Caravaggio

Materie:Tesina
Categoria:Disegno

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Testo

Nasce a Milano il 29 settembre 1571 ed è il figlio primogenito di Fermo Merisi e Lucia. Dopo pochi anni dalla sua nascita scoppia una grossa epidemia di peste e perciò la famiglia Merisi decide di tornare nel paese natio della madre: Caravaggio. A quei tempi era un paesino di campagna e loro decidono di andare li perché c’era aria pulita e era più difficile prendere la peste. Quando Michelangelo ha 7 anni suo padre muore. Mentre egli vive a Caravaggio il cardinale fa costruire un grande santuario e Michelangelo, rimanendo scosso dalla bellezza di quella imponente costruzione, decide a 13 anni di voler fare il pittore. Sua madre vende la terra e manda Michelangelo a Milano da un pittore di nome Simone Peterzano. Lui sta da quest’uomo per 5 anni, poi compie un atto illegale ed è costretto a scappare a Roma. Decide di andare a Roma perché a quel tempo era la capitale mondiale dell’arte e perché li viveva suo zio che di mestiere faceva il prete e lo poteva ospitare. Arrivato a Roma incontra un oste che, in cambio della pittura, gli offre il cibo. I primi quadri che lui fa sono immagini che lui vedeva nell’osteria. Lui era un artista molto bravo e il suo modo di dipingere trasmette l’amore che lui ha per la realtà. Per lui anche il particolare più insignificante ha importanza. In quel periodo Roma ospitava le cortigiane e la Chiesa addirittura faceva dire una messa l’anno in loro memoria. Fra di esse c’era Anna Bianchini che aveva un forte desiderio di avere un quadro della Maddalena, cortigiana che era stata perdonata da Dio per i suoi peccati. Michelangelo fa un quadro della Maddalena mettendo come soggetto proprio Anna Bianchini, appunto. Mette in terra l’olio con cui la Maddalena ha lavato i piedi a Gesù e delle perle di una collana rotta, che stanno a significare un cambio di vita. L’atteggiamento che Michelangelo da è un atteggiamento da consapevole d’essere peccatrice ma anche felice di essere stata perdonata e per questo sul lato destro del quadro, inserisce un fascio di luce. Anna Bianchini fa da modella anche per un altro quadro di Michelangelo: Il riposo nella fuga d’Egitto, nella quale la cortigiana rappresentava la Madonna. Questo era per tutti uno scandalo. Questo quadro era stato commissionato da Del Monte, cardinale molto importante nonché stretto amico del papa. In questo quadro mette uno spartito leggibile di un compositore fiammingo (era un inno alla Madonna”. Michelangelo intuisce che tutto ciò che non è presente e non è attuale non serva.

Successivamente fa un quadro (Giuditta e Oloferne) ambientato a Betuglia, che rappresenta Giuditta mentre decapita Oloferne (re degli Assiri) dopo averlo sedotto. Di fianco a Giuditta si vede la sua serva con un sacco, dove poi la donna metterà la testa del nemico. In questo modo gli Assiri rimarranno inorriditi e scapperanno lasciando libera Betuglia. In questo quadro lui inserisce un fondo scuro con un drappo rosso in modo da non fare vedere il luogo ed evidenziare che quell’opera d’uccisione può essere fatta in qualsiasi momento. Dopo 3 anni, nel 1600, Michelangelo ha la più grande occasione della sua vita: il cardinale Del Monte gli dice di andare dal cardinale Matteo Contarelli, cardinale francese che gli commissiona di affrescare la cappella Contarelli. I lavori cominciano 15 anni dopo. Il cardinale vuole affrescare la cappella con 3 episodi della vita di San Matteo. Michelangelo non vuole però affrescare e fa 3 grandi quadri.

LE DUE RAPPRESENTAZIONI DI SAN MATTEO CHE SCRIVE IL VANGELO.

Anche in questo caso Michelangelo parte dalla realtà e dipinge la vocazione di San Matteo. Per dipingere questo quadro egli ha a disposizione solamente due versetti della bibbia che non sono nemmeno molto chiari. Lui decide di rappresentare un ambiente duro, con la dogana di Cafarnao. Il popolo odiava San Matteo perché era un esattore delle tasse ed era un uomo molto ricco. Mentre Matteo conta i soldi si vede un tizio (Gesù) che entra e gli dice di seguirlo e infatti Matteo poi si alzerà e lo seguirà. Egli raffigura Gesù come un pover’uomo senza scarpe e veste la gente come persone contemporanee del suo periodo storico, cioè al 1600. Il secondo quadro che Michelangelo fa è quello di quando San Matteo scrive il vangelo. La storia narra che Matteo fu
ispirato da Dio a scrivere il vangelo quindi lui s’immagina Matteo come un contadino analfabeta con una faccia imbarazzata e impacciata. Questo è un quadro definito scandaloso e, infatti, questo non sarà mai appeso nella cappella. Michelangelo allora rifà il quadro e lo modera leggermente ma mette Matteo sempre in una posa non da santo. L’ultimo quadro che lui fa per Contarelli rappresenta il martirio di San Matteo, dove il Sicario con un colpo di spada lo colpisce al costato e lo fa cadere e lui ora è lì che aspetta il colpo fatale e in alto un angelo dà il simbolo del martirio a Matteo (la palma). Si vedono attorno le genti che scappano inorridite e spaventate tranne uno che è sempre inorridito ma non scappa (si pensa che quest’uomo sia l’autoritratto del pittore). Tutto questo ha dato molto scandalo alla Chiesa ma ha affascinato la gente appunto perché è l’unico pittore che ha fatto dei quadri religiosi in modo realistico. Da quel momento Michelangelo diventa il pittore più famoso e da lì è chiamato Caravaggio. Lui è il pittore più famoso di Roma e da quel momento tutti i cardinali commissionano dei quadri a Caravaggio. Lui deve affrescare la Chiesa di Santa Maria del popolo nella quale il cardinale vuole la crocifissione di Pietro e la conversione di Paolo Di Tarso.
Ne “La conversione di Paolo di Tarso” si vede Paolo che è a terra abbagliato da una luce molto forte mentre sente, con gli occhi chiusi una voce e fa un movimento come per simulare un abbraccio tra lui e Dio. Caravaggio mette il sedere del cavallo verso di noi per fare rendere l’apparizione un fatto comune e inaspettato. Nella “crocifissione di Pietro” Caravaggio dipinge la scena in cui tre operai stanno issando la croce mentre Pietro si guarda la mano appena trafitta. A roma Caravaggio fa anche un altro quadro: “La cattura di Gesù”. In questo quadro è rappresentato un uomo che saluta Gesù mettendogli una mano sulla spalla e baciandolo. Da lì scatta il finimondo e i soldati sono attorno a lui. Gesù però non reagisce a tutto ciò e Caravaggio per sottolineare ciò lo rappresenta con le mani incrociate. A sinistra si vede San Giovanni che grida mentre a destra c’è un uomo non armato con la lanterna che illumina il volto a Gesù e a Giuda. Anche questo è il ritratto di Caravaggio. Lui si mette nel quadro perché è molto legato a Gesù. Michelangelo Merisi è un’attacca brighe e spesso viene arrestato perché maneggiava le armi senza il porto d’armi. Per questo dal 1605 circa non ha molte commissioni. Infatti l’unica opera importante che lui fa in questo periodo è “La madonna di Loreto”, dove lui inserisce due pellegrini inginocchiati davanti alla Madonna e al suo bambino con i piedi sporchi. Caravaggio mette “il brutto” nel quadro e questa è una cosa che rivoluziona l’arte. Lui sceglie di fare appoggiare la Madonna su uno stipite di un portone di Roma, in zona Campomarzio. Per un arresto il pittore scappa a Genova e la padrona della sua casa di Roma gli sequestra i mobili probabilmente per un pagamento non avvenuto. Quando ritorna a casa si arrabbia e una notte tirai sassi alla padrona e strimpella la chitarra sotto casa. Il 28 maggio 1606 è l’anniversario del papato. Tutti festeggiano e i suoi amici gli propongono di giocare a pallacorda con delle scommesse. Un uomo accusa Caravaggio, lui prende il pugnale e uccide con tre coltellate Panuccio Tommasoni, Dopo ciò lui fugge a Napoli e il Papa gli fa dare la pena di morte. Da quel momento la sua pittura cambia stile: diventa più frettolosa. Dipinge la “Cena di Emmaus”. I tempi di esecuzione sono sempre minori. La cena di Emmaus non è un momento drammatico come l’ultima cena me è un momento felice perché ritrovano Gesù risorto. Caravaggio però rappresenta la scena come un momento cupo: infatti Gesù aveva il volto corrucciato. Dopo questo quadro lui fugge da Napoli e va a Malta dove trova i cavalieri di Malta. Essi facevano una vita monastica. Caravaggio entra a fare parte di quest’ordine. Il capitano scrive una lettera al papa per fare entrare Caravaggio nel monastero e il papa concede il permesso. Il quadro che fa è la “Decollazione di San Giovanni Battista”. Per la prima volta nella sua vita Caravaggio firma il suo quadro ( F. Michel A. cioè fra Michel Angelo). Questo è il momento in cui lui si sente in pace con se stesso. Dopo ciò sembra che lui abbia litigato con un cavaliere perciò nel 1608 sbarca a Siracusa e va a Messina. Qui dipinge “La resurrezione di Lazzaro”, amico molto fidato di Gesù. Spesso Gesù andava a Betania a trovare Lazzaro e le sue sorelle. Una volta Gesù viene avvisato della malattia dell’amic me egli non corre in suo aiuto e quando arriva Lazzaro è gia morto e le sorelle dell’amico lo rimproverano. Gesù fa aprire il sepolcro, Gesù si avvicina e chiama Lazzaro nello stesso modo nel quale Gesù chiama Matteo. Solo una persona sembra essere distratta a tutto ciò e quest’uomo è l’ennesimo autoritratto di Caravaggio. Successivamente lui scappa dalla Sicilia e va a Napoli dove trova un cavaliere di Malta in un’osteria. Il suo aggressore gli provoca molti danni ma non lo uccide. Dopo molti mesi di convalescenza fa un nuovo quadro: “Davide con la testa di Golia” dove si vede Davide con una faccia impietosita perché Golia è la faccia di Caravaggio decapitato. Ciò significa un uomo che riflette sulla morte. Nel 1610 Caravaggio scopre che il papa l’aveva perdonato, allora si imbarca e ritorna a Porto Ercole in Toscana che era la terra del papa e viene di nuovo arrestato. Lui ha abbandonato i suoi quadri sul vascello e quando viene scagionato va a cercare i suoi quadri. La fatica e la febbre lo sfiniscono e lui muore sulla spiaggia il 18 luglio 1710, a 37 anni.

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