merce m. Essa, in quanto accet
classi e degli aggregati di aziende
ECONOMIA AZIENDALE =scienza che studia le manifestazioni di vita e le condizioni
di equilibrio dell'azienda
ECONOMIA = ricerca di nuove e migliori modalita' di svolgimento delle attivita'
aziendali
CLASSI DI ISTITUTI= FAMIGLIA - IMPRESE - AZ. PUBBLICHE
AZIENDE = AZ FAMILIARI DI CONSUMO - AZ
Ecco perché i paesi, specialmente quelli vicini, hanno lavorato, alcuni per breve tempo, altri per più tempo, per decidere le norme con le quali sarebbero stati regolati i rapporti commerciali, economici e culturali. Le organizzazioni più importanti sono le seguenti:
EU: EUROPEAN UNION = Unione Europea.
Nel 1957 fu firmato il Trattato di Ro
8) le differenze fondamentali tra CO.GE e CO. Dei costi;
9) la CO.GE come contabilità a carattere sia economico sia finanziario;
10) la CO. Dei costi come contabilità a carattere puramente economico: soprattutto appunto dei costi;
11) la classificazione delle 5 tipologie di costi presenti nella CO.I;
12) sintesi dei costi speciali e dei
L'interesse è direttamente proporzionale tanto al capitale quanto al tempo di impiego.
La legge dell'interesse semplice è la seguente:
I=C*i*t
Il tasso si esprime usualmente in percentuale: anziché dire, ad esempio, che si ha un tasso dello 0,07 annuo, si dice che si ha un tasso del 7%(infatti: 0,07=7/100).
Il tasso è sempre riferito ad
La differenziazione di primo grado dell'offerta, vale a dire la differenziazione che assegna il punto vendita a una specifica forma distributiva, non è una differenziazione competitiva.
La clientela delle varie forme distributive è sostanzialmente diversa, ma non con riferimento all'identità dei consumatori.
La soddisfazione della clientela non
Soluzione:
il problema è di semplice soluzione: l'ultima somma non produce alcun interesse, quella esigibile all'epoca 14 resta a frutto per un anno, quella esigibile all'epoca 13 per due anni, …., quella esigibile all'epoca 2 produce interessi per 13 anni e, infine quella esigibile all'epoca 1 resta a frutto per 14 anni.
Il montante r
• C = consumi
• S = stock di risparmio
T + C + S T C + I + G + (x-M)
S S -T + I + G + (x-M)
S S I + (G-T) + (x-M)
(G-T) ==> Settore pubblico
(x-M) ==> Settore estero
SETTORE ESTERO: BILANCIA COMMERCIALE
1. x = M pareggio
2. x < M passivo
3. x > M attivo
SITUAZIONE IDEALE ==> SVILUPPO
S S I (G-T) pare