Materie: | Appunti |
Categoria: | Dante |
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Data: | 17.04.2001 |
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Dante Alighieri
La Vita nova
• è la prima opera organica di Dante. Raccoglie una parte dei testi poetici composti dall'autore nella giovinezza, inseriti lungo un racconto in prosa che funge da contesto narrativo e da commento alla metria dei testi poetici
• è l'autobiografia della giovinezza di Dante, che racconta la più importante vicenda che ha vissuto, cioè l'amore per Beatrice
• fu composta lungo un arco di circa 10 anni; il più antico componimento è del 1283, mentre il più tardo e quello composto per il primo anniversario della morte di Beatrice, quindi del giugno 1291. L'intera opera venne definitivamente organizzata fra 1293 e 1295.
• alterna parti in prosa e parti in poesia (31 testi poetici, di cui 25 sonetti, 3 canzoni e 1 ballata) per un totale di 42 capitoli. Il modello è il prosimetro di tradizione clasica (Dante lesse il De consolatione philosophiae di Boezio)
• è stato definito da Gianfranco Contini "un romanzo accompagnato da un commento", ma è stato anche considerato un saggio di "teoria della lirica" (E. Sanguineti) Come nella Commedia l'epsrienza individuale diventa condizione universale.
2. La narrazione
• Dante narra di aver incontrato Beatrice all'età di nove anni, e poi per la seconda volta 9 anni dopo, rafforzandone l'amore
• in chiesa un giorno Dante fissa Beatrice, ma i presenti credono che egli guardi piuttosto una bella donna posta a metà fra i due e Dante, per proteggere l'amata dalle malelingue, accetta e alimenta il malinteso. E' il motivo della "donna dello schermo", tipico della tradizione cortese
• al malinteso, però, crede anche Beatrice, che nega il saluto a Dante. Questo determina un momento di profonda sofferenza, vissuta alla maniera di Cavalcanti. Ma la riflessione dantesca va oltre, alla ricerca di un qualcosa che "non gli puote venir meno" come fine del suo amore
• raggiunge così una nuova poetica: non parlerà più della propria condizione, né della donna amata, ma dedicherà la propria poesia a descrivere la bellezza di Beatrice, la "gentilissima"
• Beatrice muore e, dopo una fase di profondo dolore (circa 2 anni), Dante si rivolge ad un'altra donna che prova pietà di lui. Ma una visione di Beatrice lo allontana da tale passione e lo orienta decisamente verso la lode della donna che ora è in cielo
• mancano del tutto riferimenti spaziali e temporali, e molte visioni contribuiscono a creare un clima evanescente
3. Le tematiche nascoste dietro ai simboli
• dietro al vicenda amorosa si cela lo svolgimento della ricerca dantesca, che passa dalla iniziale vicinanza al modello dei siculo-toscani ad una convinta adesione alla recente tradizione stilnovista
• infatti nella vicenda d'amore si individuano tre tematiche (per il Baldi sono tre stadi conseguenti l'uno all'altro):
o gli effetti dell'amore sull'amante: in questo primo momento Dante recupera tutto il repertorio cortese, secondo il quale l'amante doveva sperare una ricompensa, spesso esemplificata nel saluto. Ci sono influssi cortesi, ma anche la centrale tematica di Guinizzelli (cfr. Lo vostro bel saluto e 'l gentil sguardo)
o la lode della donna che diventa il fine ultimo dell'esistenza e della poesia dell'amante. Anche in questo Dante recupera la centralità della tematica da tutta la poesia d'amore precedente, ma la investe di una connotazione nuova. L'amore non è più solo una passione terrena, sia pur sublimata e raffinata, non si limita ad ingentilire l'animo: è un aspetto di quell'amore di cui parlano mistici e teologi, cioè la forza che muove tutto l'universo, che innalza le creature sino a ricongiungersi con Dio (itinerarium mentis ad Deum della tradizione mistica). Le ragioni per lodare la donna sono, pertanto, le qualità intrinseche (bellezza e perfezione morale), ma anche gli effetti da lei provocati sugli altri: i cuori ignobili vengono mortificati, i degni nobilitati. I riferimenti alla trascendenza, come la natura angelicata, perdono ogni residuo di metaforicità e si qualificano come fondamenti filosofici
o la morte dell'amata è - per così dire - la dimensione naturale per una creatura che ormai di umano e terreno ha pochissimo. L'ultimo sonetto Oltre la spera che più larga gira è un'unica contemplazione di Beatrice nell'Empireo