Materie: | Appunti |
Categoria: | Diritto |
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Data: | 03.08.2009 |
Numero di pagine: | 5 |
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Testo
La famiglia
1)evoluzione e ruolo della famiglia
-la famiglia patriarcale e nucleare.
La famiglia è un gruppo sociale ristretto presente in tutte le società umane. Oggi nella società occidentale per famiglia si intende una piccola comunità di persone costituita dai genitori e da un numero limitato di figli. È quello che gli studiosi chiamano FAMIGLIA NUCLEARE, i cui membri vivono stabilmente sotto lo stesso tetto e sono legati tra loro da vincoli d’amore, d’affetto e di solidarietà.
La famiglia nucleare si contrappone alla FAMIGLIA PATRIARCALE del passato, formata da una o più coppie di coniugi, dai rispettivi figli e da altri parenti (zie, zii, nonni). Sottoposta all’autorità di un capo (di solito il genitore più anziano),la famiglia patriarcale svolgeva importanti funzioni sociali ed economiche. Provvedeva infatti al mantenimento e alla cura dei malati, degli inabili e degli anziani; istruiva ed educava i giovani, ai quali venivano trasmesse le regole di vita e le conoscenze tecniche per svolgere un lavoro, un mestiere, una professione; organizzava svariate forme di divertimento nel corso dell’anno in occasione dei grandi lavori agricoli, delle festività religiose e civili. La famiglia patriarcale era anche una comunità di lavoro e di produzione di beni agricoli, risorse alimentari, oggetti d’artigianato. La concentrazione del lavoro, l’inurbamento, l’emancipazione femminile,con l’ingresso della donna nel mondo del lavoro e la sua parità di diritti con l’uomo hanno provocato la graduale scomparsa della famiglia patriarcale. Tuttavia, anche nella società contemporanea, fondata sull’opulenza e sul consumismo, riesce a mantenersi vivo il valore della famiglia, che resta il nucleo fondamentale dei rapporti umani.
- l’importanza della famiglia
La famiglia è il luogo dove ognuno di noi cerca sicurezza, protezione e affetto, dove è possibile appagare il bisogno di stare insieme, che rappresenta una delle esigenze fondamentali dell’uomo. La famiglia garantisce inoltre la continuità della vita con la procreazione dei figli e aiuta l’individuo a crescere, a distinguere il bene dal male,a imparare le regole di comportamento per inserirsi nella più vasta comunità sociale. Per questo la famiglia è stata definita “cellula elementare” di ogni società e giustamente la nostra Costituzione ne richiama l’importanza: “l repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” (art 29). Il ruolo insostituibile della famiglia è ricordato anche dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata dalle Nazioni Unite nel 1948: “la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo stato”(art 16).
-la famiglia e lo stato
la famiglia ha origine con il matrimonio ed è generalmente costituita dal marito, dalla moglie e dai figli. Essa è tenuta unita non solo dai vincoli affettivi che abbiamo già ricordato ma anche dai vincoli giuridici, cioè dalle norme del nuovo Diritto di famiglia approvato dal parlamento nel 1975: l’obbligo della fedeltà e dell’assistenza morale e materiale fra coniugi, la coabitazione, la comune proprietà dei beni, il diritto-dovere dei genitori di provvedere alle necessità dei figli. Lo stato tutela la famiglia attraverso una serie di iniziative a favorire la formazione dei nuclei familiari, ad assicurare la libertà di scelta per quanto concerne le scuole e i metodi educativi,a garantire il diritto della famiglia di vivere la propria fede religiosa, di esprimere le proprie idee politiche, di regredire sul piano sociale ed economico. Per realizzare questi diritti lo stato italiano agevola le famiglie (specie quelle numerose) con provvidenze economiche, protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù; inoltre istituisce e fa funzionare asili-nido,scuole materne, classi della scuola e dell’obbligo a tempo prolungato, servizi di mensa e di trasporto degli studenti, consultori per aiutare i genitori a risolvere situazioni familiari difficili attraverso l’intervento di personale specializzato (psicologi, medici, educatori, assistenti sociali).
IL MATRIMONIO
-il matrimonio civile
Il matrimonio è un vincolo giuridico riconosciuto dallo stato o da una istituzione religiosa. Nel nostro Paese sono consentiti diversi tipi di matrimonio: civile, canonico, concordatario e secondo gli altri culti ammessi. Per il matrimonio civile sono necessarie le seguenti condizioni: la diversità di sesso dei due futuri sposi; la maggiore età dei coniugi (18 anni compiuti);la capacità di intendere e di volere (per esempio, non debbono essere sotto l’effetto dell’alcool o della droga); la libertà di stato (nessuno dei coniugi deve essere già sposato); la libera volontà (gli sposi non devono essere costretti ad unirsi sotto la minaccia di violenza fisica, pressioni morali o un ricatto). Il matrimonio civile è preceduto dalle pubblicazioni, che vengono affisse all’albo comunale della città o delle città di residenza degli sposi. Le pubblicazioni permettono a chi è a conoscenza di un impedimento di fare opposizione alla celebrazione delle nozze. Il matrimonio viene celebrato alla presenza di due testimoni, del sindaco (o del suo delegato), che raccoglie la dichiarazione di volontà degli sposi.
-il matrimonio canonico e il concordatario
il matrimonio canonico, celebrato secondo il rito religioso cattolico, ha valore di un sacramento ed è considerato legame indissolubile che si scioglie solo con la morte o per sentenza del tribunale ecclesiastico diocesano, regionale o della Sacra Rota, il supremo tribunale ecclesiastico che ha sede a Roma. Il matrimonio canonico è regolato dal diritto canonico, ha valore soltanto per la chiesa cattolica e non è riconosciuto dallo stato italiano. Il matrimonio concordatario è previsto dal concordato sottoscritto dalla Santa Sede e dall’Italia nel 1929 e dai nuovi accordi stipulati nel 1984; esso è riconosciuto sia dallo stato italiano sia dalla chiesa cattolica e pertanto produce effetti civili e religiosi. Il matrimonio concordatario è celebrato dal parroco nella parrocchia di residenza di uno degli sposi, alla presenza di due testimoni. Al termine della funzione religiosa, il parroco da lettura degli articoli del codice civile e trasmette poi entro 5 giorni l’atto matrimoniale al comune. Il matrimonio concordatario si scioglie, oltre che per morte o per sentenza dei tribunali ecclesiastici, anche per divorzio, ma solo per quanto riguarda gli effetti civili. In questo caso, per la chiesa cattolica gli sposi restano uniti dal vincolo matrimoniale.
- il matrimonio secondo gli altri culti ammessi
il matrimonio secondo gli altri culti ammessi, celebrato cioè secondo il rito di altre religioni diverse da quella cattolica, è riconosciuto dallo stato italiano in ottemperanza a quanto previsto dalla costituzione “tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” (art8)
l’ufficiale di stato civile del comune di residenza di uno dei futuri sposi, accertato che non esistono impedimenti, rilascia ai richiedenti l’apposita autocertificazione a sposarsi. La celebrazione del matrimonio avviene davanti al ministro di culto.
Entro 5 giorni l’atto matrimoniale deve essere poi trasmesso al comune per la trascrizione negli appositi registri.