La borsa di Milano

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Testo

LA BORSA DI MILANO
INDICE
MAPPA CONCETTUALE
INTRODUZIONE PAG. 1
1 COMPITI E FUNZIONI DELLA BORSA
1.1 Che cos'è la Borsa PAG. 2
1.2 Quali sono i suoi compiti PAG. 2
1.3 Quali mercati gestisce PAG. 2
2 I PRINCIPALI PRODOTTI SCAMBIATI
2.1 Azioni PAG. 3
2.2 Obbligazioni PAG. 3
2.3 Fondi comuni PAG. 3
3 CHI PUÓ INVESTIRE E COME
3.1 Investitori istituzionali PAG. 4
3.2 Intermediari finanziari PAG. 4
3.3 SIM PAG. 4
3.4 Operatori privati PAG. 4
3.5 Trading on line PAG. 4
4 COME SI NEGOZIA
4.1 Contrattazione titoli PAG. 5
4.2 Scambio dei titoli PAG. 5
5 PER APPROFONDIRE …
5.1 Cos'è un'OPA, OPS e OPV PAG. 6
5.2 Insider trading PAG. 6
5.3 CONSOB PAG. 6
5.4 Privatizzazioni PAG. 6
5.5 Gli indici PAG. 7
5.6 Come e perché una società si quota PAG. 7
INTRODUZIONE
Ancora trent’anni fa, o anche solo venti, la Borsa in Italia era veramente un “affare” riservato a poche migliaia di persone. Oggi è diventato un fenomeno di massa che coinvolge alcuni milioni di persone. Ed è anche diventato un affare globale. Nel senso che se vent’anni fa l’italiano non comprava nemmeno le azioni della Fiat (preferiva a BOT), oggi invece fa anche delle puntate sui titoli della “new economy” o su titoli della Borsa di Singapore.
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1 COMPITI E FUNZIONI DELLA BORSA
1.1 CHE COS’É LA BORSA?
La borsa è un mercato organizzato per la negoziazione di valori mobiliari, ovvero di strumenti finanziari che sono rappresentativi di quote di capitale di un’impresa (azioni), di debiti (obbligazioni) o sono da questi derivati (futures, opzioni).
È stata privatizzata il 2 gennaio 1998 ed è diventata “Borsa Italiana S.p.A.”; l’azionariato è composto da banche, SIM, associazione di emittenti e altri attori del mercato.
1.2 QUALI SONO I SUOI COMPITI?
Borsa Italiana S.p.A. organizza e gestisce i mercati mobiliari italiani. Le sue competenze sono: definizione dell’organizzazione e del funzionamento dei mercati, disciplina dei requisiti e delle procedure di ammissione e permanenza sul mercato per le società emittenti e per gli operatori, vigilanza e gestione del mercato, gestione dell’informativa societaria.
1.3 QUALI MERCATI GESTISCE?
- il mercato telematico azionario (MTA), nel quale si negoziano le azioni, le obbligazioni convertibili, i warrant, i covered warrant, i diritti di opzione.
- il mercato ristretto nel quale si negoziano contratti di compravendita relativi ad azioni, obbligazioni, warrant, diritti di opzione non ammessi alla quotazione ufficiale di borsa; questo mercato è una fase preparatoria e di assaggio in vista del passaggio al mercato maggiore; è utile per aziende che richiedono un sistema di contrattazione semplificato.
- il Nuovo Mercato, dove sono negoziate azioni di società ad alto potenziale di crescita e/o appartenenti a settori ad alta innovazione.
- il mercato degli strumenti derivati.
- il Mercato Italiano telematico dei Futures.
- il Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT).
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2 I PRINCIPALI PRODOTTI SCAMBIATI
2.1 AZIONI
Le azioni sono documenti che rappresentano l’unità di misura della partecipazione del socio della società e quindi l’insieme dei diritti e dei doveri che si connette allo status di socio; le azioni rappresentano quote di partecipazione al capitale di un’azienda.
Le principali categorie di azioni che una società può emettere sono:
- ordinarie, sono le più diffuse; l’azione ordinaria è l’unico tipo di azioni che dà diritto a partecipare attivamente alla vita della società, intervenendo ossia alle assemblee ordinarie che a quelle straordinarie. Dal punto di vista fiscale questo tipo di azioni sono titoli nominativi, ossia intestati all’azionista che viene iscritto nell’apposito registro tenuto dalla società. I diritti sono: di voto, al dividendo, d’opzione, di liquidazione, di recesso, di impugnazione delle delibere assembleari e di richiedere la convocazione dell’assemblea. Gli obblighi sono principalmente due: di non esercitare il diritto di voto nel caso in cui il socio abbia un interesse in conflitto con la società e di versare il controvalore delle azioni di nuova emissione nell’ambito di aumenti di capitale.
- privilegiate, incorporano, rispetto alle ordinarie, un privilegio che riguarda la ripartizione degli utili e quella del capitale in caso di scioglimento della società. Chi detiene questo tipo di azioni ha diritto alla priorità nella distribuzione dei dividendi, determinato discrezionalmente dalla società; in cambio di questi privilegi, i possessori di queste azioni non possono partecipare alle assemblee ordinarie; la loro partecipazione è limitata a quelle straordinarie.
- di risparmio, possono essere emesse sono da società quotate in Borsa e il loro ammontare con quello delle azioni privilegiate non può superare la metà dell’intero capitale sociale; non consentono al suo possessore di avere un ruolo attivo nell’attività della società ma ha diritto di ricevere: un dividendo parti almeno al 5 per cento del valore nominale delle azioni; a un dividendo che sia comunque superiore del 2 per cento rispetto s quello distribuito alle azioni ordinarie; una prelazione di rimborso su tutti gli altri tipi di azioni in caso di liquidazione della società.
2.2 OBBLIGAZIONI
Le obbligazioni sono titoli di credito rappresentativi di prestiti contratti dallo Stato, da banche, da società per azioni o da società per accomandita per azioni, presso il pubblico. I titoli obbligazionari incorporano il diritto alla restituzione, a scadenza, del valore nominale nonché del pagamento degli interessi sull’importo dato a credito.
2.3 FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO
Con la sottoscrizione di quote – parti di un fondo i partecipanti affidano i propri risparmi a una società appositamente costituita che investe i capitali conferiti al fondo comune in azioni, obbligazioni e altri valori mobiliari per conto e nell’interesse di tutti i partecipanti. L’obiettivo è di far fruttare la somma distribuendola su una gran numero di titoli, in questo modo i rischi diminuiscono perché, se alcune azioni scendono, le perdite vengono compensate dai guadagni di quelle che salgono.
Esistono vari tipi di fondi:
- obbligazionari, sono quelli che vengono investiti solo in obbligazioni emesse dai vari Stati o dalle compagnie private; è la formula ideale per i risparmiatori più prudenti perché le obbligazioni sono i titoli più sicuri ma anche i meno redditizi.
- azionari, sono un po’ più pericolosi: una porzione cospicua del patrimonio è investita in titoli a rischio.
- bilanciati, si investe una parte del fondo in azioni e il resto in obbligazioni.
- flessibili, gli investitori possono variare liberamente le quote di azioni e di obbligazioni da cui è formato il fondo.
- liquidità, investono solo in titoli a reddito fisso di breve durata.
Ci sono due modi per entrare in un fondo comune: il primo è l’unica soluzione, preferito da chi ha un buon gruzzolo da investire; il secondo è il piano di accumulo, soluzione più adatta a chi non ha messo via grossi risparmi ma ha un reddito costante da destinare all’investimento.
Le quote di un fondo si possono acquistare presso una banca, una SIM o un consulente finanziario. I costi sono formati dalle commissioni di entrata e da quote dette “di gestione”.
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3 CHI PUÓ INVESTIRE E COME
3.1 INVESTITORI ISTITUZIONALI
Società o enti privati o pubblici (fondi pensione, compagnie di assicurazione, banche, fondi comuni di investimento mobiliari) che per legge o per vincoli statutari effettuano sistematicamente investimenti in strumenti finanziari o in immobili.
3.2 INTERMEDIARI FINANZIARI
Gli intermediari sono delle imprese che interpongono tra i soggetti in avanzo finanziario (tipicamente le famiglie) e i soggetti in deficit finanziario (tipicamente le imprese) per semplificare il trasferimento di risorse.
3.3 SIM
Le SIM - Società di Intermediazione mobiliare - sono imprese, diverse dalle banche e dagli intermediari finanziari, autorizzate a svolgere servizi di investimento.
3.4 OPERATORI PRIVATI
Ci sono tre tipologie di risparmiatore e investitore:
- il cassettista, compra titoli che poi tiene nel cassetto; fa conto sui dividendi e sulla rivalutazione delle azioni nel tempo.
- lo speculatore, entra e esce dal mercato azionario con una frequenza elevata al solo scopo di lucrare sulla differenza tra prezzo d'acquisto e prezzo di vendita.
- il dinamico, è una figura nata solo di recente che si colloca in una posizione intermediaria tra le due precedenti: dinamico è il risparmiatore che compra titoli in un'ottica di lungo periodo, ma all'occorrenza si trasforma in speculatore.
3.5 TRADING ON LINE
È la forma di investimento più pericolosa, ma anche la più affascinante. Con il trading on line, vale a dire comprare e vendere titoli finanziari tramite Internet, ci si può tuffare nell'oceano della finanza mondiale, portando a casa grosse prede. Con costi bassissimi. Per questo sono già mezzo milione in Italia i risparmiatori che investono tramite la rete. Oltre il 25% del valore dei titoli intermediati passa attraverso i terminali dei trader. Casalinghe, pensionati, giovani, professionisti, incollati al monitor del PC, da casa, dall'ufficio ad inseguire la giornata borsistica di Piazza Affari, ma anche quella di Francoforte, e gli Internet stock del Nasdaq americano, pronti a cogliere il momento buono per fare clic.
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4 COME SI NEGOZIA
4.1 CONTRATTAZIONE TITOLI
Dal 18/7/1994 le azioni, i warrants, i diritti di opzione e le obbligazioni convertibili quotati in Borsa vengono negoziati attraverso il sistema telematico della Borsa valori, costituito da una rete di elaboratori e terminali, che permette di gestire automaticamente l'incrocio tra la domanda e l'offerta di strumenti finanziari. In precedenza il sistema di contrattazione era alle grida: la negoziazione di un titolo avveniva in un dato momento della seduta di Borsa, durante la quale gli intermediari, intorno a un recinto - corbeille - gridavano i prezzi ai quali erano disposti a vendere o a acquistare finché non si perveniva a un prezzo unico.
4.2 SCAMBIO DEI TITOLI
Vediamo ora più nel dettaglio le singole fasi di negoziazione:
- pre - apertura, è quella in cui il sistema calcola e aggiorna, in tempo reale, a titolo informativo, il prezzo teorico di apertura.
- validazione, è quella in cui, se il prezzo teorico di apertura viene considerato valido esso viene assunto come prezzo si apertura per la conclusione dei contratti.
- apertura, è quella in cui vengono conclusi i contratti al prezzo di apertura; è questo l'unico momento della seduta in cui esiste un prezzo fisso, quello di apertura appunto, per ogni titolo.
- negoziazione continua, 9,30 - 17,30, è la fase di compravendita vera e propria; in questo arco di tempo gli operatori continuano a inserire nuove proposte di negoziazione; durante questa fase i contratti vengono conclusi mediante abbinamento automatico di proposte di segno contrario.
- liquidazione dei contratti, un tempo avveniva una volta al mese, attorno alla metà, secondo un calendario prestabilito pubblicato a inizio anno; da fino marzo 2000 i contratti devono essere liquidati il terzo giorno di Borsa aperta successivo alla loro stipulazione.
Per ogni strumento finanziario vengono fissati quantitativi minimi di negoziazione. I quantitativi superiori al lotto minimo possono essere negoziati nei rispettivi mercati solo se multipli del lotto medesimo.
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5 PER APPROFONDIRE …
5.1 COS’E’ UN’OPA, OPS, OPV
- l'OPA - Offerta pubblica di acquisto - disciplina tutte le offerte finalizzate all'acquisto di prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, futures e altri strumenti finanziari. La normativa dell'OPA è stata introdotta nella nostra legislazione per tutelare i soci di minoranza, come sono i risparmiatori, che possono beneficiare per questa via dei più elevati prezzi a cui passano i pacchetti di maggioranza.
- l'OPS - Offerta pubblica di scambio - disciplina tutte le offerte finalizzate all'acquisto di prodotti finanziari qualora vengano realizzate scambiando conseguendo a titolo di corrispettivo altri prodotti finanziari; questi ultimi sono titoli di nuova emissione e l'incasso è di proprietà della società.
- l'OPV - Offerta pubblica di vendita - è l'istituto giuridico che disciplina tutte le offerte al pubblico di valori mobiliari già esistenti a un prezzo e una quantità stabilita. Nel caso di OPV sono gli azionisti stessi che si rivolgono al pubblico per cedere in parte o in tutto i lori titoli.
5.2 INSIDER TRADING
È l'attività svolta da colui che sfrutta le informazioni riservate di cui viene in possesso nell'esercizio delle sue funzioni cercando di trarne vantaggio a danno degli altri risparmiatori che non detengono tali informazioni. Tale reato penale è punito con un periodo detentivo che arriva all'anno.
5.3 CONSOB
Alla CONSOB è affidata l'attività di vigilanza sui mercati regolamentati, al fine di assicurare la trasparenza, l'ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori. Ha i seguenti compiti: fissa il capitale minimo delle società di gestione dei mercati regolamentati; autorizza l'esercizio dei mercati regolamentati secondo norme previste; può prendere tutti i provvedimenti che si rendono necessari per assicurare la regolarità delle contrattazioni.
5.4 PRIVATIZZAZIONI
Per privatizzazioni si intende il trasferimento dallo Stato ai privati di imprese attraverso la cessione sul mercato di quote di controllo di tali imprese. Gli obiettivi principali sono:
- miglioramento dell'efficienza nella gestione delle imprese da privatizzare.
- accrescimento della concorrenza sui mercati.
- ampliamento del mercato mobiliare.
- promozione dell'i9nternazionalizzazione del sistema industriale italiano.
Risanamento dei conti pubblici e allargamento quantitativo, ma anche qualitativo, del listino di piazza Affari: sono questi i due principali benefici che hanno portato con sé le privatizzazioni italiane.
Sono state privatizzate in Italia, l'INA e le tre banche di interesse pubblico, Credit, Comit e Banca di Roma; poi ancora ENI, ENEL, Autostrade e Finmeccanica; lo Stato - padrone di un tempo - si è dunque ritirato dal mondo industriale e finanziario italiano.
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5.5 GLI INDICI – CARATTERI GENERALI E COMPOSIZIONE
L'indice di Borsa è un dato puntuale che evidenzia l'evoluzione generale dei corsi della azioni; tale valore, che sintetizza l'andamento del mercato mobiliare, è il più diffuso e noto tra gli indicatori e viene impiegato ampiamente anche al di fuori del settore finanziario per il suo significato segnaletico del clima economico generale. È stato statisticamente dimostrato che il corso del MIB30 è rappresentativo del Mibtel, l'indice telematico generale di Borsa - italiana.
Borsa Italiana calcola e diffonde giornalmente i seguenti indici del Mercato Telematico Azionario:
- MIB settoriali, sono 23 indici informativi calcolati su panieri che riflettono i vari settori del Listino ufficiale. Vengono calcolati alla chiusura di ogni seduta, utilizzando i prezzi ufficiali ed esistono 3 macrosettori: industriali, servizi e finanziari.
- MIB RNC, è l'indice informativo delle azioni di risparmio non convertibili calcolati ogni giorno al termine della seduta di negoziazione utilizzando il prezzo ufficiale di tutti i componenti.
- MIBTEL, è l'indice informativo relativo a tutte le azioni quotate in Borsa Italiana calcolato giornalmente a negoziazione continua con frequenza di un minuto sulla base degli ultimi contratti conclusi; è un indice generale che nacque il 3 gennaio 1994 con valore 10.000.
- MIB30, è l'indice sintetico elaborato su base campionaria dai 30 titoli principali più capitalizzati del listino. L'indice viene calcolato giornalmente durante la negoziazione continua con frequenza di un minuto sulla base dei prezzi degli ultimi contratti conclusi.
- MIDEX, è l'indice sintetico elaborato su base campionaria costituito dai 25 titoli successivi a quelli del MIB30, sempre selezionati in base alla capitalizzazione e scambi sul listino; l'indice viene calcolato giornalmente durante la fase della negoziazione continua.
Molto importante è il peso di alcune azioni nel MIB30, ad esempio: Banca Intesa rappresenta il 4,3%; ENI il 9,1%; ENEL l'8,4%; Generali l'8,8%; Telecom Italia il 10,4% e TIM l'11,9%. La Borsa Italiana ogni tanto modifica i panieri del MIB30 e del MIDEX.
5.6 COME E PERCHÉ UNA SOCIETÁ SI QUOTA
La quotazione in Borsa rappresenta una scelta chiave di gestione straordinaria che crea valore per gli azionisti attraverso un influsso positivo su tutti gli aspetti di gestione ordinaria. La decisione deve essere basata su un’attenta valutazione di tutti gli aspetti di gestione aziendale.
Gli obiettivi per la società possono includere:
- diversificare le fonti finanziarie.
- rafforzare capacità di leadership.
- accrescere lo standing creditizio nei confronti di clienti e fornitori.
- ottenere una valutazione di mercato.
- rendere trasparenti gli obiettivi e visibili i risultati del management.
- ottenere agevolazioni fiscali.
E’ anche importante che la società prende in considerazione gli obblighi e gli aspetti potenzialmente critici che la quotazione può implicare:
- suscettibilità del titoli alle condizioni di mercato.
- potenziale perdita del controllo.
- requisiti di trasparenza.
- costi e commissioni.
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