Herbert Simon

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Categoria:Economia
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Testo

• Economista, psicologo, studioso di intelligenza artificiale, scienze cognitive e teorie dell’organizzazione (premio Nobel per l’economia nel 1978)
• definizione di organizzazione come coordinamento e controllo del processo di decisioni (premesse decisionali)
• proposta della teoria della razionalità intenzionale e limitata
• analisi delle modalità o meccanismi di influenza organizzativa (per ridurre i limiti alla razionalità)

Il processo decisionale
Simon. studia il comportamento umano in quanto risultato di decisioni.
Il comportamento umano e’ intenzionale (rivolto ad uno scopo) e razionale (fondato sulla scelta tra alternative che portano al raggiungimento dello scopo)
• giudizi di fatto: sono descrizioni del mondo sensibile, giudizi empirici veri o falsi
• giudizi di valore: sono opzione per uno stato di cose desiderabile, giudizi etici o ottativi accettati o non accettati sulla base di altre premesse di valore
• decisioni come concatenazione di obiettivi e strumenti
• l’adeguatezza del mezzo al fine è oggetto dei giudizi di fatto
• la desiderabilità del fine è oggetto di giudizi di valore

La razionalità
Con l’approccio della razionalità limitata, Herbert Simon capovolge la precedente concezione ideale della mente umana sostenendo che “la razionalità è la principale delle risorse scarse” e come anche vincoli di tempo e di risorse limitino pesantemente la capacità ottimizzante del decisore.
La razionalità riguarda la selezione delle alternative di comportamento preferite in rapporto ad un sistema di valori in base al quale sia possibile valutare le conseguenze del comportamento.
I limiti alla razionalità
• limiti di conoscenze: riguardano la disponibilità di informazioni e la loro ambiguità
• limiti di capacità: riguardano la possibilità di elaborare le informazioni disponibili
• limiti di obiettivi: riguardano la funzione obiettivo del/dei decisori
Razionalità oggettiva e razionalità limitata
razionalità oggettiva (homo economicus)
razionalità limitata
• tutte le alternative di azione possibili sono note
• la conoscenza delle alternative di azione è sempre incompleta
• è possibile calcolare tutte le conseguenze di ciascuna azione
• la conoscenza delle conseguenze delle azioni è frammentaria
• le informazioni sono una free commodity
• le informazioni sono costose
• l’agente ha una precisa funzione di utilità delle sue scelte attuali e future

• il decisore è unico
• le preferenze non sono perfettamente ordinabili e il loro variare nel tempo non è prevedibile
• i decisori sono più di uno
• la decisione avviene in base a calcolo ottimizzante
• la decisione avviene su base euristica e soddisfacente
• la scelta è un processo sinottico
• la scelta è un processo sequenziale

Le strutture organizzative:
Le decisioni programmate
servono anche ad assorbire l'incertezza, presente quando non saranno prove sicure sulla validità di una serie di dati.
A questo punto Simon introduce un importante di distinzione tra autorità ed influenza.
L’autorità
Particolare tipo di influenza che distingue il comportamento degli individui in qualità di membri dell’organizzazione; consiste nella accettazione di ordini prescindendo da giudizi di merito e consente il coordinamento dell’organizzazione.
Il principio di influenza
L’influenza consiste nell’accettazione di suggerimenti dei quali si condivide l’opportunità. I motivi possono essere:
1. fiducia nel soggetto che dà il suggerimento;
2. convinzione dell’opportunità di merito.
I meccanismi di influenza
• divisione del lavoro (limitazione dell’autonomia decisionale)
• procedure (decisioni programmate, programmi d’azione semi-indipendenti)
• flussi di informazioni
• addestramento e indottrinamento (capacità, conoscenze, obiettivi interiorizzati)
• comunicazioni non autoritarie (persuasione e suggerimenti)
• autorità

Le organizzazioni
L’organizzazione esiste in quanto consente di sopperire ai limiti della razionalità umana pervenendo ad una razionalità quasi obiettiva. Prima di Simon l’organizzazione come correttivo dei limiti umani era stata teorizzata da:
• Taylor (limiti morali dell’uomo);
• Weber (limiti nel considerare le ipotesi alternative per la spiegazione);
Scopo delle organizzazioni
• Per Simon le organizzazioni hanno lo scopo di ovviare ai limiti della razionalità individuale
• Le organizzazioni sorgono per migliorare i processi decisionali
• L’attivita’ principale delle organizzazioni e’ quella di prendere decisioni
• Le organizzazioni possono regolare il comportamento individuale specificando le premesse su cui si basano le decisioni
Organizzazioni e individui
L’organizzazione è un modello di comportamento collettivo di tipo cooperativo che esercita influenza sugli individui:
1. permettono il formarsi di aspettative stabili sul comportamento degli altri membri;
2. forniscono stimoli e direttrici generali per indirizzare il comportamento.

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