Caratteristiche delle imprese industriali

Materie:Appunti
Categoria:Economia Aziendale

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Testo

Capitolo 1: caratteristiche delle imprese industriali.

Per produzione intendiamo l’attività umana la quale mediante la combinazione di beni ed energie, rendiamo disponibili nuovi beni e servizi o ne accresce l’utilità di quelli già esistenti. La produzione si suddivide in:
• Diretta, quando avvengono trasformazioni di tipo fisico-tecnico;
• Indiretta quando si accresce l’utilità di un bene già esistente.
Il sistema produttivo di ogni paese è quindi rappresentato dall’insieme di quelle imprese orientate al profitto che operano nei vari settori dell’attività economica: settore primario, secondario e terziario. L’importanza sempre maggiore che ha assunto la tecnologia e quindi il settore post-industrializzato, ha permesso alle imprese industriali di migliorare il proprio processo produttivo e di continuare ad occupare una posizione centrale grazie alla trasformazione o all’assemblaggio di materie prime che svolgono sempre con maggiore precisione. Vendendo i prodotti ottenuti ad altri operatori o agli utilizzatori finali, il processo tecnico si trasforma in processo economico poiché si ottengono dei ricavi di vendita.
A qualunque settore un impresa appartenga, il processo tecnico-produttivo permette di ottenere: semilavorati o parti componenti, beni strumentali, prodotti finiti.
Per realizzare il proprio ciclo tecnico, ogni impresa deve disporre di un insieme di fattori produttivi ossia l’insieme delle risorse impiegate in modo coordinato per ottenere un prodotto finito. Le quantità di tali risorse, variano a seconda del processo di fabbricazione che corrisponde all’insieme delle operazioni tra loro coordinate, a seconda i quali i fattori produttivi vengano inseriti nella trasformazione tecnica dei prodotti in base a determinate regole.
Questo processo di fabbricazione, a parità di costo, qualità e quantità ottenute può variare anche fra aziende che producono lo stesso bene; gli elementi che influenzano tali cambiamenti possono riguardare: il costo delle materie prime, la conoscenza della tecnologia, l’organizzazione del lavoro.
Ogni impresa è libera di organizzare il proprio processo di fabbricazione secondo due modalità:
≈ Produzione verticalizzata quando le operazioni per ottenere il bene avvengono tutte all’interno di una stessa azienda.
≈ Deverticalizzata o outsourcing quando le varie operazioni per il raggiungimento del prodotto finito non avvengono tutte all’interno della stessa azienda.
Nelle aziende con produzione verticalizzata, l’impresa tende a raggiungere grandi dimensioni mentre nelle imprese con produzione in outsourcing, il capitale investito è meno alto.
Le imprese industriali si suddividono in base a vari criteri:
≈ Secondo l’attività produttiva ossia il bene prodotto dall’impresa;
≈ Secondo il fattore produttivo prevalente in:
◦ Imprese labour intensive dove prevale il fattore umano e vi è una bassa intensità di capitale, queste soffrono l’influsso del basso costo della manodopera che si ha nei paesi asiatici.
◦ Imprese capital intensive dove prevale la tecnologia e quindi ad alte intensità di capitale, a differenza delle precedenti però queste soffrono la mancanza di flessibilità dovuta ai fattori a lungo ciclo di utilizzo impiegati.
≈ Secondo la trasformazione dei materiali in coloro che li trasformano per conto proprio e coloro che lo trasformano per conto terzi.
≈ Secondo le caratteristiche del flusso produttivo in:
◦ Imprese con produzioni job-shop dove la personalizzazione dei prodotti rende necessario un programma per gli impianti e i macchinari in base ad ogni ordine;
◦ Imprese con prodotti a lotti nelle quali avviene una produzione di quantità prestabilite con uguali caratteristiche ma non necessitano di impianti personalizzati per esempio: il settore meccanico e tessile.
◦ Imprese con produzione in linea le quali realizzano grandi quantità di prodotti di varietà contenuta per esempio: le imprese automobilistiche.
◦ Imprese con produzione di processo sono caratterizzate da una certa rigidità poiché gli impianti sono progettati per produrre un unico prodotto. Esempio: lavorazioni petrolchimiche.
≈ Secondo la destinazione immediata della produzione effettuata in:
◦ Imprese che effettuano lavorazioni su commessa;
◦ Imprese che effettuano lavorazioni su per il mercato;
◦ Imprese che effettuano entrambe le lavorazioni;
≈ Secondo il numero di prodotti ottenuti in imprese mono-prodotto, multi-prodotto e a produzione congiunta.
≈ Secondo le dimensioni in piccole – medie – grandi, tenendo sempre in considerazione il mercato di riferimento e l’obiettivo di analisi oltre naturalmente il decreto ministeriale dell’Aprile 2005 il quale, tiene conto: del N° dei dipendenti, il fatturato e l’attivo del bilancio.
All’interno di ogni azienda possiamo distinguere due soggetti:
≈ Un soggetto giuridico rappresentato da una persona fisica a cui fanno capo i diritti e le obbligazioni derivanti dall’attività economica e quindi in grado di rappresentare l’impresa stessa;
≈ Uno economico caratterizzato dall’insieme delle persone fisiche che operano nell’interesse dell’azienda e che hanno come compito quello di stabilire le strategie aziendali e la destinazione dell’utile.
Il soggetto giuridico può essere pubblico se l’impresa è pubblica quindi gestita da enti pubblici o dallo Stato, privato se l’impresa è privata sia individuale dove i due soggetti possono corrispondere alla stessa persona, sia di tipo collettive nelle quali i soggetti sono contraddistinte in differenti persone.
Il luogo dove far sorgere un impresa non va scelto in modo casuale ma deve tener conto di vari fattori che serviranno da vantaggio alla vendita.
≈ La localizzazione, rappresenta proprio l’insieme dei fattori che influenzano il sorgere di un impresa in un dato luogo.
≈ La delocalizzazione invece avviene quando imprese (soprattutto di grandi dimensioni) spostano la loro produzione nei paesi dove la manodopera costa molto meno. Essa può attuarsi attraverso filiali, accordi di sub-fornitura, acquisizione di pacchetti azionari da imprese che producono beni complementari.
Questo fenomeno ha favorito la globalizzazione ma ha aumentato la competitività privilegiando le imprese con capitali maggiori da poter investire, e quelle più innovative.
La competitività aziendale, si basa sulla qualità che un’azienda decide di ottenere a parità di costo quindi, se a parità di costo un’azienda raggiunge un grado maggiore di qualità, ha più possibilità di vendita sul mercato e quindi un vantaggio competitivo basato su:
≈ funzioni primarie quali logistica che riguarda il magazzino, produzione riguardante la lavorazione, marketing cioè lo studio del mercato, vendita
≈ funzioni di supporto quali: approvvigionamenti, personale, ricerca e sviluppo, funzioni infrastrutturali.
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Esempio



  


  1. Francesca

    il bilancio d'esercizio.